Psichiatria a che punto siamo?
Gentili medici, leggendo in rete si trovano tanti articoli "ostili" alla psichiatria e agli psicofarmaci in generale, che provocano problemi nel lungo periodo, possono provocare decessi improvvisi e chi più ne ha più ne metta, si legge che è una branca della medicina che si trova 2 secoli inditro rispetto alle altre, che non ci sono degli esami diagnostici in grado di stabilire con certezza le malattie, e che queste ultime si diagnosticano soltanto attraverso tests e colloqui che sono interpretati sempre in maniera diversa dai vari psichiatri. Mi interesserebbe conoscere il Vs parere a riguardo. Ho anche un altro quesito: poichè gli psicofarmaci sono sostanze psicotrope, possono quindi essere paragonate alle droghe, e quali sono i danni a lungo andare derivanti dal loro uso? Ringrazio anticipatamente e mi complimento per l'importante servizio offerto. Cordialità.
[#1]
Gentile utente,
la sua domanda, legittima sotto vari punti di vista, deve prendere in considerazione i precedenti post che ha riportato nel sito in merito alle sue richieste di valutazione della sua terapia farmacologica.
Fatta questa considerazione, l'ostilita' di cio' che legge e' legata a chi vuole approfittare delle debolezze altrui (pazienti psichiatrici e familiari) per poter avere la possibilita' di curare cio' che ritiene gli altri non facciano.
Esistono numerosi sedicenti operatori della salute mentale che praticano strane metodiche di cura che non hanno alcuna valutazione internazionale.
Per cio' che riguarda gli psicofarmaci, invece, i controlli e le sperimentazioni consentono di affermare che sono certamente sicuri dal punto di vista della farmacocinetica e farmacodinamica e che i controlli effettuati sono davvero strettissimi.
In Italia, i controlli sono ancor piu' severi degli altri paesi, ed il riferimento alla mortalita' non e' superiore a quella che possono dare gli antidiabetici o gli antiipertensivi.
Le droghe sono sostanze che provocano alterazione della coscienza e alterazioni nelle sensazioni soggettive del mondo esterno, gli psicofarmaci hanno lo scopo di ridurre tali fenomeni nei soggetti che ne sono affetti senza l'uso di droghe, ma anche dopo l'uso di droghe quando necessario.
I danni sono pari a quelli di altri farmaci, preferisce tenere i suoi sintomi oppure non ne vuole avere? la decisione e' sempre del paziente...
Ad ogni modo, sarebbe opportuno discutere di tali argomentazioni con il suo psichiatra curante, in quanto mi pare che Lei metta in dubbio alcune cose riguardanti la psichiatria che si evincono in questo come in altri post.
la sua domanda, legittima sotto vari punti di vista, deve prendere in considerazione i precedenti post che ha riportato nel sito in merito alle sue richieste di valutazione della sua terapia farmacologica.
Fatta questa considerazione, l'ostilita' di cio' che legge e' legata a chi vuole approfittare delle debolezze altrui (pazienti psichiatrici e familiari) per poter avere la possibilita' di curare cio' che ritiene gli altri non facciano.
Esistono numerosi sedicenti operatori della salute mentale che praticano strane metodiche di cura che non hanno alcuna valutazione internazionale.
Per cio' che riguarda gli psicofarmaci, invece, i controlli e le sperimentazioni consentono di affermare che sono certamente sicuri dal punto di vista della farmacocinetica e farmacodinamica e che i controlli effettuati sono davvero strettissimi.
In Italia, i controlli sono ancor piu' severi degli altri paesi, ed il riferimento alla mortalita' non e' superiore a quella che possono dare gli antidiabetici o gli antiipertensivi.
Le droghe sono sostanze che provocano alterazione della coscienza e alterazioni nelle sensazioni soggettive del mondo esterno, gli psicofarmaci hanno lo scopo di ridurre tali fenomeni nei soggetti che ne sono affetti senza l'uso di droghe, ma anche dopo l'uso di droghe quando necessario.
I danni sono pari a quelli di altri farmaci, preferisce tenere i suoi sintomi oppure non ne vuole avere? la decisione e' sempre del paziente...
Ad ogni modo, sarebbe opportuno discutere di tali argomentazioni con il suo psichiatra curante, in quanto mi pare che Lei metta in dubbio alcune cose riguardanti la psichiatria che si evincono in questo come in altri post.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile utente,
in rete si psossono trovare articoli ostili e a favore su tutti gli argomenti possibili e immaginabili. A volte si cerca quello che si vuole trovare, tralasciando quello che invece non vorremmo vedere.
Il Dott. Ruggiero ha già pienamente risposto alle sue domande. E' sicuro che siano le risposte che lei cerca?
in rete si psossono trovare articoli ostili e a favore su tutti gli argomenti possibili e immaginabili. A volte si cerca quello che si vuole trovare, tralasciando quello che invece non vorremmo vedere.
Il Dott. Ruggiero ha già pienamente risposto alle sue domande. E' sicuro che siano le risposte che lei cerca?
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#3]
Ex utente
Molte grazie per le cortesi risposte, non sono titubante sulle terapie psicofarmacologiche altrimenti non avrei fatto la cura con paroxetina, ho fiducia nei medici ed è una categoria che stimo molto, i miei interrogativi derivano semplicemente dal fatto che rispetto ad altre branche della medicina, si trovano molti articoli ostili soprattutto per la psichiatria, e la paura che ho, e che credo valga per molti ansiosi, è il fatto che i farmaci possano risolvere il problema durante la terapia, e poi a fine della stessa si ritorna punto e a capo, a differenza di altre patologie di altri apparati, dove con una cura appropriata la malattia va via definitivamente. Infatti, 2 anni fa ho fatto una cura con citalopram ed etizolam, e dopo circa 6 mesi dalla fine della terapia, ho avuto degli attacchi di panico molto più forti di quelli che avevo avuto in passato, magari saranno stati causati anche dall'assunzione protratta per alcuni mesi della benzodiazepina, errore che adesso non ho fatto, in quanto ho assunto l'alprazolam solo per un mesetto a inizio terapia. Di questo ne discuterò senz'altro anche con il mio psichiatra. Cordiali saluti.
[#4]
La psichiatria è l'unica branca della medicina che ha a che fare con il comportamento, le azioni, i pensieri, le emozioni delle persone. Spesso si pensa (male) che i farmaci o gli operatori delsettore, vogliano in qualche modo modificare questi aspetti, in maniera contraria alla volontà della persona stessa. forse un erto grado di ostilità è provocato da questa erronea visione.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.1k visite dal 11/04/2008.
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