Litio si - litio no
Segnalo che ho preso il litio x cique anni, terminando il trattamento 12-13 anni fa. Ora mi viene riproposto dopo aver rifiutato il Depakin sei mesi fa. Nel frattempo ho preso a dosi variabili l'entac 20 (da tre-quattro gocce in fase di mantenimento; 10-12 in fase curativa; fino a 15 per brevi periodi in fase acuta del disturbo). In questi 12-13 anni ho vissuto tribolazioni forti: primogenito gravemente disabile dalla nascita; secondogenito con difficolta psicologiche dato le circostanze familiari; moglie che prende abitualmente zoloft x attacchi di panico; convivenza forzata con suocera che fa da chioccia alla figlia e ha preso posto centrale nella mia casa, dato l'incapacità a gestire da soli (io e mia moglie) la complessità familiare, lavoro etc. La crisi economica morde e si fa sentire. Svolgo un lavoro autonomo intellettuale che mi stressa sempre di più. Il timore di non riuscire a svolgerlo sempre al top è notevole. La vista per uno che passa la vita davanti ad un monitor comincia a vacillare.
Possibile che tutto si riduca ad un farmaco?
Sento il bisogno di un punto di riferimento che non c'è a parte il trascendente. Vorrei uno psicologo per amico, ma devo fare i conti con una psicoterapia individuale fatta in gioventù, finita con la rottura con il terapeuta. Due psicoterapie di coppia fallite entrambi fatte dopo aver preso coscienza della gravità e irreversibilità delle patologie del primo figlio (una sei -sette anni fa; l'altra l'anno scorso interrotta dopo circa un anno). Sempre nei 12-13 anni post litio ho fatto i conti con cadute psicofisiche da rendermi inabile al lavoro ed ha svolgere i normali atti quotidiani, del tipo come se fossi fortemente infuenzato, che sono durati uno-due mesi alla volta per cicli triennali curati con farmaci e prodotti vari tipo laroxil, samir400, e simili + integratori vari. All'entac + ansiolitici (questi ultimi presi temporaneamente in fase acuta) sono arrivato negli ultimi 4-5anni. La regola del triennio si è infranta nell'ultimo anno: episodio acuto ottobre 2011 e luglio-agosto2012.
Ogni volta vi sono stati un mix di cause esterne di forte stress e scrsissimo supporto familiare, ovviamente, dato le circostanze. Una cosa è certa: o me la cavo da me o non c'è niente da fare. Tutte le persone disposte a darmi una mano lo fanno molto ma molto superficiamente e solo in fase acuta. Niente mi favorisce a condizioni "normali" si fa per dire.
Chiedo un consiglio su come muovermi e cosa posso fare prima che sia troppo tardi, per vivere in maniera, almeno sufficiente. Lo Psicologo? IL mio attuale Neuro-Psichiatra che mi conosce da quando ero un giovane tranquillo e spensierato, che viveva di solo pane e lavoro pur cercando incosciamente, l'appagamento affettivo?
Il mio medico di base ha la moglie Psichiatra, quindi non riesce a darmi consigli su cosa fare ?
Possibile che tutto si riduca ad un farmaco?
Sento il bisogno di un punto di riferimento che non c'è a parte il trascendente. Vorrei uno psicologo per amico, ma devo fare i conti con una psicoterapia individuale fatta in gioventù, finita con la rottura con il terapeuta. Due psicoterapie di coppia fallite entrambi fatte dopo aver preso coscienza della gravità e irreversibilità delle patologie del primo figlio (una sei -sette anni fa; l'altra l'anno scorso interrotta dopo circa un anno). Sempre nei 12-13 anni post litio ho fatto i conti con cadute psicofisiche da rendermi inabile al lavoro ed ha svolgere i normali atti quotidiani, del tipo come se fossi fortemente infuenzato, che sono durati uno-due mesi alla volta per cicli triennali curati con farmaci e prodotti vari tipo laroxil, samir400, e simili + integratori vari. All'entac + ansiolitici (questi ultimi presi temporaneamente in fase acuta) sono arrivato negli ultimi 4-5anni. La regola del triennio si è infranta nell'ultimo anno: episodio acuto ottobre 2011 e luglio-agosto2012.
Ogni volta vi sono stati un mix di cause esterne di forte stress e scrsissimo supporto familiare, ovviamente, dato le circostanze. Una cosa è certa: o me la cavo da me o non c'è niente da fare. Tutte le persone disposte a darmi una mano lo fanno molto ma molto superficiamente e solo in fase acuta. Niente mi favorisce a condizioni "normali" si fa per dire.
Chiedo un consiglio su come muovermi e cosa posso fare prima che sia troppo tardi, per vivere in maniera, almeno sufficiente. Lo Psicologo? IL mio attuale Neuro-Psichiatra che mi conosce da quando ero un giovane tranquillo e spensierato, che viveva di solo pane e lavoro pur cercando incosciamente, l'appagamento affettivo?
Il mio medico di base ha la moglie Psichiatra, quindi non riesce a darmi consigli su cosa fare ?
[#1]
Per quale disturbo ha usato il litio?
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Gentile utente,
ritengo che nel suo caso sia positivo il fatto di essere seguito da uno specialista che lo conosce da molto tempoe e può basare i suoi consigli su un'ampia visione temporale della sua storia.Inoltre un supporto psicologico individuale potrebbe esserle di grande aiuto nonostante le precedenti esperienze negative.
Penso quindi che la sinergia fra queste due modalità di intervento possa essere una strada fruttuosa per cercare di sciogliere la sua intricata situazione.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
ritengo che nel suo caso sia positivo il fatto di essere seguito da uno specialista che lo conosce da molto tempoe e può basare i suoi consigli su un'ampia visione temporale della sua storia.Inoltre un supporto psicologico individuale potrebbe esserle di grande aiuto nonostante le precedenti esperienze negative.
Penso quindi che la sinergia fra queste due modalità di intervento possa essere una strada fruttuosa per cercare di sciogliere la sua intricata situazione.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
[#3]
Ex utente
Ringrazio il Dott. Biondani.
Rispondo al Dott.Martiadis solo ora che riacceso il Pc. Il litio mi fu dato per stabilizare il tono dell'umore, dopo un biennio di somministrazione di un farmaco che agiva sulla serotonina; se ricordo bene si chiamava seroxat. Un paio di anni dopo la fine della terapia con il Carbolitium con livello costantemente ai minimi del range terapeutico, ci un un nuovo episodio di "sindrome ansiosa-depressiva". Eravamo nella fase temporale della mia presa di coscienza che la gravità della condizione di mio figlio era altissima ed irreversibile, con conseguente necessità di cambiare casa a causa delle barriere architettoniche. Quindi vi furono cause esogene notevoli. Non nego che io sia un soggetto predisposto a dare risposte tendenzialmente depressive o come un famoso esponente della medicina partenopea, (scomparso un paio di anni fa) ebbe a dire: "soggetto tendende al facile esaurimento nervoso". Per alcuni anni tale medico mi curò con farmaci più tradizionali e con il solo Laroxil, nella categoria dei psicofarmaci. La razio era quella di puntare ad un "rinforzare" i sistema nervoso, in modo da essere più attrezzato a gestire i prolemi di vita che mi erano toccati, oltre alla via del sostegno psicologico per tutta la famiglia.
Rispondo al Dott.Martiadis solo ora che riacceso il Pc. Il litio mi fu dato per stabilizare il tono dell'umore, dopo un biennio di somministrazione di un farmaco che agiva sulla serotonina; se ricordo bene si chiamava seroxat. Un paio di anni dopo la fine della terapia con il Carbolitium con livello costantemente ai minimi del range terapeutico, ci un un nuovo episodio di "sindrome ansiosa-depressiva". Eravamo nella fase temporale della mia presa di coscienza che la gravità della condizione di mio figlio era altissima ed irreversibile, con conseguente necessità di cambiare casa a causa delle barriere architettoniche. Quindi vi furono cause esogene notevoli. Non nego che io sia un soggetto predisposto a dare risposte tendenzialmente depressive o come un famoso esponente della medicina partenopea, (scomparso un paio di anni fa) ebbe a dire: "soggetto tendende al facile esaurimento nervoso". Per alcuni anni tale medico mi curò con farmaci più tradizionali e con il solo Laroxil, nella categoria dei psicofarmaci. La razio era quella di puntare ad un "rinforzare" i sistema nervoso, in modo da essere più attrezzato a gestire i prolemi di vita che mi erano toccati, oltre alla via del sostegno psicologico per tutta la famiglia.
[#6]
La terapia della depressione nella forma ricorrente si avvale, oltre che di antidepressivi, anche di stabilizzanti dell'umore, per cui la riproposta del litio non era peregrina. Sarebbe interessante capire perché il litio fu sospeso e a che dosi veniva assunto. L'associazione con un sostegno psicoterapeutio potrebbe rendere più stabile e duratura la remissione sintomatologica.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#8]
La terapia della depressione nella forma ricorrente si avvale, oltre che di antidepressivi, anche di stabilizzanti dell'umore, per cui la riproposta del litio non era peregrina. Sarebbe interessante capire perché il litio fu sospeso e a che dosi veniva assunto. L'associazione con un sostegno psicoterapeutio potrebbe rendere più stabile e duratura la remissione sintomatologica.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
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