Ansia insonnia scoraggiamento
Salve dottori,sono una ragazza di 18 anni. Ad agosto ho cominciato a soffrire di attacchi di panico,e dopo 3 attacchi la dottoressa mi ha prescritto l'alprazolam gocce che prendevo prima di andare a letto fino a un mese fa,ne prendevo 15. Nel periodo in cui l'ho preso ho cominciato a stare meglio tanto che non ho più avuto attacchi di panico veri e prop llri già dagli inizi di settembre (el alprazolam l avevo cominciato a prendere circa una settimana prima).ma a metà ottobre a causa di una forte paura provata, mi è successo qualcosa di strano:ho cominciato ad avere ansia forte soprattutto alla sera prima di dormire con dei tremori alle gambe,ho cominciato a soffrire d insonnia e a sentirmi giù di morale e scoraggiata. Ho telefonato subito alla dottoressa che mi ha tolto l alprazolam (perchè avevo molti sintomi dei suoi effetti collaterali)e m ha prescritto nottem compresse da prendere per una settimana.dopo quella settimana infernale e dopo aver passato una notte completamente in bianco a causa della sospensione del farmaco e alla paura sdi non riuscire a dormire il giorno dopo ho ricominciato a dormire in modo soddisfacentesoddisfacente seppur con qualche risveglio,ma riuscivo tranquillizzarmie a riaddormentarmi presto.ma una settimana fa circa ho ricominciato a soffrire di insonnia,con conseguente peggioramento di umore e ansia con brutti pensieri(penso tutto ilgiornono alle cause e alle conseguenze del mio malessere) e non riesco a tranquillizzarmi e a concentrarmi sia a scuola che su pensieri positivi.ho sempre bisogno di stare in compagnia e di avere un supporto morale:per fare esercizio fisico vad quasi tutti i giorni a prendere mia mammalp al lavoro e poi andiamo verso la macchina apiedi visto che è lontana.intanto la dottoressa mi ha riprescritto le pastigie di nottem sempre per una settimana.il 27 novembre vado da uno psicoterapeuta che mi ha cnsigliato la psicloga da cui andavo prima.ma nel frattemp non so darmi pace al mio problema che pensavo si stesse risolvendo e invece con la comparsa del ciclo è tornato. Non voglio prendere psicofarmaci perchè so che potrebbero far malissimo sopprattutto ad una adolescente.questi momenti di crisi si posson superare con benzodiazepine (per dormire)e con la psicoterapia?io ce la stomettendo tutta col cercare di non isolarmi nei miei problemi e fare sport che fa produrre endorfine.ma ho tanta paura di quello che potrei avere e di non riuscire a superare questo problema.ah dimenticavo gli atacchi di panico mi sono venuti dopo che è morto un mio conoscente e ora ho il terrore che succeda qualcos adi brutto a me e alla mia famiglia. La mia dottoressa,insieme a una psichiatra dice che potrebbe essere un momento un po buio della mia vita oppure che sto cominciando a soffrire disturbo d'ansia o anche di depressione. Mi potreste dare voi qualche parere? Sono molto preoccupata. Grazie mille.
[#1]
Sarebbe opportuno chiedere la consulenza di uno specialista n psichiatria. Il medico di base ha trattato finora il problema con benzodiazepine e un ipnoinducente. Se il problema persiste vuol dire che dal punto di vista farmacologico occorre un approccio più mirato ed efficace. Le benzodiazepine possono essere assunte solo per alcune settimane. La psicoterapia é un valido strumento, tuttavia i risultati più stabili e duraturi, oltre che rapidi, si ottengono associando anche una terapia farmacologica.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Ex utente
Il mio problema è che con la terapia farmacologica ho paura di stare ancora peggio,ho paura che mi si brucino i neuroni del cervello e che diventi pazza...inoltre so che sugli adolescenti sono ancor più pericolosi quei farmaci...perfavore mi faccia chiarezza...ci sono adolescenti che sono guariti grazie a farmaci e psicoterapia?
[#5]
A 18 anni l'adolescenza dovrebbe essere già passata e lei si avvia all'età adulta. Ma al di la delle sottigliezze sugli anni e sulle epoche della vita, quello che conta sono due cose. La prima é il livello di differenza che il disturbo le provoca. Il secondo é la volontà/necessità di voler e uscire o quantomeno migliorare la propria condizione. In base a questi due parametri lei dovrà decidere se affidarsi a cure efficaci o continuare a brancolare nel buio. Le terapie efficaci possono essere farmacologiche, psicologiche o integrate. Lo specialista, in relazione al paziente e alla sua condizione clinica, indica il trattamento migliore. Il paziente, in maniera consapevole e dopo essere stato informato dallo specialista, decide.
A lei la scelta.
Cordiali saluti
A lei la scelta.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2k visite dal 16/11/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Attacchi di panico
Scopri cosa sono gli attacchi di panico, i sintomi principali, quanto durano e quali sono le cause. Come affrontarli e come gestire l'ansia che li provoca?