Sindrome serotoninergica?

Gent.mi, sono 25 anni che soffro di depressione, definita poi post-traumatica al momento del parto per maltrattamenti subiti. Il problema attuale è che verso inizi di luglio, essendosi dato alla macchia il mio precedente psichiatra, mi devo rivolgere ad un nuovo medico poichè anche se assumendo farmaci ho avuto una ricaduta del tono dell'umore. Specifico che il precedente "psichiatra" mi ha tenuto in cura (????) per 11 anni solo con Seroxat 1 cpr al di + EN 1 mg. x 2 volte al giorno (dsaggio variabile all'esigenza). Precedentemente a questi ultimi 11 anni ho preso Seroxat per altri 4/5 anni. A Luglio di quest'anno, il nuovo psichiatra, vedendo che i farmaci usati per tantissimi anni non sortivano più effetti positivi, tisospende in tronco il Seroxat e l'En, sostituendoli con l'Efexor 75 RP e le gocce di Frontal. Ho passato dei brutti mesi, ho implorato almeno che mi sospendesse il Frontal perchè anche a dosi minime mi faceva stare male, anche con solo 5 gocce la lingua la sentivo ardere. Mi ridà appuntamento a settembre. Ma io inizio a stare peggio: problemmi con il sonno, alterazioni dell'umore con sbalzi, iperattività o stanchezza forte, forte nervosismo (ho iniziato a rispondere male soprattutto a casa dicendo un po aggressivamente ciò che pensavo e anche quello che non pensavo. Ad un certo punto mi rendevo conto di comportarmi come mai fatto in vita mia, ho 48 anni. Rivado dal medico e mi sospende in 6 giorni l'Efexor 75 RP. A tutt'oggi prendo solo l'En 1 mg x 3 volte al giorno ma continuo a star male con molti dei sintomi descritti. Avendo difficoltà a reperire il medico, non posso dilungarmi a spiegare i suoi motivi, mi sono rivolta con sollecitudine ad un altro specialista. Con mia grande sorpresa mi ha parlato di una forma di bipolarismo, non di depressione, e mi ha prescritto, senza analisi preliminari, il LITIO. Sinceramente ho espresso la mia titubanza sia sulla diagnosi che sul farmaco, mi ha risposto che anche quello fa parte del mio problema, ovvero del non fidarmi (causa di una vita di esperienze negative) ovvero che patologicamente ho un primo approccio con un certo entusiasmo (?) e dopo il rifiuto.
Sinceramente , sarò patologica, ma mi sembra che tra le sopensioni brutali dei farmaci presi per una vita, l'introduzione immediata di altri, la ri-sospensione di questi ultimi io sono indecisa su cosa fare. Solo su una cosa sono sicura : che sia il Seroxat che l'Efexor e la loro sopensione mi portano a pensare ad serio problema seratoninergico E per tale motivo chiedo un consulto o un suggerimento. Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Mi sembra che in base alla storia che ha descritto l'ultimo psichiatra abbia preso una decisione coerente, le ha prescritto una cura per la diagnosi che ha fatto. Chi ha stabilito che dovessero essere fatti esami preliminari ? (è un suo pensiero basato su non si sa cosa).
Non vedo sospensioni "brutali" di cure. Non è chiaro cosa intenda per sindrome serotoninergica, a parte il fatto che essendo stati sospesi i farmaci in questione comunque non mi sembra una questione attuale.
Assumeva efexor a dose bassa, aveva un peggioramento dell'umore, lo psichiatra ha corretto diagnosi e terapia.

Non mi sembra ci sia niente di strano.

Sul fatto che i suoi psichiatri si diano "alla macchia" non saprei cosa dire, non vogliono più vederla o per strani motivi non lavorano più ? Lei chiama per un appuntamento e le dicono che non c'è posto ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
La sindrome serotoninergico é un evento avverso potenzialmente molto grave che si verifica all'inizio della terapia o in corso, non alla sospensione, e presenta manifestazioni molto più eclatanti di quelle da lei descritte. I sintomi che lei ha vissuto sono probabilmente legati alle variazioni brusche di terapia, in particolare la sospensione della paroxetina dopo anni di assunzione potrebbe aver avuto un ruolo importante. Riguardo al litio, prima della assunzione é necessario praticare degli esami ematiche mici e strumentali che lo specialista dovrebbe prescrivere. Non conoscendo approfonditamente la sua storia clinica non possono essere espressi pareri sulla presunta diagnosi di disturbo bipolare.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Utente
Utente
Voglio ringraziaVi inanzitutto per avermi risposto. Vorrei chiarire alcune cose da me scritte. Sullo psichiatra in questione datosi alla macchia ( speravo avreste capito anche per l'aggiunta dei punti interrogativi) avrei diverse cose da dire ma non voglio su questo post dirò solo che dalla sera alla mattina ha chiuso lo studio, non è mai stato reperibile o inventava scuse di malattia al cellulare, non è iscritto all'albo e tanto altro. Ma non voglio parlare di lui anche in virtù del fatto che, avendo fatto anche psicoterapia con lui, sempre in questi 11 anni, compresi anche i miei familiari, confidando tutto di me stessa e della mia vita, se me lo si consente mi fa star male e mi sento ferita (forse si era anche creata una dipendenza basata sulla fiducia che avevo in lui). Questo accadeva circa un anno fa. Essendo consapevole che non potevo continuare a prendere quel tipo di farmaci da sola, senza un controllo o altro, mi sono rivolta a quel medico che mi ha sospeso il Seroxat ( preso per più di 15 anni con 2/3 sospensioni, poi ripreso per ricadute) e l'En. Ho passato un brutto periodo perchè sentivo la mancanza dei due farmaci, pur accusando gli effetti indesiderati, e l'introduzione immediata degli altri due. Questi ultimi non solo non mi hanno dato beneficio ma solo problemi come ho già detto.
I dubbi che ho sull'assunzione del Litio sono quelli derivanti che ho diversi problemi di salute, espressi anche al medico. Leggendo il bugiardino ho capito che le analisi erano indispensabili a causa delle patologie che ho, anzi a dire il vero non era affatto consigliabile.Sto solo assumendo lo Xanax ma a dosi più basse, mi regolerò se vedessi DPA o altro, l'ansia comunque è migliorata tantissimo. La cosa buona è che erano tanti anni che non sospendevo l'antidepressivo. Forse proprio per questo, anche se fatto in malo modo, sta uscendo tutto quello che il farmaco reprimeva ed io sto cercando il mio equilibrio tra cose non dette e non fatte. Il tutto ancora condizionato dai tanti anni del farmaco citato. Ma è solo una mia ipotesi
P.S. Lo psichiatra che mi ha dato e poi sospeso l'Efexor 75 RP dedica 2/3 ore al giorno per le visite, ha un attività didattica che lo impegna tutto il giorno, non può rispondere al cellulare , solo 15 minuti al giorno la mattina presto.Sarebbero passati mesi. Per tale motivo sono andata da altro medico il quale mi ha prescritto Litio visitandomi dopo 3 settimane dalla sospensione del farmaco e dopo aver ricevuto una notizia , stavo malissimo a causa di questo, e riferito anche al medico.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Quindi per 11 anni ha fatto psicoterapia da una persona non iscritta all'albo dei medici ? Si trattava comunque di un medico laureato e abilitato ?

"Leggendo il bugiardino ho capito che le analisi erano indispensabili a causa delle patologie che ho": quali sono queste patologie che non sarebbero compatibili con il litio ? (dico le sue, non quelle sul foglietto).



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Utente
Utente
Gent.mo Dott. Pacini, purtroppo si non iscritto, sulla laurea e abilitazione non ho risposte da dare perchè non saprei come fare ora a saperlo.
Io, da questo ultimo medico avevo accennato ad alcuni miei problemi, specificando che per alcuni di loro, erano anni che mi trascuravo e sono in attesa di isterectomia totale. . Non voglio annoiarla, ho provato ad iniziare a scrivere le patologie e mi sono avvilita. E' libero di credermi o no, non sono una psicopatica e mi delude il fatto che Lei dall'inizio tende a non credermi. Saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Non ho niente a cui credere o non credere, visto che Lei non vuole fornire informazioni su quello che scrive.
Io le ho chiesto dettagli per poterLe rispondere, Lei è partita con questo inutile discorso sul fatto che non le credo.

Non è questinoe di credere a nessuno, Lei fa affermazioni sul fatto che le cure siano o non siano adatte senza che si capisca il perché.

Se vuole risposte sensate abbia rispetto per chi Le risponde e fornisca dettagli, altrimenti non ha senso proseguire.
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