Disturbo di ansia generalizzato inguaribile
Buonasera, ho deciso di iscrivermi perché avrei neccessita di sapere alcune cose.
Ormai da 7 anni cronicamente mi ritrovo con un malessere fisico generale cronico a cui nessuno a saputo riconoscere la causa. Neurologi, otorino,endocrinologi, medico generale sono tutti caduti dalle nuvole alla mia descrizione e sono stato tacciato di ansia per esclusione. " se non ce nulla la causa e psicologica" testuali parole. Rimane il fatto che ben 6 psichiatri e le loro prescrizioni di medicinali hanno miseramente fallito! Ho preso controvoglia paroxetina fino a 40 mg, cipralex fino a 30 mg, cymbalta 2 da 70 mg al gg, elopram 40 mg, mutabon mite, zoloft fino a 150 mg, anafranil, prozac 20 mg, deniban 1/2 cp più due psicoterapie una Tcc una strategica breve ancora in corso e benzodiazepine varie. Ma quello che tanto chiamano ansia generalizzata cronica non solo non migliora ma da al uni medicamenti ho avuto solo noie ulteriori. Ho chiesto altre possibilità di cura e mi e stato risposto che rimanevano soltanto imao e neurolettici. Ormai in tutta sincerità, una parte di me e rassegnata al fatto di state sempre così, l altra vorrebbe chiarezza in tutto l ambito medico e non ricondurre tutto ad ansia per semplice esclusione. Anche la diagnosi mi pare non adatta, il disturbo AG e badato sulla preoccupazione costante riguardo una miriade di cose, io non ho preoccupazioni particolari, se poi la diagnosi AG e nata pensando di avere davanti il classico fissato alla ricerca di rassicurazione medica allora siamo fuori strada. Non voglio il contentino, ma capire la causa reale.. Non ho interesse di inventario le cose! La cosa curiosa e che si insiste con la storia ansia nonostante sia clamoroso il completo fallimento! Ora vorrei in linea generale capire, quando si diagnostica un disturbo ansioso si intende che la persona e preoccupata per qualcosa di inesistente? Frutto della immaginazione? O cosa? Se e vero che di ansia si tratta perche tutto a fallito? Perché nonostante siano stati riscontrati alla tiroide i Tpo altissimi per i dottori non c'entra nulla? Se e veri che di fonti all ansia ce un fantomatico squilibrio chimico, immagino si possa verificare, perché nessun psichiatra lo fa? Si parla di serotonina e le varie catecolamine come possibile causa, perché non verificarlo? In sintesi uno sta sempre male e nessuno a mai capito nulla! Mi scuso per il tono, ma il vs parere mi interessa molto! In ultimo e vero che restano solo medicamenti della classe imao e neurolettici? Grazie a chi Sara disposto ad esporre la propria riflessione! Vi saluto.
Ormai da 7 anni cronicamente mi ritrovo con un malessere fisico generale cronico a cui nessuno a saputo riconoscere la causa. Neurologi, otorino,endocrinologi, medico generale sono tutti caduti dalle nuvole alla mia descrizione e sono stato tacciato di ansia per esclusione. " se non ce nulla la causa e psicologica" testuali parole. Rimane il fatto che ben 6 psichiatri e le loro prescrizioni di medicinali hanno miseramente fallito! Ho preso controvoglia paroxetina fino a 40 mg, cipralex fino a 30 mg, cymbalta 2 da 70 mg al gg, elopram 40 mg, mutabon mite, zoloft fino a 150 mg, anafranil, prozac 20 mg, deniban 1/2 cp più due psicoterapie una Tcc una strategica breve ancora in corso e benzodiazepine varie. Ma quello che tanto chiamano ansia generalizzata cronica non solo non migliora ma da al uni medicamenti ho avuto solo noie ulteriori. Ho chiesto altre possibilità di cura e mi e stato risposto che rimanevano soltanto imao e neurolettici. Ormai in tutta sincerità, una parte di me e rassegnata al fatto di state sempre così, l altra vorrebbe chiarezza in tutto l ambito medico e non ricondurre tutto ad ansia per semplice esclusione. Anche la diagnosi mi pare non adatta, il disturbo AG e badato sulla preoccupazione costante riguardo una miriade di cose, io non ho preoccupazioni particolari, se poi la diagnosi AG e nata pensando di avere davanti il classico fissato alla ricerca di rassicurazione medica allora siamo fuori strada. Non voglio il contentino, ma capire la causa reale.. Non ho interesse di inventario le cose! La cosa curiosa e che si insiste con la storia ansia nonostante sia clamoroso il completo fallimento! Ora vorrei in linea generale capire, quando si diagnostica un disturbo ansioso si intende che la persona e preoccupata per qualcosa di inesistente? Frutto della immaginazione? O cosa? Se e vero che di ansia si tratta perche tutto a fallito? Perché nonostante siano stati riscontrati alla tiroide i Tpo altissimi per i dottori non c'entra nulla? Se e veri che di fonti all ansia ce un fantomatico squilibrio chimico, immagino si possa verificare, perché nessun psichiatra lo fa? Si parla di serotonina e le varie catecolamine come possibile causa, perché non verificarlo? In sintesi uno sta sempre male e nessuno a mai capito nulla! Mi scuso per il tono, ma il vs parere mi interessa molto! In ultimo e vero che restano solo medicamenti della classe imao e neurolettici? Grazie a chi Sara disposto ad esporre la propria riflessione! Vi saluto.
[#1]
Gentile utente,
Lei scrive "malessere fisico generale". Può descrivere i sintomi più in dettaglio ?
Scrive anche che sono stati "riscontrati alla tiroide i Tpo altissimi". Intende gli anticorpi anti- tireoperossidasi (anti-TPO) ? Quale è stato il valore ? Come sono risultati gli altri parametri della tiroide ?
Grazie.
Anticipando, vorrei comunque risponderLe che un disturbo d'ansia non significa avere la preoccupazione per qualcosa inesistente. Inoltre, l'assenza di beneficio delle cure specifiche per un disturbo d'ansia da solo non permette di concludere che non si tratta di un disturbo d'ansia, perché le cure potevano essere non ottimali (per il tipo o per la durata) oppure ci sono anche i disturbi d'ansia resistenti quasi a tutte le cure. In genere, sono fra i disturbi psichici più difficilmente curabili. Non parlando necessariamente di Lei, anticipo che esistono anche le condizioni miste (con la presenza sia di un disturbo psichico, sia di una condizione fisica generale o di un'altra condizione fisica specifica). Quello che permette effettivamente di confermare o di escludere un disturbo d'ansia clinicamente rilevante non è l'esito delle cure, ma la corretta diagnosi. Dunque, il problema è della correttezza o meno della diagnosi fatta.
Lei scrive "malessere fisico generale". Può descrivere i sintomi più in dettaglio ?
Scrive anche che sono stati "riscontrati alla tiroide i Tpo altissimi". Intende gli anticorpi anti- tireoperossidasi (anti-TPO) ? Quale è stato il valore ? Come sono risultati gli altri parametri della tiroide ?
Grazie.
Anticipando, vorrei comunque risponderLe che un disturbo d'ansia non significa avere la preoccupazione per qualcosa inesistente. Inoltre, l'assenza di beneficio delle cure specifiche per un disturbo d'ansia da solo non permette di concludere che non si tratta di un disturbo d'ansia, perché le cure potevano essere non ottimali (per il tipo o per la durata) oppure ci sono anche i disturbi d'ansia resistenti quasi a tutte le cure. In genere, sono fra i disturbi psichici più difficilmente curabili. Non parlando necessariamente di Lei, anticipo che esistono anche le condizioni miste (con la presenza sia di un disturbo psichico, sia di una condizione fisica generale o di un'altra condizione fisica specifica). Quello che permette effettivamente di confermare o di escludere un disturbo d'ansia clinicamente rilevante non è l'esito delle cure, ma la corretta diagnosi. Dunque, il problema è della correttezza o meno della diagnosi fatta.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Ex utente
Gent. Dott. Gukov
rispondo con ritardo alle sue domande e me ne scuso, dunque si parlo degli tireoperossidasi dal valore di 389,2 su max 11 altri valori tiroidei paiuono a norma.
riguardo la diagnosi e stata posta per esclusione visto che nessuno a trovato cause organiche (che poi non e chiaro quali siano o possano essere) tutto e stato inquadrato con la diagnosi citata al primo post. riguardo le cure i farmaci sono stati assunti singolarmente per tempi che variano dai 6 mesi all anno inutilmente, anche con le strategie psicoterapeutiche non va affatto bene! tutto si rivela completamente inefficace, si e vero, a ragione che prima si fa una diagnosi e ne consegue una cura ma qui mi ritrovo ad ingerire di tutto di piu e nessuno pare essere interessato e capace di capire se di ansia si tratta. quando mi si chiede se sono ansioso e rispondo "non in modo particolare" mi si licquida con affermazioni tipo e latente, e inconscia, non mi rendo conto etc il che francamente e assurdo e offensivo per la mia intelligenza e per me contano i risultati, chiaramente se questi non arrivano se ne dovrebbe tenere conto e fare delle controvalutazioni giusto'? no e ansia e via con farmaci sempre piu ad alte dosi, non si tiene conto degli effetti negativi che non sempre sono passeggeri come si dice solitamente.. ma anche quello viene sminuito.
rimane il fatto che le cure prescritte per diagnosi ansia hanno enormemente fallito. una curiosita, se e vero che ce un ipotetico squilibrio chimico questo immagino sia tangibile attraverso opportune indagini ematiche e sopratutto delle urine giusto? o in genere anche questa e una filastrocca? semplicemente il malessere fisico e tale nel senso che non sono io ad esagerare una cosa banale ed inesistente come ho sentito affermare negli anni! e poi che vantaggio ne trarrei? e assurdo! non ce un sintomo predominante ma ci si sente mancare, stordito, spossato., immagini uno stato influenzale decisamente piu intenso e persistente. In riassunto uno sta male sempre, si dice che e ansia ma tutto il corteo di medicamenti e psicoterapie non sono serviti a nulla! a questo punto pare chiaro che qualunque cosa sia me la devo proprio tenere, con la consapevolezza che sempre sara ansia e basta per i dottori.
io comprendo benissimo la posizione di qualsiasi medico ma perche insistere inutilmente su qualcosa che puo anche non essere? anche se di tangibile non ce altro? pare che oltre che sto male evo anche dimostrare che cio che affermo sia vero! Cosa farebbe al mio poso? glie lo chiedo perche a questo punto non mi vengono idee e punti di ripartenza in merito alla mia situazione! grazie ancora a lei e chi mi vorra rispondere col proprio parere.
rispondo con ritardo alle sue domande e me ne scuso, dunque si parlo degli tireoperossidasi dal valore di 389,2 su max 11 altri valori tiroidei paiuono a norma.
riguardo la diagnosi e stata posta per esclusione visto che nessuno a trovato cause organiche (che poi non e chiaro quali siano o possano essere) tutto e stato inquadrato con la diagnosi citata al primo post. riguardo le cure i farmaci sono stati assunti singolarmente per tempi che variano dai 6 mesi all anno inutilmente, anche con le strategie psicoterapeutiche non va affatto bene! tutto si rivela completamente inefficace, si e vero, a ragione che prima si fa una diagnosi e ne consegue una cura ma qui mi ritrovo ad ingerire di tutto di piu e nessuno pare essere interessato e capace di capire se di ansia si tratta. quando mi si chiede se sono ansioso e rispondo "non in modo particolare" mi si licquida con affermazioni tipo e latente, e inconscia, non mi rendo conto etc il che francamente e assurdo e offensivo per la mia intelligenza e per me contano i risultati, chiaramente se questi non arrivano se ne dovrebbe tenere conto e fare delle controvalutazioni giusto'? no e ansia e via con farmaci sempre piu ad alte dosi, non si tiene conto degli effetti negativi che non sempre sono passeggeri come si dice solitamente.. ma anche quello viene sminuito.
rimane il fatto che le cure prescritte per diagnosi ansia hanno enormemente fallito. una curiosita, se e vero che ce un ipotetico squilibrio chimico questo immagino sia tangibile attraverso opportune indagini ematiche e sopratutto delle urine giusto? o in genere anche questa e una filastrocca? semplicemente il malessere fisico e tale nel senso che non sono io ad esagerare una cosa banale ed inesistente come ho sentito affermare negli anni! e poi che vantaggio ne trarrei? e assurdo! non ce un sintomo predominante ma ci si sente mancare, stordito, spossato., immagini uno stato influenzale decisamente piu intenso e persistente. In riassunto uno sta male sempre, si dice che e ansia ma tutto il corteo di medicamenti e psicoterapie non sono serviti a nulla! a questo punto pare chiaro che qualunque cosa sia me la devo proprio tenere, con la consapevolezza che sempre sara ansia e basta per i dottori.
io comprendo benissimo la posizione di qualsiasi medico ma perche insistere inutilmente su qualcosa che puo anche non essere? anche se di tangibile non ce altro? pare che oltre che sto male evo anche dimostrare che cio che affermo sia vero! Cosa farebbe al mio poso? glie lo chiedo perche a questo punto non mi vengono idee e punti di ripartenza in merito alla mia situazione! grazie ancora a lei e chi mi vorra rispondere col proprio parere.
[#3]
Ex utente
Scusate se insisto ma il dott che ha risposto precedentemente deve essere impegnato e di conseguenza la seconda parte della mia richiesta e rimasta inevasa..
Sarei interessato anche a ulteriori pareri medici sia psichiatrici in merito alle mie domande ma anche psicologi e medici in generale in modo da fare assieme a me il punto della faccenda. mi scuso per aver sollecitato il consulto ma mi spiacerebbe se esso non venisse preso in considerazione. ringrazio chiunque abbia modo di partecipare..
Sarei interessato anche a ulteriori pareri medici sia psichiatrici in merito alle mie domande ma anche psicologi e medici in generale in modo da fare assieme a me il punto della faccenda. mi scuso per aver sollecitato il consulto ma mi spiacerebbe se esso non venisse preso in considerazione. ringrazio chiunque abbia modo di partecipare..
[#4]
Gentile utente,
m scuso del ritardo di risposta, ma Lei non deve allarmi per questo motivo. Tutto sommato, la Sua situazione dura già più anni. Se risponde anche un altro specialista di questo sito, a me sarebbe interessante il suo contributo.
Secondo me, è chiaro che bisogna rivalutare la diagnosi.
L'esito delle cure non può essere l'unica o la principale prova dell'incorrettezza della diagnosi, ma l'insuccesso di queste fa rivedere sia gli approcci di cura, sia (talvolta) la diagnosi. Nella mia ipotesi, avrebbe senso di valutare, secondo me, l'eventualità di una delle problematiche dell'area auto-immunitaria, le quali non di rado possono avere la presentazione simile a quella che descrive.
Vorrei sottolineare che, secondo me, la pratica della diagnosi psichiatrica come una "diagnosi di esclusione" (escludendo le problematiche "fisiche", "organiche") non è corretta. Soprattutto, le malattie psichiatriche non sono "immaterlali", ma hanno a che fare quanto meno con il funzionamento dei tessuti del nostro sistema nervoso.
Escludere o confermare una malattia psichica in base al successo o meno delle cure anche questo è un "approccio di esclusione", ed è discutibile. Facendo della malattia psichica una condizione "di esclusione", si annulla l'importanza della diagnosi psichica corretta, la quale, a parte che è da considerare l'impatto psicosociale, richiede le valutazioni basate sulle caratteristiche specifiche delle malattie psichiche.
Al giorno d'oggi esistono anche le possibilità di dosare i metaboliti dei transmittetori del sistema nervoso. Lo si faceva a scopo di ricerca, ed è possibile in alcuni laboratori specializzate, non in tutte. In una malattia già riconosciuta potrebbero essere d'aiuto per l'approfondimento o a scopo di ricerca scientifica. In ogni modo, però, di tali parametri di laboratorio non si può servire per fare o per scartare la diagnosi di una malattia psichica. Nella medicina in generale qualsiasi dato degli esami di laboratorio o strumentali riveste un significato solo nel contesto di un determinato quadro clinico ("clinico": nel senso dell'esame obbiettivo della persona da parte del medico; e in psichiatria questo esame obbiettivo ha le sue particolarità). In psichiatria (anche in neurologia) tale aderenza all'importanza dell'eame obbiettivo c'è. Dovrebbe esserci anche nelle altre branche, dove, nemmeno lì, sarebbe possibile dire che tutto è nella norma solo in base agli esami di laboratorio che sono nella norma (nel Suo caso, visto il valore degli anticorpi, non sono comunque nella norma nemmeno gli esami di laboratorio).
Se a Lei interessa, può leggere questo mio mini articolo, anche se non tutto potrà riferirsi al Suo caso:
https://www.medicitalia.it/blog/psichiatria/2288-5-stereotipi-sulla-malattia-psichica.html
Dunque, bisogna rivalutare la diagnosi. Ma comincerei dalla diagnosi psichica. In presenza di una "storia di diagnosi e di cure psichiatriche" ciò mi sembra logico, e, penso, lo potrà chiedere, a ragione, anche un collega internista o immunologo, al quale Lei potrà di nuovo rivolgersi. Bisogna trovare uno specialista psichiatra che faccia una valutazione de nuovo, e, se lui valuterà che la situazione clinica non si spiega con una malattia psichica (o che non tutto si spiega solo con una malattia psichica), potrà inviarLa, senza perdere contatto con Lei e senza cessare il monitoraggio del Suo caso, ad una consulenza ad un collega di un'altra branca. Un invio "indietro" risppetto alla strada percorsa fino ad oggi, sulla quale sono stati gli altri medici ad inviarLa dagli psichiatri.
Le consiglio di rivolgersi ad un ambulatorio presso un centro universitario: prima all'Ambulatorio di Clinica Psichiatrica Universitaria, e poi, su invio dello psichiatra, eventualmente all'ambulatorio (di immunologia? di medicina interna? di endocrinologia?) dello stesso centro. Le consiglio proprio un centro universitario, perché è un servizio pubblico tradizionalmente non condizionato dalla residenza del paziente, che svolge spesso un ruolo del punto di riferimento per le consulenze nei casi dubbi per gli altri servizi sanitari. Dunque, se la cosa è importante e se sarà necessario, Lei non è vincolato e può cercarlo anche in un'altra città.
Solo via internet, secondo me, è impossibile fare una soddisfacente chiarezza sul Suo caso, ma posso consigliarLe quello che ho scritto sopra.
un saluto
m scuso del ritardo di risposta, ma Lei non deve allarmi per questo motivo. Tutto sommato, la Sua situazione dura già più anni. Se risponde anche un altro specialista di questo sito, a me sarebbe interessante il suo contributo.
Secondo me, è chiaro che bisogna rivalutare la diagnosi.
L'esito delle cure non può essere l'unica o la principale prova dell'incorrettezza della diagnosi, ma l'insuccesso di queste fa rivedere sia gli approcci di cura, sia (talvolta) la diagnosi. Nella mia ipotesi, avrebbe senso di valutare, secondo me, l'eventualità di una delle problematiche dell'area auto-immunitaria, le quali non di rado possono avere la presentazione simile a quella che descrive.
Vorrei sottolineare che, secondo me, la pratica della diagnosi psichiatrica come una "diagnosi di esclusione" (escludendo le problematiche "fisiche", "organiche") non è corretta. Soprattutto, le malattie psichiatriche non sono "immaterlali", ma hanno a che fare quanto meno con il funzionamento dei tessuti del nostro sistema nervoso.
Escludere o confermare una malattia psichica in base al successo o meno delle cure anche questo è un "approccio di esclusione", ed è discutibile. Facendo della malattia psichica una condizione "di esclusione", si annulla l'importanza della diagnosi psichica corretta, la quale, a parte che è da considerare l'impatto psicosociale, richiede le valutazioni basate sulle caratteristiche specifiche delle malattie psichiche.
Al giorno d'oggi esistono anche le possibilità di dosare i metaboliti dei transmittetori del sistema nervoso. Lo si faceva a scopo di ricerca, ed è possibile in alcuni laboratori specializzate, non in tutte. In una malattia già riconosciuta potrebbero essere d'aiuto per l'approfondimento o a scopo di ricerca scientifica. In ogni modo, però, di tali parametri di laboratorio non si può servire per fare o per scartare la diagnosi di una malattia psichica. Nella medicina in generale qualsiasi dato degli esami di laboratorio o strumentali riveste un significato solo nel contesto di un determinato quadro clinico ("clinico": nel senso dell'esame obbiettivo della persona da parte del medico; e in psichiatria questo esame obbiettivo ha le sue particolarità). In psichiatria (anche in neurologia) tale aderenza all'importanza dell'eame obbiettivo c'è. Dovrebbe esserci anche nelle altre branche, dove, nemmeno lì, sarebbe possibile dire che tutto è nella norma solo in base agli esami di laboratorio che sono nella norma (nel Suo caso, visto il valore degli anticorpi, non sono comunque nella norma nemmeno gli esami di laboratorio).
Se a Lei interessa, può leggere questo mio mini articolo, anche se non tutto potrà riferirsi al Suo caso:
https://www.medicitalia.it/blog/psichiatria/2288-5-stereotipi-sulla-malattia-psichica.html
Dunque, bisogna rivalutare la diagnosi. Ma comincerei dalla diagnosi psichica. In presenza di una "storia di diagnosi e di cure psichiatriche" ciò mi sembra logico, e, penso, lo potrà chiedere, a ragione, anche un collega internista o immunologo, al quale Lei potrà di nuovo rivolgersi. Bisogna trovare uno specialista psichiatra che faccia una valutazione de nuovo, e, se lui valuterà che la situazione clinica non si spiega con una malattia psichica (o che non tutto si spiega solo con una malattia psichica), potrà inviarLa, senza perdere contatto con Lei e senza cessare il monitoraggio del Suo caso, ad una consulenza ad un collega di un'altra branca. Un invio "indietro" risppetto alla strada percorsa fino ad oggi, sulla quale sono stati gli altri medici ad inviarLa dagli psichiatri.
Le consiglio di rivolgersi ad un ambulatorio presso un centro universitario: prima all'Ambulatorio di Clinica Psichiatrica Universitaria, e poi, su invio dello psichiatra, eventualmente all'ambulatorio (di immunologia? di medicina interna? di endocrinologia?) dello stesso centro. Le consiglio proprio un centro universitario, perché è un servizio pubblico tradizionalmente non condizionato dalla residenza del paziente, che svolge spesso un ruolo del punto di riferimento per le consulenze nei casi dubbi per gli altri servizi sanitari. Dunque, se la cosa è importante e se sarà necessario, Lei non è vincolato e può cercarlo anche in un'altra città.
Solo via internet, secondo me, è impossibile fare una soddisfacente chiarezza sul Suo caso, ma posso consigliarLe quello che ho scritto sopra.
un saluto
[#5]
Ex utente
Gent Dott Gukov
riguardo la presenza pregressa di patologie psichiche di qualsiasi tipologia non ce ne mai stata in famiglia, prendendo suggerimento dalla sua lettera ho chiesto l'ennesima visita psichiatrica da un nuovo dottore. come e andata? come al solito!
diagnosi disturbo ansioso alla richiesta di essere piu preciso, indispettito mi ha risposto E ansia se poi vuole dell'altro...ed anche lui subito a parlato di difetto di neurotrasmissione e quando le ho chiesto se poteva prescrivere o consigliare gli esami dei metaboliti (non avra valenza diagnostica ma almeno in assenza di cio magari si smette di campare questa teoria) le ho chiesto quali criteri e cosa a notato in me per definire ansia la mia condizione e anche lui a detto se la causa non e organica e psichica (chiaramente per esclusione) ho esposto i farmaci assunti e sa cosa mi ha prescritto? entact 10mg nonostante escitalopram sia stato assunto inutilmente, fatto notare cio ha detto ma stavolta funzionera! e abbastanza chiaro che in 20 min ha fatto la caccia al pretesto cercando ipotetiche cause nella mia vita e non trovandole si e appigliato come solitamente mi e accaduto allo squilibrio chimico.
gli ho chiesto la prognosi e mi ha detto che si guarisce perche tutti guariscono! e che secondo lui assumo i medicinali senza quel pizzico di illusione! Per lui le psicoterapie non servono a nulla! mi sembra evidente che i pregiudizi non li hanno solo i pazienti....Ora ci ho rinunciato! pellegrinare per psichiatri e assumere farmaci su farmaci senza utilita non cambia nulla al fatto di stare male identicamente anche senza di questi! solo una ultima domanda il dosaggio dei metaboliti puo prescriverli un generico? nel mio caso e chiaro che non se ne viene a capo qualsiasi sia la causa!
dimenticavo: avevo fatto una visita endocrinologica mi ha liquidato dopo aver visionato l ecografia che non era nulla e che la causa era da cercare da uno psichiatra e che questo dato non a nulla a che lo hanno tutti anche in famiglia, invece nessuno dei familiari piu stretti li ha! il generico non sa piu che dire, stranamente a pure smesso di dire ansia...aggiungo che non uso droghe ne ora ne in passato e sono sempre stato astemio, non ho malattie particolari da segnalare in genere.. se neccessita altre informazioni saro a disposizione! vedro di riferirmi ad un centro universitario.. grazie per la disponibilita!
riguardo la presenza pregressa di patologie psichiche di qualsiasi tipologia non ce ne mai stata in famiglia, prendendo suggerimento dalla sua lettera ho chiesto l'ennesima visita psichiatrica da un nuovo dottore. come e andata? come al solito!
diagnosi disturbo ansioso alla richiesta di essere piu preciso, indispettito mi ha risposto E ansia se poi vuole dell'altro...ed anche lui subito a parlato di difetto di neurotrasmissione e quando le ho chiesto se poteva prescrivere o consigliare gli esami dei metaboliti (non avra valenza diagnostica ma almeno in assenza di cio magari si smette di campare questa teoria) le ho chiesto quali criteri e cosa a notato in me per definire ansia la mia condizione e anche lui a detto se la causa non e organica e psichica (chiaramente per esclusione) ho esposto i farmaci assunti e sa cosa mi ha prescritto? entact 10mg nonostante escitalopram sia stato assunto inutilmente, fatto notare cio ha detto ma stavolta funzionera! e abbastanza chiaro che in 20 min ha fatto la caccia al pretesto cercando ipotetiche cause nella mia vita e non trovandole si e appigliato come solitamente mi e accaduto allo squilibrio chimico.
gli ho chiesto la prognosi e mi ha detto che si guarisce perche tutti guariscono! e che secondo lui assumo i medicinali senza quel pizzico di illusione! Per lui le psicoterapie non servono a nulla! mi sembra evidente che i pregiudizi non li hanno solo i pazienti....Ora ci ho rinunciato! pellegrinare per psichiatri e assumere farmaci su farmaci senza utilita non cambia nulla al fatto di stare male identicamente anche senza di questi! solo una ultima domanda il dosaggio dei metaboliti puo prescriverli un generico? nel mio caso e chiaro che non se ne viene a capo qualsiasi sia la causa!
dimenticavo: avevo fatto una visita endocrinologica mi ha liquidato dopo aver visionato l ecografia che non era nulla e che la causa era da cercare da uno psichiatra e che questo dato non a nulla a che lo hanno tutti anche in famiglia, invece nessuno dei familiari piu stretti li ha! il generico non sa piu che dire, stranamente a pure smesso di dire ansia...aggiungo che non uso droghe ne ora ne in passato e sono sempre stato astemio, non ho malattie particolari da segnalare in genere.. se neccessita altre informazioni saro a disposizione! vedro di riferirmi ad un centro universitario.. grazie per la disponibilita!
[#6]
Gentile utente,
mi dispiace per le Sue ultime esperienze. Prova veramente ad un centro universitario.
La diagnosi psichica per l'esclusione secondo me non va bene. Non bisogna nemmeno cercare le ragioni nella storia familiare o nei metaboliti, perché tutti questi sono le spiegazioni di carattere eziologico (causale), ma prima di arrivarci a cercare le spiegazioni va visto e spiegato bene che cosa la persona ha nell'attuale.
Il medico generico può avere il ricettario, ma non ha le competenze per prescrivere gli esami dei metaboliti dei neurotrasmettitori (che, secondo me, non sono dirimenti, non servono). Lui ha però le competenze per farLe un buon esame obbiettivo (esame medico nel senso comune) e per visionare con l'attenzione i Suoi esami di laboratorio già fatti. I sintomi che Lei ha ("non ce un sintomo predominante ma ci si sente mancare, stordito, spossato., immagini uno stato influenzale decisamente piu intenso e persistente") giustificano quanto meno un esame obbiettivo medico. Il valore degli anticorpi anti-TPO, anche se è l'unico alterato, deve far venire i dubbi. Secondo me, è più utile ripetere l'esame di questi anticorpi, altri parametri della tiroide, altri parametri potenzialmente legati all'autoimmunità (e forse anche gli altri esami di controllo) piuttosto che i metaboliti dei neurotrasmettitori.
Lei scrive:
<<..il generico non sa piu che dire, stranamente a pure smesso di dire ansia...>>
Penso che il lavoro del medico generico non sia nel dire a Lei quello che spetta di dire agli specialisti. Lui è un medico, deve soprattutto poter visitarLa, se il problema è di sua competenza, allora curarLa lui, e se, secondo lui, sono invece necessarie le competenze specialistiche, allora inviarLa dove bisogna inviarLa. A proposito, ad un centro universitario, per motivi professionali ma anche fiscali, possa servire il Suo invio, scritto su una ricetta regionale rossa. E potrebbe contare anche come il Suo medico generico motiva l'invio. Se si suppone una problematica di competenza specialistica, sarebbe auspicabile che nell'invio non ci sia una diagnosi conclusiva, ma un breve, "asettico" e imparziale riassunto dei sintomi e dei dati di laboratorio (anche anti-TPO). Qui dipende sicuramente anche da come Lei ed il Suo medico generico riuscite a capirsi.
Post Scriptum
Può provare a chiedere un consulto a scopo orientativo anche nella sezione di Immunologia del nostro sito.
mi dispiace per le Sue ultime esperienze. Prova veramente ad un centro universitario.
La diagnosi psichica per l'esclusione secondo me non va bene. Non bisogna nemmeno cercare le ragioni nella storia familiare o nei metaboliti, perché tutti questi sono le spiegazioni di carattere eziologico (causale), ma prima di arrivarci a cercare le spiegazioni va visto e spiegato bene che cosa la persona ha nell'attuale.
Il medico generico può avere il ricettario, ma non ha le competenze per prescrivere gli esami dei metaboliti dei neurotrasmettitori (che, secondo me, non sono dirimenti, non servono). Lui ha però le competenze per farLe un buon esame obbiettivo (esame medico nel senso comune) e per visionare con l'attenzione i Suoi esami di laboratorio già fatti. I sintomi che Lei ha ("non ce un sintomo predominante ma ci si sente mancare, stordito, spossato., immagini uno stato influenzale decisamente piu intenso e persistente") giustificano quanto meno un esame obbiettivo medico. Il valore degli anticorpi anti-TPO, anche se è l'unico alterato, deve far venire i dubbi. Secondo me, è più utile ripetere l'esame di questi anticorpi, altri parametri della tiroide, altri parametri potenzialmente legati all'autoimmunità (e forse anche gli altri esami di controllo) piuttosto che i metaboliti dei neurotrasmettitori.
Lei scrive:
<<..il generico non sa piu che dire, stranamente a pure smesso di dire ansia...>>
Penso che il lavoro del medico generico non sia nel dire a Lei quello che spetta di dire agli specialisti. Lui è un medico, deve soprattutto poter visitarLa, se il problema è di sua competenza, allora curarLa lui, e se, secondo lui, sono invece necessarie le competenze specialistiche, allora inviarLa dove bisogna inviarLa. A proposito, ad un centro universitario, per motivi professionali ma anche fiscali, possa servire il Suo invio, scritto su una ricetta regionale rossa. E potrebbe contare anche come il Suo medico generico motiva l'invio. Se si suppone una problematica di competenza specialistica, sarebbe auspicabile che nell'invio non ci sia una diagnosi conclusiva, ma un breve, "asettico" e imparziale riassunto dei sintomi e dei dati di laboratorio (anche anti-TPO). Qui dipende sicuramente anche da come Lei ed il Suo medico generico riuscite a capirsi.
Post Scriptum
Può provare a chiedere un consulto a scopo orientativo anche nella sezione di Immunologia del nostro sito.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 22.6k visite dal 14/10/2012.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.