Abilify e alcol
Caro Staff,
una persona a me molto vicina, di 65 anni, è alcolista da oltre 30 anni. È una persona sposata da altrettanti anni, con 3 figli di età compresa tra i 25 e i 35 anni e vive con la moglie, 1 figlio (gli altri sono sposati) e la madre di 95 anni che da giovane ha subito l’elettroshock per un forte stato depressivo e che al momento vive a letto (dopo una caduta) e prende regolarmente il tavor (lo psichiatra ha fatto una diagnosi di disturbo bipolare). Negli ultimi 10 anni l'assunzione è diventata sempre più massiccia al punto che circa 6 anni fa le sue condizioni di salute sono peggiorate tanto che è stato ricoverato in ospedale e gli specialisti lo hanno obbligato a smettere anche perchè una parte del suo fegato era già compromessa. Da allora assume tavor, antra, norvasc, tenormin. Un anno fa, però, ha ricominciato a bere. Oltre ad un problema di dipendenza da alcol, la persona in questione, fuma quasi 2 pacchetti di sigarette al giorno. A questo va associato un tono dell'umore prevalentemente depresso, mancanza di cura di sè (igiene personale, aspetto fisico), difficoltà nelle relazioni interpersonali (lavora ma non ha una vita sociale, interessi che coinvolgono altre persone), pensieri e comportamenti bizzarri (come ad es. buttare sul pavimento di casa le sigarette o “dimenticarsele” accese sui mobili), difficoltà nel problem solving, nel fare progetti e nel portarli a termine, difficoltà nel mantenere un contatto con la realtà e nel dire la verità (tende ad ingigantire le cose o a dire molte bugie). Dato che il suo problema di alcolismo è peggiorato negli anni e che questa, come hanno detto i medici 6 anni fa viste le sue condizioni di salute, è una condanna a morte e dato che la vita con lui è molto difficile perché non ha alcuna intenzione di collaborare (né smettere di bere, né essere seguito dallo psichiatra farmacologicamente né fare una psicoterapia individuale, familiare o di gruppo) e il problema non è solo il suo alcolismo ma tutti quegli atteggiamenti sopra descritti che rendono la vita quotidiana ancora più pesante e le persone attorno a lui stanche e impotenti, si è ricorsi all’aiuto di uno psichiatra ma senza parlarne con lui. Dopo avergli spiegato la situazione lo specialista gli ha prescritto 5ml/die di Abilify (che suppongo incrementerà nel tempo) che gli verranno somministrate di nascosto. Per quanto possa sembrare un comportamento scorretto è stata davvero considerata come “l’ultima spiaggia” dopo 30 anni di questa vita. Quello che io vorrei sapere è se ci possono essere delle complicazioni date dall’interazione di questo farmaco con l’alcol e l’alcover che continua ad assumere. Inoltre vorrei capire se i disturbi psichiatrici presenti (secondo voi siamo in presenza di un disturbo di personalità – dipendente, schizoide, borderline? – di una depressione di base o di una psicosi?) possono essere il risultato di un’assunzione di alcol così duratura nel tempo o se, data anche la familiarità nel trigenerazionale, l’alcol ha solo slatentizzato un nucleo già presente? Vorrei anche sapere, a vostro avviso, quali altri tentativi si possono fare data la sua mancanza di collaborazione. Vi ringrazio anticipatamente per le vostre risposte.
una persona a me molto vicina, di 65 anni, è alcolista da oltre 30 anni. È una persona sposata da altrettanti anni, con 3 figli di età compresa tra i 25 e i 35 anni e vive con la moglie, 1 figlio (gli altri sono sposati) e la madre di 95 anni che da giovane ha subito l’elettroshock per un forte stato depressivo e che al momento vive a letto (dopo una caduta) e prende regolarmente il tavor (lo psichiatra ha fatto una diagnosi di disturbo bipolare). Negli ultimi 10 anni l'assunzione è diventata sempre più massiccia al punto che circa 6 anni fa le sue condizioni di salute sono peggiorate tanto che è stato ricoverato in ospedale e gli specialisti lo hanno obbligato a smettere anche perchè una parte del suo fegato era già compromessa. Da allora assume tavor, antra, norvasc, tenormin. Un anno fa, però, ha ricominciato a bere. Oltre ad un problema di dipendenza da alcol, la persona in questione, fuma quasi 2 pacchetti di sigarette al giorno. A questo va associato un tono dell'umore prevalentemente depresso, mancanza di cura di sè (igiene personale, aspetto fisico), difficoltà nelle relazioni interpersonali (lavora ma non ha una vita sociale, interessi che coinvolgono altre persone), pensieri e comportamenti bizzarri (come ad es. buttare sul pavimento di casa le sigarette o “dimenticarsele” accese sui mobili), difficoltà nel problem solving, nel fare progetti e nel portarli a termine, difficoltà nel mantenere un contatto con la realtà e nel dire la verità (tende ad ingigantire le cose o a dire molte bugie). Dato che il suo problema di alcolismo è peggiorato negli anni e che questa, come hanno detto i medici 6 anni fa viste le sue condizioni di salute, è una condanna a morte e dato che la vita con lui è molto difficile perché non ha alcuna intenzione di collaborare (né smettere di bere, né essere seguito dallo psichiatra farmacologicamente né fare una psicoterapia individuale, familiare o di gruppo) e il problema non è solo il suo alcolismo ma tutti quegli atteggiamenti sopra descritti che rendono la vita quotidiana ancora più pesante e le persone attorno a lui stanche e impotenti, si è ricorsi all’aiuto di uno psichiatra ma senza parlarne con lui. Dopo avergli spiegato la situazione lo specialista gli ha prescritto 5ml/die di Abilify (che suppongo incrementerà nel tempo) che gli verranno somministrate di nascosto. Per quanto possa sembrare un comportamento scorretto è stata davvero considerata come “l’ultima spiaggia” dopo 30 anni di questa vita. Quello che io vorrei sapere è se ci possono essere delle complicazioni date dall’interazione di questo farmaco con l’alcol e l’alcover che continua ad assumere. Inoltre vorrei capire se i disturbi psichiatrici presenti (secondo voi siamo in presenza di un disturbo di personalità – dipendente, schizoide, borderline? – di una depressione di base o di una psicosi?) possono essere il risultato di un’assunzione di alcol così duratura nel tempo o se, data anche la familiarità nel trigenerazionale, l’alcol ha solo slatentizzato un nucleo già presente? Vorrei anche sapere, a vostro avviso, quali altri tentativi si possono fare data la sua mancanza di collaborazione. Vi ringrazio anticipatamente per le vostre risposte.
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Gentile utente,
la condizione descritta e' nosograficamente molto grave e potrebbe portare all'exitus in breve tempo soprattutto per le complicazioni dovute all'abuso di alcool.
Attualmente e' impossibile poter esprimere un parere diagnostico on line, sia perche' vietato sia perche' la situazione ben sintetizzata necessita di una valutazione opportuna.
Continui a farlo seguire dallo psichiatra che gia' lo ha visitato.
la condizione descritta e' nosograficamente molto grave e potrebbe portare all'exitus in breve tempo soprattutto per le complicazioni dovute all'abuso di alcool.
Attualmente e' impossibile poter esprimere un parere diagnostico on line, sia perche' vietato sia perche' la situazione ben sintetizzata necessita di una valutazione opportuna.
Continui a farlo seguire dallo psichiatra che gia' lo ha visitato.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Caro dottore,
la ringrazio per avermi risposto. E' nostra intenzione mantenere un contatto con lo psichiatra a cui abbiamo fatto riferimento proprio per capire meglio come possiamo muoverci ma non possiamo far seguire la persona direttamente dato che si rifiuta di andarci. Mi scusi se nella domanda c'è scritto anche un parere sulla diagnosi, non avevo letto che era vietato per voi fornire una risposta. quello che però mi preme di più è sapere l'interazione del farmaco (e degli altri che assume) con l'alcol perchè è quello che più mi preoccupa. Inoltre, lo psichiatra ha detto che possiamo somministrargliele nelle bevande o nel cibo (dato che dobbiamo farlo ad insaputa del paziente purtroppo) ma nel foglietto illustrativo dice che tale farmaco con va mischiato con altro. quindi lei ritiene che possiamo farlo? infine, le chiedo sempre un parere su altri approcci al problema...perchè noi davvero non sappiamo più cosa fare se non usare questi metodi estremi e anche penosi per noi. la ringrazio ancora. Arrivederci
la ringrazio per avermi risposto. E' nostra intenzione mantenere un contatto con lo psichiatra a cui abbiamo fatto riferimento proprio per capire meglio come possiamo muoverci ma non possiamo far seguire la persona direttamente dato che si rifiuta di andarci. Mi scusi se nella domanda c'è scritto anche un parere sulla diagnosi, non avevo letto che era vietato per voi fornire una risposta. quello che però mi preme di più è sapere l'interazione del farmaco (e degli altri che assume) con l'alcol perchè è quello che più mi preoccupa. Inoltre, lo psichiatra ha detto che possiamo somministrargliele nelle bevande o nel cibo (dato che dobbiamo farlo ad insaputa del paziente purtroppo) ma nel foglietto illustrativo dice che tale farmaco con va mischiato con altro. quindi lei ritiene che possiamo farlo? infine, le chiedo sempre un parere su altri approcci al problema...perchè noi davvero non sappiamo più cosa fare se non usare questi metodi estremi e anche penosi per noi. la ringrazio ancora. Arrivederci
[#5]
Gentile utente,
il suo familiare è seguito da un centro di salute mentale o da un privato? Lo chiedo perchè il CSM ha la possibilità, in caso di necessità, di intervenire e imporre trattamenti anche contro la volontà dell'assistio. Per quanto riguarda l'interazione con l'alcol, tutte le terapie sono a rischi in chi abusa di alcol poichè quest'ultimo è selettivamente metabolizzato dal fegato portando all'aumeto in circolo delle concentrazioni degli altri farmaci( e quindi un possibile aumento della loro tossicità).
cordiali saluti
il suo familiare è seguito da un centro di salute mentale o da un privato? Lo chiedo perchè il CSM ha la possibilità, in caso di necessità, di intervenire e imporre trattamenti anche contro la volontà dell'assistio. Per quanto riguarda l'interazione con l'alcol, tutte le terapie sono a rischi in chi abusa di alcol poichè quest'ultimo è selettivamente metabolizzato dal fegato portando all'aumeto in circolo delle concentrazioni degli altri farmaci( e quindi un possibile aumento della loro tossicità).
cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#6]
Non esistono interazioni specifiche tra abilfy ed alcool, fatto salvo che essendo ambedue un depressore del Sistema Nervoso Centrale la complicanza più comune è un potenziamento degli effetti di sedazione, per cui sarebbe controindicata l'assunzione di ambedue contemporaneamente.
Tuttavia, come sempre, non si può prescindere dal fatto che nella scelta di ogni terapia debbano essere presi in considerazione benefici e danno.
Quindi, se nel caso del Suo congiunto, si è scelto di operare in tal modo, appare attendibile che nella valutazione della équipe curante i possibili benefici derivanti dall'utilizzo del farnaco siano prevalenti rispetto ai rischi connessi allo stesso.
Cordiali saluti
Gabriele Tonelli
Tuttavia, come sempre, non si può prescindere dal fatto che nella scelta di ogni terapia debbano essere presi in considerazione benefici e danno.
Quindi, se nel caso del Suo congiunto, si è scelto di operare in tal modo, appare attendibile che nella valutazione della équipe curante i possibili benefici derivanti dall'utilizzo del farnaco siano prevalenti rispetto ai rischi connessi allo stesso.
Cordiali saluti
Gabriele Tonelli
Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.
[#7]
Utente
Gent.le dott. Martiadis, la ringrazio per avermi risposto. Sono a conoscenza del fatto che il CSM possa imporre il TSO ma dato che siamo ricorsi già a mezzi estremi vorremmo almeno evitare questo perchè riteniamo che possa avere degli effetti ancora più dannosi dal punto di vista psicologico. Crediamo che sarebbe un duro colpo per lui che annullerebbe ancora di più la sua dignità e dato che al momento, per quanto sia doloroso e difficile per tutti vivere in questo stato, non è una persona pericolosa (nel senso di violenta) proviamo questa strada. Cmq lo psichiatra a cui facciamo riferimento è privato.
Gent.le dott. Tonelli la ringrazio per la risposta...è proprio quello che mi interessava sapere ed ha capito perfettamente la situazione. Tra i due mali si è scelto il minore, ero solo preoccupata che oltre ad una sedazione maggiore ci potessero essere delle controindicazioni più serie. E' stata una scelta estrema, speriamo che tra un paio di mesi la maggiore stabilità data dal farmaco lo possa portare a prendere in considerazione l'eventualità di rivolgersi direttamente allo psichiatra senza dover ricorrere alla menzogna come stiamo facendo.
Vi ringrazio entrambi. Arrivederci
Gent.le dott. Tonelli la ringrazio per la risposta...è proprio quello che mi interessava sapere ed ha capito perfettamente la situazione. Tra i due mali si è scelto il minore, ero solo preoccupata che oltre ad una sedazione maggiore ci potessero essere delle controindicazioni più serie. E' stata una scelta estrema, speriamo che tra un paio di mesi la maggiore stabilità data dal farmaco lo possa portare a prendere in considerazione l'eventualità di rivolgersi direttamente allo psichiatra senza dover ricorrere alla menzogna come stiamo facendo.
Vi ringrazio entrambi. Arrivederci
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 17.4k visite dal 11/04/2008.
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