Fluoxetina e disturbi dell'umore
Gent.mi Dottori,
sono una ragazza di 29. All'età di 22 anni, dopo più di un anno di terapia integrata per DCA, mi fu prescritta per la prima volta fluoxetina (40 mg al gg). Dopo un paio di mesi il direttore del centro per la diagnosi e terapia dei DCA, trovandomi in uno stato confusionale, mi indirizzò da un altro psichiatra. Io intanto stavo benissimo, tutto mi sembrava chiaro, ogni cosa era al suo posto, pensavo di essere "illuminata" , pertanto abbandonai dopo la seconda seduta la terapia con questo nuovo psichiatra e circa tre mesi dopo eliminai gradualmente la fluoxetina. Un paio di mesi dopo ebbi il primo lieve episodio di depressione e ricominciai - senza controllo medico- ad assumere fluoxetina, falsificando le ricette. Era il 2006. Da allora il mio rapporto con questo farmaco è diventato malato. Lo schema è sempre stato lo stesso: umore basso-->fluoxetina --> fasi di entusiasmo (ipomania?) -->sospensione farmaco --> umore basso ....
Nel frattempo ho fatto un'altra psicoterapia (terapia strategico breve) per circa 9 mesi...
Poi, lo scorso maggio mi sono rivolta ad un medico omeopata e counselor per sospendere in modo definitivo il farmaco. Ho smesso di assumere fluoxetina il 10 giugno e qualche giorno dopo ho iniziato con l'hypericum perforatum. Intanto ogni settimana avevo una seduta di pseudo psicoterapia con questo medico. Andava tutto benissimo. Avevo ottenuto il lavoro che volevo, riuscivo ad essere "perfetta" in ogni situazione (al lavoro, con gli amici, in famiglia). In modo piuttosto improvviso, a metà ottobre, è precipitato tutto. Non riuscivo a lavorare come prima, ero ossessionata dalle lezioni da preparare, frustrata in classe, non mi andava di vedere nessuno, di far nulla. Dal 20 ottobre non vado più al lavoro, non esco , non vedo nessuno: sto a casa tra il letto e il divano. Ho abbandonato anche le sedute con l'omeopata e lunedì ho il terzo appuntamento con un medico psicoterapeuta cognitivo comportamentista che mi ha proposto una terapia integrata. Da ieri ho iniziato con 10 gg al giorno di EN e 4 gg di Seropram.
Dopo questa lunga premessa, le domande sono:
1) E' possibile che sia stato l'uso errato di fluoxetina a causare queste fortissime oscillazioni dell'umore ( ma anche del temperamento e del comportamento)?
2) O si tratta forse di una forma di ciclotimia latente che l'antidepressivo ha palesato?
3) Perché mi è stato prescritto un ansiolitico se io non ho mai lamentato sintomi ansiosi?
4) Quali sono le differenze tra i due SSRI Fluoxetina e Seropram?
5) Questi nuovi farmaci rischiano di farmi prendere peso?
Ringrazio sin d'ora chi avrà la pazienza di rispondere.
sono una ragazza di 29. All'età di 22 anni, dopo più di un anno di terapia integrata per DCA, mi fu prescritta per la prima volta fluoxetina (40 mg al gg). Dopo un paio di mesi il direttore del centro per la diagnosi e terapia dei DCA, trovandomi in uno stato confusionale, mi indirizzò da un altro psichiatra. Io intanto stavo benissimo, tutto mi sembrava chiaro, ogni cosa era al suo posto, pensavo di essere "illuminata" , pertanto abbandonai dopo la seconda seduta la terapia con questo nuovo psichiatra e circa tre mesi dopo eliminai gradualmente la fluoxetina. Un paio di mesi dopo ebbi il primo lieve episodio di depressione e ricominciai - senza controllo medico- ad assumere fluoxetina, falsificando le ricette. Era il 2006. Da allora il mio rapporto con questo farmaco è diventato malato. Lo schema è sempre stato lo stesso: umore basso-->fluoxetina --> fasi di entusiasmo (ipomania?) -->sospensione farmaco --> umore basso ....
Nel frattempo ho fatto un'altra psicoterapia (terapia strategico breve) per circa 9 mesi...
Poi, lo scorso maggio mi sono rivolta ad un medico omeopata e counselor per sospendere in modo definitivo il farmaco. Ho smesso di assumere fluoxetina il 10 giugno e qualche giorno dopo ho iniziato con l'hypericum perforatum. Intanto ogni settimana avevo una seduta di pseudo psicoterapia con questo medico. Andava tutto benissimo. Avevo ottenuto il lavoro che volevo, riuscivo ad essere "perfetta" in ogni situazione (al lavoro, con gli amici, in famiglia). In modo piuttosto improvviso, a metà ottobre, è precipitato tutto. Non riuscivo a lavorare come prima, ero ossessionata dalle lezioni da preparare, frustrata in classe, non mi andava di vedere nessuno, di far nulla. Dal 20 ottobre non vado più al lavoro, non esco , non vedo nessuno: sto a casa tra il letto e il divano. Ho abbandonato anche le sedute con l'omeopata e lunedì ho il terzo appuntamento con un medico psicoterapeuta cognitivo comportamentista che mi ha proposto una terapia integrata. Da ieri ho iniziato con 10 gg al giorno di EN e 4 gg di Seropram.
Dopo questa lunga premessa, le domande sono:
1) E' possibile che sia stato l'uso errato di fluoxetina a causare queste fortissime oscillazioni dell'umore ( ma anche del temperamento e del comportamento)?
2) O si tratta forse di una forma di ciclotimia latente che l'antidepressivo ha palesato?
3) Perché mi è stato prescritto un ansiolitico se io non ho mai lamentato sintomi ansiosi?
4) Quali sono le differenze tra i due SSRI Fluoxetina e Seropram?
5) Questi nuovi farmaci rischiano di farmi prendere peso?
Ringrazio sin d'ora chi avrà la pazienza di rispondere.
[#1]
Gentile utente,
e' possibile che l'uso autonomo dei farmaci crei molti problemi.
Ritengo importante per lei affidarsi ad uno psichiatra che valuti il trattamento adeguato, potendo con lo stesso discutere apertamente dei protocolli farmacologici consigliati.
e' possibile che l'uso autonomo dei farmaci crei molti problemi.
Ritengo importante per lei affidarsi ad uno psichiatra che valuti il trattamento adeguato, potendo con lo stesso discutere apertamente dei protocolli farmacologici consigliati.
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
[#2]
Gentile Utente,
1. L'uso non corretto del farmaco può causare come primo effetto la non risoluzione del problema per il quale è stato prescritto e la presenza di effetti collaterali sia nella fase iniziale di assunzione che nella sospensione se mal gestita come il suo caso.
2. la presenza di un'oscillazione patologica dell'umore è un aspetto importante anche ai fini di quale terapia farmacologica assumere ed è compito dello psichiatra possibilmente valutare la presenza o meno di questa specifica condizione.
3. Probabilmente la prescrizione di un ansiolitico, oltre alla presenza di sintomi ansiosi che lei non avverte ma che il medico avrebbe potuto percepire, può essere dovuta al controllo iniziale di qualche effetto indesiderato dell'antidepressivo non obbligatorio ma possibile,
Saluti
1. L'uso non corretto del farmaco può causare come primo effetto la non risoluzione del problema per il quale è stato prescritto e la presenza di effetti collaterali sia nella fase iniziale di assunzione che nella sospensione se mal gestita come il suo caso.
2. la presenza di un'oscillazione patologica dell'umore è un aspetto importante anche ai fini di quale terapia farmacologica assumere ed è compito dello psichiatra possibilmente valutare la presenza o meno di questa specifica condizione.
3. Probabilmente la prescrizione di un ansiolitico, oltre alla presenza di sintomi ansiosi che lei non avverte ma che il medico avrebbe potuto percepire, può essere dovuta al controllo iniziale di qualche effetto indesiderato dell'antidepressivo non obbligatorio ma possibile,
Saluti
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.8k visite dal 05/12/2012.
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