Carenza magnesio pillola anticoncezionale

Buonasera, ho 29 anni e sono una ragazza sana non ho mai avuto particolari problemi fisici o psichiatrici nonostante i grossi problemi avuti in famiglia che mi hanno resa molto sensibile ed emotiva. Sto attraversando un periodo di forte stress, in parte dovuto a situazioni generali difficili da gestire, e in parte probabilmente per l'assunzione della pillola "yaz", che prendo da circa 9 mesi. Ho avuto negli ultimi mesi episodi di ansia, panico, nervosismo, sto sospendendo la pillola e facendo una cura di magnesio prendendo due buste al giorno di "magdue", e in effetti sto un po' meglio. Non ho mai preso psicofarmaci, forse grazie al cielo non ne ho mai avuto bisogno, ma qualche volta prendo della valeriana che non mi fa molto. Continuo ad avere questo forte senso di angoscia e quando esco di casa mi sento ansiosa. Potrà sembrare assurdo ma per due volte ho preso un oki per dolore alla cervicale e mi ha calmato molto e fatto passare l'ansia. Forse e' il caso io prenda qualcosa per questo periodo difficile? Possibile che un semplice oki faccia passare l'ansia? quando si capisce che e' il caso di prendere dei medicinali? penso che la mia angoscia sia dovuta alla paura lasciata dal panico di rimanere sola nei giorni scorsi... e mi succede fuori casa.
Ringrazio anticipatamente e saluto..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

"quando si capisce che e' il caso di prendere dei medicinali?"

Non è suo compito. Lei va dal medico quando ha dei sintomi che le danno fastidio, il medico valuta se può trarre giovamento da qualche cura specifica.

Se questo stato di cose non è passeggero, consulti uno specialista o il medico. La raccomandazione con eventuali cure è che non sia limitata alla categoria degli ansiolitici senza un'indicazione precisa su come gestirli e quanto debba durare il trattamento, ovvero non ritrovarsi con una cura da gestirsi da sola al bisogno che poi diventa regolare senza beneficio e senza sapere come andare avanti. Questo lo preciso perché un tipo di situazione frequente come primo approccio a sintomi di tipo ansioso o depressivo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Buonasera, intanto la ringrazio per la sua risposta.
Come consigliato sono andata dal mio medico di base... le ho spiegato che non ho mai preso psicofarmaci anche se in passato ho già avuto qualche periodo di panico. Apro una parentesi, a mio avviso questi stati d'animo non sono "malvagi", sono dei campanelli di allarme, qualcosa che ti scuote l'animo per sottolinearti qualcosa che non vuoi vedere. Nel mio caso sono in un momento di crisi amorosa, la mia convivenza è alla fine e io provo un forte senso di solitudine accompagnato da stati di angoscia, purtroppo mi sono annullata, non ho punti fermi se non qualche amicizia per fortuna, di conseguenza mi sento spesso in stati ansiosi quando provo questo senso di "spaesatezza", come fossi una foglia al vento senza meta, mi succede in casa quando esco riesco a distrarmi un pò e stare anche benino. Presto sarò anche senza lavoro e ancora non ho trovato altro. Insomma io penso che i veri "problemi" nella vita siano altri, ma il mio corpo mi sta dicendo basta, che non vuole più vivere facendo finta di essere felice, e io non lo sto ascoltando visto che nessuno tra me e il mio ragazzo riesce a prendere la situazione in mano e chiuderla per quanto faccia male ad entrambi.
La mia dottoressa mi ha detto di prendere un quarto di xanax all'occorrenza, ma io vorrei cercare di "equilibrare" il mio stato emotivo, e penso psicochimico a questo punto, al fine di poter prendere le decisioni giuste, cercando di trarre del buono da questa situazione anche se uscendone e adoperandomi per essere felice facendo ciò che desidero per me.
Cosa posso fare? prendere dello xanax senza entrare davvero nel problema non mi risolve la questione.. vorrei prevenire intanto questi picchi di tristezza e agire con sicurezza.
grazie ancora
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Gentile utente,
intanto le consiglio di seguire l'indicazione del collega Pacini: il problema non è se prendere un pezzetto di Xanax o un Oki ogni tanto; se la sofferenza è continua e le rende difficile la vita sarebbe il caso di consultare uno psichiatra, che non necessariamente le darà delle terapie farmacologiche, ma comunque farà una diagnosi e le darà delle indicazioni.
Cordiali saluti

Franca Scapellato

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Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Ha perfettamente ragione probabilmente dovrei rivolgermi al servizio cup, ho una psicologa ma attualmente non sono in grado di gestire determinate spese.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4.1k 202
Il Servizio di Salute Mentale dell'ASL può essere una soluzione, e sempre presso il CUP può informarsi se presso la Clinica Universitaria di Psichiatria di Bologna c'è un servizio ambulatoriale; a Parma ad es c'è, è rivolto ai disturbi dell'umore e si paga solo il ticket, come per il SSM.
Cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

In qualsiasi modo lo si intenda, se "il suo corpo parla con Lei" non è che questo significhi che le fornisca soluzioni o indicazioni sulle soluzioni, il corpo, cervello incluso, esprime segni di scompenso o di situazione critica di risorse, oppure semplicemente cambia in un senso o in un altro senza che questo abbia un significato di allarme, anzi chi ha si convince che un determinato stato umorale abbia un senso o sia giustificato in sé.

In presenza di sintomi psichici, se anche l'orientamento del medico di base è che si tratti appunto di una questione che ruota intorno a sintomi di pertinenza cerebrale, direi di consultare uno specialista.

Un quarto di xanax al bisogno è una cura di non chiara intepretazione, visto che il bisogno in uno "stato" è frequente e che comunque xanax è un farmaco ansiolitico di pronto uso, non una cura di fondo.
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Attivo dal 2012 al 2014
Ex utente
Buonasera,
mi scuso per il ritardo della mia risposta.
Intanto Vi ringrazio molto... da qualche settimana ho ripreso i colloqui con la mia psicologa che già conosce il periodo difficile e di grande cambiamento e consapevolezza che sto attraversando. Le cose non vanno comunque bene... ma come potrebbero, se la vita sentimentale e l'indipendenza economica scarseggiano risulta difficile sentirsi propriamente "felici": In ogni caso ho riconosciuto la forte dipendenza da questo mio rapporto controproducente e mi sto adoperando per poter cambiare la situazione, sia sentimentale che lavorativa.
Ho ancora momenti di forte insicurezza accompagnati da ansia... per il momento mi sono curata con tisane, valeriana e magnesio... anche se in alcuni momenti la tentazione dello xanax c'è. Sono molto spaventata dall'idea di andare da uno psichiatra, a volte mi domando quando è che si capisce il "confine", quando ci si rende conto che c'è bisogno di cure farmacologiche, dovessero essere anche solo di ansiolitici? potrebbe forse aiutarmi "rilassarmi" con questo sistema per poter riprendere in mano la mia vita con maggiore sicurezza? l'ho sempre vista come una debolezza, probabilmente errando,e ogni volta resisto... resisto.. resisto. Mi sento spesso triste anche se comprendo che sia normale sentirsi così in questo "periodo" (è un anno che vivo angosciata con l'ansia) ma non posso risolvere in poco tempo la mia situazione, sarebbe auspicabile prendere degli ansiolitici o "resistere" va bene anche se stai male ma bene o male... vai avanti?
grazie ancora...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

"Sono molto spaventata dall'idea di andare da uno psichiatra, a volte mi domando quando è che si capisce il "confine", quando ci si rende conto che c'è bisogno di cure farmacologiche, dovessero essere anche solo di ansiolitici?"

Non esiste nessun confine del genere. Ci si può rivolgere ad uno psichiatra per sintomi d'ansia, le cure farmacologiche non sono per i casi gravi, anche perché quest'idea non ha un senso, è solo un'associazione mentale fine a sé stessa del tipo "ho bisogno di farmaci, allora sono grave ?". Non cambia niente di pratico, è utile chiedere consulto sulle possibilità di cura per andare a star meglio.