Dosaggio ed efficacia abilify
Gentili Dottori, vorrei porre alla vostra attenzione il caso di mio figlio.
16 anni e 1/2, un ritardo mentale definito "di grado lieve" fino a circa un anno e mezzo fa, quando, in seguito a un peggioramento delle funzioni cognitive e sociali, ha avuto una diagnosi di ritardo mentale prima "medio" e poi "medio - grave".
Circa quattro mesi fa, precisamente durante le vacanze estive, ha avuto una serie di gravi episodi di rabbia violenta, alternata, nello stesso giorno, ad atteggiamenti di depressione.
Lo specialista a cui ci siamo rivolti durante l'estate per cercare di tamponare questa situazione, diventata oggettivamente insostenibile, ha diagnosticato "disturbo bipolare di tipo misto" ed ha prescritto lamotrigina 25 mg die (da portare nel giro di un mese a 100 mg) e aloperidolo da somministrare solo in caso di necessità. La terapia con lamotrigina ha sortito alcuni effetti stabilizzando l'umore di mio figlio (anche se il ricorso all'aloperidolo non era infrequente).
Dopo un mese di questa terapia, al rientro dalle ferie, abbiamo fatto visitare nostro figlio dallo specialista del dipartimento di salute mentale della nostra città, il quale ha repentinamente cambiato diagnosi e terapia: psicosi innestata su ritardo mentale grave e quindi da curare con Abilify in dose crescente fino ad arrivare a 5 mg die. Nel giro di poche settimane mio figlio si è appiattito perdendo ogni motivazione a qualsiasi attività, rifiutandosi persino di andare a scuola, e regredendo emotivamente, fino a perdere qualsiasi tipo di autonomia (prendere l'autobus, vestirsi, lavarsi, decidere se andare a dormire...).
Lo specialista sostiene che questi sono peggioramenti dovuti all'evoluzione della patologia, ma a me sembra che i cambiamenti siano stati troppo rapidi e forse sono proprio effetto della terapia.
In ogni caso il medico ha aumentato la dose di Abilify a 10 mg die, e vorrebbe arrivare a 15 mg.
Insomma, sono molto incerta sull'efficacia di questo farmaco e della diagnosi fatta. Mio figlio è irriconoscibile, è insicuro e se contrariato piagnucola come un bambino; ha paura di essere abbandonato e al mattino quando vado al lavoro piange disperato; non frequenta più il gruppo di amici e rifiuta di andare a scuola: praticamente vive come un vegetale.
Tutti questi sviluppi negativi si condensano in pochissimi mesi.
Vale la pena verificare se è il caso di cambiare farmaco? Vorrei che, per esempio, riprendesse ad avere stimoli per tornare a scuola e riprendere una vita sociale, e non so quale sia la via giusta...
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondermi. Diana
16 anni e 1/2, un ritardo mentale definito "di grado lieve" fino a circa un anno e mezzo fa, quando, in seguito a un peggioramento delle funzioni cognitive e sociali, ha avuto una diagnosi di ritardo mentale prima "medio" e poi "medio - grave".
Circa quattro mesi fa, precisamente durante le vacanze estive, ha avuto una serie di gravi episodi di rabbia violenta, alternata, nello stesso giorno, ad atteggiamenti di depressione.
Lo specialista a cui ci siamo rivolti durante l'estate per cercare di tamponare questa situazione, diventata oggettivamente insostenibile, ha diagnosticato "disturbo bipolare di tipo misto" ed ha prescritto lamotrigina 25 mg die (da portare nel giro di un mese a 100 mg) e aloperidolo da somministrare solo in caso di necessità. La terapia con lamotrigina ha sortito alcuni effetti stabilizzando l'umore di mio figlio (anche se il ricorso all'aloperidolo non era infrequente).
Dopo un mese di questa terapia, al rientro dalle ferie, abbiamo fatto visitare nostro figlio dallo specialista del dipartimento di salute mentale della nostra città, il quale ha repentinamente cambiato diagnosi e terapia: psicosi innestata su ritardo mentale grave e quindi da curare con Abilify in dose crescente fino ad arrivare a 5 mg die. Nel giro di poche settimane mio figlio si è appiattito perdendo ogni motivazione a qualsiasi attività, rifiutandosi persino di andare a scuola, e regredendo emotivamente, fino a perdere qualsiasi tipo di autonomia (prendere l'autobus, vestirsi, lavarsi, decidere se andare a dormire...).
Lo specialista sostiene che questi sono peggioramenti dovuti all'evoluzione della patologia, ma a me sembra che i cambiamenti siano stati troppo rapidi e forse sono proprio effetto della terapia.
In ogni caso il medico ha aumentato la dose di Abilify a 10 mg die, e vorrebbe arrivare a 15 mg.
Insomma, sono molto incerta sull'efficacia di questo farmaco e della diagnosi fatta. Mio figlio è irriconoscibile, è insicuro e se contrariato piagnucola come un bambino; ha paura di essere abbandonato e al mattino quando vado al lavoro piange disperato; non frequenta più il gruppo di amici e rifiuta di andare a scuola: praticamente vive come un vegetale.
Tutti questi sviluppi negativi si condensano in pochissimi mesi.
Vale la pena verificare se è il caso di cambiare farmaco? Vorrei che, per esempio, riprendesse ad avere stimoli per tornare a scuola e riprendere una vita sociale, e non so quale sia la via giusta...
Grazie in anticipo a chi vorrà rispondermi. Diana
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Gentile utente,
condivido l'idea di riverificare la terapia (e la diagnosi): per l'amore dell'arte, sarebbe da consultare il terzo specialista..
Non avendo mai visitato il Suo figlio, non posso confermare né una né l'altra diagnosi. In generale, la diagnosi differenziale fra il Disturbo Bipolare e quello Psicotico (ad es., Psicosi d'Innesto) è fra le più difficili in Psichiatria, e frequentemente si assiste ad avere pareri diagnostici diversi sulla stessa persona. Inoltre, nel Ritardo Mentale bisogna essere particolarmente attenti alle diagnosi, perché lo stesso Ritardo Mentale può mimare alcuni sintomi del Disturbo Psicotico o del Disturbo Bipolare, e nel Ritardo Mentale possono essere utilizzati con efficacia vari farmaci (stabilizzatori di umore, antipsicotici, altri), ma non per questo la persona è affetta da tali malattie.
C'è comunque da sottolineare che il primo specialista ha visitato il Suo figlio nel periodo nel quale i sintomi più acuti di quest'estate erano presenti, e che la sua cura è stata efficace.
Per quanto riguarda l'Abilify, con questo farmaco, sebbene è stato sviluppato e commercializzato come "antipsicotico", talvolta si assiste anche al peggioramento dei sintomi psicotici. Questo fenomeno è considerato più tipico delle bassi dosi di Abilify (come 5 mg/die), mentre alle dosi relativamente alte si potrebbe dire che il meccanismo del farmaco "si inverte". Per questo, nei disturbi psicotici molti specialisti tendeno ad iniziare da subito dalle dosi relativamente alte. Tuttavia, per ogni persona "basso" e "alto" dell'Abilify ha le proprie misure, e già l dose, ad esempio, di 5 mg/die, per qualcuno è alta, mentre per qualcuno anche 15 mg/die è sempre una dose relativamente bassa. Ci sono casi e casi.
In ogni modo, le decisioni sulla terapia farmacologica devono partire da una corretta valutazione diagnostica, e dunque, sia per la diagnosi, sia per la terapia, condivido che sia importante un altro parere.
Fra l'altro, se il vostro figlio non è ancora maggiorenne, non dovrebbe essere seguito dal Servizio di Salute Mentale, ma dal Servizio di Neuropsichiatria Infantile, e in tale ambito esisterebbero sia i servizi sul territorio (il Consultorio), sia gli ambulatori presso il Reparto di Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale Pediatrico. Vi posso consigliare di rivolgersi ad uno di tali servizi.
Una delle possibilità è anche quella, se il prima specialista avesse ragione, di rivolgersi e di farsi seguire da lui (se è possibile dal punto di vista pratico).
condivido l'idea di riverificare la terapia (e la diagnosi): per l'amore dell'arte, sarebbe da consultare il terzo specialista..
Non avendo mai visitato il Suo figlio, non posso confermare né una né l'altra diagnosi. In generale, la diagnosi differenziale fra il Disturbo Bipolare e quello Psicotico (ad es., Psicosi d'Innesto) è fra le più difficili in Psichiatria, e frequentemente si assiste ad avere pareri diagnostici diversi sulla stessa persona. Inoltre, nel Ritardo Mentale bisogna essere particolarmente attenti alle diagnosi, perché lo stesso Ritardo Mentale può mimare alcuni sintomi del Disturbo Psicotico o del Disturbo Bipolare, e nel Ritardo Mentale possono essere utilizzati con efficacia vari farmaci (stabilizzatori di umore, antipsicotici, altri), ma non per questo la persona è affetta da tali malattie.
C'è comunque da sottolineare che il primo specialista ha visitato il Suo figlio nel periodo nel quale i sintomi più acuti di quest'estate erano presenti, e che la sua cura è stata efficace.
Per quanto riguarda l'Abilify, con questo farmaco, sebbene è stato sviluppato e commercializzato come "antipsicotico", talvolta si assiste anche al peggioramento dei sintomi psicotici. Questo fenomeno è considerato più tipico delle bassi dosi di Abilify (come 5 mg/die), mentre alle dosi relativamente alte si potrebbe dire che il meccanismo del farmaco "si inverte". Per questo, nei disturbi psicotici molti specialisti tendeno ad iniziare da subito dalle dosi relativamente alte. Tuttavia, per ogni persona "basso" e "alto" dell'Abilify ha le proprie misure, e già l dose, ad esempio, di 5 mg/die, per qualcuno è alta, mentre per qualcuno anche 15 mg/die è sempre una dose relativamente bassa. Ci sono casi e casi.
In ogni modo, le decisioni sulla terapia farmacologica devono partire da una corretta valutazione diagnostica, e dunque, sia per la diagnosi, sia per la terapia, condivido che sia importante un altro parere.
Fra l'altro, se il vostro figlio non è ancora maggiorenne, non dovrebbe essere seguito dal Servizio di Salute Mentale, ma dal Servizio di Neuropsichiatria Infantile, e in tale ambito esisterebbero sia i servizi sul territorio (il Consultorio), sia gli ambulatori presso il Reparto di Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale Pediatrico. Vi posso consigliare di rivolgersi ad uno di tali servizi.
Una delle possibilità è anche quella, se il prima specialista avesse ragione, di rivolgersi e di farsi seguire da lui (se è possibile dal punto di vista pratico).
Dr. Alex Aleksey Gukov
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 17.1k visite dal 25/11/2012.
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