Disturbo del controllo degli impulsi
Salve. Preciso che ancora non mi sono rivolta ad uno specialista e tanto meno ne ho parlato col mio medico curante ma, poiché sto iniziando ad avvertire davvero un disagio profondo, è urgente per me avere un confronto con persone competenti in materia. All’età di circa 16 anni ho iniziato a strapparmi i peli dalle gambe con una pinzetta. Ricordo che già le prime volte che lo facevo era per me una sensazione molto piacevole e gratificante: potevo stare anche un intero pomeriggio rannicchiata in avanti nell’intento di strapparmi i peletti presenti su gambe e cosce. All’inizio era una cosa che facevo di rado e in maniera del tutto innocua ma, col passare degli anni, ho iniziato a farlo sistematicamente tutti i giorni, anche più volte al giorno e in punti diversi del mio corpo. Lo faccio con le mie sopracciglia, con dei peletti anche molto sottili presenti al livello del prolabio, peli inguinali, peletti presenti a livello dei capezzoli e sulla pancia. Si tratta molto spesso di peli molto sottili, forse invisibili e per invisibili intendo anche dei peli presenti sotto pelle che cerco, premo e torturo fino a che non escono fuori insieme con il sangue. Lo faccio con una tale frenesia, quasi disperata, in ogni momento della giornata: al risveglio (la mattina molto spesso il mio pensiero è stato cercare la pinzetta), la sera prima di andare a letto ( a volte di ritorno da qualche uscita mi rendo conto, toccandomi, di avvertire la presenza di alcuni peli e prima di andare a letto provvedo regolarmente a toglierli) , mentre studiavo (ammetto che in passato questa frenesia di tirare i peli mi rubava talmente di quel tempo che spesso arrivavo in prossimità di un esame con interi capitoli ancora da leggere e più volte ho dovuto lasciare la pinzetta in punti della casa difficili da raggiungere in modo che il desiderio fremente di utilizzarla fosse ostacolato dalla pigrizia di andarla a prendere o da un ragionamento che mi ricordava quanto tempo mi faceva perdere quella ignobile attività), mentre guardo la tv, mentre sto al computer… Per me perdere quell’arnese è un tale dramma. Mi è capitato qualche volta di perderla in giro per casa e ho girato insistentemente e freneticamente tutta la casa, rovistato nelle borse, nelle tasche… essendo incapace a quel punto di impegnarmi in qualsiasi attività! A tutto ciò si somma poi un’altra pessima attività che eseguo spessissimo: quella di toccarmi insistentemente, freneticamente e involontariamente il viso torturando brufoli, punti neri (molto spesso anche allo specchio) e croste. Inutile presentare il risultato di anni e anni di torture applicate al mio corpo: gambe, inguine, pancia e viso sono piene di macchie scure e croste… L’inguine e il volto mi si riempiono molto spesso di enormi brufoli che non riesco a non schiacciare e, a furia di stare sempre rannicchiata e piegata col busto in avanti, ho spesso dei mal di schiena a livello lombare. La cosa più frustrante è che non riesco a smettere! So perfettamente che sto rovinando le parti del corpo suddette ma la gratificazione, l’appagamento che provo quando faccio una di queste cose è tale da non riuscire a smettere. Mi vien da farlo in un modo così spontaneo, così innaturale.. e non posso farne a meno.. Porto con me la pinzetta al mare, a casa del mio ragazzo, quando per qualche motivo sono in viaggio.. e ogni occasione ( di nascosto) è buona per dedicarmi a quest’assurda abitudine. Come posso fare? A chi mi devo rivolgere? Esistono altre persone che hanno queste malsane abitudini? Esiste un modo per farmi tenere una volta per tutte le mani e la pinzetta posto? Ringrazio per le cortese attenzione e invio cordiali saluti.
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Gentile utente,
Quello che lei descrive potrebbe rientrare nell'ambito dei disturbi d'ansia, tuttavia Deve rivolgersi ad uno specialista in psichiatria per valutare la situazione ed inquadrarla precisamente dal punto di vista diagnostico. Dopodiché sarà possibile indirizzar la verso il trattamento più adeguato. É però necessaria la visita diretta.
Cordiali saluti
Quello che lei descrive potrebbe rientrare nell'ambito dei disturbi d'ansia, tuttavia Deve rivolgersi ad uno specialista in psichiatria per valutare la situazione ed inquadrarla precisamente dal punto di vista diagnostico. Dopodiché sarà possibile indirizzar la verso il trattamento più adeguato. É però necessaria la visita diretta.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.2k visite dal 06/11/2012.
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