I miei genitori sono separati
Buongiorno a tutti. Sono una ragazza di 18 anni, e inizio dicendo che sono sempre stata un soggetto molto ansioso e sensibile. Tutto è iniziato circa 3 settimane fa: era un periodo di leggero stress scolastico, sommato ai litigi con il fidanzato (con cui, parlando per messaggi, non potevo mai sfogarmi), all'imminente arrivo del ciclo e forse un po' d'influenza. In questo contesto, una sera ho ricevuto una notizia: un mio amico ha un tumore. Quella sera non ho dormito poichè mi sentivo la testa "strana", come se fosse assente. Sono stata in queste condizioni per circa una settimana (non mangiavo, avevo crisi di pianto continue, non mi entusiasmava nulla e iniziavo/finivo la giornata con un senso di insoddisfazione spaventoso). Mi sono preoccupata, forse eccessivamente, per la mia salute. Ho fatto tac all'encefalo, analisi del sangue, tutto nella norma. Ho anche iniziato ad andare da una psicologa. In ogni caso, la sensazione di "assenza mentale" è passata, ma non sto meglio, mi sento sempre come se non mi arrivasse aria al cervello, alterno momenti di panico in cui mi manca l'aria a momenti di tristezza o a momenti di grande irrequietezza e nervosismo. E' brutto da dire, ma a volte mi sembra di avere talmente tanti pensieri per la testa che vorrei "sbattere capa e muro". Ho avuto paura di impazzire, di stare così per sempre. Tutti mi dicono che è un periodo dovuto ai cambiamenti in me stessa, che passerà, che io lo sento di più rispetto agli altri ragazzi perchè sono più sensibile. I miei genitori sono separati da quando avevo 3 anni, e nella mia famiglia problematiche legate all'ansia non sono mai mancate. Sono andata solo due volte dalla psicologa fino ad ora, secondo voi può davvero essermi d'aiuto o sta solo a me trovare la forza per uscire da quest'oblio? Non riesco mai a distrarmi poichè mi sento la testo come se dovesse scoppiare, ho molta paura, sono tre settimane ormai. Grazie a chiunque voglia rispondermi, o ad eventuali domande.
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Gentile utente,
in cosa consistono gli incontri con la psicologa?
ha avuto una diagnosi per i suoi disturbi?
è in programma un trattamento di qualche tipo?
in cosa consistono gli incontri con la psicologa?
ha avuto una diagnosi per i suoi disturbi?
è in programma un trattamento di qualche tipo?
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Utente
Con la psicologa parlo di come mi sento e cerchiamo di capire da cosa derivi tutto ciò, ma due incontri sono ancora pochi per poter definire qualcosa credo. Secondo questa dottoressa è una fase di cambiamento che sento così forte a causa della mia sensibilità, che non ci vuole particolare forza per uscire da questa situazione, passerà all'improvviso come è arrivata. Che non impazzirò, poichè non ho nessuna patologia. Non mi ha dato nessun medicinale, e devo ammettere che mi sentirei "malata" a prendere ansiolitici alla mia età. Lei crede che sia qualcosa di grave, o è d'accordo sul fatto che sia una fase?
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Utente
Preciso che in tutto questo la mia famiglia mi sta molto vicino. Non avendo mai vissuto con mio padre, vedendolo poche volte alla settimana e quasi sempre di sfuggita, mi è mancata una figura paterna, e con i ragazzi tendo a diventare dipendente, come se non riuscissi a stare sola. Nonostante ciò, in questo periodo difficile, durante le crisi di pianto chiamo sempre mio padre, è come se questa cosa ci stesse riavvicinando. Inoltre, ci è passato anche lui da ragazzo.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.4k visite dal 05/02/2013.
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