Agomelatina e mirtazapina: effetti sul sonno.
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Gentile utente,
I farmaci influiscono sul sonno associato alla malattia per curano, cioè la depressione (quella che entrambi possono curare). Non sono farmaci "per il sonno" come sintomo isolato.
I farmaci influiscono sul sonno associato alla malattia per curano, cioè la depressione (quella che entrambi possono curare). Non sono farmaci "per il sonno" come sintomo isolato.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Vero Dottore, però consideri che un'alterazione dei ritmi sonno-veglia come la mia, refrattaria ad altri contegni terapeutici, dovrebbe essere trattata con benzodiazepine ipnotiche, quindi con relativa dipendenza ed un'"escalation" indeterminata dei dosaggi.
Allora un antidepressivo che ha un effetto sonnifero può esser visto come scelta terapeutica preferibile, dato che si ottiene lo stesso risultato senza però nessuna dipendenza.
E questa è stata difatti la scelta del mio psichiatra, fermo restando che c'era anche uno stato depressivo significativo e che dunque si andava ad intervenire anche su di quello.
La scelta della mirtazapina intendo.
Il problema è che però le compresse da 15 mg di mirtazapina sono praticamente introvabili, mentre quelle da 30 mi fanno dormire troppo, 12 ore, e tentare di spezzarle è estremamente problematico, perché sono friabili e si spezzettano tutte.
Cattiva conseguenza di questo sonno innaturalmente prolungato, è che nell'ultima fase, di dormiveglia, sono colto da profonda angoscia: talmente disturbante che è stato necessario contrastarla col Talofen.
Allora, visto che ora si fa un gran parlare di quest'agomelatina e del suo effetto sul ritmo circadiano, mi chiedevo se, come induttore del sonno (ed anche antidepressivo, naturalmente) potrebbe avere un effetto equiparabile a quello della mirtazapina (che è ottimo: tanto che difficilmente ho più di mezz'ora di veglia, dopo l'assunzione), però allora senza uno strascicamento ed un prolungamento del sonno fino a 12 ore, che per l'appunto procura una fase talmente critica che diventa necessario contrastarla con un altro farmaco.
Grazie molte.
Allora un antidepressivo che ha un effetto sonnifero può esser visto come scelta terapeutica preferibile, dato che si ottiene lo stesso risultato senza però nessuna dipendenza.
E questa è stata difatti la scelta del mio psichiatra, fermo restando che c'era anche uno stato depressivo significativo e che dunque si andava ad intervenire anche su di quello.
La scelta della mirtazapina intendo.
Il problema è che però le compresse da 15 mg di mirtazapina sono praticamente introvabili, mentre quelle da 30 mi fanno dormire troppo, 12 ore, e tentare di spezzarle è estremamente problematico, perché sono friabili e si spezzettano tutte.
Cattiva conseguenza di questo sonno innaturalmente prolungato, è che nell'ultima fase, di dormiveglia, sono colto da profonda angoscia: talmente disturbante che è stato necessario contrastarla col Talofen.
Allora, visto che ora si fa un gran parlare di quest'agomelatina e del suo effetto sul ritmo circadiano, mi chiedevo se, come induttore del sonno (ed anche antidepressivo, naturalmente) potrebbe avere un effetto equiparabile a quello della mirtazapina (che è ottimo: tanto che difficilmente ho più di mezz'ora di veglia, dopo l'assunzione), però allora senza uno strascicamento ed un prolungamento del sonno fino a 12 ore, che per l'appunto procura una fase talmente critica che diventa necessario contrastarla con un altro farmaco.
Grazie molte.
[#3]
Gentile utente,
"fermo restando che c'era anche uno stato depressivo significativo". Appunto. Qualsiasi antidepressivo, quando funziona, corregge le alterazioni dell'episodio depressivo. Alcuni nella pratica clinica sono preferiti per una rapida induzione del sonno, mentre la sistemazione del ritmo sonno-veglia accade più o meno con tutti.
Nel caso dell'agomelatina, questo effetto non è quindi diverso, semplicemente si realizza presumibilmente tramite l'azione sul sistema della melatonina, che in alcune forme di depressione risulta alterato.
Non ve ne è uno preferibile, il punto di partenza è la scelta in base al tipo di depressione.
"fermo restando che c'era anche uno stato depressivo significativo". Appunto. Qualsiasi antidepressivo, quando funziona, corregge le alterazioni dell'episodio depressivo. Alcuni nella pratica clinica sono preferiti per una rapida induzione del sonno, mentre la sistemazione del ritmo sonno-veglia accade più o meno con tutti.
Nel caso dell'agomelatina, questo effetto non è quindi diverso, semplicemente si realizza presumibilmente tramite l'azione sul sistema della melatonina, che in alcune forme di depressione risulta alterato.
Non ve ne è uno preferibile, il punto di partenza è la scelta in base al tipo di depressione.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.1k visite dal 10/12/2012.
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