Attacchi di panico, cipralex e fame
Cari dottori,
soffro di attacchi di panico, ansia generalizzata e depressione ricorrenti dal 2003.
Il primo periodo in cui ho sofferto di tali patologie è stato davvero pesante. Tutto è cominciato con un profondo allarme ipocondriaco. Avevo paura di avere qualunque malattia e non riuscivo più a vivere una vita normale nè quasi a mangiare.
Mi rivolsi ad una neurologa rinomata della mia zona che mi prescrisse Sereupin mezza compressa. Dopo un mese tornai ad una vita normale.
Tra alti e bassi ho assunto sereupin per tre anni circa, talvolta interrompendo il trattamento e ricominciandolo. Nel 2006, in occasione di un viaggio in aereo che dovevo fare e di un'intensa paura sono ricaduto negli attacchi di panico. La neurologa mi prescrisse Cipralex, sostituendo Sereupin (mezza compressa) che aveva un effetto piuttosto blando. L'ho assunto per qualche tempo e poi interrotto dopo circa due anni sempre tra alti e bassi. La mia vita era quasi normale. Nel frattempo comincio un percorso di psicoterapia cognitivo compotamentale che ho continuato per un anno e mezzo. Benefici diciamo nel breve periodo. Poi è arrivato un periodaccio per il lavoro, il mio compagno ha cambiato città e, dopo aver assistito ad un incidente stradale comincio ad aver paura dell'autostrada e dell'auto. Poi cambio lavoro e cambio città anch'io (nel 2010). Ricomincio col cipralex (mezza compressa) per un anno sotto consiglio del neurologo e poi lo sospendo dopo un anno circa. Intanto vivo il lavoro con moltissimo stress ed effettivamente la mia condizione lavorativa è stata molto particolare a causa di un responsabile tiranno che mi faceva lavorare anche 13-14 ore al giorno invadendo la mia vita privata anche nel weekend con le sue telefonate.
Dopo un periodo di relativa tranquillità e dei cambiamenti lavorativi rivivo un forte stress e ritornano gli attacchi di panico. Paura delle malattie, degli incidenti, della nebbia e che al mio compagno potesse succedere qualcosa durante i suoi spostamenti per lavoro.
Riprendo cipralex mezza compressa, ma l'effetto è piuttosto blando. Nel frattempo mi accorgo anche di aver contratto dal mio compagno un mst (e che mi aveva tradito) che stiamo curando tuttora con antibiotici (cosa lunghissima).
Sotto consiglio del neurologo e del medico di base assumo cipralex compressa intera. Finalmente riesco a stare meglio e ad affrontare le situazioni che purtroppo devo vivere. Le mie domande:
- dovrò assumere SSRI per tutta la vita? Perchè mi ritornano periodicamente l'ansia e gli attacchi di panico?
- come mai non ho tratto particolari benefici duraturi da un anno e mezzo di psicoterapia?
- E' normale che cipralex in dose piena mi porti una fame continua e molto forte? Sto mangiando tantissimo ed ho sempre fame, per cui mi sto preoccupando del fatto che mangiando non mi faccio del bene. Premetto di essere magro.
- Cosa posso fare per evitare il cronicizzarsi di tutte queste paure continue e ricorrenti?
Grazie tantissimo a chi vorrà aiutarmi
soffro di attacchi di panico, ansia generalizzata e depressione ricorrenti dal 2003.
Il primo periodo in cui ho sofferto di tali patologie è stato davvero pesante. Tutto è cominciato con un profondo allarme ipocondriaco. Avevo paura di avere qualunque malattia e non riuscivo più a vivere una vita normale nè quasi a mangiare.
Mi rivolsi ad una neurologa rinomata della mia zona che mi prescrisse Sereupin mezza compressa. Dopo un mese tornai ad una vita normale.
Tra alti e bassi ho assunto sereupin per tre anni circa, talvolta interrompendo il trattamento e ricominciandolo. Nel 2006, in occasione di un viaggio in aereo che dovevo fare e di un'intensa paura sono ricaduto negli attacchi di panico. La neurologa mi prescrisse Cipralex, sostituendo Sereupin (mezza compressa) che aveva un effetto piuttosto blando. L'ho assunto per qualche tempo e poi interrotto dopo circa due anni sempre tra alti e bassi. La mia vita era quasi normale. Nel frattempo comincio un percorso di psicoterapia cognitivo compotamentale che ho continuato per un anno e mezzo. Benefici diciamo nel breve periodo. Poi è arrivato un periodaccio per il lavoro, il mio compagno ha cambiato città e, dopo aver assistito ad un incidente stradale comincio ad aver paura dell'autostrada e dell'auto. Poi cambio lavoro e cambio città anch'io (nel 2010). Ricomincio col cipralex (mezza compressa) per un anno sotto consiglio del neurologo e poi lo sospendo dopo un anno circa. Intanto vivo il lavoro con moltissimo stress ed effettivamente la mia condizione lavorativa è stata molto particolare a causa di un responsabile tiranno che mi faceva lavorare anche 13-14 ore al giorno invadendo la mia vita privata anche nel weekend con le sue telefonate.
Dopo un periodo di relativa tranquillità e dei cambiamenti lavorativi rivivo un forte stress e ritornano gli attacchi di panico. Paura delle malattie, degli incidenti, della nebbia e che al mio compagno potesse succedere qualcosa durante i suoi spostamenti per lavoro.
Riprendo cipralex mezza compressa, ma l'effetto è piuttosto blando. Nel frattempo mi accorgo anche di aver contratto dal mio compagno un mst (e che mi aveva tradito) che stiamo curando tuttora con antibiotici (cosa lunghissima).
Sotto consiglio del neurologo e del medico di base assumo cipralex compressa intera. Finalmente riesco a stare meglio e ad affrontare le situazioni che purtroppo devo vivere. Le mie domande:
- dovrò assumere SSRI per tutta la vita? Perchè mi ritornano periodicamente l'ansia e gli attacchi di panico?
- come mai non ho tratto particolari benefici duraturi da un anno e mezzo di psicoterapia?
- E' normale che cipralex in dose piena mi porti una fame continua e molto forte? Sto mangiando tantissimo ed ho sempre fame, per cui mi sto preoccupando del fatto che mangiando non mi faccio del bene. Premetto di essere magro.
- Cosa posso fare per evitare il cronicizzarsi di tutte queste paure continue e ricorrenti?
Grazie tantissimo a chi vorrà aiutarmi
[#1]
Nel primo ciclo di terapia per quanto tempo ha assunto il cipralex e a che dosaggio?
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Ex utente
Ho assunto cipralex nel corso degli anni nelle seguenti modalità:
- Prima volta:mezza compressa per circa 6 mesi ed un quarto per due mesi.
Interruzione per un anno.
- Seconda volta: mezza compressa per un anno e mezzo e un quarto per qualche mese
Interruzione per un anno e mezzo.
- Terza volta (quella attuale): prima mezza compressa per due mesi. Poichè non ci è stata risposta terapeutica, sto assumendo una compressa intera da due mesi circa (con risposta).
La fame è dovuta al cipralex in dose piena?
Volevo aggiungere inoltre che ho una qualità del sonno non buona. Mi sveglio dopo 6-7 ore di sonno agitato, ma poi spesso durante la giornata sono stanco e voglio dormire.
Grazie ancora
- Prima volta:mezza compressa per circa 6 mesi ed un quarto per due mesi.
Interruzione per un anno.
- Seconda volta: mezza compressa per un anno e mezzo e un quarto per qualche mese
Interruzione per un anno e mezzo.
- Terza volta (quella attuale): prima mezza compressa per due mesi. Poichè non ci è stata risposta terapeutica, sto assumendo una compressa intera da due mesi circa (con risposta).
La fame è dovuta al cipralex in dose piena?
Volevo aggiungere inoltre che ho una qualità del sonno non buona. Mi sveglio dopo 6-7 ore di sonno agitato, ma poi spesso durante la giornata sono stanco e voglio dormire.
Grazie ancora
[#3]
Solo adesso sta ssumendo una dose terapeutica (1 compressa intera da 10 mg). le altre terapie erano sottodosate e quindi non in ngrado di garantire una adeguata remissione.
L'aumento della fame puo essere dovuto all'escitalopram (cipralex nel suo caso). In genere dovrebbe diminuire con il progredire della terapia. E' bene mantenere una alimentazione equilibrata ed effettuare regolare esercizio fisico.
Cordiali saluti
L'aumento della fame puo essere dovuto all'escitalopram (cipralex nel suo caso). In genere dovrebbe diminuire con il progredire della terapia. E' bene mantenere una alimentazione equilibrata ed effettuare regolare esercizio fisico.
Cordiali saluti
[#5]
Per i disturbi d'Asia e disturbi depressivi la psicoterapia cognitivo-comportamentale é quella per la quale esistono maggiori prove di efficacia, anche in associazione alla terapia farmacologica.
Con il progredire della terapia il sonno dovrebbe migliorare. Se così non fosse né parli con lo specialista per concordare un aggiustamento della terapia.
Cordiali saluti
Con il progredire della terapia il sonno dovrebbe migliorare. Se così non fosse né parli con lo specialista per concordare un aggiustamento della terapia.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8.4k visite dal 22/09/2012.
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