Libido 2

Egregi Medici, scrivo in riferimento a due precedenti post da me inviati, ai quali avete già risposto in modo molto esauriente e gentile.
Il mio compagno per cui avevo scritto, ha preso appuntamento per una visita specialistica presso uno psichiatra psicoterapeuta per affrontare e risolvere i suoi problemi legati alla somatizzazione dell'ansia.
Nel frattempo è già una settimana che ha sospeso, su indicazione del Neurologo che glielo aveva prescritto, la cura con il Deniban, assunto 1 cp per un mese e 1/2 per due settimane, a causa dei pesanti effetti collaterali sulla sessualità, quasi totale scomparsa del desiderio e della potenza sessuale, che da subito hanno impedito qualsiasi tipo di rapporto.
Tutto ciò ha creato qualche insicurezza nel rapporto a causa di meccanismi che scattano nell'ambito di una sfera così delicata e complessa come quella sessuale.. ricordo poi che il mio compagno è estremamente ansioso..
Non abbiamo dubbi sul fatto che il Deniban sia la causa (almeno quella principale)dei problemi di natura sessuale dal momento che essi si sono presentati in totale coincidenza con l'inizio di assunzione (alla quale poi magari si sono associate cause psicologiche), prima andava tutto ok..
Anche perchè tali problemi non sembrano essere legati al nostro rapporto.. diciamo che è uno stato di "quiete" che il mio compagno avverte tutto il giorno.
So dalle vostre risposte che l'eventuale iperprolattinemia torna alla normalità nel giro di un mesetto.. ma a questo punto vi chiedo.. possibile che gli effetti del Deniban siano così pesanti.. e che a distanza di una settimana dalla sospensione la situazione sia pressochè invariata?
Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

non si tratta di "pesantezza" di effetti ma possibili effetti collaterali che nel suo compagno sembrano essersi presentati.

Gia' le era stato risposto che era necessario attendere circa 20 giorni dalla sospensione.
Inoltre, a questo punto, piuttosto che ipotizzare una iperprolattinemia forse sarebbe stato opportuno un prelievo specifico piuttosto che imputare al farmaco un problema che, potrebbe essere come potrebbe anche non essere dovuto al farmaco!
A mio avviso, ogni trattamento deve essere valutato da un medico che deve far effettuare i dovuti esami ancor prima di decidere una riduzione farmacologica!

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Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 327 11
Sono possibili tutte le ipotesi: che il farmaco non abbia ancora completato il ciclo (peraltro qualche miglioramento dovrebbe esserci stato), che il sintomo non fosse dovuto solo al farmaco ma anche a modalità più in relazione al disagio già espresso dal Suo ragazzo.
A questo punto, in caso di ulteriore permanenza o aggravamento del disturbo, sarebbe opportuno procedere ad accertamenti.
Visto che avete già preso contatto con un medico specialista opterei per sottoporre a Lui il problema, sarà poi Sua cura provvedere alle opportune strategie di indagine clinico diagnostica.

Cordiali saluti

Gabriele Tonelli

Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.