Effetti curativi a lungo termine antidepressivi
Buongiorno,
vorrei una informazione, di carattere meramente neurobiologico, sugli effetti curativi a lungo termine degli antidepressivi ssri, utilizzati in ragione di un diagnosticato disturbo depressivo maggiore e disturbo d'ansia generalizzato.
In particolare vorrei sapere se una cura basata su un ssri, alle dosi consigliate e con i tempi consigliati dallo specialista, possa avere un effetto a "lungo termine" sulla struttura biologica del cervello, ovvero se sospesa la cura al momento giusto, e concordato con lo specialista, la malattia possa essere "curata" e non ripresentarsi, o quantomeno dare sintomi meno invasivi.
Insomma vorrei sapere se ci sono dati clinici certi, o quantomeno molto attendibili e possibilmente pubblicati su riviste di indubbio tenore scientifico, che confermino o meno questa possibilità degli antidepressivi ssri di modificare la struttura del cervello e potenzialmente "curare" o almeno alleviare a lungo termine la malattia.
Grazie.
vorrei una informazione, di carattere meramente neurobiologico, sugli effetti curativi a lungo termine degli antidepressivi ssri, utilizzati in ragione di un diagnosticato disturbo depressivo maggiore e disturbo d'ansia generalizzato.
In particolare vorrei sapere se una cura basata su un ssri, alle dosi consigliate e con i tempi consigliati dallo specialista, possa avere un effetto a "lungo termine" sulla struttura biologica del cervello, ovvero se sospesa la cura al momento giusto, e concordato con lo specialista, la malattia possa essere "curata" e non ripresentarsi, o quantomeno dare sintomi meno invasivi.
Insomma vorrei sapere se ci sono dati clinici certi, o quantomeno molto attendibili e possibilmente pubblicati su riviste di indubbio tenore scientifico, che confermino o meno questa possibilità degli antidepressivi ssri di modificare la struttura del cervello e potenzialmente "curare" o almeno alleviare a lungo termine la malattia.
Grazie.
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Gentile utente,
Molti studi confermano che il trattamento con antidepressivi per un tempo che consenta la remissione completa dei sintomi riesce a ridurre notevolmente il rischio di una ricaduta in tempi brevi. Per le caratteristiche insite nel disturbo depressivo e nei disturbi d'ansia, il rischio teorico di ricaduta non si azzera mai. Chi ha avuto un episodio depressivi ha un rischio maggiore della popolazione generale di averne un altro. Il meccanismo d'azione più accreditato sembrerebbe essere quello della riattivazione della produzione di fattori neurotrofici che modificherebbero alcune aree del cervello, sia funzionalmente che strutturalmente, consentendo il recupero della condizione di equilibrio psichico. Spero di esserle stato di aiuto. Se ha bisogno di altre informazioni non esiti a chiedere.
Cordiali saluti
Molti studi confermano che il trattamento con antidepressivi per un tempo che consenta la remissione completa dei sintomi riesce a ridurre notevolmente il rischio di una ricaduta in tempi brevi. Per le caratteristiche insite nel disturbo depressivo e nei disturbi d'ansia, il rischio teorico di ricaduta non si azzera mai. Chi ha avuto un episodio depressivi ha un rischio maggiore della popolazione generale di averne un altro. Il meccanismo d'azione più accreditato sembrerebbe essere quello della riattivazione della produzione di fattori neurotrofici che modificherebbero alcune aree del cervello, sia funzionalmente che strutturalmente, consentendo il recupero della condizione di equilibrio psichico. Spero di esserle stato di aiuto. Se ha bisogno di altre informazioni non esiti a chiedere.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.5k visite dal 21/10/2012.
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