Maladaptive daydreaming
Salve, sono una ragazza di 20 anni. Fin da bambina ho avuto questa tendenza a fantasticare, ma all'inizio naturalmente non mi rendevo conto che questo potesse diventare un problema. Da diversi anni ho del tutto cambiato punto di vista, ma questo sognare (utilizzando come mezzo la musica) è ormai diventata una dipendenza, e lo faccio anche contro volontà. Più volte ho provato ad impormi di smettere, ma inutilmente. E mi crea problemi, al di là del fatto che prende tanto tempo della mia giornata, anche nel relazionarmi con gli altri e svolgere qualsiasi compito quotidiano. Ne ho già parlato con una psicologa 2-3 anni fa, ma ancora non sapevo che questa situazione avesse un nome ben preciso, quindi non so se effettivamente è stata in grado di individuare il problema. In ogni caso lei mi ha proposto, vagamente, una terapia farmacologica, che io ho subito e categoricamente rifiutato di attuare. Quello che vorrei chiederle è se in campo neurologico sono stati effettuati studi in merito e se si sa qualcosa in più. Vorrei sapere se c'è un modo per "guarire" senza ricorrere a psicofarmaci.
Grazie.
Grazie.
[#1]
Gentile ragazza,
Lei scrive anche di aver consultato una psicologa, la quale Le avrebbe proposto "vagamente" un terapia farmacologica. Effettivamente, non si poteva farlo senza conoscere la diagnosi (ma neanche il "maladaptive daydreaming" è una diagnosi medica).
Il "Maladaptive daydreaming" effettivamente è "un nome", ma di un fenomeno, forse un "epifenomeno" di un'altra problematica che ne sta alla base, e non è ancora una definizione medica. La situazione che Lei descrive, anche dandone un nome di "maladaptive daydreaming", può essere presente in vari contesti diversi di psicopatologia e della normalità.
Il "maladaptive daydreaming" è l'unico fenomeno particolare che Lei vive ? Il disagio che Lei avverte nella vita proviene unicamente da questo ?
In medicina, per riuscire a curare correttamente, cerchiamo di risonocere quale è la problematica "la diagnosi" alla base del fenomeno o dei vari fenomeni, e, in ambito psico-emotivo tale definizione è della competenza dello psichiatra che fa "la diagnosi".
E' sicura che la psicologa che Lei ha consultato non era una psichiatra ?
Lei ha mai fatto una visita dallo psichiatra ?
Lei scrive anche di aver consultato una psicologa, la quale Le avrebbe proposto "vagamente" un terapia farmacologica. Effettivamente, non si poteva farlo senza conoscere la diagnosi (ma neanche il "maladaptive daydreaming" è una diagnosi medica).
Il "Maladaptive daydreaming" effettivamente è "un nome", ma di un fenomeno, forse un "epifenomeno" di un'altra problematica che ne sta alla base, e non è ancora una definizione medica. La situazione che Lei descrive, anche dandone un nome di "maladaptive daydreaming", può essere presente in vari contesti diversi di psicopatologia e della normalità.
Il "maladaptive daydreaming" è l'unico fenomeno particolare che Lei vive ? Il disagio che Lei avverte nella vita proviene unicamente da questo ?
In medicina, per riuscire a curare correttamente, cerchiamo di risonocere quale è la problematica "la diagnosi" alla base del fenomeno o dei vari fenomeni, e, in ambito psico-emotivo tale definizione è della competenza dello psichiatra che fa "la diagnosi".
E' sicura che la psicologa che Lei ha consultato non era una psichiatra ?
Lei ha mai fatto una visita dallo psichiatra ?
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
Gentile Dott. Gukov,
grazie per la sua rapida risposta. Si sono sicura che la persona cui mi sono rivolta fosse una psicologa e non una psichiatra.
Lei quindi mi consiglia una visita psichiatrica (io non ne ho mai fatte)?
Per quanto riguarda la mia esperienza personale credo che sia solo quello il problema, ma giustamente non ho le conoscenze per stabilirlo con certezza. Non so fino a che punto possa essere correlato con questo, ma di frequente soffro di emicranie. Nei periodi in cui ascolto di più la musica queste si fanno particolarmente intense.
Ma una volta che lo specialista dovesse individuare il problema, esistono delle terapie o ancora è un campo sconosciuto? Le chiedo in quanto, consapevole del fatto che comunque internet non sia la fonte informativa migliore per quanto riguarda medicina, leggendo in diversi blog creati proprio da persone che condividono il mio stesso disagio, molte di queste lo vivono anche ad età più avanzate, senza aver mai trovato una soluzione. La cosa mi spaventa parecchio, per questo sarei determinata ad approcciarmi ad una terapia; solo che ho paura di eventuali effetti collaterali nell'assunzione di farmaci di questo tipo.
grazie per la sua rapida risposta. Si sono sicura che la persona cui mi sono rivolta fosse una psicologa e non una psichiatra.
Lei quindi mi consiglia una visita psichiatrica (io non ne ho mai fatte)?
Per quanto riguarda la mia esperienza personale credo che sia solo quello il problema, ma giustamente non ho le conoscenze per stabilirlo con certezza. Non so fino a che punto possa essere correlato con questo, ma di frequente soffro di emicranie. Nei periodi in cui ascolto di più la musica queste si fanno particolarmente intense.
Ma una volta che lo specialista dovesse individuare il problema, esistono delle terapie o ancora è un campo sconosciuto? Le chiedo in quanto, consapevole del fatto che comunque internet non sia la fonte informativa migliore per quanto riguarda medicina, leggendo in diversi blog creati proprio da persone che condividono il mio stesso disagio, molte di queste lo vivono anche ad età più avanzate, senza aver mai trovato una soluzione. La cosa mi spaventa parecchio, per questo sarei determinata ad approcciarmi ad una terapia; solo che ho paura di eventuali effetti collaterali nell'assunzione di farmaci di questo tipo.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.2k visite dal 11/02/2013.
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