Figlio violento
Buongiorno,ho bisogno di chiarimenti ma non so a chi rivolgermi anche perchè ultimamente abbiamo perso fiducia verso varie istituzioni,spero voi possiate darmi qualche risposta:nella famiglia di mio marito c'è una persona violenta (cioè il fratello minore di 36 anni),iniziò circa all'età di 20 anni,faceva uso di cocaina,così iniziò ad essere violento in famiglia,dopodichè iniziarono anche allucinazioni,vedeva demoni,serpenti ecc,i genitori inizialmente lo portarono presso un cim x essere curato ,ma poi la cosa divenne insostenibile,perchè le allucinazioni sempre più frequenti lo portarono più di una volta alla violenza contro i suoi genitori,che rischiarono varie volte di essere uccisi,mio marito venne anche ferito da un suo attacco e riportò una ferita che richiese molti punti di sutura.L'ultima volta si fece un ricovero coatto e finalmente andò all'ospedale ,poi di nuovo a casa ,poi di nuovo in ospedale,e, questa situazione andò avanti così con alti e bassi.Poi nel corso del tempo varie ricadute che richiesero il ricovero verso comunità adeguate.Lì visse x vari anni,poi quando i dottori videro la cosa stabilizzarsi,tennero opportuno rimandare il ragazzo in famiglia.Lui sempre sotto farmaci (parliamo di una persona di corporatura notevole),non diede più grandi problemi,poi però passando del tempo e vedendo che i genitori avevano di nuovo fiducia ha di nuovo ripreso il sopravvento,non con la violenza ma con le minacce,tipo se non fai questo io ti faccio quello,ecc.Pochi giorni fa addirittura i miei suoceri si sono resi conto che mancava tutto l'oro di famiglia,del valore di circa 10.000€.Hanno chiesto spiegazioni e lui dopo aver negato alla fine ha dovuto ammettere di averlo venduto x andare con una prostituta.Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso,i genitori non lo vogliono più a casa con loro,(lui percepisce una pensione perciò potrebbe anche vivere da solo)però hanno chiesto aiuto a vari dottori che danno ragione al malato,dicendo che loro essendo i genitori debbono occuparsi di lui,non possono abbandonarlo,perciò li fanno sentire in colpa.Possibile che la legge tuteli queste persone ,i genitori sono anziani e vivono con una pensione di 1000 €,mentre lui da solo ne prende circa 800€.Possono chiedere che venga allontanato da casa?Anche perchè sono sempre impauriti,dormono con la paura di essere presi di sorpresa durante la notte.Vi prego di rispondermi al più presto.Grazie.
[#1]
Gentile utente,
purtroppo il caso dei suoi suoceri è particolarmente doloroso.
Il figlio violento e minaccioso è comunque imputabile, anche se il discorso diventa un po' astratto perché genitori che vanno a denunciare il figlio (anche le minacce sono reato) ce n'è pochi. Del resto non è giusto che due anziani vivano con la paura di essere aggrediti.
La convivenza ha senso se c'è un progetto di collaborazione coi servizi, e allora ne traggono giovamento sia i malati che i familiari che vedono il malato migliorare, magari anche occuparsi in qualche lavoretto fuori casa o in laboratorio (ma si sa, oggi i fondi sono scarsi).
Se i genitori devono fare i custodi del figlio e ne hanno paura, la situazione può solo peggiorare, perché il figlio sente la paura e il livello di aggressività aumenta.
I terapeuti potrebbero collaborare per esempio aiutando i suoi suoceri a programmare l'uscita di casa del giovane nell'ottica di una crescita, di un'autonomizzazione: non una punizione o un'esclusione, ma un passaggio ad una vita più adulta. Se il paziente vede che non viene abbandonato e che viene aiutato a gestire un piccolo alloggio e se la somministrazione dei farmaci (per bocca o per iniezione) non viene interrotta, il risultato può essere molto positivo.
Altrimenti c'è da interpellare il magistrato, ma questa è una scelta estrema che rischia di danneggiare anche i genitori oltre al figlio.
Cercate di presentare un fronte unito come famiglia, calmi ma decisi, ed eventualmente provate anche a sentire un' associazione di familiari di malati psichici, nella vostra città ne esistono senz'altro.
Cordiali saluti
purtroppo il caso dei suoi suoceri è particolarmente doloroso.
Il figlio violento e minaccioso è comunque imputabile, anche se il discorso diventa un po' astratto perché genitori che vanno a denunciare il figlio (anche le minacce sono reato) ce n'è pochi. Del resto non è giusto che due anziani vivano con la paura di essere aggrediti.
La convivenza ha senso se c'è un progetto di collaborazione coi servizi, e allora ne traggono giovamento sia i malati che i familiari che vedono il malato migliorare, magari anche occuparsi in qualche lavoretto fuori casa o in laboratorio (ma si sa, oggi i fondi sono scarsi).
Se i genitori devono fare i custodi del figlio e ne hanno paura, la situazione può solo peggiorare, perché il figlio sente la paura e il livello di aggressività aumenta.
I terapeuti potrebbero collaborare per esempio aiutando i suoi suoceri a programmare l'uscita di casa del giovane nell'ottica di una crescita, di un'autonomizzazione: non una punizione o un'esclusione, ma un passaggio ad una vita più adulta. Se il paziente vede che non viene abbandonato e che viene aiutato a gestire un piccolo alloggio e se la somministrazione dei farmaci (per bocca o per iniezione) non viene interrotta, il risultato può essere molto positivo.
Altrimenti c'è da interpellare il magistrato, ma questa è una scelta estrema che rischia di danneggiare anche i genitori oltre al figlio.
Cercate di presentare un fronte unito come famiglia, calmi ma decisi, ed eventualmente provate anche a sentire un' associazione di familiari di malati psichici, nella vostra città ne esistono senz'altro.
Cordiali saluti
Franca Scapellato
[#2]
Utente
grazie dottoressa x aver risposto alla mia lettera,la metto al corrente che poco fa ho ricevuto una telefonata da mia suocera che piangendo mi diceva che ha paura di restare sola in casa con suo figlio perchè ogni giorno che passa diventa più prepotente in tutto,alza la voce e minaccia in continuazione.Domani avranno (i miei suoceri)un consulto con il dottore che ha in cura mio cognato e gli esporranno il problema chiedendo di farlo ricoverare o mandare di nuovo in comunità,sospettiamo che abbia ricominciato a far uso di sostanze stupefacenti,visto il repentino cambiamento degli ultimi giorni e perciò è una bomba che può esplodere in qualsiasi momento.Purtroppo la cronaca è piena di queste storie,si chiede sempre aiuto ma solo quando ci scappa il morto le autorità intervengono,ma noi sinceramente vorremmo evitare che questo accada.I miei suoceri stanno pensando di abbandonare la loro casa x andare ad abitare in un posto a lui sconosciuto,si renda conto in che stato possono essere.La prego mi può indirizzare un centro dove poterci rivolgere?grazie ancora.
[#3]
Probabilmente nell'immediato il ricovero aiuterebbe a tranquillizzare tutti e permetterebbe di verificare se c'è stato uso di sostanze.
In seguito si dovrebbe parlare (con calma: purtroppo questi malati "contagiano" chi li circonda con la loro angoscia e la loro rabbia) di un progetto per il futuro del paziente.
A Roma conosco, ma solo di nome e per aver visto qualche rappresentante in tv, l'ARAP , Associazione per la Riforma dell'Assistenza Psichiatrica, che assiste persone con disagi simili al vostro..
In seguito si dovrebbe parlare (con calma: purtroppo questi malati "contagiano" chi li circonda con la loro angoscia e la loro rabbia) di un progetto per il futuro del paziente.
A Roma conosco, ma solo di nome e per aver visto qualche rappresentante in tv, l'ARAP , Associazione per la Riforma dell'Assistenza Psichiatrica, che assiste persone con disagi simili al vostro..
[#4]
Utente
Non è un fatto di contagio,se lei conoscesse i miei suoceri,sono due persone tranquillissime e affidabili,hanno sempre cercato di aiutare il figlio in ogni modo,fino ad ora,però si sono resi conto che la situazione sta cambiando in peggio e dato che come le ho detto,in diverse occasioni ci stavano x rimettere la vita ,non so se lei ha presente il film "SHINNING",la scena in cui lui cercava di sfondare la porta con l'ascia,a loro è successo,di notte,x fortuna dormivano con la porta inchiavata,lui cercava di sfondarla,loro sono fuggiti abitando al pian terreno,attraverso il terrazzo.Non è piacevole e sapere che il ragazzo in questi ultimi tempi è irrequieto e dorme poco li spaventa.
[#5]
Gentile signora,
non intendevo certo criticare i suoi suoceri, intendevo dire che quando c'è di mezzo uno psicotico spesso si prendono, anche da parte dell'équipe curante, posizioni rigide e difensive, ma è un discorso troppo tecnico di fronte a una situazione piuttosto urgente.
In attesa del colloquio e del ricovero, se il paziente fosse minaccioso (e lì purtroppo deve giudicare chi lo conosce e ci vive insieme) chiamate la forza pubblica: se ha ancora un minimo di controllo vedendo i carabinieri forse si calma, se no sarà un altro ricovero coatto.
Dopo però, superata l'urgenza, insisto nel dire che bisogna trovare un compromesso e una collaborazione coi servizi, tra la fuga e l'accettazione perché i figli "so' piezz'e core" c'è una via di mezzo.
non intendevo certo criticare i suoi suoceri, intendevo dire che quando c'è di mezzo uno psicotico spesso si prendono, anche da parte dell'équipe curante, posizioni rigide e difensive, ma è un discorso troppo tecnico di fronte a una situazione piuttosto urgente.
In attesa del colloquio e del ricovero, se il paziente fosse minaccioso (e lì purtroppo deve giudicare chi lo conosce e ci vive insieme) chiamate la forza pubblica: se ha ancora un minimo di controllo vedendo i carabinieri forse si calma, se no sarà un altro ricovero coatto.
Dopo però, superata l'urgenza, insisto nel dire che bisogna trovare un compromesso e una collaborazione coi servizi, tra la fuga e l'accettazione perché i figli "so' piezz'e core" c'è una via di mezzo.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 17.2k visite dal 18/09/2012.
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