Domanda per dr pacini

Buonasera.

Ho letto il suo blog ed ho trovato degli spunti interessanti.
Non mi dilungo nei particolari di tutta la mia situazione.

C'è in uno dei suoi post dei vari disturbi mentali quello dove si parla dell'insight.
Bene, quello che non ho capito sta nel fatto che Lei dice che ogni persona affetta da una qualsiasi problematica psichica, guardandosi dentro non riesce a trovare una risposta se non quella che tale problematica gli fa trovare.

1)Ma allora come fa una persona ANCHE FACENDO TERAPIA, cercare di stare meglio se non aiutare se stesso con le proprie capacità?
2)Io credo che fare lo psichiatra sia molto difficile visto che tutto dall'esterno vediamo diverse realtà, ma questo è un altro discorso.
Se facesse tutto lo psichiatra come potrebbe il paziente stare bene?
Riuscire a capire ceramente cosa passi nella testa di una persona è davvero difficile.
Anche perchè molto spesso compiamo delle azioni che non hanno significato particolare con il presente.
Es. se io in diverse circostanze do dei significati diversi alle situazioni o che siano immaginarie, reali o inverosimili ed identifico in quel momento un determinato ambiente come persecutorio avrò la cosidetta reazione psicotica il cosidetto transfer.
Secondo Lei come può un paziente stare bene senza metterci del suo?
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
1) Facendo terapia, perché a volte ha la capacità di fare terapia (non sempre neanche questo). Poi la terapia funziona e cambia le prospettive nel tempo (non sempre, ma in alcune categorie di disturbi semplicemente questo è il meccanismo, l'insight migliora con il migliorare della malattia). Nessun malato aiuta se stesso con le proprie capacità, ma con le proprie capacità lasciate dalla malattia, e se la consapevolezza della malattia è alterata è difficile che una persona possa fare qualcosa su di sè nel senso giusto.

2) Non l'ho mai percepito come difficile, non è "diretto", nel senso che non è intuitivo.

Il paziente chiede aiuto per un malessere. Può non sapere da dove nasce o come si svolge, ma lo sa raccontare e mostrare. Il medico fa il resto se ne ha gli strumenti, e per come gli strumenti possono servire.
Nella psichiatria non è diverso dalle altre branche.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
si in effetti è vero io avevo generalizzato sul fatto che debba fare tutto solo lo psichiatra.
Ora ha chiarito la mia perplessità.
In effetti quando si va in terapia la persona non capisce mai il proprio malessere e questo è vero.
Grazie.

Vorrei chiedere un ultima cosa: secondo Lei è normale scavare nella vita di una persona affetta da disturbo ossessivo e cercare ogni minimo fallimento o successo e attribuirle un significato categorico? Lo chiedo perchè molto spesso persone che fino ad una certa età hanno vissuto in maniera "serena" e poi son state male e tornare indietro può essere controproducente si vedrebbe tutto in bianco e nero.
Lei cosa ne pensa?
Grazie
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
1) Facendo terapia, perché a volte ha la capacità di fare terapia (non sempre neanche questo). Poi la terapia funziona e cambia le prospettive nel tempo (non sempre, ma in alcune categorie di disturbi semplicemente questo è il meccanismo, l'insight migliora con il migliorare della malattia). Nessun malato aiuta se stesso con le proprie capacità, ma con le proprie capacità lasciate dalla malattia, e se la consapevolezza della malattia è alterata è difficile che una persona possa fare qualcosa su di sè nel senso giusto.

2) Non l'ho mai percepito come difficile, non è "diretto", nel senso che non è intuitivo.

Il paziente chiede aiuto per un malessere. Può non sapere da dove nasce o come si svolge, ma lo sa raccontare e mostrare. Il medico fa il resto se ne ha gli strumenti, e per come gli strumenti possono servire.
Nella psichiatria non è diverso dalle altre branche.
[#4]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Ha postato la stessa risposta.
Forse la mia seconda domanda non era delle migliori.
Grazie.
[#5]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Buongiorno.
Mi è sorto un dubbio.
Una persona ossessiva o paranoica come appare secondo voi agli occhi di una che non ha i problemi che ho io?

Lo chiedo perchè da un pò di tempo a questa parte le persone dicono di me le solite cose.
Non dico cosa e non dico tutte le persone.
Vi prego non rispondetemi dicendo che è tutto frutto della mia immaginazione, molte cose sono state così, ma sarei più contento che mi diceste che una persona con problemi psichici appare"diversa" all'occhio di chi guarda.

Grazie.
[#6]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
"secondo Lei è normale scavare nella vita di una persona affetta da disturbo ossessivo e cercare ogni minimo fallimento o successo e attribuirle un significato categorico? "

Direi che questo piuttosto sia il meccanismo di pensare di una persona con ossessività generalizzata, cioè "personalità ossessiva". In questi casi sul piano terapeutico sia l'interpretazione sistematica che la rassicurazione sistematica non sono meccanismi utili, alimentano entrambi o la ricerca di perché ed inevitabilmente la conflittualità con supposti colpevoli, oppure la dipendenza dal sapere cosa è giusto e sbagliato, con perdita di una dimensione intuitiva della vita.
[#7]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Ha centrato il problema.
Mi è stato utile dr Pacini.
Grazie.
[#8]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Buonasera.
Risulta possibile che parlare spesso delle proprie ossessioni, le persone con le quali se ne è discusso, possano alimentare il delirio stesso?
Grazie
[#9]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
Gentile utente,

Quale delirio ? Intende le ossessioni ?. Si. Il delirio è un'altra cosa, si intende che vi sia una convinzione assoluta, non un dubbio che si ha bisogno di discutere e di cui si chiede conferma agli altri.
[#10]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Salve dottore.
Allora io sono stato in cura per una psicosi.
Le ossessioni erano un fattore secondario.
Avvenne che una persona sulla quale feci affidamento mi disse una frase che la scatenò.
Da quel giorno sono convinto che le persone vogliano da me quello che quella persona mi disse.
Vorrei chiedere adesso ho preso coscenza della malattia,
come si può fare per piegare il transfert psicotico?
Grazie
[#11]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
Gentile utente,

La psicosi scatenata da una frase detta qualcuno rimane una psicosi. La frase non ne è la causa, la causa è la tendenza del cervello a "fare" la psicosi.
Nessun transfert. In un delirio di influenzamento la persona si convince che la realtà sia quella che il suo stesso cervello produce come pensiero, senza la possibilità di riconoscere quel pensiero come frutto della propria riflessione (e quindi dubbio, riflessione, ipotesi, immaginazione etc).
Adesso non è chiaro se ne sia ancora convinto, o ci rimugini sopra anche senza esserne convinto.

La cura cambia a seconda del caso.
[#12]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Allora, sono stato stamattina dalla psichiatra, e ho reiniziato con la terapia.
Ho avuto un crollo anche al csm, quindi purtroppo questa convinzione c'è purtroppo.
Ero addirittura convinto che i medici che stavano al csm stessero parlando male di me.
Questo perchè ero convinto di non essere stato creduto.
Ma non è solo quello.
La mia psicosi segue un percorso abbastanza complesso, praticamente ero convinto che sedendomi al posto di una signora che c'era al csm avrei preso le sue caratteristiche, e dopo sono andato in crollo seguendo le parole e ho avuto anche dispercezioni uditive.
Io ho sentito parlare che dalla psicosi si può guarire, ma come?
Ha anche detto la dottoressa che il mio comportamento ha portato le persone a dubitare di me, perchè io chiedevo alle persone se pensassero di me certe cose e questo lo facevo per avere conferma se quello che pensavo che la gente pensasse era vero o no.
é assurdo....
Spero che un domani questo demonio se ne vada.
[#13]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
Gentile utente,

Non è chiaro da questi dettagli se sia o meno questo il problema, anche perché è strano che Lei sia qui a scriverne, e che lo riconosca come tale. Ci sono certamente stadi e forme dei disturbi psicotici in cui per qualche momento si è convinti e dopo si è perplessi.

E' necessario fare una diagnosi, "psicosi" è un termine vago che indica solo la presenza di alcuni sintomi, poi ci sono diverse malattie che possono avere sintomi psicotici.
[#14]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Allora mi sono espresso male.
La convinvione che tutti pensino certe cose di me è rimasta, ma ci sono dei momenti nei quali ho una lucidità maggiore e riesco a capire che non è cosi, ma è anche vero che anche nella stessa lucidita basta davvero poco che per cambiare totalmente idea su quello che le persone mi stanno dicendo.
In perole povere io sto sempre sull'attenti e quando sto bene riesco a farmi voler bene ma basta veramente poco che nel giro di un paio di minuti crollo, e automaticamente inizio ogni persona che mi conosce mi viene in mente con significati malevoli e quindi vado in psicosi.
Adesso riconosco il fatto che stamattina al csm non erano parole riferite a me, però so che quando ci torno la storia si ripete purtroppo.

Sembra strano ma sono riscito a riconoscere i meccanismi che mi fanno scattare, è sempre lo stesso fantasma, ma in situazioni diverse e lo stato d'animo è sempre lo stesso.Mi sembra strano che non si possa far nulla per rompere questo meccanismo o almeno riuscire ad elaborarlo bene in terapia.
Praticamente sembra quasi che debba essere rieducato come con i bambini piccoli e questa è una realtà purtroppo.
[#15]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Il problema sta anche nel fatto che prima una vita l'avevo almeno sino ai vent'anni.
Ero totalmente diverso da come sono ora e questo è il mio più grande rimpianto.
Ma non lo dico solo io, chiunque mi conoscesse(estroverso, pronto alla battuta, non stavo mai a casa e studiavo anche, non mi fermava niente e le persone si fidavano di me).
Oggi non mi riconoscono quasi più, e questo mi ha portato al totale isolamento.
Secondo Lei dottore si può guarire da una psicosi del genere?
Io ci vorrei credere ma non ci credo veramente visto la durata della malattia.
[#16]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
Gentile utente,

Appunto, ma non è chiaro se il meccanismo sia o non sia di tipo psicotico, almeno non posso dirlo qui, soltanto per dire che questa fluttuazione e questa ambivalenza di solito non sono proprie delle classiche psicosi, in cui la convinzione c'è per il presente e per il passato, e quindi di solito non è un argomento su cui la persona chiede lumi.

Rieducare alcuni meccanismi è possibile, alcuni medicinali del resto fanno questo interagendo poi con il terapeuta e l'ambiente, altri sono solo sintomatici perché più che da elaborare c'è da evitare che i meccanismi prendano possesso della mente.

Non dispererei comunque di arrivare ad una soluzione. Mi concentrerei magari invece sulla diagnosi.
[#17]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Perdoni l'ignoranza, che significa quando dice, che i meccanismi si impadroniscano della mente?
Non è possibile, meglio mi faccio fuori.
Comunque il pensiero di sentirmi giudicato, cel'ho sempre.
Ci sono dei giorni che riesco ad individuare qual'è il gesto che mi fa andare in psicosi, e poi sto meglio.
Purtroppo però il pensiero che tutti parlino male, quello rimane.
So solo che ho una psicosi affettiva di tipo bipolare.
[#18]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Un'ultima cosa, cosa significa quando dice che non appartiene alle classiche psicosi?
Non sarò mica una specie di psicopatico, perchè pensieri assurdi ne ho avuto parecchi ma non ne voglio parlare, è meglio così.
[#19]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Le diagnosi sono state tre:schizoaffettivo depressivo, schizoaffettivo bipolare e ossessivo puro.
Non so quale sia quella esatta.
[#20]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
Gentile utente,

"Perdoni l'ignoranza, che significa quando dice, che i meccanismi si impadroniscano della mente?"

Niente di quello che può aver capito, eviterei di fare affermazioni inconsulte. Intendo solo dire che la sua mente si trova occupata in quei pensieri e da essi condizionata, ovvero ciò che Lei stesso ha descritto.

"schizoaffettivo depressivo, schizoaffettivo bipolare e ossessivo puro."

Diverse, quindi è bene chiarire perché le cure sono decisamente diverse.
[#21]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Salve dottore.
Il problema è stato riconosciuto, ma è diventato talmente tanto abituale e stereotipato che non riesco a vivere.

Io praticamente sono inibito del tutto.
é un complesso talmente assurdo che purtroppo ci ho pensato troppo tardi.
Le fasi maniacali le ho avute come quelle depressive.
Dovrei fare la psicoterapia per aggiustare il pallino nel cervello.
Quando Lei ha detto:"Quando si chiede agli altri una o più rassicurazioni, ci si crea una dipendenza da cosa sia giusto o sbagliato".
Vero, praticamento oggi per me tutto è sbagliato.
Ma alla fine dei conti non mi preoccupo di niente perchè so che per quanto sono diventato "pazzo", so che sono sempre io.

Adesso, a breve inizierò una psicoterapia per rieducare e spostare quel pallino che ha "rovesciato il mio mondo".
La ringrazio per la disponibilità che mi ha dato.
Grazie.
[#22]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
Gentile utente,

Fasi maniacali indicano la presenza o di un disturbo bipolare, o schizoaffettivo che non significa (come a volte viene erroneamente concluso) quando ci sono stati anche sintomi psicotici come allucinazioni o deliri (queste ci possono essere nel classico disturbo bipolare tipo I), ma quando anche in assenza di fasi di agitazione o di depressione ci sono sempre deliri.
Il fatto invece che ci sia una situazione di pensiero ripetitivo di tipo ossessivo può essere una caratteristica aggiuntiva, non semplice da trattare se accompagna il disturbo bipolare.
Sia una psicoterapia (cognitivo-comportamentale o comportamentale) che una farmacoterapia centrata sul disturbo, più che sui sintomi del momento, può essere d'aiuto.
[#23]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Buonasera dottore.
Le spiego semplicemente cosa ho.
I meccanismi ossessivi e paranoici sono nati da un gesto di rifiuto la famosa frase.
Questo ha fatto si che mantenessi certe posizioni(maniacali e depressive che sono quasi scomparse.
Queste essendo create come come difesa secondaria per proteggermi da sentimenti ancora più profondi della mia anima che non sono negativi.
Tutto questo lo vedo nel rapporto madre figlio che ho con la mia e vedo anche le altre persone.
In parole povere sono una persona che si sente rifiutata in tutto quello che vuole comunicare e in tutto quello che fa.
In questo periodo mi sono lasciato andare alla somatizzazione ed all'empatia, ed ho notato che provo un desiderio sessuale molto forte verso le donne e questo mi rende stordito ed aggressivo stesso tempo. ho una forte tensione fallica somatizzo tutto li.
Questo mio stato tra aggressivita e stordimento mi sta distruggendo e sto distruggendo la vita di chi mi ha voluto bene.
Un ultima cosa e su questo vorrei la sincerità: mio padre e mia madre mi proteggono, ma è vero da quello che ho osservato poicheè ho la capacità del controllore, almeno credo, che un padre ed una madre mostrano agli altri i dolori dei propri figli?
Io intendo dire che ho creato nei miei BRAVI GENITORI UNA SORTA DI SPECCHIO DELLE MIE SOFFERENZE CHE DALL'ESTERNO VENGONO PERCEPITE DAGLI ALTRI....é Possibile tutto ciò?

Riuscirei a fare una psicoterapiaPreferibilmente con una Donna che lavori sull'empatia e una maggiore comprensione del mondo femminile?
Dato che prima non avevo queste difficoltà, oggi ho frequentato solo escort almeno un centinaio in 4 anni, non posso andare avanti così!
Finiro per distruggermi anche perchè ci sono momenti che riesco a stento nel controllarmi dagli impulsi distruttivi e aggressivi.... Finiro per uccidermi con le mie mani.
Grazie
[#24]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
Gentile utente,

Sembra però che proponga i pensieri che di solito sono il risultato di questi disturbi come se ne fossero la causa.
L'origine non sta in un evento esterno, gli eventi sono occasioni in cui vengono fuori i sintomi, ma tranne casi particolari non producono niente se non il disturbo che sarebbe venuto fuori anche da solo, magari in una diversa occasione.

La psicoterapia è una tecnica che serve a determinati obiettivi. Se è un disturbo bipolare o schizoaffettivo o invece un disturbo ossessivo, o se sono tutti e due, si tratta di una situazione certamente non semplice da vivere ma curabile.

Il punto è che senza una diagnosi chiara rischia di seguire cure basate sui sintomi di volta in volta.
[#25]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Salve dottore.
Volevo fare una domanda semplice.
é possibile che un complesso edipico irrisolto possa sfociare nella psicosi?

[#26]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
Gentile utente,

Il complesso edipico è una costruzione della psicanalisi, non corrisponde ad alcun meccanismo riconosciuto nella fisiologia o nelle malattie mentali.
[#27]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Buongiorno dottore.
Non mi preoccupo di niente.
In poche parole quella che fu un ossessione con dei sintomi psicotici lo alimentata io parlandone con tutti e logicamente le persone avendo paura di certe cose ho detto ha fatto si che questo stato di delirio aumentasse.
In altre parole ho continuato a leggere e cercare mille risposte a ogni minima cag..a che mi succedeva dopo che parlavo con le persone.
è vero che oggi le persone hanno preso le distanze da me e più cercavo di essere buono per dare le giuste impressioni e più alimentavo le problematiche.
Ho una personalità egocentrica e questo non ha fatto altro che alimentare i problemi.
Oggi le persone hanno paura di avvicinarsi a me.
Mi sono caricato di stereotipi che non portano a nulla.
Non faccio altro che leggere di persone che hanno confusione sulla vita sessuale e per me non è cosi perchè la confusione me la son creata parlando delle cagate rendendomi automaticamente dipendente dalle c.......e.
In altre parole io non me le immagino scene strane di sesso o che mi guardo scene con uomini o mi ci masturbo, non ce la farei mai e non voglio neanche mettermi minimamente alla prova.
Non ho fatto altro che creare i rifiuti di tutti senza capire quelle che potevano essere le sensazioni delle persone con le quali parlavo dei miei problemi.
Ecco perchè oggi vedo fantasmi dappertutto.
Ho notato che quando non penso tutto va.
Il problema che sono una persona un pò volgare e questo non a tutti piace.
Io ho creato una psicosi negli altri nei miei confronti quindi se dovessi parlare di siturbo ossessivo non ci credo nemmeno io.
Pazienza chi rompe paga e i cocci sono suoi.
[#28]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
Gentile utente,

Infatti, pensando al contenuto delle ossessioni si alimentano e si fissano. Il problema è che anche se è consapevole di questo meccanismo alla fine ragiona come se le conclusioni a cui è giunto fossero probabili, tipo l'aver creato negli altri una psicosi nei suoi confronti etc. Fondamentalmente quando si hanno problemi di comunicazione o ci si fissa sul senso delle parole che gli altri ci rivolgono si limita la propria capacità di comunicazione. Gli altri solitamente non si stanno occupando di noi né partecipano ai problemi che invece abbiamo in testa.

Comunque, ossessione e psicosi sono due cose diverse. Trattamenti diversi e meccanismi diversi.
[#29]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Vorrei capire che meccanismo ha una psicosi.
Io credo di aver capito più o meno come è strutturata.
Sembra quasi che le azioni circostansti le stia pensando io.
Mi spiego meglio: sembra che io compia tre azioni assieme, ho cercato si seguire questo spostamento mentale ma alla fine con il concetto del tema che la mia testa possiede non mi ci ritrovo.
Ancora non ho capito.
[#30]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k 248
Gentile utente,

Capire spesso è una domanda infinita e niente altro. Il suo atteggiamento ricorda più quello di un pensiero ossessivo, così a impressione.
Si controlla l'attività mentale evidentemente con la preoccupazione di capirla. Si rende conto che questo la fa avvitare su se stesso producendo più domande che risposte, ma non può evitare di pensare che la soluzione stia nel capire. Invece sta nel non chiedersi. Almeno parlando di ossessioni.
Non deve capire se ha la psicosi o quant'altro, deve semplicemente seguire una cura per quello che il suo medico giudica che Lei abbia.
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