Pensieri ricorrenti di suicidio

Salve dottori, vi espongo più brevemente possibile la mia storia. Sono sempre stato un ragazzo associale, ho avuto pochi amici nella mia vita, tanto che ora non ne ho nessuno che consideri tale. Ho sempre pensato sin da piccolo controcorrente, sono sempre stato apatico nei confronti della vita da che ricordo. Mai baciato una ragazza, mai fatto esperienze di nessun genere. Discoteche, feste e via dicendo. 5 anni fa nella mia vita entrò una ragazza, una compagna di classe molto carina. si chiamava Silvia. Non so perché ma in breve tempo si affezionò a me tanto che diventai il suo migliore amico. Abbracci, baci, confidenze personali che faceva solo a me.. mi cercava in continuazione e ci vedevamo spesso. Mi piaceva da impazzire, mi sentivo amato come non mai. Credo di essermene innamorato eppure c'era un controsenso. Bastava che quel rapporto restasse inalterato e a me andava benissimo, poi si sarebbe potuta anche fidanzare. Col tempo però, un anno circa, trovo qualcuno che mi sostituì e in breve tempo il mondo mi cadde addosso. era fredda, distaccata, se ne fregava altamente di me. Mi sentivo usato ma la volevo più della mia stessa vita, tanto che non appena ebbi timore di perderla per davvero pensai al suicidio. Appena ritornava nella mia vita tornavo felice come non mai, per poi sentirmi ancora più depresso appena la paura che se ne andasse tornava. i pensieri di suicidio erano sempre più frequenti. Poi, 2 anni e mezzo fa, iniziai a diventare molto amico di un altra ragazza, che chiamerò per comodità Elena. lei mi fece dimenticare Silvia che ormai da un anno non sento e vedo più. Stesse identiche modalità, mia compagna di classe, si affezionò parecchio a me. Mi piace anche lei come Silvia, stesso identico modo. Solo che con lei sta maturando una sorta di meccanismo che non mi spiego. Anche lei può vedere chi vuole, stare con chi vuole, che finché mi tratta allo stesso modo mi va benissimo. Tranne per 3 persone. Queste 3 persone sono i miei unici amici, uno di essi è anche mio cugino. La sola idea che possa avere contatti con loro mi uccide, tanto che ormai vivo col terrore che questo succeda. A capodanno sarà con uno di loro e il solo pensiero ormai mi sta facendo venire in mente tanti brutti pensieri.. stavo addirittura pensando di farla finita il giorno di capodanno stesso, ho cercato su internet modi per farlo ma non credo di avere il coraggio. Non capisco davvero perché mi prende così, ma vivere in queste condizioni è terribile, per di più con delle motivazioni senza logica.. Mi sento solo, senza meta, e so che se si avvicinerà a loro sarò così arrabbiato che la allontanerò, trovandomi così nella solitudine più totale. Ormai fatico a non piangere e mi trattengo solo perché non voglio che a casa mi vedano piangere. Ho qualche problema grosso e non so nemmeno di preciso perché lo sto scrivendo qui.. non voglio uccidermi..
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
Parlare con qualcuno di questo suo problema é il primo passo da compiere. Se non vuole parlarne in famiglia può rivolgersi ad uno specialista presso il centro di salute mentale della sua zona di residenza o ancora, se volesse, optare per un privato. La sua modalità di relazione, che non le consente di instaurare dei rapporti duraturi e sereni, deve essere approfondita e, se lo specialista lo ritenesse necessario, trattata dal punto di vista psicoterapeutico e/o farmacologico. Se iniziasse a confidare questo suo disagio ai suoi familiari forse proverebbe un iniziale sollievo, prima di contattare poi uno specialista.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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