Truma cranico epilessia alcolismo

salve gentili dott scrivo per mio fratello ho chiesto già un consulto in neurochirurgia e mi hanno consigliato di rivolgermi a voi,la storia è un pò lunga spero di sintetizzare bene per farmi capire .Mio fratello nel luglio del 2002 ebbe un incidente dalla moto con conseguente trauma cranico dopo 7 ore di ossrvazione venne operato per una emorragia intra cerebrale frontale sinistro dopo l'operazine venne portato in rianimazione a distanza di 12-13 ore dal primo intervento venne rioperato per un altra emorragia celebale basale destra ancora sala di rianimazione e coma farmacologico i medici ci davano 0 speranze poi dopo 28 gg. il risveglio dopo venne portato in reparto allettato non sempre coscinte sempre confuso da li il centro di riabilitazione i primi miglioramenti il ritorno a deambulare il controllo degli sfenteri parlare di nuovo ma caratterialmente molto cambiato più testardo molto volubile dopo 3 mesi la prima dimissione su consiglio del neurofisioterapista simo partiti per il niguarda di milano perchè aveva una pallina che spogeva sulla fronte pensando pensavano fosse liquor il neurochirurgo che lo visito ci tranquillizzo e fece i complimenti alla rianimazone del cardarelli di napoli per come si erano comportati (concordo pienamente ma non sono daccordo per il reparto di neurochirurgia)al ritorno ancora ricovero nel centro di riabilitazione per continuare le cure per i miglioramenti fisici si andava avanti mentre per quelli mentali non andava bene non collaborava si rifiutava di fare logopedia e poi c'era il problma della spalla dall'incidente c'era una lussazione alla spalla destra con formazione di un callo osseo tramite il centro riuscimmo a trovare un neuroortopedico di varese che lo operò nell'agosto del 2003 al ritorno da varese ancora ricoverato nel centro di riabilitazine fino a novembre 2003 quando venne dimesso alle dimissioni il medico era cosi entusiasto deri risultati ottenuti ma noi no non era più mio fratello quello non solo perchè nonera più autonomo visto che la funzinalità della spalla era al 60% perchè aveva un deficit del nervo ascellare il ginocchio sinistro non funzionava bene e poi cosa importante caratterialmente non era più lo stesso sempre testardo dovevi e devi dire sempre come dice lui e non trova mai le vie di mezzo comunque da allora il suo dott aveva previsto visto i miglioramenti di diminuire gradualmente tutti i farmaci ghe prendeva fino a toglierli del tutto cosi a distanza di 40 giorni dalla sospenzione dei farmaci la prima crisi epilettrica ricoverato in neurologia a tuttoggi prene farmaci antiepilettrici usa il keppra (se non sbaglio si chiama cosi)purtroppo da allora sono passati tanti anni e mio fratello non è più ritornato alla vita di prima gli amici si sono un po allontanati non può lavorare non ha hobbi e sfola il suo malessere per le sue condizioni la solitudine bevendo lui sa che gli fa male sa che fa contrasto con il farmaco che prende io capisco quello che ha passato perchè lo vissuto con lui ma non riesco a fargli capire che quello che fa è sbagliato non beve tutti i giorni anzi a volte passano 2-3 mesi prima di bere o magari volte che beve una volta a settimana e poi anche se beve un solo bicchiere mi sembra che ne abbia bevuto chissà quanti non sappiamo più cosa a chi rivolgerci e lui non collabra e non vuole aiuto ?vi prego rispondetemi grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

stranamente mi e' capitata una storia simile circa un mese fa nella mia sede di lavoro.
Vorrei sperare che non siate le stesse persone, perche' vorrebbe dire che dopo un mese state ancora girando.
Comunque il trattamento per suo fratello deve essere l'antiepilettico che dovrebbe agire sia sui fenomeni epilettici che sulle alterazioni del comportamento, come stabilizzante.
Il keppra come altri vanno benissimo, pero' credo che il problema piu' grande sia la collaborazione per la quale abbiamo tutti, noi e voi, le mani legate.
Purtroppo la situazione in questo modo tende a degenerare ed essere poco controllabile.
Puo' anche provare in alcune strutture specifiche per la disintossicazione ma, purtroppo, il consenso di suo fratello e' indispensabile.

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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
gentile dott ruggiero la ringrazio della risposta la rassicuro sul che le persone che ha visto sul posto di lavoro non siamo noi, è la prima volta che cerco aiuto perchè ora ho capito che da sola non posso aiutarlo siamo solo io 34 anni e mio fratello 33 anni abbimo mamma anziana 72 anni operata da poco di carotide con pressione alta nervosa e papà 70 anni operato da 14 anni di un meningioma atipico riproducente le ho dato queste informazioni per fare capire che cio che le ho detto è la realtà, poi visto che lei è delle mie zone da quello che ho visto dalla scheda( io sono di san marcellino)sa bene che non ci sono molte strutture a cui rivolgermi amici mi hanno sconsigliato i sert(credo che si dica cosi) nelle comunità non è possibile a casusa della non volontà di mio fratello allora queste persone mi chiedo devono essere abbandonate al loro crudele destino ?poi visto che io vivo da sola mio fratello si è molto legato a mia madre non è che è strano! ma è diventata il suo punto di appoggio e quando lei morirà? cosa succederà? mi chiedevo se era possibile magari farlo seguire da un medico domicilio magari sarebbe più collaborativo ma a chi rivolgermi?purtroppo spesso si punta sempre il dito su questi ragazzi a non tutti sanno che forse dietro ci sono situazioni come le mie che non sono scelte ma situazioni che ti capitano chi avrebbe mai detto che nella mia famiglia sana sarebbe accaduto tutto ciò,secondo lei potrebbe essere possibile essere seguito domiciliarmente se è si dove devo andare?grazie per la pazienza
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
potrebbe chiedere aiuto al centro di salute mentale competente per il suo territorio di residenza per impostare un progetto terapeutico adatto alla situazione di suo fratello. Poichè da quello che leggo suo fratello non è un etilista cronico ma un abusatore occasionale, non ci dovrebbero essere problemi (nel caso opposto la situazione sarebbe stata di competenza del sert) per una sua presa in carico.
cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Gentile dott Martiadis purtroppo ho avuto modo di conoscere i medici del centro di igiene mentale del mio comune per i problemi legat a mi padre e posso garantirle per esperienza personale che forse quello che gli facevano cioè nulla ero ingrado di farlo io che sono una semplice insegnante di sostegno poi il paese in cui vivo è molto piccolo quindi ci si conosce si sa chi c'è dietro la scrivania e le competenze che si hanno (mi dispiace dire questo ma le esperienze non si possono fare sulla salute di persone che già sono deboli )volevo aggiungere mio fratello è seguito dal neurologo desll'ospedale cardarelli magari lui potrebbe darmi qualche terapia se c'è terapia farmacologica o rivolgermi alla psichiatria del cardarelli se c'è credo che lei potrebbe darmi queste risposte? la ringrazio per la cortese attenzione che mi ha rivolto
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

mi pare di comprendere pero' che il problema di suo fratello e' maggiomente neurologico piuttosto che psichiatrico, sia perche' ci sono dei fenomeni neurologici sia perche' non e' in realta' un alcolista (dei quali si occupa il Ser.T. e non la psichiatria).
A mio avviso il trattamento deve essere necessariamente di tipo neurologico.