Dalla psichiatra
gentili dottori sono un ragazzo di 24 anni alto 180 e peso 85kg. è da circa un mese che che avverto i seguenti sintomi : un dolore al torace( a volte avverto il dolore posteriormente, sul verso della schiena), spesso mi manca il respiro, la notte mi sveglio sempre con un formicolio alle braccia sia a sinistra che a destra, durante il giorno mi capita anche alle gambe. Nn ho mai sofferto di mal di testa, ma ultimamente si, infatti ogni volta che ho misurato la pressione era 90/130, spesso sento un leggero fastidio all' occhio sx(dietro l' occchio).
ho effettuato i seguenti esami:
emocromo, transaminasi, indici infiammatori( proteina c e ves) tutto normale;
esami tiroidei tutto normale
una ecografia al cuore con e senza contrasto ed è emerso una iperriflettenza del foglietto pericardico posteriore per il resto tutto normale( il cardiologo ha detto che non è niente di preoccupante);
ho eseguito un ecg holter e sono emerse ben 1165 extrasistoli ventricolari, visto le extrasistoli ho eseguito una prova da sforzo e durante lo sforzo le extrasistoli non si presentavano.
ogni volta che mi è stata misurata la pressione era sempre superiore ad 85/125 e i battiti sui 100 al minuto.
ho eseguito anche una tac: pero non l ha vista il neurologo, ma il medico di famiglia che ha semplicemente letto il referto del radiologo ed era tutto nella norma.
nonostante tutto il cardiologo non mi ha prescritto nessuna terapia, e mi ha detto che sono troppo AGITATO( conoscendo le mie vicende familiari)! NON FIDANDOMI mi sono rivolto ad un altro cardiologo che per sicurezza mi ha prescritto una RISONANZA MAGNETICA AL CUORE CON E SENZA MEZZO DI CONTRASTO, i risultati ancora devono essere refertati ma da quello che ho capito non si è riscontrata alcuna anomalia. QUINDI DAGLI ESAMI E PER I MEDICI IO NON HO UN PROBLEMA AL CUORE! ma io ho comunque il sintomo: mi sento le 1000 exsistoli e sento il cuore battere più forte. Possibile che l' ansia mi provochi queste cose?? io non sono ansioso e non mi sento ansioso. è VERO che negli ultimi mesi sto attraversando un periodo particolare in quanto mia mamma soffre di depressione e io sono l' unico in famiglia che se ne fa carico: vado con lei dalla psicologa, dalla psichiatra...cerco di spronarla...ecc... ma comunque NON mi sento ansioso, sicuramente preoccupato, ma non ansioso. cari dottori cosa mi consigliate? possibile che io abbia un problema di ansia ma non ne sia consapevole?possibile che l' ansia, ammesso che sia questo, possa provocare più di mille exstrasistoli? ringrazio per l' attenzione.
ho effettuato i seguenti esami:
emocromo, transaminasi, indici infiammatori( proteina c e ves) tutto normale;
esami tiroidei tutto normale
una ecografia al cuore con e senza contrasto ed è emerso una iperriflettenza del foglietto pericardico posteriore per il resto tutto normale( il cardiologo ha detto che non è niente di preoccupante);
ho eseguito un ecg holter e sono emerse ben 1165 extrasistoli ventricolari, visto le extrasistoli ho eseguito una prova da sforzo e durante lo sforzo le extrasistoli non si presentavano.
ogni volta che mi è stata misurata la pressione era sempre superiore ad 85/125 e i battiti sui 100 al minuto.
ho eseguito anche una tac: pero non l ha vista il neurologo, ma il medico di famiglia che ha semplicemente letto il referto del radiologo ed era tutto nella norma.
nonostante tutto il cardiologo non mi ha prescritto nessuna terapia, e mi ha detto che sono troppo AGITATO( conoscendo le mie vicende familiari)! NON FIDANDOMI mi sono rivolto ad un altro cardiologo che per sicurezza mi ha prescritto una RISONANZA MAGNETICA AL CUORE CON E SENZA MEZZO DI CONTRASTO, i risultati ancora devono essere refertati ma da quello che ho capito non si è riscontrata alcuna anomalia. QUINDI DAGLI ESAMI E PER I MEDICI IO NON HO UN PROBLEMA AL CUORE! ma io ho comunque il sintomo: mi sento le 1000 exsistoli e sento il cuore battere più forte. Possibile che l' ansia mi provochi queste cose?? io non sono ansioso e non mi sento ansioso. è VERO che negli ultimi mesi sto attraversando un periodo particolare in quanto mia mamma soffre di depressione e io sono l' unico in famiglia che se ne fa carico: vado con lei dalla psicologa, dalla psichiatra...cerco di spronarla...ecc... ma comunque NON mi sento ansioso, sicuramente preoccupato, ma non ansioso. cari dottori cosa mi consigliate? possibile che io abbia un problema di ansia ma non ne sia consapevole?possibile che l' ansia, ammesso che sia questo, possa provocare più di mille exstrasistoli? ringrazio per l' attenzione.
[#1]
Gentile utente
Le è stato consigliato di rivolgersi ad uno psichiatra?
È stato chiaramente riferito a lei che la causa delle extrasistoli è dovuta all'ansia?
Le è stato consigliato di rivolgersi ad uno psichiatra?
È stato chiaramente riferito a lei che la causa delle extrasistoli è dovuta all'ansia?
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Gentile utente,
non avverte l'ansia come disturbo perché la trasferisce al corpo con le somatizzazioni. Farsi carico totalmente di una persona cara depressa è veramente stressante; le consiglio di chiedere aiuto a uno psichiatra.
non avverte l'ansia come disturbo perché la trasferisce al corpo con le somatizzazioni. Farsi carico totalmente di una persona cara depressa è veramente stressante; le consiglio di chiedere aiuto a uno psichiatra.
Franca Scapellato
[#3]
Utente
grazie mille per le risposte. rispondendo al Dottore Ruggiero : no, nessuno mi ha consigliato di rivolgermi ad uno psichiatra. per quanto riguarda la causa delle extrasistoli il primo cardiologo( che mi conosce da molto tempo) mi ha detto espressamente che il cuore sta bene, le extrasistoli mi vengono perchè sono troppo agitato, ma ripeto che ha detto questa cosa perchè sa che mi faccio carico della situazione di mia madre. Mi ha anche spiegato che avrebbe dovuto prescrivermi degli ansiolitici, ma ha preferito evitare e ha consigliato di farmi una bella vacanza. ho raccontato l' accaduto alla psichiatra di mia mamma e mi consigliato per l' ennesima volta di '' uscire'' da questa situazione e di lasciare la questione a mio padre, ma non ci riesco.
rispondendo alla Dottoressa Scapellato: quindi è possibile che io sia ansioso ma non lo sappia?perchè queste somatizzazioni ho iniziato ad avvertirle dopo mesi dall' accaduto e non subito? non posso affrontare la cosa diversamente? uscire un pò da questa situazione, magari con una vacanza...non mi porterebbe alcun vantaggio? sono sicuro che se mi rivolgessi direttamente ad uno psichiatra ci sarebbe subito la prescrizione delle benzodiazepine e vorrei provare qualche altra cosa prima di assumere farmaci.
ringrazio ancora per la disponibilità , cordiali saluti.
rispondendo alla Dottoressa Scapellato: quindi è possibile che io sia ansioso ma non lo sappia?perchè queste somatizzazioni ho iniziato ad avvertirle dopo mesi dall' accaduto e non subito? non posso affrontare la cosa diversamente? uscire un pò da questa situazione, magari con una vacanza...non mi porterebbe alcun vantaggio? sono sicuro che se mi rivolgessi direttamente ad uno psichiatra ci sarebbe subito la prescrizione delle benzodiazepine e vorrei provare qualche altra cosa prima di assumere farmaci.
ringrazio ancora per la disponibilità , cordiali saluti.
[#4]
Gentile utente,
le benzodiazepine non risolvono la patologia, sono sintomatici che si usano nell'emergenza. Nel suo caso uno psichiatra raccoglierebbe l'anamnesi, farebbe la diagnosi e in base a quella le proporrebbe la terapia, che può essere farmacologica, psicologica (psicoterapia) o associata.
"ho raccontato l' accaduto alla psichiatra di mia mamma e mi consigliato per l' ennesima volta di '' uscire'' da questa situazione e di lasciare la questione a mio padre, ma non ci riesco": questo mi sembra importante, perché si sente così indispensabile? Perché non vuole lasciare la gestione della malattia ai suoi genitori, che sono entrambi adulti?
Qualcosa che la porta da una parte a farsi carico della mamma, e dall'altra parte ci sono, represse e inascoltate, le pulsioni a vivere come gli altri giovani, un po' spensierato ogni tanto. Il disagio alla fine viene a galla, sotto forma di sintomi fisici, dai tremori alle palpitazioni cardiache.
le benzodiazepine non risolvono la patologia, sono sintomatici che si usano nell'emergenza. Nel suo caso uno psichiatra raccoglierebbe l'anamnesi, farebbe la diagnosi e in base a quella le proporrebbe la terapia, che può essere farmacologica, psicologica (psicoterapia) o associata.
"ho raccontato l' accaduto alla psichiatra di mia mamma e mi consigliato per l' ennesima volta di '' uscire'' da questa situazione e di lasciare la questione a mio padre, ma non ci riesco": questo mi sembra importante, perché si sente così indispensabile? Perché non vuole lasciare la gestione della malattia ai suoi genitori, che sono entrambi adulti?
Qualcosa che la porta da una parte a farsi carico della mamma, e dall'altra parte ci sono, represse e inascoltate, le pulsioni a vivere come gli altri giovani, un po' spensierato ogni tanto. Il disagio alla fine viene a galla, sotto forma di sintomi fisici, dai tremori alle palpitazioni cardiache.
[#5]
Utente
Non lascio la gestione a mio padre, perchè lui non la sa gestire. Per lui è tutta una recita di mamma. Si rifiuta persino di accompagnarla dalla psichiatra. Non mi sento indispensabile, ma mi dispiace vederla stare male e non riesco a lasciarla da sola: è lei che me lo chiede e io non riesco a far finta di niente.( un esempio: la mattina non sto andando più all' università perchè é mia madre che mi chiede di farle compagnia) per la psichiatra dovrei lasciarla da sola e vivere la mia vita; cito testualmente: chiudi la porta e lascia queste responsabilità a tuo padre!!! ma come faccio? come faccio a far finta di niente quando sento dire: non mi lasciare da sola che ti ho dato io la vita, non mi lasciare da sola che mi sento morire ecc... forse tutti questi disagi vengono a galla dopo mesi perchè all' inizio ero fiducioso nella terapia farmacologica, che ad oggi ha portato a pochissimi miglioramenti, mi sento completamente INERME, ma non ansioso.
[#6]
Detto brutalmente, finché la sua mamma si potrà appoggiare a lei, mantenendo un rapporto simbiotico, non ci sarà spazio per migliorare e la situazione rimarrà tale e quale nonostante la terapia.
Si ritagli uno spazio per lei; non sarà facile, e per questo sarebbe utile una psicoterapia: uno specialista, psicologo o psichiatra, purché perfezionato in psicoterapia, che la aiuti a vivere la sua vita senza sentirsi un figlio ingrato. Vedrà che i disturbi fisici se ne andranno.
Cordiali saluti
Si ritagli uno spazio per lei; non sarà facile, e per questo sarebbe utile una psicoterapia: uno specialista, psicologo o psichiatra, purché perfezionato in psicoterapia, che la aiuti a vivere la sua vita senza sentirsi un figlio ingrato. Vedrà che i disturbi fisici se ne andranno.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.2k visite dal 18/11/2012.
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