Depressione cronica
Buona sera, sono in cura per depressione dal 1998, ho tentato il suicidio 1 volta per attirare l'attenzione di mia madre che non capiva cosa mi stava succedendo, ho fatto una psicoterapia cognitivo-comportamentale durata oltre 1 anno con sedute di 2 ore per volta 2 volte la settimana tanto era il mio bisogno di parlare, ma non mi è servito per imparare a non soffrire, le cure che mi sono state fatte sono state a detta di più psichiatri che ho interpellato nel corso di questi anni, le migliori che ci fossero, ho praticamente assunto di tutto, con scarsi risultati, stavo bene per qualche mese poi ricadevo in piena crisi, così fino al 2008 anno in cui è morto il mio psichiatra, è stato un duro colpo ma lo psichiatra che lo ha sostituito è stato comunque valido, diciamo che dal 2007 assumevo già topamax 100 più altri antidepressivi che come ho detto venivano cambiati con il riacutizzarsi delle mie crisi, dal 2008 ho sempre assunto anafranil 75 rp topamax 100 e tavor oro 2,5 riuscendo più o meno a condurre una vita discreta, anxi arrivando addirittura a credere di avere vinto la depressione nel 2010 quando sono riuscita a ritornare in luoghi dove non ero mai più tornata da quando ero caduta in depressione perchè carichi di troppi ricordi e sofferenze. A fine dicembre 2010 sono rimasta senza lavoro, sapevo che non sarebbe stato facile trovare un altro posto ma adesso ormai ho perso ogni speranza, anche una storia d'amore che era iniziata nel 2010 e si era interrotta bruscamente dopo pochi mesi, era ripresa questa primavera e mi ha vista rinascere, poi anche questa volta senza un motivo lui, che è oltre tutto il medico di famiglia, mi ha lasciata nuovamente, ma nel mezzo di una crisi famigliare, a causa della nonna mia nonna materna di 101 anni che sta sfinendo mia madre che a sua volta è caduta in depressione, mi sono ritrovata a dover farmi carico di tutto con grandi litigi e incomprensioni con i miei che mi trattano come se avessi 10 anni. A luglio mentre ancora non era successo tutto questo putiferio, accompagnando mia madre ad una visita dal neurologo che la segue per la depressione ho chiesto un parere per me, in quanto stavo ingrassando, sono in menopausa ormai da un paio di anni, e avevo sempre la bocca secca quando parlavo, sapevo che era un effetto dell'anafranil, il neurologo ha provato a prescrivermi lo xeristar che sto tuttora assumendo 1 compressa da 60 mg ma con tutto quello che è successo mi rendo conto che ho perso completamente il precario equilibrio che ero riuscita a trovare, non riesco più a fare nulla se non il minimo indispensabile, ho sempre voglia di piangere, non riesco più ad uscire di casa da sola, non ho più alcun interesse per la vita, ho già disdetto 2 appuntamenti con una psicoterapeuta perchè non ce la faccio a pensare di ricominciare a soffrire di nuovo, insomma mi sto rendendo conto che sono di nuovo in depressione acuta, ma non riesco neppure a prenotare una visita di controllo. Cosa mi consiglia? Grazie
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Gentile utente,
Se non riesce a prenotare lo faccia fare ad una persona a Lei vicina e si faccia accompagnare e sostenere moralmente. Curarsi è opportuno.
Oltretutto non è che abbia cambiato molte cure, ne fa una che, se non funziona, va sostituita.
La psicoterapia è uno strumento che va usato per determinati obiettivi, non "per parlare", tantomeno per "imparare a non soffrire". La depressione non è un sinonimo della comune sofferenza che accompagna gli eventi della vita, né una tendenza a soffrire passivamente anziché assumere altri atteggiamenti, è una malattia cerebrale che come tale va corretta. Lo strumento può anche essere non direttamente chimico, così come una psicoterapia, che deve contenere in sé uno stimolo biologicamente attivo, guidato dallo psicoterapeuta stesso. Fare sedute frequenti solo perché si ha voglia di esporre e di sfogarsi non ha un senso terapeutico preciso in riferimento al metodo cognitivo-comportamentale, e in corso di depressione esporre i propri problemi di solito non cambia lo stato d'animo né le considerazioni che si possono fare sui propri guai.
Vada dallo psichiatra e gli sottoponga la situazione, ci sono terapie farmacologiche e non da poter utilizzare a scopo antidepressivo.
Se non riesce a prenotare lo faccia fare ad una persona a Lei vicina e si faccia accompagnare e sostenere moralmente. Curarsi è opportuno.
Oltretutto non è che abbia cambiato molte cure, ne fa una che, se non funziona, va sostituita.
La psicoterapia è uno strumento che va usato per determinati obiettivi, non "per parlare", tantomeno per "imparare a non soffrire". La depressione non è un sinonimo della comune sofferenza che accompagna gli eventi della vita, né una tendenza a soffrire passivamente anziché assumere altri atteggiamenti, è una malattia cerebrale che come tale va corretta. Lo strumento può anche essere non direttamente chimico, così come una psicoterapia, che deve contenere in sé uno stimolo biologicamente attivo, guidato dallo psicoterapeuta stesso. Fare sedute frequenti solo perché si ha voglia di esporre e di sfogarsi non ha un senso terapeutico preciso in riferimento al metodo cognitivo-comportamentale, e in corso di depressione esporre i propri problemi di solito non cambia lo stato d'animo né le considerazioni che si possono fare sui propri guai.
Vada dallo psichiatra e gli sottoponga la situazione, ci sono terapie farmacologiche e non da poter utilizzare a scopo antidepressivo.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 05/10/2012.
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