Trattamento daparox e fobia sociale
Buongiorno. Scrivo per mio figlio di 22 anni. Ha iniziato a luglio la cura con il Daparox per combattere la Fobia Sociale che lo accompagna sin dal' età di 10 anni circa.
Questo farmaco( prescritto dalla psichiatra) nonostante effetti collaterali a livello gastrointestinale durante le prime 3 settimane di assunzioni, "colpi" di sonno che invece perdurano da luglio ma con i quali riesce relativamente a convivere e impossibilità di erezione (questi invece particolarmente fastidiosi per un ragazzo), ha agito molto positivamente sul suo comportamento (è molto meno timido) così come la depressione è migliorata, che spesso sentiva proprio a causa della sua incapacità a relazionarsi con i suoi coetanei.
Abbiamo letto e ci è stato detto che il faramaco, dopo un anno di assunzione circa, alla sospensione porta ad una vera e propria guarigione, DEFINITIVA intendo.
Il dubbio che mi pongo è però il seguente:
-esiste una vera e propria "guarigione" data dal farmaco per la TIMIDEZZA e per la FOBIA SOCIALE passato appunto un determinato periodo di tempo (un anno come abbiamo letto?)? Oppure una volta sospeso il trattamento sarà come non aver mai assunto il farmaco e magari dovrà riprenderlo nell'arco della vita?
-Scondo Voi (so che senza una diagnosi di persona è difficile) qunto dovrebbe proseguire il farmaco, (anche solo indicativamente) per combattere al meglio la Fobia Sociale? 1 anno come indicato dallo psichiatra oppure di più sarebbe comunque meglio per consolidarne i risultati?
Ringrazio molto della disponibilità
Distinti saluti
Questo farmaco( prescritto dalla psichiatra) nonostante effetti collaterali a livello gastrointestinale durante le prime 3 settimane di assunzioni, "colpi" di sonno che invece perdurano da luglio ma con i quali riesce relativamente a convivere e impossibilità di erezione (questi invece particolarmente fastidiosi per un ragazzo), ha agito molto positivamente sul suo comportamento (è molto meno timido) così come la depressione è migliorata, che spesso sentiva proprio a causa della sua incapacità a relazionarsi con i suoi coetanei.
Abbiamo letto e ci è stato detto che il faramaco, dopo un anno di assunzione circa, alla sospensione porta ad una vera e propria guarigione, DEFINITIVA intendo.
Il dubbio che mi pongo è però il seguente:
-esiste una vera e propria "guarigione" data dal farmaco per la TIMIDEZZA e per la FOBIA SOCIALE passato appunto un determinato periodo di tempo (un anno come abbiamo letto?)? Oppure una volta sospeso il trattamento sarà come non aver mai assunto il farmaco e magari dovrà riprenderlo nell'arco della vita?
-Scondo Voi (so che senza una diagnosi di persona è difficile) qunto dovrebbe proseguire il farmaco, (anche solo indicativamente) per combattere al meglio la Fobia Sociale? 1 anno come indicato dallo psichiatra oppure di più sarebbe comunque meglio per consolidarne i risultati?
Ringrazio molto della disponibilità
Distinti saluti
[#1]
Gentile utente,
"ci è stato detto che il faramaco, dopo un anno di assunzione circa, alla sospensione porta ad una vera e propria guarigione, DEFINITIVA intendo."
Come si fa a stabilire ? La fobia sociale è un disturbo che può ricorrere. La cura deve durare a lungo, ma cosa succede dopo la sospensione non è possibile definirlo in anticipo in maniera così netta.
Quindi anche se per ipotesi la cura durasse trent'anni potrebbe darsi che dopo la sua sospensione i sintomi si ripresentino. E' chiaro che una persona che si è curata con successo, ha superato i blocchi che aveva, può anche permettersi di sospendere e verificare, visto che sa già come risolvere la questione se si ripresenta.
Detto questo, visto che si tratta di una cura con una fase di mantenimento, sarebbe bene che si trovasse un farmaco tollerato in maniera ad esempio da consentire una normale funzione sessuale, sempre che questa difficoltà di erezione si sia effettivamente presentata in occasione di rapporti e non semplicemente come riduzione della spinta sessuale autonoma.
"ci è stato detto che il faramaco, dopo un anno di assunzione circa, alla sospensione porta ad una vera e propria guarigione, DEFINITIVA intendo."
Come si fa a stabilire ? La fobia sociale è un disturbo che può ricorrere. La cura deve durare a lungo, ma cosa succede dopo la sospensione non è possibile definirlo in anticipo in maniera così netta.
Quindi anche se per ipotesi la cura durasse trent'anni potrebbe darsi che dopo la sua sospensione i sintomi si ripresentino. E' chiaro che una persona che si è curata con successo, ha superato i blocchi che aveva, può anche permettersi di sospendere e verificare, visto che sa già come risolvere la questione se si ripresenta.
Detto questo, visto che si tratta di una cura con una fase di mantenimento, sarebbe bene che si trovasse un farmaco tollerato in maniera ad esempio da consentire una normale funzione sessuale, sempre che questa difficoltà di erezione si sia effettivamente presentata in occasione di rapporti e non semplicemente come riduzione della spinta sessuale autonoma.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
La ringrazio molto della precisa risposta Dott. Pacini.
Non Le ho detto che aveva anche assunto, 2 anni fa, per 4 mesi, Zoloft, con risultati leggermente inferiori rispetto al Daparox, e una volta sospeso zoloft era stato come non averlo preso.
-Cosa si intende per "cura con fase di MANTENIMENTO"?
-Lei per quanto tempo ininterrotto assumerebbe ALMENO il daparox?
La ringrazio davvero molto
Non Le ho detto che aveva anche assunto, 2 anni fa, per 4 mesi, Zoloft, con risultati leggermente inferiori rispetto al Daparox, e una volta sospeso zoloft era stato come non averlo preso.
-Cosa si intende per "cura con fase di MANTENIMENTO"?
-Lei per quanto tempo ininterrotto assumerebbe ALMENO il daparox?
La ringrazio davvero molto
[#3]
Gentile utente,
Fase di mantenimento significa che la persona sta bene, e la cura prosegue per mantenere tali risultati o "consolidarli" nel senso di ridurre la ricaduta dopo l'eventuale cessazione.
Non posso esprimere pareri sulla cura.
Fase di mantenimento significa che la persona sta bene, e la cura prosegue per mantenere tali risultati o "consolidarli" nel senso di ridurre la ricaduta dopo l'eventuale cessazione.
Non posso esprimere pareri sulla cura.
[#4]
Utente
Gentili Dottori, vi scrivo in merito ad un dubbio che ci tormenta ormai da qualche tempo in famiglia. Come scritto nei post sopra, mio figlio, di 22 anni, assume daparox per combattere la fobia sociale da 6 mesi.
A causa di scarse performance sportive (a cui lui tiene moltissimo!) secondo mio figlio dovute al farmaco, vorrebbe ora smettere la cura (aggiungo che ha visto ottimi risultati per quanto rigurda invece la fobia sociale in questo periodo).
Il dubbio che ora abbiamo io, mio marito e mio figlio è il seguente: può smettere per qualche mese (il periodo delle gare) per poi ricominciare? E' sconsigliabile?
Due psichiatri da cui era stato in cura avevano espresso i seguenti pareri: uno diceva che ALMENO la cura andava fatta per 6 MESI. L'altro per ALMENO 1 O 2 ANNI.
Quindi i nostri quesiti sono:
-per CONSOLIDARE I RISULATI per quanto andrebbe PROTATTA la terapia?
- si può SMETTERE e poi RIPREDERE la cura?
Ringrazio molto della disponibiltià
Distinti saluti
A causa di scarse performance sportive (a cui lui tiene moltissimo!) secondo mio figlio dovute al farmaco, vorrebbe ora smettere la cura (aggiungo che ha visto ottimi risultati per quanto rigurda invece la fobia sociale in questo periodo).
Il dubbio che ora abbiamo io, mio marito e mio figlio è il seguente: può smettere per qualche mese (il periodo delle gare) per poi ricominciare? E' sconsigliabile?
Due psichiatri da cui era stato in cura avevano espresso i seguenti pareri: uno diceva che ALMENO la cura andava fatta per 6 MESI. L'altro per ALMENO 1 O 2 ANNI.
Quindi i nostri quesiti sono:
-per CONSOLIDARE I RISULATI per quanto andrebbe PROTATTA la terapia?
- si può SMETTERE e poi RIPREDERE la cura?
Ringrazio molto della disponibiltià
Distinti saluti
[#5]
Gentile utente
Studi clinici attestano che il trattamento mantenuto per almeno 2 anni espone a rischi minori si ricadute
La sospensione momentanea è pressoché sconsigliata, per la valutazione specifica suo figlio dovrebbe discuterne con lo psichiatra prescrittore anche per capire se il problema può essere imputabile al farmaco o meno.
Studi clinici attestano che il trattamento mantenuto per almeno 2 anni espone a rischi minori si ricadute
La sospensione momentanea è pressoché sconsigliata, per la valutazione specifica suo figlio dovrebbe discuterne con lo psichiatra prescrittore anche per capire se il problema può essere imputabile al farmaco o meno.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#6]
Utente
La ringraziamo molto della risposta Dottore.
Le chiedo ancora una precisazione: nel caso in cui ci fosse questa sospensione e poi una ripresa del farmaco, gli effetti negativi quali potrebbero essere? So che sembrerà strano ma se fosse "solo" la perdita degli effetti benefici ottenuti fin' ora non sarebbe un grosso problema, se poi potesse appunto ricominciare e riottenere questi miglioramenti che ha ottenuto prima (questa volta continuerebbe nel tempo la cura). Cosa potrebbe provocare la sospensione e la ripresa?
Ringrazio di cuore per l'attenzione
Le chiedo ancora una precisazione: nel caso in cui ci fosse questa sospensione e poi una ripresa del farmaco, gli effetti negativi quali potrebbero essere? So che sembrerà strano ma se fosse "solo" la perdita degli effetti benefici ottenuti fin' ora non sarebbe un grosso problema, se poi potesse appunto ricominciare e riottenere questi miglioramenti che ha ottenuto prima (questa volta continuerebbe nel tempo la cura). Cosa potrebbe provocare la sospensione e la ripresa?
Ringrazio di cuore per l'attenzione
[#7]
Gentile utente,
riflettere sulla possibilità di una ricaduta on line non porta alla soluzione della questione che è invece incentrata sulla possibilità concreta di poter interrompere la terapia secondo le indicazioni del curante.
Vi sono condizioni per cui è probabile che non si possa pensare ad una interruzione ed altrettante condizioni che consentono tale interruzione.
In ogni caso, una volta interrotto il trattamento potrebbe non esserci ricaduta e quindi è probabile che il farmaco non debba essere riassunto.
riflettere sulla possibilità di una ricaduta on line non porta alla soluzione della questione che è invece incentrata sulla possibilità concreta di poter interrompere la terapia secondo le indicazioni del curante.
Vi sono condizioni per cui è probabile che non si possa pensare ad una interruzione ed altrettante condizioni che consentono tale interruzione.
In ogni caso, una volta interrotto il trattamento potrebbe non esserci ricaduta e quindi è probabile che il farmaco non debba essere riassunto.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 8.4k visite dal 15/10/2012.
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