Depressione,ansia,fobia sociale
salve sono un ragazzo di 23 anni e soffro di depressione e ansia da circa 4 anni
durante i quali ho seguito una terapia a base di paroxetina e maprotilin(nome commerciale, il farmaco credo non sia commercializzato sotto questo nome in Italia) prescritta mi da un medico all'estero. Questa cura l'ho seguita fino a circa 1 anno e mezzo fa quando per mia scelta decisi di interromperla(bruscamente) dato che mi sentivo bene anzi benissimo, purtroppo però agli inizi di questa primavera ho avuto una ricaduta con forti attacchi di panico per cui mi sono recato da un'altro specialista (per motivi di praticità dato che sono sempre in viaggio) che mi ha fatto riprendere la vecchia terapia con associato lo xanax da 0,25 x 3 volte al giorno, per poi circa 4 mesi fa iniziare gradualmente ad interromperne l'assunzione(su sua indicazione).
Ora e da circa 1 mese e mezzo che non lo assumo più ma purtroppo ne sento la mancanza e gli attacchi di panico sono all'ordine del giorno molto peggiori di quelli di prima, per di più le mie funzioni celebrali sembrano danneggiate pesantemente dato che trovo difficoltà a svolgere anche le cose più banali per non parlare delle difficoltà nell'apprendimento, e a conferma di ciò ho rieseguito (per quanto possa valere) l' IQ test Mensa riscontrando un calo di quasi 30 punti.Ho una grande paura di perdere il posto di lavoro dato che sono nel campo della programmazione dove la logica e tutto.
Non ho ancora avuto modo di parlarne con il medico (se non per telefono) dato che sta all'estero, e volevo chiedervi se e possibile che questa alterazione delle mie capacità cognitive sia dovuta in qualche modo allo xanax e se soprattutto possa trattarsi di un danno permanente.Vi ringrazio in anticipo per le risposte e per il lavoro che fate.
durante i quali ho seguito una terapia a base di paroxetina e maprotilin(nome commerciale, il farmaco credo non sia commercializzato sotto questo nome in Italia) prescritta mi da un medico all'estero. Questa cura l'ho seguita fino a circa 1 anno e mezzo fa quando per mia scelta decisi di interromperla(bruscamente) dato che mi sentivo bene anzi benissimo, purtroppo però agli inizi di questa primavera ho avuto una ricaduta con forti attacchi di panico per cui mi sono recato da un'altro specialista (per motivi di praticità dato che sono sempre in viaggio) che mi ha fatto riprendere la vecchia terapia con associato lo xanax da 0,25 x 3 volte al giorno, per poi circa 4 mesi fa iniziare gradualmente ad interromperne l'assunzione(su sua indicazione).
Ora e da circa 1 mese e mezzo che non lo assumo più ma purtroppo ne sento la mancanza e gli attacchi di panico sono all'ordine del giorno molto peggiori di quelli di prima, per di più le mie funzioni celebrali sembrano danneggiate pesantemente dato che trovo difficoltà a svolgere anche le cose più banali per non parlare delle difficoltà nell'apprendimento, e a conferma di ciò ho rieseguito (per quanto possa valere) l' IQ test Mensa riscontrando un calo di quasi 30 punti.Ho una grande paura di perdere il posto di lavoro dato che sono nel campo della programmazione dove la logica e tutto.
Non ho ancora avuto modo di parlarne con il medico (se non per telefono) dato che sta all'estero, e volevo chiedervi se e possibile che questa alterazione delle mie capacità cognitive sia dovuta in qualche modo allo xanax e se soprattutto possa trattarsi di un danno permanente.Vi ringrazio in anticipo per le risposte e per il lavoro che fate.
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Gentile utente
La riduzione cognitiva è una possibilità reversibile dei disturbi depressivi.
Se ha già sospeso lo xanax tale riduzione non è potabile ad esso.
In ogni caso il test MENSA non risulta essere standardizzato per la valutazione clinica di deficit mnemonici e cognitivi e pertanto dovrebbe far valutare tali funzioni in modo indipendente.
La riduzione cognitiva è una possibilità reversibile dei disturbi depressivi.
Se ha già sospeso lo xanax tale riduzione non è potabile ad esso.
In ogni caso il test MENSA non risulta essere standardizzato per la valutazione clinica di deficit mnemonici e cognitivi e pertanto dovrebbe far valutare tali funzioni in modo indipendente.
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