Trattamento sanitario obbligatorio?
Salve. Vi scrivo perché un parente a me prossimo soffre di alcolismo e sta letteralmente rovinando la vita sua e quella di chi gli sta intorno. Dice di riuscire a riprendersi tranquillamente da solo ma chiaramente non è così, prende dei farmaci prescritti dal medico che dovrebbero allontanarlo dagli alcoolici ma molto spesso li salta e si rifiuta di fare analisi del sangue e controlli al fegato avendo già sofferto 5 anni fa di pancreatite acuta (è stato miracolato). Si tratta di un ragazzo giovane di appena 27 anni e mi rifiuto di stare fermo a guardare mentre continua a farsi del male. Volevo chiedervi informazioni specifiche riguardo al trattamento sanitario obbligatorio, in che casi può essere attuabile? Abbiamo pensato di portarlo in una struttura apposita per farlo recuperare ma chiaramente deve entrarci volontariamente e non è questo il caso. Possibile che non si possa far niente per salvarlo?
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Gentile utente,
Il trattamento sanitario obbligatorio si applica a condizioni patologiche che riguardano la salute mentale. L'alcolismo, di per se, non é una patologia di competenza dei servizi di salute mentale. I correlati comportamentali dell'alcolismo, come ad esempio la grave agitazione psicomotoria, possono portare a volte a provvedimenti di tso, anche se non completamente propri. Necessitando l'alcol istmo di una terapia complessa e continuativa, anche il tso assume un valore poco utile, se non si riesce poi a mantenere la collaborazione e la volontà del paziente a seguire il processo terapeutico.
Cordiali saluti
Il trattamento sanitario obbligatorio si applica a condizioni patologiche che riguardano la salute mentale. L'alcolismo, di per se, non é una patologia di competenza dei servizi di salute mentale. I correlati comportamentali dell'alcolismo, come ad esempio la grave agitazione psicomotoria, possono portare a volte a provvedimenti di tso, anche se non completamente propri. Necessitando l'alcol istmo di una terapia complessa e continuativa, anche il tso assume un valore poco utile, se non si riesce poi a mantenere la collaborazione e la volontà del paziente a seguire il processo terapeutico.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
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Non ho detto questo. Ho risposto alla sua domanda sul trattamento sanitario obbligatorio. In queste situazioni é fondamentale acquisire il consenso e la collaborazione al trattamento. Il suo intervento potrebbe essere quello di iniziare a cercare la collaborazione di uno o più parenti in modo da metterlo di fronte alla necessità di offrire la sua collaborazione per un percorso terapeutico, magari con il coinvolgimento del Sert della sua zona di residenza che, in un secondo momento, può anche partecipare all'invito in una struttura dedicata.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 7.1k visite dal 24/11/2012.
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