Possibile disturbo della personalità con risvolti ossessivo compusivi
Buongiorno, ho 33 anni e da quasi 20 soffro di un probabile disturbo di personalità che si presenta a fasi alterne, intervallato da periodi di quiescenza che possono durare anche un anno o più. Durante una frettolosa visita medica generale qualche anno fa, mi era stato diagnosticato dal medico di famiglia un disturbo di tipo ansioso con relativa prescrizione di farmaci, che tuttavia io non avevo assunto e nemmeno acquistato causa la temporanea sparizione del problema. Aggiungo che nella mia famiglia è presente un precedente: anche mio padre infatti accusa un disturbo con caratteristiche molto simili alle mie; se può interessare soffre anche di problemi alla tiroide e il suo disturbo si è aggravato con il progredire di questi ultimi. Il disturbo che accuso presenta effettivamente molti sintomi anche somatici tipici degli stati ansiosi: senso di soffocamento talora anche consistente con iperventilazione, tachicardia,precordialgia,vampate di calore/brividi di freddo, sensazione di febbre lieve pur in assenza di effettivo aumento di temperatura, negli episodi più gravi anche tremori, dolori muscolari e fascicolazioni (questo però abbastanza raramente). Tutto ciò è sempre accompagnato da un profondo senso di angoscia e malessere psicologico/esistenziale con episodi di "delirio" verbale e/o comportamentale che sfociano talvolta in reazioni violente contro oggetti, episodi di lieve autolesionismo, tendenza all'isolamento e al disprezzo della mia persona, e manifestazioni apparentemente di tipo ossessivo-compulsivo.Queste ultime in particolare variano molto a seconda degli episodi e possono consistere in: timore ossessivo di patologie gravi varie, tendenza a controllare in modo maniacale di aver svolto azioni che pure so di aver già svolto correttamente, terrore di perdere oggetti di valore quali denaro, portafogli, telefono ecc, tendenza ossessiva a ripetere più volte azioni prive di alcuna utilità pratica (questo soprattutto in passato), spesso anche tendenza a evitare, paradossalmente, situazioni, luoghi e persone che apprezzo. Riesco a controllare molto bene questi sintomi quando mi trovo in un contesto sociale; ho anzi una vita sociale molto attiva e svolgo senza problemi attività di vario tipo (artistiche,sportive,lavorative ecc), tuttavia mi rendo conto che tale stato, oltre a causarmi disagio e limitazioni, è fortemente destabilizzante per le poche persone che ne sono a conoscenza (la mia fidanzata e gli amici più cari). Non sapendo a che tipo di specialista devo rivolgermi, chiedo il Vs. parere e vi ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti
Andrea
Cordiali saluti
Andrea
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Gentile Utente,
se questa situazione le crea evidente disagio e le impedisce di vivere e svolgere regolarmente tutte le sue attività quotidiane allora sarebbe necessario ricorrere ad un consulto presso uno psichiatra per definire la diagnosi e l'eventuale terapia,
Saluti
se questa situazione le crea evidente disagio e le impedisce di vivere e svolgere regolarmente tutte le sue attività quotidiane allora sarebbe necessario ricorrere ad un consulto presso uno psichiatra per definire la diagnosi e l'eventuale terapia,
Saluti
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 07/01/2013.
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