Mutabon mite
salve dopo una crisi di coppia con separazione ho un po di depressione il mio medico mi ha consizgliato mutabon mite + samefast vorri sapere se e pregiudizievole per la mia attività fisica io sono un cicloamatore e faccio moti km in bici e se mi devo aspettare problemi in campo sessuale se si in che termini e dopo quanto tempo di trattamento .. dopo quanto doveri vederi gli effetti benefici della cura e gli eventuali effetti collaterali dopo quanto posso sospendere al cura e in che termini io prendo una pasat mutabon mite e una samefast al giorno grazie
[#1]
Gentile utente,
se lo stato depressivo è stato indotto in gran parte dalla separazione, solo la terapia farmacologica potrebbe non essere sufficiente per risolvere il problema e l'uso della terapia farmacologica è anche discutibile: bisogna vederlo caso per caso. In alcuni casi ha senso, in altri no. Questa valutazione è opportuno che faccia lo specialista psichiatra, visitandoLa dal vivo.
Scrivendo "il mio medico", lei intende il medico di famiglia ?
Se così, farei una visita psichiatrica, non mi limiterei ad un consulto via internet. Serve accertare la diagnosi, e anche nel caso nel quale lo psichiatra sarà concorde con la prescrizione del Suo medico di faliglia, questo farmaco, benché a basso dosaggio può essere relativamente impegnativo. Bisogna sapere che dosaggio sarà ottimale, bisogna monitorare gli effetti collaterali (nelle prime settimane la prontezza dei riflessi potrebbe essere un po' alterata e aspetterei di rimettersi alla guida; mentre l'effetto inibitorio sulla libido, benché modesto se la dose è modesta, spesso può permanere per tutta la dutata della cura). Anche la sospensione non deve essere programmata a priori, ma in base agli sviuppi del quadro clinico e deve essere graduale. Anche le eventuali soluzioni farmacologiche alternative, se indicate, - ne servirà sempre lo specialista psichiatra.
Purtroppo, le domande che Lei ha posto mi fanno capire che o il Suo medico di famiglia non Le ha saputo dare le rispettive spiegazioni oppure Lei non l'ha chiesto. Vorrei capire: perché ? Le Sue domande sollevano anche le questioni riguardanti la Sua cura individuale: in che termini prenderla ecc., ma questo deve stabilire in modo individuale lo specialista, seguendoLa dal vivo, il consulto via internet non può sostituirlo.
se lo stato depressivo è stato indotto in gran parte dalla separazione, solo la terapia farmacologica potrebbe non essere sufficiente per risolvere il problema e l'uso della terapia farmacologica è anche discutibile: bisogna vederlo caso per caso. In alcuni casi ha senso, in altri no. Questa valutazione è opportuno che faccia lo specialista psichiatra, visitandoLa dal vivo.
Scrivendo "il mio medico", lei intende il medico di famiglia ?
Se così, farei una visita psichiatrica, non mi limiterei ad un consulto via internet. Serve accertare la diagnosi, e anche nel caso nel quale lo psichiatra sarà concorde con la prescrizione del Suo medico di faliglia, questo farmaco, benché a basso dosaggio può essere relativamente impegnativo. Bisogna sapere che dosaggio sarà ottimale, bisogna monitorare gli effetti collaterali (nelle prime settimane la prontezza dei riflessi potrebbe essere un po' alterata e aspetterei di rimettersi alla guida; mentre l'effetto inibitorio sulla libido, benché modesto se la dose è modesta, spesso può permanere per tutta la dutata della cura). Anche la sospensione non deve essere programmata a priori, ma in base agli sviuppi del quadro clinico e deve essere graduale. Anche le eventuali soluzioni farmacologiche alternative, se indicate, - ne servirà sempre lo specialista psichiatra.
Purtroppo, le domande che Lei ha posto mi fanno capire che o il Suo medico di famiglia non Le ha saputo dare le rispettive spiegazioni oppure Lei non l'ha chiesto. Vorrei capire: perché ? Le Sue domande sollevano anche le questioni riguardanti la Sua cura individuale: in che termini prenderla ecc., ma questo deve stabilire in modo individuale lo specialista, seguendoLa dal vivo, il consulto via internet non può sostituirlo.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
Grazie doc. è satoto molto chairo e gentile.
Vorrei precisare quando parlo del mio medico è il neurologo che ho consultato il dosaggio del mutabon mite è una compressa 20+10 al giorno ...
lo satato depressivo le confermo che è derivante solo dalla separazione e dal fatto che non potendo staccare completamente con questa persona per motii di lavoro e di residenza la vedo e la sento molto spesso ed eesendo ancora io molto innamorato di lei faccio veramente fatica a non pensarci percui il tutto si tradice in uno stato di tristezza e di senso di oppressione allo stomaco ho consultato per un periodo anche una psicologa con scarsi risultati.
Io la cura con il mutabon mite 1 compressa e samefast un compressa la giorno la sto facendo da 5 giorni però sono molto preoccupato per gli eventuali effetti collaterali e dei reali vantaggi che ne potro trarre il neuorologo mi ha detto che lui ovviamente sui fattori estrni non puo lavorare ma puo solo lavorar a livello chimico dentro di me per aumentare i miei livelli di autostima e migliorare il mio umore ... secondo lei ovvimente con tutti i limiti di un consulto online cosa dovrei fare grazie
Vorrei precisare quando parlo del mio medico è il neurologo che ho consultato il dosaggio del mutabon mite è una compressa 20+10 al giorno ...
lo satato depressivo le confermo che è derivante solo dalla separazione e dal fatto che non potendo staccare completamente con questa persona per motii di lavoro e di residenza la vedo e la sento molto spesso ed eesendo ancora io molto innamorato di lei faccio veramente fatica a non pensarci percui il tutto si tradice in uno stato di tristezza e di senso di oppressione allo stomaco ho consultato per un periodo anche una psicologa con scarsi risultati.
Io la cura con il mutabon mite 1 compressa e samefast un compressa la giorno la sto facendo da 5 giorni però sono molto preoccupato per gli eventuali effetti collaterali e dei reali vantaggi che ne potro trarre il neuorologo mi ha detto che lui ovviamente sui fattori estrni non puo lavorare ma puo solo lavorar a livello chimico dentro di me per aumentare i miei livelli di autostima e migliorare il mio umore ... secondo lei ovvimente con tutti i limiti di un consulto online cosa dovrei fare grazie
[#3]
Gentile utente,
intanto chiedo scusa delle numerose sviste nella mia scrittura nel mio commento precdente.
Le rispondo.
In primo luogo la cura dei disturbi di umore non è di competenza neurologica, ma psichiatrica.
Rispetto ai vantaggi dell'approccio di cura attuale sono anch'io scettico.
E' probabile che la frase "per aumentare l'autostima" avesse un signfcato generico non specifico, ma serviva intendersi meglio fra di voi nel colloquio ?
Gli antidepressivi non hanno un'attività specifica sulla sensazione di autostima, ma come un effetto secondario al miglioramento dello stato di umore generale nelle persone che si trovano nello stato depressivo clinicamente significativo. Invece nelle persone che hanno una bassa autotima, ma non affette dalla depressione clinicamente significativa gli effetti terapeutici non ci sono.
Nel Suo caso non mi è chiaro di che cosa si tratta (la rispettiva valutazione, la disgnosi, che spetta allo psichiatra) non è stata ancora fatta (e non posso farla via internet, ma bisogna cercare uno psichiatra dal vivo).
I "problemi di autostima", le reazioni emotive agli eventi di vita possono precipitare in o slatentizzare un disturbo depressivo, ma non devono essere automaticamente accomunate con la "depressione"; sono le problematiche che meritano l'attenzione, ma appunto, proprio cercando di trovarne una soluzione più adatta e specifica.
Nel Suo caso non escludo che una tale "soluzione più adatta e specifica" potrebbe essere cercata anche nell'ambiente. Lei scrive di non poter staccare completamente con questa persona per motivi di lavoro e di residenza, ma non è l'unica cosa importante: possiamo mantenere i nostri pensieri e le nostre emozioni anche a distanza (in un'altro quartiere, su un altro lavoro), ma conta molto anche il resto dell'ambito dei nostri interessi, attività, relazioni. Mi riferisco soprattutto alle relazioni con i Suoi amici o conoscenti maschi, ai Suoi interessi o forse passioni dimenticati extralavorativi nelle sfere "non sentinentali".
Sarebbe psicologicamente sano non dedicare la vita solo alla relazione con la persona, ma anche ad altre cose citate, perché in fin dei conti, che cosa possiamo portare ad altra persona se non abbiamo un nostro proprio mondo di interessi e abilità ?
Lei può riflettere su questo.
In molti casi può capitare di trovarsi in difficoltà a tollerare la separazione non solo a causa dei sentimenti d'amore, ma anche a causa delle nostre tendenze a dipendere dall'altro, di cercare nell'altro la sicurezza e la protezione oppure la realizzazione dei propri bisogni di avere attenzione, di sensirsi forti o rispettati. Di tutte queste nostre tendenze spesso noi non ci accorgiamo mentre siamo nella situazione di coppia senza conflitti. Ce ne accorgiamo di più quando questi bisogni iniziano a non essere soddisfatti. Ma non si tratta solo di amore non corrisposto, bensì soprattutto delle nostre proprie caratteristiche. Queste bisogna cercare di capire e lavorarci sopra in modo specifico.
La psicoterapia può essere utile se prende in considerazione queste (o altre) problematiche specifiche della persona e se è orientata su queste. Ma ciò dipende non solo dalle abilità dello psicoterapeuta, ma molto anche dalla persona stessa, la quale, se non è motivata a rivedere sé stessa (ma coscientemente o meno cerca nella psicoterapia un calmante dei propri dolori emotivi o, sotto-sotto ha le aspettative soprattutto che l'altra persona cambi l'atteggiamento), allora vuol dire che non si è pronti per la psicoterapia.
La psicoterapia può essere molto efficace, ma senza alcuni prerequisiti, come ad esempio, la motivazione di migliorare o rivedere qualcosa in sé stessi, non funziona. E posso solo ipotizzare che anche questa poteva essere il motivo dell'insuccesso della terapia nel Suo caso, e allora non escludo che con le motivaioni riviste Lei potrà riprovare con la psicoterapia.
Gli psicofarmaci possono essere d'aiuto nel trattamento di alcune tendenze emotive e comportamentali (se altrimenti sono poco controllabili), che possono esacerbarsi nei periodi di frustrazione: come ad esempio, la difficoltà di sostenere l'attesa, l'impulsività, tendenze ossessive, ecc : è un aiuto possibile, se tali tendenze (oggetti di cura) sono clinicamente significative (e, secondo me, più con alcuni altri tipi di antidepressivi che con il mutabon), ma in ogni caso potrebbe non funzionare senza che ci sia anche un adeguato approccio "psico-educativo".
Io Le consiglio di non disperarsi chiedendo, prendeno e lasciando le cose (come è stato con la psicoterapia e potrebbe risuccedere anche con il mutabon), (in queste dinamiche di ricerca inquieta e non metodica si riflette la Sua situazione emotiva),
ma, senza per ora interrompere da solo la terapia, decidersi di prendere l'appuntamento con uno psichiatra per valutare il problema e per programmare le cure nel modo più mirato.
intanto chiedo scusa delle numerose sviste nella mia scrittura nel mio commento precdente.
Le rispondo.
In primo luogo la cura dei disturbi di umore non è di competenza neurologica, ma psichiatrica.
Rispetto ai vantaggi dell'approccio di cura attuale sono anch'io scettico.
E' probabile che la frase "per aumentare l'autostima" avesse un signfcato generico non specifico, ma serviva intendersi meglio fra di voi nel colloquio ?
Gli antidepressivi non hanno un'attività specifica sulla sensazione di autostima, ma come un effetto secondario al miglioramento dello stato di umore generale nelle persone che si trovano nello stato depressivo clinicamente significativo. Invece nelle persone che hanno una bassa autotima, ma non affette dalla depressione clinicamente significativa gli effetti terapeutici non ci sono.
Nel Suo caso non mi è chiaro di che cosa si tratta (la rispettiva valutazione, la disgnosi, che spetta allo psichiatra) non è stata ancora fatta (e non posso farla via internet, ma bisogna cercare uno psichiatra dal vivo).
I "problemi di autostima", le reazioni emotive agli eventi di vita possono precipitare in o slatentizzare un disturbo depressivo, ma non devono essere automaticamente accomunate con la "depressione"; sono le problematiche che meritano l'attenzione, ma appunto, proprio cercando di trovarne una soluzione più adatta e specifica.
Nel Suo caso non escludo che una tale "soluzione più adatta e specifica" potrebbe essere cercata anche nell'ambiente. Lei scrive di non poter staccare completamente con questa persona per motivi di lavoro e di residenza, ma non è l'unica cosa importante: possiamo mantenere i nostri pensieri e le nostre emozioni anche a distanza (in un'altro quartiere, su un altro lavoro), ma conta molto anche il resto dell'ambito dei nostri interessi, attività, relazioni. Mi riferisco soprattutto alle relazioni con i Suoi amici o conoscenti maschi, ai Suoi interessi o forse passioni dimenticati extralavorativi nelle sfere "non sentinentali".
Sarebbe psicologicamente sano non dedicare la vita solo alla relazione con la persona, ma anche ad altre cose citate, perché in fin dei conti, che cosa possiamo portare ad altra persona se non abbiamo un nostro proprio mondo di interessi e abilità ?
Lei può riflettere su questo.
In molti casi può capitare di trovarsi in difficoltà a tollerare la separazione non solo a causa dei sentimenti d'amore, ma anche a causa delle nostre tendenze a dipendere dall'altro, di cercare nell'altro la sicurezza e la protezione oppure la realizzazione dei propri bisogni di avere attenzione, di sensirsi forti o rispettati. Di tutte queste nostre tendenze spesso noi non ci accorgiamo mentre siamo nella situazione di coppia senza conflitti. Ce ne accorgiamo di più quando questi bisogni iniziano a non essere soddisfatti. Ma non si tratta solo di amore non corrisposto, bensì soprattutto delle nostre proprie caratteristiche. Queste bisogna cercare di capire e lavorarci sopra in modo specifico.
La psicoterapia può essere utile se prende in considerazione queste (o altre) problematiche specifiche della persona e se è orientata su queste. Ma ciò dipende non solo dalle abilità dello psicoterapeuta, ma molto anche dalla persona stessa, la quale, se non è motivata a rivedere sé stessa (ma coscientemente o meno cerca nella psicoterapia un calmante dei propri dolori emotivi o, sotto-sotto ha le aspettative soprattutto che l'altra persona cambi l'atteggiamento), allora vuol dire che non si è pronti per la psicoterapia.
La psicoterapia può essere molto efficace, ma senza alcuni prerequisiti, come ad esempio, la motivazione di migliorare o rivedere qualcosa in sé stessi, non funziona. E posso solo ipotizzare che anche questa poteva essere il motivo dell'insuccesso della terapia nel Suo caso, e allora non escludo che con le motivaioni riviste Lei potrà riprovare con la psicoterapia.
Gli psicofarmaci possono essere d'aiuto nel trattamento di alcune tendenze emotive e comportamentali (se altrimenti sono poco controllabili), che possono esacerbarsi nei periodi di frustrazione: come ad esempio, la difficoltà di sostenere l'attesa, l'impulsività, tendenze ossessive, ecc : è un aiuto possibile, se tali tendenze (oggetti di cura) sono clinicamente significative (e, secondo me, più con alcuni altri tipi di antidepressivi che con il mutabon), ma in ogni caso potrebbe non funzionare senza che ci sia anche un adeguato approccio "psico-educativo".
Io Le consiglio di non disperarsi chiedendo, prendeno e lasciando le cose (come è stato con la psicoterapia e potrebbe risuccedere anche con il mutabon), (in queste dinamiche di ricerca inquieta e non metodica si riflette la Sua situazione emotiva),
ma, senza per ora interrompere da solo la terapia, decidersi di prendere l'appuntamento con uno psichiatra per valutare il problema e per programmare le cure nel modo più mirato.
[#4]
Utente
Grazie Docc. molto chiaro..
Le rubo unultimo consiglio... invero il mio problema è uno stato di tristezza, vuoto senso di malinconia senso di oppressione alla boca dello stomaco ... non vorrei esagerare con farmacio o enfatizzare problemi che posso gestire con un po di pazienza ... lei che mi consiglia
nel messaggio precedento ho sbagliuato termine non autostima ma innalzamento dei livelli di ottimismo non so ben dscrivere il termine che ha usato il neurologo
Le rubo unultimo consiglio... invero il mio problema è uno stato di tristezza, vuoto senso di malinconia senso di oppressione alla boca dello stomaco ... non vorrei esagerare con farmacio o enfatizzare problemi che posso gestire con un po di pazienza ... lei che mi consiglia
nel messaggio precedento ho sbagliuato termine non autostima ma innalzamento dei livelli di ottimismo non so ben dscrivere il termine che ha usato il neurologo
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<<..uno stato di tristezza, vuoto senso di malinconia senso di oppressione alla boca dello stomaco ... non vorrei esagerare con farmacio o enfatizzare problemi che posso gestire con un po di pazienza ... lei che mi consiglia..>>
Non posso fare la valutazione del Suo stato solo in base alla Sua descrizione scritta e senza la visita.Solo in base a quello che Lei scrive non si può né escludere uno stato depressivo, né confermarlo. Anche rispetto al farmaco, via internet non si può può suggerire i cambiamenti di terapia.
Queste cose ho già sottolineato e ho scritto:
"senza per ora interrompere da solo la terapia, decidersi di prendere l'appuntamento con uno psichiatra per valutare il problema e per programmare le cure nel modo più mirato".
Non si offenda, ma mi sembra che, nonostante tutto quello che ho scritto, Lei è purtroppo determinato ad ottenere i suggerimenti necessari da un consulto qui ed evitare a rivolgersi da uno psichiatra dal vivo.
Non posso fare la valutazione del Suo stato solo in base alla Sua descrizione scritta e senza la visita.Solo in base a quello che Lei scrive non si può né escludere uno stato depressivo, né confermarlo. Anche rispetto al farmaco, via internet non si può può suggerire i cambiamenti di terapia.
Queste cose ho già sottolineato e ho scritto:
"senza per ora interrompere da solo la terapia, decidersi di prendere l'appuntamento con uno psichiatra per valutare il problema e per programmare le cure nel modo più mirato".
Non si offenda, ma mi sembra che, nonostante tutto quello che ho scritto, Lei è purtroppo determinato ad ottenere i suggerimenti necessari da un consulto qui ed evitare a rivolgersi da uno psichiatra dal vivo.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 12.4k visite dal 15/01/2013.
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