Stanchezza cronica da anni
Buonasera. Sono un ragazzo di 28 anni, da due anni soffro costantemente di una forte spossatezza che arriva ad essere debilitante il più delle volte.
Cercando di descrivere la cosa il più precisamente possibile potrei inserirla tra ciò che si prova quando si sperimenta carenza di sonno e quello che si prova quando si è digiuni da tempo prolungato: senso di pesantezza agli occhi, alla testa, forte astenia, sensazione di ansia se devo eseguire una qualsiasi azione che comporti uno sforzo mentale (persino le parole crociate, sento di non avere letteralmente l'"energia" per iniziare), svogliatezza in senso ampio.
Curiosamente, però, se devo fare qualche cosa di fisicamente impegnativo (sono fisicamente molto in forma, mi alleno 5 volte la settimana senza comunque strafare) superato lo scoglio iniziale di preparasi, recarsi materialmente in palestra/parco per svolgere l'attività una volta iniziata provo un certo benessere. Non mi sento comunque bene ma sicuramente meglio di quando sono a riposo, questo relativo sollievo si esaurisce comunque poco dopo la fine dell'attività.
Da 3 mesi ho preso la situazione di petto perchè dopo 2 anni non ce la faccio più. Come accennato precedentemente il problema è più delle volte debilitante tanto da portarmi via quasi completamente la vita sociale ed ho quindi fatto, sotto consiglio del medico di famiglia, un esame dopo l'altro: virus, batteri, tiroide, stomaco, glicemia, diabete oltre ad incontri con lo psicologo. Tutti gli esami non hanno rilevato problemi, va tutto bene insomma e lo psicologo ha escluso la depressione quando gli ho spiegato che "mi sento come un cane che tira il guinzaglio, vorrei fare ma non ho l'energia per farlo e non viceversa".
Vorrei però avere un'altra opinione in quanto, a questo punto, non so più cosa fare. Può essere comunque consigliabile una visita psichiatrica o magari dal neurologo?
Grazie in anticipo per la risposta.
Cercando di descrivere la cosa il più precisamente possibile potrei inserirla tra ciò che si prova quando si sperimenta carenza di sonno e quello che si prova quando si è digiuni da tempo prolungato: senso di pesantezza agli occhi, alla testa, forte astenia, sensazione di ansia se devo eseguire una qualsiasi azione che comporti uno sforzo mentale (persino le parole crociate, sento di non avere letteralmente l'"energia" per iniziare), svogliatezza in senso ampio.
Curiosamente, però, se devo fare qualche cosa di fisicamente impegnativo (sono fisicamente molto in forma, mi alleno 5 volte la settimana senza comunque strafare) superato lo scoglio iniziale di preparasi, recarsi materialmente in palestra/parco per svolgere l'attività una volta iniziata provo un certo benessere. Non mi sento comunque bene ma sicuramente meglio di quando sono a riposo, questo relativo sollievo si esaurisce comunque poco dopo la fine dell'attività.
Da 3 mesi ho preso la situazione di petto perchè dopo 2 anni non ce la faccio più. Come accennato precedentemente il problema è più delle volte debilitante tanto da portarmi via quasi completamente la vita sociale ed ho quindi fatto, sotto consiglio del medico di famiglia, un esame dopo l'altro: virus, batteri, tiroide, stomaco, glicemia, diabete oltre ad incontri con lo psicologo. Tutti gli esami non hanno rilevato problemi, va tutto bene insomma e lo psicologo ha escluso la depressione quando gli ho spiegato che "mi sento come un cane che tira il guinzaglio, vorrei fare ma non ho l'energia per farlo e non viceversa".
Vorrei però avere un'altra opinione in quanto, a questo punto, non so più cosa fare. Può essere comunque consigliabile una visita psichiatrica o magari dal neurologo?
Grazie in anticipo per la risposta.
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Escluse cause organiche, va approfondito l'aspetto psichico. Potrebbe essere utile un consulto diretto con uno specialista in psichiatria.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.4k visite dal 22/01/2013.
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