Ipocondria posso superarla da solo?
Gentili dottori,
soffro sicuramente di ipocondria e solo ultimamente me ne sto rendendo conto perché spesso invalida la mia vita di tutti i giorni.
Questo disturbo penso di averlo sin dall'infanzia. Comunque volevo sapere se il sapere di averla può aiutarmi a gestirla meglio. So che le mie ansie sono esagerate e l'unica mia preoccupazione è quella di non riuscire più a distinguere un vero malessere da uno ricercato a tutti i costi. Ora che sono consapevole di non essere obiettivo mi sento preclusa la possibilità di avere una qualche sicurezza. Purtroppo non sono ipocondriaco verso me stesso e basta, vedo per esempio nella mia ragazza molti difetti e li identifico con una malattia od una sindrome che ovviamente non riesco ad individuare, mi sono reso conto che forse non esiste, ma mi rimane il dubbio perché non so più fidarmi di me stesso e del mio intuito. Ammesso che io faccia tabula rasa di tutte le mie ansie, e lo faccia con sincera volontà, come posso riuscire ora a distinguere quelle che possono essere invece veri sintomi da indagare medicalmente e quelli non? Si è condannati a questa condizione perché l'equilibrio è innato? Esistono sono lumi e non chiacchiere? Molti suggeriscono percorsi con psicoterapeuti, ho letto molti consulti su medicitalia riguardo l'ipocondria da parte di psicologi, ma non ho trovato conforto in essi. Qual è secondo voi la strada da intraprendere che mi possa dare più sostegno nel tempo?
Grazie
soffro sicuramente di ipocondria e solo ultimamente me ne sto rendendo conto perché spesso invalida la mia vita di tutti i giorni.
Questo disturbo penso di averlo sin dall'infanzia. Comunque volevo sapere se il sapere di averla può aiutarmi a gestirla meglio. So che le mie ansie sono esagerate e l'unica mia preoccupazione è quella di non riuscire più a distinguere un vero malessere da uno ricercato a tutti i costi. Ora che sono consapevole di non essere obiettivo mi sento preclusa la possibilità di avere una qualche sicurezza. Purtroppo non sono ipocondriaco verso me stesso e basta, vedo per esempio nella mia ragazza molti difetti e li identifico con una malattia od una sindrome che ovviamente non riesco ad individuare, mi sono reso conto che forse non esiste, ma mi rimane il dubbio perché non so più fidarmi di me stesso e del mio intuito. Ammesso che io faccia tabula rasa di tutte le mie ansie, e lo faccia con sincera volontà, come posso riuscire ora a distinguere quelle che possono essere invece veri sintomi da indagare medicalmente e quelli non? Si è condannati a questa condizione perché l'equilibrio è innato? Esistono sono lumi e non chiacchiere? Molti suggeriscono percorsi con psicoterapeuti, ho letto molti consulti su medicitalia riguardo l'ipocondria da parte di psicologi, ma non ho trovato conforto in essi. Qual è secondo voi la strada da intraprendere che mi possa dare più sostegno nel tempo?
Grazie
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Gentile utente
Per poter curare un disturbo psichiatrico il primo passo è la diagnosi clinica fatta da uno psichiatra con una visita diretta.
Poi deve seguire le indicazioni prescrittive per la cura del disturbo con controlli periodici, in modo da considerare i risultati dei trattamenti nel tempo e considerare le eventuali variazioni.
Pensare di avere un disturbo e farsi continue domande su di esso alimenta il disturbo stesso.
Per poter curare un disturbo psichiatrico il primo passo è la diagnosi clinica fatta da uno psichiatra con una visita diretta.
Poi deve seguire le indicazioni prescrittive per la cura del disturbo con controlli periodici, in modo da considerare i risultati dei trattamenti nel tempo e considerare le eventuali variazioni.
Pensare di avere un disturbo e farsi continue domande su di esso alimenta il disturbo stesso.
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Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.3k visite dal 06/12/2012.
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