Ansia, stordimento, dolori alla cervicale

Buongiorno, sono un ragazzo di 30 anni e scrivo la presente per chiedere gentilmente un consulto con riguardo ad un problema che mi porto dietro da qualche mese e che provo a riassumere a grandi linee.
Lo scorso anno sono stato sottoposto a forti stress sul lavoro, anche correlati ad un esame di abilitazione professionale che mi ha tenuto impegnato mentalmente (e direi anche fisicamente) per diverso tempo (esame che, per inciso, ho birillantemente superato a ottobre). Con l'approssimarsi della data di tale esame e segnatamente a maggio del 2012, una sera ho avuto un attacco di ansia piuttosto forte (formicolio agli arti, palpitazioni, timore), così diagnosticatomi (per l'appunto attacco di ansia) al pronto soccorso.
Da quel momento la mia vita è un po' cambiata. Dopo un periodo di relativa tranquillità a partire dal mese di luglio ho sviluppato ancora quelli che uno psichiatra (dal quale mi sono deciso ad andare dopo alcune settimane di disagio) ha indicato come manifestazioni di uno stato ansioso. Il sintomo principale che mi crea disagi è quello di una sorta di lieve stordimento mentale (testa vuota o leggera irrealtà). Quello che più mi ha sempre lasciato perplesso è che tale sensazione talvolta si protrae per diverse ore durante la giornata (pur con alti e bassi ma certamente non è circoscritta a pochi minuti o un'ora, come immagino sarebbe in presenza di un classico attacco di panico) e che quasi mai è accompagnata da una sensazione di agitazione o ansia. Al contrario, il senso generale è quello di una apatia e, per l'appunto, di stordimento.
Aggiungo un altro paio di informazioni. Dal mese di luglio sto seguendo una cura di Entact, prescrittami dallo psichiatra. Da quando ho iniziato la cura ho avvertito, peraltro da subito, un sensibile miglioramento. In questi ultimi giorni ho patito qualche sensazione "ansiosa" (nel senso sopra descritto), non a caso in concomitanza di alcune situazioni di stress che sto nuovamente vivendo. Sono poco preoccupato a riguardo, so di cosa si tratta e non mi spaventa più. Oltre al medicinale, sto cercando di fare un lavoro su me stesso di crescita, il che in buona sostanza significa cercare per quanto possibile le ragioni profonde di tale disagio (nella mia vita va tutto "apparentemente" a gonfie vele, ma evidentemente qualcosa di me non è d'accordo), e soprattutto nel rovesciare questo momento di difficoltà in un valore aggiunto nella mia vita.
Premesso che ben conosco i limiti di un consulto on-line, vorrei chiedere anzitutto un conforto (per Vostra esperienza professionale diretta) sulla ricorrenza dei sintomi descritti e sul loro corretto inquadramento in un contesto ansioso.
Oltre a questo, chiedo qualche consiglio su come continunare questo percorso di cura e, in primis, di crescita personale che sto cercando di affrontare con coraggio ma per il quale, talvolta, sento di avere il bisogno di una parola di conforto.
Grazie.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
La sintomatologia che riferisce potrebbe rientrare in un quadro ansioso. Tuttavia, se dovesse persistere o aggravarsi, si consulti con il suo specialista di fiducia per valutare direttamente la situazione e decidere la migliore strategia. Riguardo al suo percorso di crescita o cambiamento personale, potrebbe esserle utile farsi accompagnare da un terapeuta, in modo da rendere più agevole e mirato lo stesso percorso.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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