Derealizzazione non passa
Salve a tutti,
Sono un ragazzo di 19 anni che soffre di attacchi di panico, ansia generalizzata, vertigimi e soprattutto, cosa che mi rende ormai impossibile condurre una vita "normale" derealizzazione.
Premetto che non sono un fumatore, nè un assiduo bevitore, ma da agosto ad ottobre ho fatto un uso piuttosto sporadico di cannabis.
E' cominciato tutto il 7/10/2012, appena arrivato alla casa fittata per l'università. Sono venuti a trovarmi amici di vecchia data e abbiamo cominciato a fumare qualche spinello.
Un ragazzo del gruppo ha avuto la bruttissima idea di fare i biscotti con la cannabis. Quando mi ha spiegato che sarebbe stato meno nocivo per l'organismo rispetto al fumo (cosa che purtroppo che mi sbagliavo) mi sono lasciato convincere. Ho mangiatoi tre biscotti, anche perchè non credevo potessero far effetto, a mio avviso, durante il processo di cottura si sarebbe disintegrato il principio attivo. Altro errore.
Dopo circa dieci minuti ho iniziato a sentire una fortissima tachicardia che è sfociata in un attacco di panico vero e proprio. Avevo tanta paura di morire e volevo soltanto tornare a casa dalla mia famiglia. Dopo qualche ora di sonno, mi sono svegliato con la crisi ancora in corso, ma leggermente affievolita. Sono andato in bagno e mi sono infilato due dita in gola, volevo sbarazzarmi di quella schifezza. Purtroppo ne riuscii a cacciare davvero poca.
L'indomani mi sentivo piuttosto strano quasi come se avessi avuto la febbre alta. Ricordo che credevo di essere diventato psicotico. Non vedevo più il mondo con gli stessi occhi. La cosa mi dava ansia e così la seconda sera ho avuto nuovamente un attacco di panico. Decisi di tornare a casa. Purtroppo la derealizzazione persisteva, non riuscivo a sentirmi a casa, è difficile da spiegeare, ma per un agorafobico non sentirsi più a casa nemmeno tra le mura della propria abitazione è davvero tremendo. Dopo un pò sono caduto in depressione, non mi interessava nulla di nulla, non riuscivo a concentrarmi e l'ansia mi mangiava dall'interno. Sono andato dal medico curante, il quale mi ha prescritto 10gocce di Lexotan al bisogno e 10 gocce di Daparox al giorno. I miglioramenti ci sono stati: la depressione è quasi svanta, gli attacchi di panico non ci sono più e l'ansia si è ridotta. La derealizzazione è aumentata e dunque ho deciso arbitrariamente di sospendere la cura. Questo senso di non percepire le cose nello stesso modo, vedo quasi come se avessi una patina blu davanti agli occhi a volte delle macchie, ma nessuna sfoccatura.E' frustrante. Vedo il mondo in modo diverso e le emozioni non hanno lo stesso effetto. Anche se rido non mi godo il momento. Chi mi guarda dall'esterno pensa che io sia quello di sempre, ma dentro di me so che non è così. Inizio a temere di aver procurato un grave danno al sistema nervoso centrale e che non ne uscirò mai più. Lunedì ho un colloquio psichiatrico, ma non riesco ad aspettare. Dalla vostra esperienza, sapete se si può superare?
Vi ringrazio in anticipo.
Sono un ragazzo di 19 anni che soffre di attacchi di panico, ansia generalizzata, vertigimi e soprattutto, cosa che mi rende ormai impossibile condurre una vita "normale" derealizzazione.
Premetto che non sono un fumatore, nè un assiduo bevitore, ma da agosto ad ottobre ho fatto un uso piuttosto sporadico di cannabis.
E' cominciato tutto il 7/10/2012, appena arrivato alla casa fittata per l'università. Sono venuti a trovarmi amici di vecchia data e abbiamo cominciato a fumare qualche spinello.
Un ragazzo del gruppo ha avuto la bruttissima idea di fare i biscotti con la cannabis. Quando mi ha spiegato che sarebbe stato meno nocivo per l'organismo rispetto al fumo (cosa che purtroppo che mi sbagliavo) mi sono lasciato convincere. Ho mangiatoi tre biscotti, anche perchè non credevo potessero far effetto, a mio avviso, durante il processo di cottura si sarebbe disintegrato il principio attivo. Altro errore.
Dopo circa dieci minuti ho iniziato a sentire una fortissima tachicardia che è sfociata in un attacco di panico vero e proprio. Avevo tanta paura di morire e volevo soltanto tornare a casa dalla mia famiglia. Dopo qualche ora di sonno, mi sono svegliato con la crisi ancora in corso, ma leggermente affievolita. Sono andato in bagno e mi sono infilato due dita in gola, volevo sbarazzarmi di quella schifezza. Purtroppo ne riuscii a cacciare davvero poca.
L'indomani mi sentivo piuttosto strano quasi come se avessi avuto la febbre alta. Ricordo che credevo di essere diventato psicotico. Non vedevo più il mondo con gli stessi occhi. La cosa mi dava ansia e così la seconda sera ho avuto nuovamente un attacco di panico. Decisi di tornare a casa. Purtroppo la derealizzazione persisteva, non riuscivo a sentirmi a casa, è difficile da spiegeare, ma per un agorafobico non sentirsi più a casa nemmeno tra le mura della propria abitazione è davvero tremendo. Dopo un pò sono caduto in depressione, non mi interessava nulla di nulla, non riuscivo a concentrarmi e l'ansia mi mangiava dall'interno. Sono andato dal medico curante, il quale mi ha prescritto 10gocce di Lexotan al bisogno e 10 gocce di Daparox al giorno. I miglioramenti ci sono stati: la depressione è quasi svanta, gli attacchi di panico non ci sono più e l'ansia si è ridotta. La derealizzazione è aumentata e dunque ho deciso arbitrariamente di sospendere la cura. Questo senso di non percepire le cose nello stesso modo, vedo quasi come se avessi una patina blu davanti agli occhi a volte delle macchie, ma nessuna sfoccatura.E' frustrante. Vedo il mondo in modo diverso e le emozioni non hanno lo stesso effetto. Anche se rido non mi godo il momento. Chi mi guarda dall'esterno pensa che io sia quello di sempre, ma dentro di me so che non è così. Inizio a temere di aver procurato un grave danno al sistema nervoso centrale e che non ne uscirò mai più. Lunedì ho un colloquio psichiatrico, ma non riesco ad aspettare. Dalla vostra esperienza, sapete se si può superare?
Vi ringrazio in anticipo.
[#1]
Si attenga alle cure consigliate dallo specialista, non come ha fatto con il medico di base, e abbia fiducia. In genere queste situazioni vanno incontro a risoluzione in tempi relativamente brevi. Inutile dire che l'uso di qualsivoglia sostanza dovrà essere bandito d'ora in avanti.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio di cuore per la risposta.
Naturalmente ho da subito smesso, lo stesso giorno in cui ho avuto il primo attacco di panico e non credo prorpio che in vita mia ne farò nuovamente uso. Sono errori che si compiono una sola volta, anche se avrei preferito non doverlo compiere affatto.
Volevo aggiungere che ho sospeso il daparox per via del fatto che mi dava eccessiva sonnolenza e accentuava la mia difficoltà di concentrazione. In più, da quando ho iniziato ad assumerlo, avverto spesso spasmi muscolari al collo e impossibilità a stare perfettamente fermo. Soprattuto se vado dal barbiere, non riesco proprio a tenere la testa ferma. Sono sintomi che perdurano, ma credo che siano legati più che altro ell'eccessivo accumulo di tensione nervosa.
Da quando ho finito di assumere daparox, ho visto lievi miglioramenti. Non ho avuto alcun tipo di sintomo d'astinenza anche perchè, essendo io riluttante agli psicofarmaci, non ho mai superato i 9mg (9 gocce) quindi non credo di averne assunto una dose tale da generare dipendenza fisica.
La ringrazio nuovamente, non immagina quando siano state d'aiuto per me queste sue parole oggi.
Naturalmente ho da subito smesso, lo stesso giorno in cui ho avuto il primo attacco di panico e non credo prorpio che in vita mia ne farò nuovamente uso. Sono errori che si compiono una sola volta, anche se avrei preferito non doverlo compiere affatto.
Volevo aggiungere che ho sospeso il daparox per via del fatto che mi dava eccessiva sonnolenza e accentuava la mia difficoltà di concentrazione. In più, da quando ho iniziato ad assumerlo, avverto spesso spasmi muscolari al collo e impossibilità a stare perfettamente fermo. Soprattuto se vado dal barbiere, non riesco proprio a tenere la testa ferma. Sono sintomi che perdurano, ma credo che siano legati più che altro ell'eccessivo accumulo di tensione nervosa.
Da quando ho finito di assumere daparox, ho visto lievi miglioramenti. Non ho avuto alcun tipo di sintomo d'astinenza anche perchè, essendo io riluttante agli psicofarmaci, non ho mai superato i 9mg (9 gocce) quindi non credo di averne assunto una dose tale da generare dipendenza fisica.
La ringrazio nuovamente, non immagina quando siano state d'aiuto per me queste sue parole oggi.
[#3]
Ex utente
Gentile Dott. Martiadis,
torno a scriverle perchè la sua risposta mi ha aiutato ad andare avanti nei momenti in cui credevo davvero non ci sarebbero state più speranze.
Ormai sono in cura da uno psichiatra molto rinomato nella mia città, il quale mi ha rassicurato dicendomi che queste sensazioni di "distacco" sono tutte correlate al disturbo d'ansia ed attacchi di panico (diagnosi che mi è stata fatta) e che la cannabis ha contribuito a slatentizzare ed aucire il disagio.
Il motivo per cui torno a scrivere è principalmente quello di aiutare eventuali visitatori del sito che hanno avuto un problema simile al mio e cercano informazioni a riguardo. So quanto sia dura convivere con questa angoscia e posso dirvi che ad oggi, quasi tre mesi dopo l'attacco di panico, i problemi continuano a persistere seppur in modo più leggero. Questa è la mia ragione di forza che mi spinge a continuare la cura.
La domanda che vorrei porre a lei, Dott. Martiadis, è un parere riguardo la terapia assegnatami dal mio specialista (io non obietterò in alcun modo e continuerò a seguirla, so che lei non può in alcun modo modificarla o dirmi di smettere e per questo la rassicuro dicendole che qualsiasi cosa mi dirà, io seguirò i consigli dello specialista che mi ha preso in cura). La terapia è la seguente:
_15mg di Paroxetina dopo colazione
_5 gocce di Bromazepam (Lexotan) al mattino
_Samyr 400, inizialmente cinque iniezioni intramuscolo, successivamente compresse da assumere 40 minuti prima di pranzo
_250mg di acido valproico o sodio valproato (Depakin chrono) dopo cena
_10 gocce di Bromazepam (Lexotan) prima di andare a letto.
Considerando che io prima di tale esperienza sono sempre stato contrario all'uso di psicofarmaci, l'assumere una tale quantità di farmaci ogni giorno a 19 anni costituisce una considerevole sconfitta emotiva. D'altronde sono pienamente consapevole di essermela andata a cercare e quindi questo è una sorta di "prezzo" da pagare.
L'unica cosa che vorrei eliminare sono le benzodiazepine, il Bromazepam, perchè quest'ultime mascherano soltanto i sintomi e non le cause.
Attendo una sua risposta e la ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti.
torno a scriverle perchè la sua risposta mi ha aiutato ad andare avanti nei momenti in cui credevo davvero non ci sarebbero state più speranze.
Ormai sono in cura da uno psichiatra molto rinomato nella mia città, il quale mi ha rassicurato dicendomi che queste sensazioni di "distacco" sono tutte correlate al disturbo d'ansia ed attacchi di panico (diagnosi che mi è stata fatta) e che la cannabis ha contribuito a slatentizzare ed aucire il disagio.
Il motivo per cui torno a scrivere è principalmente quello di aiutare eventuali visitatori del sito che hanno avuto un problema simile al mio e cercano informazioni a riguardo. So quanto sia dura convivere con questa angoscia e posso dirvi che ad oggi, quasi tre mesi dopo l'attacco di panico, i problemi continuano a persistere seppur in modo più leggero. Questa è la mia ragione di forza che mi spinge a continuare la cura.
La domanda che vorrei porre a lei, Dott. Martiadis, è un parere riguardo la terapia assegnatami dal mio specialista (io non obietterò in alcun modo e continuerò a seguirla, so che lei non può in alcun modo modificarla o dirmi di smettere e per questo la rassicuro dicendole che qualsiasi cosa mi dirà, io seguirò i consigli dello specialista che mi ha preso in cura). La terapia è la seguente:
_15mg di Paroxetina dopo colazione
_5 gocce di Bromazepam (Lexotan) al mattino
_Samyr 400, inizialmente cinque iniezioni intramuscolo, successivamente compresse da assumere 40 minuti prima di pranzo
_250mg di acido valproico o sodio valproato (Depakin chrono) dopo cena
_10 gocce di Bromazepam (Lexotan) prima di andare a letto.
Considerando che io prima di tale esperienza sono sempre stato contrario all'uso di psicofarmaci, l'assumere una tale quantità di farmaci ogni giorno a 19 anni costituisce una considerevole sconfitta emotiva. D'altronde sono pienamente consapevole di essermela andata a cercare e quindi questo è una sorta di "prezzo" da pagare.
L'unica cosa che vorrei eliminare sono le benzodiazepine, il Bromazepam, perchè quest'ultime mascherano soltanto i sintomi e non le cause.
Attendo una sua risposta e la ringrazio in anticipo.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 8.3k visite dal 21/11/2012.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.