Sospetta adhd

Sono qui a chiedere un consulto perché mio figlio (5 anni a Giugno) ha grossi problemi a concentrarsi in alcune attività. Sarebbe capace di ascoltare (ricorda molto bene, capendo) per ore qualcuno che racconta storie o gli spiega cose nuove ma se si tratta di sedersi a un tavolo a disegnare, fare un puzzle, le costruzioni o unire i puntini, si demoralizza, dice di non essere capace, di annoiarsi, di stancarsi e dopo un po’ diventa svogliato e moscio, stanchissimo!
Al tavolo con lui riusciamo a fargli fare quello che gli abbiamo chiesto, ma richiamandolo all’attenzione continuamente e soprattutto alla precisione (colora senza cura andando fuori dai bordi e lasciando molti spazi bianchi, si sbriga) e la qualità è molto bassa.
A scuola (2° anno di materna) non vuole stare seduto a disegnare, è educato (a volte un po’ polemico, mai prepotente) ma non lavora. Se le insegnanti lo obbligano al tavolo dopo un po’ lo trovano che fa parlare i colori tra loro inventando storie o che disegna scarabocchi dicendo che sono mostri che combattono o che giocano o che cercano un tesoro. Le insegnanti da pochi giorni lo portano fuori e si siedono con lui per evitare distrazioni ma la cosa funziona a malapena (la boicotta con molte scuse) e il risultato è comunque molto infantile. Ci hanno detto “aspettiamo a preoccuparci”, ma noi cominciamo a preoccuparci parecchio, nel timore si possa trattare di ADHD. E’ al secondo anno di materna e al nido dai 16 mesi. Scarobocchia e fa interagire i suoi scarabocchi; il 99% delle volte disegna la figura umana senza corpo (braccia e gambe attaccate alla testa). Odia stare seduto a disegnare, colorare un disegno già fatto è un’impresa ma quando si impegna riesce a stare dentro i bordi. Se seguito costantemente i risultati migliorano.
E’ un bambino socievole, estremamente espressivo sia quando parla in prima persona sia quando giocando impersona un personaggio, simpatico, autoironico, creativo, affettuoso e bisognoso di affetto, fantasioso, protettivo (con madre e sorella), intuitivo, intelligente, coinvolgente, sempre in movimento (quando mangia o guarda la tv i piedi sotto il tavolo non li ferma mai), distratto (sbatte dappertutto) con la testa fra le nuvole, ha da poco imparato a contare fino a 10/12 (prima era come parlare a un muro) insicuro rispetto a certe competenze (disegno, costruzioni, puzzles, numeri, unire i punti) non ad altre (socializzare, inventare, scoprire, spiegare quello che sa), poco pratico, buono e sensibile. I suoi compagni gli vogliono bene. Certo siamo un po’ spaventati per questo suo rifiuto a concentrarsi.
Astigmatico (2-2,5) e porta gli occhiali, con i quali vede bene. Lo scorso anno ci eravamo preoccupati dei suoi scarabocchi, anche perché i compagni lo prendevano in giro, poi avevamo associato la cosa al disturbo della vista (scoperto solo a fine anno scolastico). Sembra che non sia così…
In altre attività scolastiche, ascoltare e ripetere storie o teatro, è molto partecipe. Adora la musica.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Una visita da un neuropsichiatra infantile può chiarire la natura di questo problema. Più che preoccuparsi, interessarsene come giustamente state facendo non mi sembra fuori luogo, anzi. Per l'ADHD esistono ormai cure assodate, la cosa fondamentale è che la diagnosi sia fatta non "a senso" o a partire solo da una delle due componenti (difficoltà di rendimento o iperattività motoria), ma nel complesso dei sintomi.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Grazie della risposta.
Facendo alcune ricerche su internet si trovano i commenti più disparati. Si va dai bambini terremoto e oppositori (che mio figlio non è) ai geni incompresi.
Posso chederle la cortesia di un commento sull'ADHD?
E se un bambino con una tale sindrome può vivere una vita normale? Realizzarsi professionalmente, avere amici, avere relazioni soddisfacenti.

Inoltre, il fatto che in alcunee aree sia evidentemente molto dotato (linguaggio, fantasia, interpretazione, empatia) può tranquillizzarci a proposito di una eventuale diagnosi di ADHD?

Grazie per la cortesia e per la comprensione.
A.
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Utente
Utente
Dott.,
ieri ho fatto i seguenti test:

http://www.nienteansia.it/test/risultato-test-disturbo-attenzione.php
http://salute.it.msn.com/quiz/test/142/test-adhd-sindrome-deficit-attenzione.html

e risultato è stato un consiglio a incontrare uno psichiatra per approfondire una eventuale ADHD.
Ho fatto leggere i test anche a mia moglie, dice che molte delle caratteristiche sembrano il mio ritratto.

Ora, la cosa, pensando a mio figlio, mi ha tranquillizzato parecchio.
Sono una persona realizzata nella vita privata (amo e mi sento amato), abbastanza realizzato sul lavoro (certo è pur sempre lavoro!).
Ho sempre studiato poco o niente (e quello che decidevo io), ma mi sono diplomato allo scientifico con 54. Mai avuto problemi di comportamento.
Ingengeria è stata molto dura e un po' più lunga del previsto, ma quando ho deciso che dovevo finire, ho finito.
Sul lavoro sono apprezzato.

Mi aiuta a capire meglio?
Grazie 1000
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Questi sono questionari dal genitore riguardo il bambino. In ogni caso il consulto con il medico parte da un problema. Lei parlava di una questione relativa al figlio.
Come in ogni disturbo, il concetto di disturbo è a) che produce effetti di cui la persona si lamenta, anche se non comprende i meccanismi per cui questi effetti si producono; b) che riduce le sue capacità di adattamento, e conseguentemente la probabilità che trovi situazioni in cui inserirsi con successo o da cui trarre gratificazione. Questo in generale per qualsiasi disturbo.
In psichiatria l'ADHD comporta sostanzialmente dei rischi di esclusione da determinati ambiti in cui si richiede il rispetto di regole o la disciplina, o la concentrazione prolungata in assenza di stimoli diretti, e in misura variabile comportamenti di tipo impulsivo (distruttivi o meno), tra cui ad esempio in l'abuso di sostanze.