Psicosi schizoaffettiva
gentili dottori verso la fine di marzo, ma più propriamente aprile, a causa di ripetuti stress ho sofferto di un serio disturbo psicotico che mi ha portato al ricovero in spdc
adesso sono in cura e mi è stata diagnosticata una psicosi schizoaffettiva
ma il mio medico non ama parlare molto e da sola ho dovuto scoprire che è schizofrenia con disturbi dell'umore
in questi giorni soffro in più di un esaurimento mentale che mi costringe a letto e mi sento in piena confusione
ci terrei molto a sapere, avendo avuto 2 schizofrenici in famiglia e 2 depressi quanto può l'ereditarietà avermi portato a questo disturbo e quanto ha influito invece lo stress di quest'anno avendo avuto un tumore anche se lieve e ben risolto
attendendo risposta ringrazio cortesemente
adesso sono in cura e mi è stata diagnosticata una psicosi schizoaffettiva
ma il mio medico non ama parlare molto e da sola ho dovuto scoprire che è schizofrenia con disturbi dell'umore
in questi giorni soffro in più di un esaurimento mentale che mi costringe a letto e mi sento in piena confusione
ci terrei molto a sapere, avendo avuto 2 schizofrenici in famiglia e 2 depressi quanto può l'ereditarietà avermi portato a questo disturbo e quanto ha influito invece lo stress di quest'anno avendo avuto un tumore anche se lieve e ben risolto
attendendo risposta ringrazio cortesemente
[#1]
Gentile utente,
"psicosi schizoaffettiva" non significa "schizofrenia con disturbi dell'umore", ma è un tipo di malattia con sintomi psicotici e di umore, ma a parte, diversa dalle altre.
Fra i fattori di molte malattie psichiatriche bisogna considerare in misura maggiore o minore bisogna considerare sia i fattori ereditari, sia il contesto esperienziale (non necessariamente solo di stress nel senso stretto), e anche gli altri fattori, perché questi non è detto che siano gli unici.
Nel Suo caso c'è la familiarità per i disturbi psichici importanti. E questo significa che Lei era ed è a rischio di malattie psichiche, ma non indica come una conseguenza diretta e inevitabile una determinata malattia psichica. Teniamo anche conto che le diagnosi in psichiatria anni fa potevano avere criteri anche diversi rispetto ad oggi.
Questo è un fattore di rischio da considerare, ma non è l'unico importante. Anzi, altri fattori, quelli potenzialmente più modificabili, sono non meno importanti.
Lei probabilmente si sta preoccupando, ma non di delle cose delle quali bisogna preoccuparsi.
Bisogna invece riconoscere bene la malattia e le sue eventuali con-cause e di curarla. In particolare in questo periodo, il quale Lei scrive con sintomi depressivi importanti, bisogna metterne al corrente il Suo specialista curante e darsi da fare per curare questo nuovo episodio.
La diagnosi di psicosi (o di disturbo) "schizoaffettivo", al mio parere, che non tutti condivideranno, è una diagnosi di spartiacque, non netta, spesso una diagnosi di compromesso qualora è difficile scegliere fra diversi gruppi diagnostici, un modo di eludere tale scelta. Dunque va indagata meglio.
Lei accenna ad un "tumore anche se lieve e ben risolto". Di quale tipo di tumore si è trattato ? Quali cure ha fatto ? Ha altre problematiche di salute ? Oltre ai disturbi psichici, ha la familiarità anche per gli altri disturbi ?
Scrive anche dei "ripetuti stress". Può specificarlo meglio ? Grazie.
"psicosi schizoaffettiva" non significa "schizofrenia con disturbi dell'umore", ma è un tipo di malattia con sintomi psicotici e di umore, ma a parte, diversa dalle altre.
Fra i fattori di molte malattie psichiatriche bisogna considerare in misura maggiore o minore bisogna considerare sia i fattori ereditari, sia il contesto esperienziale (non necessariamente solo di stress nel senso stretto), e anche gli altri fattori, perché questi non è detto che siano gli unici.
Nel Suo caso c'è la familiarità per i disturbi psichici importanti. E questo significa che Lei era ed è a rischio di malattie psichiche, ma non indica come una conseguenza diretta e inevitabile una determinata malattia psichica. Teniamo anche conto che le diagnosi in psichiatria anni fa potevano avere criteri anche diversi rispetto ad oggi.
Questo è un fattore di rischio da considerare, ma non è l'unico importante. Anzi, altri fattori, quelli potenzialmente più modificabili, sono non meno importanti.
Lei probabilmente si sta preoccupando, ma non di delle cose delle quali bisogna preoccuparsi.
Bisogna invece riconoscere bene la malattia e le sue eventuali con-cause e di curarla. In particolare in questo periodo, il quale Lei scrive con sintomi depressivi importanti, bisogna metterne al corrente il Suo specialista curante e darsi da fare per curare questo nuovo episodio.
La diagnosi di psicosi (o di disturbo) "schizoaffettivo", al mio parere, che non tutti condivideranno, è una diagnosi di spartiacque, non netta, spesso una diagnosi di compromesso qualora è difficile scegliere fra diversi gruppi diagnostici, un modo di eludere tale scelta. Dunque va indagata meglio.
Lei accenna ad un "tumore anche se lieve e ben risolto". Di quale tipo di tumore si è trattato ? Quali cure ha fatto ? Ha altre problematiche di salute ? Oltre ai disturbi psichici, ha la familiarità anche per gli altri disturbi ?
Scrive anche dei "ripetuti stress". Può specificarlo meglio ? Grazie.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Ex utente
gentilissimo dottor Gukov innanzitutto grazie per la sua pronta risposta
il tumore, curato con lo Salazopiryn, per qualche mese era un sarcoma osseo
purtroppo soffro anche di debolezza cardiaca, asma e bpco congenita da qui passo tutti l'inverni spesso a letto malata con tosse e febbre
mi è stata diagnosticata a settembre la spondiloartrite sieronegativa e i ripetuti stress sono dovuti al fatto che sola, la mia famiglia in quel momento era all'estero per lavoro, ho dovuto affrontare esami su esami, anche molto dolorosi, laser terapia che non ha funzionato fino allo sfociare della psicosi nella quale ha detta della mia coinquilina "non distinguevo la strada dal marciapiede"
sembra che anche la spondiloartite sia genetica, ma essendo stata adottata non so da chi posso averla ereditata...
in questi giorni ho la testa completamente vuota e dormo male
il mio curante mi ha prescritto il rivotril la sera
dopo essere stata in spdc, ma soprattutto dopo l'episodio psicotico ho paura di tutto (specie la notte) e vivo nella più totale irrealtà dalla quale mi riprendo a momenti
i miei cari mi hanno messo in casa una badante, una tata, chè abbia cura di me giacchè da quando sono stata male non sono molto in grado di badare a me stessa...
ma è possibile cambiare così tanto?
fino alla morte dei miei genitori sono vissuta con mia madre, schizofrenica, che mi picchiava spessissimo e che diceva che a nascere le avevo rovinato la vita. anche mia nonna era schizofrenica, ma non viveva con noi stando in un istituto per anziani quando non era nei manicomi dell'epoca, mentre il mio bisnonno e la mia zia avevano sbalzi di depressione, la seconda piuttosto forti. dalla mia famiglia d'origine ho preso anche i bronchi e i polmoni delicati, ma a questo sono abituata da una vita
mi chiedo se invece, quest'ultimo colpo sia dovuto o comunque abbia influito una febbre cerebrale (la seconda) avuta tempo fa e nella quale non mi sono riguardata abbastanza
ancora infinite grazie dottore e a presto spero
il tumore, curato con lo Salazopiryn, per qualche mese era un sarcoma osseo
purtroppo soffro anche di debolezza cardiaca, asma e bpco congenita da qui passo tutti l'inverni spesso a letto malata con tosse e febbre
mi è stata diagnosticata a settembre la spondiloartrite sieronegativa e i ripetuti stress sono dovuti al fatto che sola, la mia famiglia in quel momento era all'estero per lavoro, ho dovuto affrontare esami su esami, anche molto dolorosi, laser terapia che non ha funzionato fino allo sfociare della psicosi nella quale ha detta della mia coinquilina "non distinguevo la strada dal marciapiede"
sembra che anche la spondiloartite sia genetica, ma essendo stata adottata non so da chi posso averla ereditata...
in questi giorni ho la testa completamente vuota e dormo male
il mio curante mi ha prescritto il rivotril la sera
dopo essere stata in spdc, ma soprattutto dopo l'episodio psicotico ho paura di tutto (specie la notte) e vivo nella più totale irrealtà dalla quale mi riprendo a momenti
i miei cari mi hanno messo in casa una badante, una tata, chè abbia cura di me giacchè da quando sono stata male non sono molto in grado di badare a me stessa...
ma è possibile cambiare così tanto?
fino alla morte dei miei genitori sono vissuta con mia madre, schizofrenica, che mi picchiava spessissimo e che diceva che a nascere le avevo rovinato la vita. anche mia nonna era schizofrenica, ma non viveva con noi stando in un istituto per anziani quando non era nei manicomi dell'epoca, mentre il mio bisnonno e la mia zia avevano sbalzi di depressione, la seconda piuttosto forti. dalla mia famiglia d'origine ho preso anche i bronchi e i polmoni delicati, ma a questo sono abituata da una vita
mi chiedo se invece, quest'ultimo colpo sia dovuto o comunque abbia influito una febbre cerebrale (la seconda) avuta tempo fa e nella quale non mi sono riguardata abbastanza
ancora infinite grazie dottore e a presto spero
[#3]
Gentile utente,
che cosa intende per "una febbre cerebrale" ?
attualmente assume altri farmaci per la malattia psichica o/e per la spondiloartrite ?
attualmente come va la spondiloartrite ?
<<..in questi giorni soffro in più di un esaurimento mentale che mi costringe a letto e mi sento in piena confusione..>>
Può descrivere meglio i sintomi attuali ?
che cosa intende per "una febbre cerebrale" ?
attualmente assume altri farmaci per la malattia psichica o/e per la spondiloartrite ?
attualmente come va la spondiloartrite ?
<<..in questi giorni soffro in più di un esaurimento mentale che mi costringe a letto e mi sento in piena confusione..>>
Può descrivere meglio i sintomi attuali ?
[#4]
Ex utente
gentilissimo dottore,
per la malattia psichica assumo il sycrest 2 volte al giorno ed il depakin 500 chrono
per la spondiloartrite a periodi assumo il lyrica
che era esaurimento mentale me lo ha diagnosticato il mio curante, ma cosa voglia dire non lo so con esattezza. so solo che è come avessi un uccellino che si dibatte nella gabbia del mio cervello, a volte il vuoto assoluto dove non posso nè pensare o altro a volte come avessi una sbarra di ferro molto pesante da portare
questi sono più o meno i miei sintomi descritti come meglio ho potuto
grazie per l'interessamento per la spondiloartrite
ho dovuto portare le stampelle per un pò ed ancor oggi le difficoltà alla gamba sinistra mi impediscono le belle camminate che vorrei
per la malattia psichica assumo il sycrest 2 volte al giorno ed il depakin 500 chrono
per la spondiloartrite a periodi assumo il lyrica
che era esaurimento mentale me lo ha diagnosticato il mio curante, ma cosa voglia dire non lo so con esattezza. so solo che è come avessi un uccellino che si dibatte nella gabbia del mio cervello, a volte il vuoto assoluto dove non posso nè pensare o altro a volte come avessi una sbarra di ferro molto pesante da portare
questi sono più o meno i miei sintomi descritti come meglio ho potuto
grazie per l'interessamento per la spondiloartrite
ho dovuto portare le stampelle per un pò ed ancor oggi le difficoltà alla gamba sinistra mi impediscono le belle camminate che vorrei
[#6]
Gentile utente,
è una situazione nella quale allarmarsi ulteriormente e drammatizzare è controproducente, bisogna essere razionali.
a parte la diagnosi (che è da capire meglio), la cura che segue potrebbe non essere ottimale (sia per quanto riguarda la malattia psichica, sia per quanto riguarda la spondiloartrite).
Per quanto riguarda la cura della malattia psichica, bisogna rivolgersi allo specialista curante.
Posso esprimere solo le mie opinioni (limitate nella fondatezza dalla conoscenza del caso clinico solo via internet e non dal vivo) e via internet non posso di certo raccomandare i cambi della terapia. Posso permettermi però di sospettare che la terapia non sia ottimale (nell'ipotesi di uno stato depressivo, nel quale il Syncrest non sarebbe indicato, il Rivotril ha un vantaggio dubbio (anzi, al limite di svantaggio), mentre potrebbero essere indicati altri farmaci).
Per quanto riguarda la spondiloartrite, le posso consigliare di chiedere un consulto (ovviamente solo informativo) nell'area di Rematologia del nostro sito. Secondo me, la Lyrica (nome commerciale: "pregabalin") può avere un'efficacia antidolorifica e ansiolitica, ma non agisce sulla malattia di fondo, in particolare se tale malattia è intesa come autoimmune (dunque, un processo infiammatorio cronico).
Le ho chiesto, ma non mi ha spiegato: che cosa intende per "una febbre cerebrale" ?
Ha avuto gli stati febbrili in concomitanza con l'episodio psicotico ?
è una situazione nella quale allarmarsi ulteriormente e drammatizzare è controproducente, bisogna essere razionali.
a parte la diagnosi (che è da capire meglio), la cura che segue potrebbe non essere ottimale (sia per quanto riguarda la malattia psichica, sia per quanto riguarda la spondiloartrite).
Per quanto riguarda la cura della malattia psichica, bisogna rivolgersi allo specialista curante.
Posso esprimere solo le mie opinioni (limitate nella fondatezza dalla conoscenza del caso clinico solo via internet e non dal vivo) e via internet non posso di certo raccomandare i cambi della terapia. Posso permettermi però di sospettare che la terapia non sia ottimale (nell'ipotesi di uno stato depressivo, nel quale il Syncrest non sarebbe indicato, il Rivotril ha un vantaggio dubbio (anzi, al limite di svantaggio), mentre potrebbero essere indicati altri farmaci).
Per quanto riguarda la spondiloartrite, le posso consigliare di chiedere un consulto (ovviamente solo informativo) nell'area di Rematologia del nostro sito. Secondo me, la Lyrica (nome commerciale: "pregabalin") può avere un'efficacia antidolorifica e ansiolitica, ma non agisce sulla malattia di fondo, in particolare se tale malattia è intesa come autoimmune (dunque, un processo infiammatorio cronico).
Le ho chiesto, ma non mi ha spiegato: che cosa intende per "una febbre cerebrale" ?
Ha avuto gli stati febbrili in concomitanza con l'episodio psicotico ?
[#7]
Ex utente
gentile dottor Gukov per la spondiloartrite sono in cura da una reumatologa da settembre
per quando riguarda la febbre cerebrale, a parte la temperatura corporea, avevo incubi, non riuscivo a concentrarmi, ero agitata.
passata questa mi hanno messo ad assoluto riposo: niente pc, letture ecc. che io purtroppo non ho seguito
tempo dopo, e ricordo quasi nulla, l'episodio psicotico che mi ha portato in spdc.
quello che mi preme sapere, giacchè sento la mente staccata dal corpo è se potrei peggiorare o rimanere in stasi
infiniti ringraziamenti per il suo interesse verso di me
per quando riguarda la febbre cerebrale, a parte la temperatura corporea, avevo incubi, non riuscivo a concentrarmi, ero agitata.
passata questa mi hanno messo ad assoluto riposo: niente pc, letture ecc. che io purtroppo non ho seguito
tempo dopo, e ricordo quasi nulla, l'episodio psicotico che mi ha portato in spdc.
quello che mi preme sapere, giacchè sento la mente staccata dal corpo è se potrei peggiorare o rimanere in stasi
infiniti ringraziamenti per il suo interesse verso di me
[#8]
<<..quello che mi preme sapere, giacché sento la mente staccata dal corpo è se potrei peggiorare o rimanere in stasi..>>
Gentile utente,
non si capisce se Lei si riferisce alla prognosi della malattia a lungo termine o a breve termine.
A breve termine non bisogna trascurare la situazione, perché può peggiorare;
(vedi le critiche che Le ho espresso: bisogna parlarne con il Suo specialista).
A lungo termine di sicuro dipende anche da come riesce superare l'episodio attuale.
Per il resto non posso valutarlo nemmeno in ipotesi, perché la conoscenza solo via internet non mi può dare elementi sufficienti. E' una domanda da rivolgere sempre al Suo specialista psichiatra, che l'internet non può sostituire.
Gentile utente,
non si capisce se Lei si riferisce alla prognosi della malattia a lungo termine o a breve termine.
A breve termine non bisogna trascurare la situazione, perché può peggiorare;
(vedi le critiche che Le ho espresso: bisogna parlarne con il Suo specialista).
A lungo termine di sicuro dipende anche da come riesce superare l'episodio attuale.
Per il resto non posso valutarlo nemmeno in ipotesi, perché la conoscenza solo via internet non mi può dare elementi sufficienti. E' una domanda da rivolgere sempre al Suo specialista psichiatra, che l'internet non può sostituire.
[#9]
Ex utente
oggi sono stata dal medico che mi ha aggiunto il lexotan
purtroppo la mia psicosi è cronica e sembra che la mia mente, così dice, possa andare deteriorandosi ulteriormente
ci terrei molto a sapere, all'incirca, in quanto tempo può accadere perchè già mi sento come ofelia di shakespere
per me è molto dura e anche le amiche che credevo sincere (25 anni di amicizia) si sono allontanate
so che l'ereditarietà è molto importante, ma non capisco perchè proprio ora
cordiali saluti da chi ha la mente fluttuante
purtroppo la mia psicosi è cronica e sembra che la mia mente, così dice, possa andare deteriorandosi ulteriormente
ci terrei molto a sapere, all'incirca, in quanto tempo può accadere perchè già mi sento come ofelia di shakespere
per me è molto dura e anche le amiche che credevo sincere (25 anni di amicizia) si sono allontanate
so che l'ereditarietà è molto importante, ma non capisco perchè proprio ora
cordiali saluti da chi ha la mente fluttuante
[#10]
Gentile utente,
per me non è possibile parlare della prognosi di un disturbo, la diagnosi del quale (Psicosì Schizoaffettiva) secondo me, poteva essere un po' approssimativa.
Posso dire, in linea generale, che "cronico" non significa l'assenza della possibilità di miglioramento, e che il decorso della malattia, anche nella sua "tempistica" dipende molto dall'ottimità della cura dello stesso disturbo nel Presente.
Proseguo a pensare che, a parte i miei dubbi sulla diagnosi, la cura farmacologica nell'episodio attuale potrebbe essere da rivalutare più cardinalmente (vedi la mia terza replica). E posso ipotizzare che, se la cura fosse più ottimale, Lei non starebbe così come sta in questo periodo.
Comunque, il Suo specialista L'ha vista, e vediamo come andrà con la modifica che ha fatto.
Ma se la situazione non migliora, bisogna ricontattare, rivedere il Suo specialista e chiedere a lui una rivalutazione più cardinale. Può dire a lui che Lei ha chiesto un consulto "informativo-orientativo" sul nostro sito e che uno specialista (me) ha posto un sospetto dello Stato Depressivo e Le ha consigliato di tornare da lui per la rivalutazione. Può portare a lui tutta questa nostra discussione.
un saluto,
per me non è possibile parlare della prognosi di un disturbo, la diagnosi del quale (Psicosì Schizoaffettiva) secondo me, poteva essere un po' approssimativa.
Posso dire, in linea generale, che "cronico" non significa l'assenza della possibilità di miglioramento, e che il decorso della malattia, anche nella sua "tempistica" dipende molto dall'ottimità della cura dello stesso disturbo nel Presente.
Proseguo a pensare che, a parte i miei dubbi sulla diagnosi, la cura farmacologica nell'episodio attuale potrebbe essere da rivalutare più cardinalmente (vedi la mia terza replica). E posso ipotizzare che, se la cura fosse più ottimale, Lei non starebbe così come sta in questo periodo.
Comunque, il Suo specialista L'ha vista, e vediamo come andrà con la modifica che ha fatto.
Ma se la situazione non migliora, bisogna ricontattare, rivedere il Suo specialista e chiedere a lui una rivalutazione più cardinale. Può dire a lui che Lei ha chiesto un consulto "informativo-orientativo" sul nostro sito e che uno specialista (me) ha posto un sospetto dello Stato Depressivo e Le ha consigliato di tornare da lui per la rivalutazione. Può portare a lui tutta questa nostra discussione.
un saluto,
[#13]
Lo "stato catatonico" deve essere inteso (nel senso medico, neuropsichiatrico) come una forma di blocco motorio, stato di imposssibilità dei movimenti (parziale o totale) per cause psichiche.
Questo significato del termine sarebbe corretto, ma non so se Lei lo sta intendendo .
(visto che comunque riesce a scrivere a computer).
Comunque, nello "stato catatonico", Lexotan talvolta potrebbe essere d'aiuto per risolverlo e non dovrebbe esssere la sua causa, ma, nel caso di effetti sedativi pronunciati, può contribuire alla "sedazione farmacologica", che è una cosa diversa. Comunque Lexotan a dosaggi terapeutici non dovrebbe avere un'attività sedativa eccessiva.
Nel linguaggio comune, non medico, si usa il termine "stato catatonico" nei modi impropri:
si usa talvolta di dire: "sono nello stato catatonico", intendendo di essere molto esauriti, stanchi fisicamente o/e emotivamente, sedati o senza la volizione ecc. Forse il Suo "mi sento come ofelia di shakespere" oppure "esaurimento mentale che mi costringe a letto" sono più vicini a questo significato "popolare" del termine,
ma tutti questi significati non corrispondono al significato medico dello "stato catatonico". Non bisogna utilizzare i termini diagnostici medici, se tale diagnosi non è stata fatta a Lei dal Suo specialista.
Così come la situazione è stata descritta da Lei prima, posso ipotizzare, come ho già scritto, uno Stato Depressivo, e se fossi così, il Lexotan, essendo un ansiolitico e un po' sedativo, anche in questo caso può essere d'aiuto, attenuando la quota ansiosa della depressione.
Tuttavia, è abbastanza simile negli effetti al Rivotril (anche se, a parità di dosaggio, è meno sedativo di Rivotril) e l'uso di questi farmaci nello stato depressivo, come ho accennato, può essere anche discutibile, perché, lo stesso meccanismo inibente di essi, che giova per attenuare l'ansia (e "disinibisce" dall'ansia), è anche a monte degli eventuali effetti inibenti più generali, per cui, per avere effetti ottimali, la dose e la durata della terapia devono essere monitorate dal Suo medico.
Bisogna che, assieme con lo specialista, vedete come si sviluppa e monitorate la situazione.
Questo significato del termine sarebbe corretto, ma non so se Lei lo sta intendendo .
(visto che comunque riesce a scrivere a computer).
Comunque, nello "stato catatonico", Lexotan talvolta potrebbe essere d'aiuto per risolverlo e non dovrebbe esssere la sua causa, ma, nel caso di effetti sedativi pronunciati, può contribuire alla "sedazione farmacologica", che è una cosa diversa. Comunque Lexotan a dosaggi terapeutici non dovrebbe avere un'attività sedativa eccessiva.
Nel linguaggio comune, non medico, si usa il termine "stato catatonico" nei modi impropri:
si usa talvolta di dire: "sono nello stato catatonico", intendendo di essere molto esauriti, stanchi fisicamente o/e emotivamente, sedati o senza la volizione ecc. Forse il Suo "mi sento come ofelia di shakespere" oppure "esaurimento mentale che mi costringe a letto" sono più vicini a questo significato "popolare" del termine,
ma tutti questi significati non corrispondono al significato medico dello "stato catatonico". Non bisogna utilizzare i termini diagnostici medici, se tale diagnosi non è stata fatta a Lei dal Suo specialista.
Così come la situazione è stata descritta da Lei prima, posso ipotizzare, come ho già scritto, uno Stato Depressivo, e se fossi così, il Lexotan, essendo un ansiolitico e un po' sedativo, anche in questo caso può essere d'aiuto, attenuando la quota ansiosa della depressione.
Tuttavia, è abbastanza simile negli effetti al Rivotril (anche se, a parità di dosaggio, è meno sedativo di Rivotril) e l'uso di questi farmaci nello stato depressivo, come ho accennato, può essere anche discutibile, perché, lo stesso meccanismo inibente di essi, che giova per attenuare l'ansia (e "disinibisce" dall'ansia), è anche a monte degli eventuali effetti inibenti più generali, per cui, per avere effetti ottimali, la dose e la durata della terapia devono essere monitorate dal Suo medico.
Bisogna che, assieme con lo specialista, vedete come si sviluppa e monitorate la situazione.
[#14]
Ex utente
gentilissimo dottor Gukov
fare ogni cosa mi costa uno sforzo immane, spesso anche il pc. vedo le scale come una spirale senza fine e dire che mi sento come ofelia è quasi il ripreso di ciò che ha detto il mio curante, persona senza dubbio eccezionale mi perdo nel niente e nel quasi niente
ho la mente perennemente vuota, una gabbia mentale. ciò che scrivo sono più che altro le mie emozioni e il risultato delle visite fatte
vorrei sapere, se non è troppo disturbo, cosa significa "effetti inibenti"
grazie ancora infinitamente
fare ogni cosa mi costa uno sforzo immane, spesso anche il pc. vedo le scale come una spirale senza fine e dire che mi sento come ofelia è quasi il ripreso di ciò che ha detto il mio curante, persona senza dubbio eccezionale mi perdo nel niente e nel quasi niente
ho la mente perennemente vuota, una gabbia mentale. ciò che scrivo sono più che altro le mie emozioni e il risultato delle visite fatte
vorrei sapere, se non è troppo disturbo, cosa significa "effetti inibenti"
grazie ancora infinitamente
[#15]
Ex utente
mi scuso se torno con questa mia, ma ho visto solo ora una sua riga
parlavo dello stato catatonico perchè molto spesso anche nel fare le cose mi incanto, resto attonita
mi avevano dato il rivotril la sera, ma non avendo effetto mi hanno aggiunto il lexotan
lei cosa pensa di questo?
ancor grazie infinite
parlavo dello stato catatonico perchè molto spesso anche nel fare le cose mi incanto, resto attonita
mi avevano dato il rivotril la sera, ma non avendo effetto mi hanno aggiunto il lexotan
lei cosa pensa di questo?
ancor grazie infinite
[#16]
Gentile utente,
ho già scritto più repliche. Prova a rileggerle. Facendo le domande nuove, Lei può confondersi di più.
Stiamo comunque andando oltre il limite di quello che si può fare e spiegare in internet nel Suo caso.
Lo "stato catatonico" non si può autodiagnosticare o diagnosticarlo via internet e non bisogna parlarne, se non è stato diagnosticato dal Suo curante. Anche sui medicinali: deve dare le spiegazioni lui.
Deve parlare con il Suo specialista curante.
un saluto,
ho già scritto più repliche. Prova a rileggerle. Facendo le domande nuove, Lei può confondersi di più.
Stiamo comunque andando oltre il limite di quello che si può fare e spiegare in internet nel Suo caso.
Lo "stato catatonico" non si può autodiagnosticare o diagnosticarlo via internet e non bisogna parlarne, se non è stato diagnosticato dal Suo curante. Anche sui medicinali: deve dare le spiegazioni lui.
Deve parlare con il Suo specialista curante.
un saluto,
[#18]
Ex utente
Gentilissimo dottore, mi scuso se torno a disturbarla, ma ho solo scoperto in questi giorni, alla morte di mio padre, che la donna (schizofrenica) che credevo mia madre era solo un cosiddetto "utero in affitto" in quanto la mia vera madre, data anche l'età non poteva stare in gestazione, ma volendo tanto un figlio hanno chiesto ad una loro conoscente, nipote della cognata, questo "favore". Lo so sembra una storia assurda e anche io quando l'ho saputo ero piena di rabbia e sgomento e ci ho pensato, senza dormire,2 notti di fila.
Ma non è di questo che volevo parlare, ma alla luce dei nuovi fatti volevo, se permette delle delucidazioni in base alla mia psicosi.
Dunque: sono nata da genitori anziani, mio padre aveva 51 anni infatti, la mia vita è stata gioiosa e amata. Ma a 27 anni non si sa per quale causa ho avuto una prima febbre cerebrale che mi ha tenuto a letto per ben 3 mesi dopo di che ho ripreso una vita serena, ma a settembre quest'anno ho dovuto subire una chemioterapia per un tumore e vari esami medici che mi hanno causato notevole stress e una seconda febbre cerebrale (che io non ho riguardato rimettendomi a fare le solite cose non appena calata la temperatura)
IN BASE A QUESTE DUE FEBBRI CEREBRALI ED AVERE AVUTO GENITORI ANZIANI QUANTO PUò AVER INFLUITO SULLA PSICOSI SCHIZOAFFETIVA ODIERNA?
RINGRAZIANDOLA SENTITAMENTE E ASPETTANDO CON ANSIA LA SUA RISPOSTA LE INVIO I MIEI PIù SENTITI OSSEQUI
Ma non è di questo che volevo parlare, ma alla luce dei nuovi fatti volevo, se permette delle delucidazioni in base alla mia psicosi.
Dunque: sono nata da genitori anziani, mio padre aveva 51 anni infatti, la mia vita è stata gioiosa e amata. Ma a 27 anni non si sa per quale causa ho avuto una prima febbre cerebrale che mi ha tenuto a letto per ben 3 mesi dopo di che ho ripreso una vita serena, ma a settembre quest'anno ho dovuto subire una chemioterapia per un tumore e vari esami medici che mi hanno causato notevole stress e una seconda febbre cerebrale (che io non ho riguardato rimettendomi a fare le solite cose non appena calata la temperatura)
IN BASE A QUESTE DUE FEBBRI CEREBRALI ED AVERE AVUTO GENITORI ANZIANI QUANTO PUò AVER INFLUITO SULLA PSICOSI SCHIZOAFFETIVA ODIERNA?
RINGRAZIANDOLA SENTITAMENTE E ASPETTANDO CON ANSIA LA SUA RISPOSTA LE INVIO I MIEI PIù SENTITI OSSEQUI
[#19]
Gentile utente,
mi dispiace per la scomparsa del Suo padre. Vorrei dirLe coraggio.
Rispetto, però, alle Sue domande sulla Sua malattia, vorrei che ci capissimo: la mia impressione è che tramite tutte le domande che Lei fa, Lei cerca di essere soprattutto rassicurata, tranquilizzata, ricevere la speranza. Ma non è il mio mestiere rassicurare la gente o dire a loro quello che aspettano di sentire. La Sua malattia è importante e bisogna preoccuparsi di curarla al meglio. La presenza di uno o dell'altro fattore (eredità piuttosto che "febbri") non cambia questa necessità. Cambia magari il modo in cui sarebbe ottimale curare la Sua malattia, ma non si sminuisce la sua gravità.
Rispetto ai fattori ereditari, Le ho già risposto, proprio all'inizio di questa nostra corrispondenza, che tali fattori (come l'età dei genitori biologici e la familiarità per certe malattie) possono influire in quanto fattori di rischio, ma non direttamente. Aggiungo che nel caso delle malattie immunologiche e nel caso delle malattie di umore il ruolo dei fattori ereditari è più accertato, mentre nel caso dei disturbi psicotici è un po' meno chiaro. Rispetto ai dati nuovi che Lei riporta, devo dire che quella donna che ha avuto la funzione di "utero in affitto", nonostante tale definizione sprezzante, di fatto è stata la madre biologica, trasmettendo a Lei la propria parte del corredo genetico. Mentre la Sua madre, se non è lei che L'ha portato in grembo, e se non ha donato le proprie cellule sessuali (il che a quell'epoca non credo comunque che fosse stato possibile fare), allora lei non Le ha trasmesso la propria parte del corredo genetico. Ripeto che i fattori genetici, nell'ambito delle malattie psichiche, secondo me, hanno più un'importanza dei fattori di rischio e non della causa diretta.
Piuttosto non bisogna sottovalutare l'impatto delle esperienze traumatiche che sono state nella Sua vita e che, verosimilmente, non sono state ancora capite ed elaborate. E' un fattore non meno, se non più importante. Siccome è un fattore modificabile, può avere senso tenerlo in considerazione e lavorarci sopra con uno specialista adatto, ma con molto e molto adagio.
A questo ultimo proposito, è importante dirLe che nel racconti che Lei riporta ora e che riportava prima è presente una certa incongruenza, la quale non si spiega solo con il fatto che adesso Lei sa quello che non sapeva prima. Mi spiego meglio: a parte chi è stata la Sua mamma e al di là di quello che ci raccontano gli altri, certe Sue esperienza o Lei le ha vissute o non le ha vissute.
Ad esempio, in una delle Sue repliche precedenti Lei scrive:
<<..fino alla morte dei miei genitori sono vissuta con mia madre, schizofrenica, che mi picchiava spessissimo e che diceva che a nascere le avevo rovinato la vita..>>
Mentre adesso:
<<..sono nata da genitori anziani, mio padre aveva 51 anni infatti, la mia vita è stata gioiosa e amata. Ma a 27 anni non si sa per quale causa ho avuto una prima febbre cerebrale..>>
Anche Lei nota la differenza ? Nota che nella seconda versione qualche pezzo è stato modificato o omesso ?
Una persona può cambiare l'impressione che ha avuto della propria vita precedente, attribuire i malesseri ad un'altra cosa o ad una persona diversa rispetto a prima (ad esempio, ad un'altra donna, non più alla propria madre), ma questo non cancella i vissuti traumatici che ci sono stati o che ci si sente talvolta di avere avute. Forse le cause sono state legate alle persone diverse, ma il trauma è rimasto.
Devo dire che, per una persona adottata, è "normale" (nel senso che è frequente) che purtroppo possa non sapere anche per anni il tutto sulla propria storia, che possa avere una certa confusione rispetto alle figure genitoriali e al proprio passato, che i suoi rapporti con i genitori ed in generale con il mondo potevano costruirsi in modo più difficoltoso. Anche se i genitori adottivi fanno tutto il possibile e anche se sono bravi. In altre parole, può essere "normale" che nei Suoi ricordi ci siano le incongruenze e che ci sia ancora un po' di confusione.
L'essere adottati spesso porta la salvezza, talvolta un peggioramento, ma in ogni modo cambia radicalmente i processi di sviluppo psicoemotivo. Le consiglio, una volta si è ripresa dall'attuale episodio, di trovare uno specialista con il quale capire meglio questo aspetto.
-----------------------------------------------------------------------------
Le "febbri cerebrali", se si tratta degli stati accompagnati, fra gli altri sintomi, anche dalla febbre, cioè dall'elevazione della temperatura corporea, allora la relazione con il disturbo psichico nel senso stretto (ad esempio, con la Psicosi Schizoaffettiva) è relativa (vedi in seguito).
Più che episodi della psicosi nel senso strettamente psichiatrico, potevano essere gli stati febbrili su base di una malattia infiammatoria che si sono accompagnati, come conseguenza, anche dai sintomi psichici. E questo, nelle malattie infiammatorie non è raro.
Per cui, non bisogna sottovalutare invece la Sua malattia immuno-reumatologica (spondiloartrite). Lei mi ha già scritto che è seguita da una reumatologa. E' molto bene e importante che Lei è seguita da questo punto di vista, però non si può considerare la Sua malattia reumatologica "a parte", perché poteva essere alla base anche della Sua malattia psichica. Le malattie immuno--reumatologiche di una certa gravità non di rado possono manifestarsi sia con la febbre, sia coi sintomi psichici, sia compromettere lo stato generale ed emotivo della persona.
Anche tutte le altre Sue malattie fisiche, alle quali Lei si è abituata o meno, sono potenzialmente importanti. Bisogna trovare un medico che riesca a vedere e tenere il filo del tutto insieme. E, secondo me, nella luce di tutti i dati, anche la diagnosi (Psicosi Schizoaffettiva) è il Suo diritto che sia rivista, ricontrollata (magari da parte di un secondo specialista).
mi dispiace per la scomparsa del Suo padre. Vorrei dirLe coraggio.
Rispetto, però, alle Sue domande sulla Sua malattia, vorrei che ci capissimo: la mia impressione è che tramite tutte le domande che Lei fa, Lei cerca di essere soprattutto rassicurata, tranquilizzata, ricevere la speranza. Ma non è il mio mestiere rassicurare la gente o dire a loro quello che aspettano di sentire. La Sua malattia è importante e bisogna preoccuparsi di curarla al meglio. La presenza di uno o dell'altro fattore (eredità piuttosto che "febbri") non cambia questa necessità. Cambia magari il modo in cui sarebbe ottimale curare la Sua malattia, ma non si sminuisce la sua gravità.
Rispetto ai fattori ereditari, Le ho già risposto, proprio all'inizio di questa nostra corrispondenza, che tali fattori (come l'età dei genitori biologici e la familiarità per certe malattie) possono influire in quanto fattori di rischio, ma non direttamente. Aggiungo che nel caso delle malattie immunologiche e nel caso delle malattie di umore il ruolo dei fattori ereditari è più accertato, mentre nel caso dei disturbi psicotici è un po' meno chiaro. Rispetto ai dati nuovi che Lei riporta, devo dire che quella donna che ha avuto la funzione di "utero in affitto", nonostante tale definizione sprezzante, di fatto è stata la madre biologica, trasmettendo a Lei la propria parte del corredo genetico. Mentre la Sua madre, se non è lei che L'ha portato in grembo, e se non ha donato le proprie cellule sessuali (il che a quell'epoca non credo comunque che fosse stato possibile fare), allora lei non Le ha trasmesso la propria parte del corredo genetico. Ripeto che i fattori genetici, nell'ambito delle malattie psichiche, secondo me, hanno più un'importanza dei fattori di rischio e non della causa diretta.
Piuttosto non bisogna sottovalutare l'impatto delle esperienze traumatiche che sono state nella Sua vita e che, verosimilmente, non sono state ancora capite ed elaborate. E' un fattore non meno, se non più importante. Siccome è un fattore modificabile, può avere senso tenerlo in considerazione e lavorarci sopra con uno specialista adatto, ma con molto e molto adagio.
A questo ultimo proposito, è importante dirLe che nel racconti che Lei riporta ora e che riportava prima è presente una certa incongruenza, la quale non si spiega solo con il fatto che adesso Lei sa quello che non sapeva prima. Mi spiego meglio: a parte chi è stata la Sua mamma e al di là di quello che ci raccontano gli altri, certe Sue esperienza o Lei le ha vissute o non le ha vissute.
Ad esempio, in una delle Sue repliche precedenti Lei scrive:
<<..fino alla morte dei miei genitori sono vissuta con mia madre, schizofrenica, che mi picchiava spessissimo e che diceva che a nascere le avevo rovinato la vita..>>
Mentre adesso:
<<..sono nata da genitori anziani, mio padre aveva 51 anni infatti, la mia vita è stata gioiosa e amata. Ma a 27 anni non si sa per quale causa ho avuto una prima febbre cerebrale..>>
Anche Lei nota la differenza ? Nota che nella seconda versione qualche pezzo è stato modificato o omesso ?
Una persona può cambiare l'impressione che ha avuto della propria vita precedente, attribuire i malesseri ad un'altra cosa o ad una persona diversa rispetto a prima (ad esempio, ad un'altra donna, non più alla propria madre), ma questo non cancella i vissuti traumatici che ci sono stati o che ci si sente talvolta di avere avute. Forse le cause sono state legate alle persone diverse, ma il trauma è rimasto.
Devo dire che, per una persona adottata, è "normale" (nel senso che è frequente) che purtroppo possa non sapere anche per anni il tutto sulla propria storia, che possa avere una certa confusione rispetto alle figure genitoriali e al proprio passato, che i suoi rapporti con i genitori ed in generale con il mondo potevano costruirsi in modo più difficoltoso. Anche se i genitori adottivi fanno tutto il possibile e anche se sono bravi. In altre parole, può essere "normale" che nei Suoi ricordi ci siano le incongruenze e che ci sia ancora un po' di confusione.
L'essere adottati spesso porta la salvezza, talvolta un peggioramento, ma in ogni modo cambia radicalmente i processi di sviluppo psicoemotivo. Le consiglio, una volta si è ripresa dall'attuale episodio, di trovare uno specialista con il quale capire meglio questo aspetto.
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Le "febbri cerebrali", se si tratta degli stati accompagnati, fra gli altri sintomi, anche dalla febbre, cioè dall'elevazione della temperatura corporea, allora la relazione con il disturbo psichico nel senso stretto (ad esempio, con la Psicosi Schizoaffettiva) è relativa (vedi in seguito).
Più che episodi della psicosi nel senso strettamente psichiatrico, potevano essere gli stati febbrili su base di una malattia infiammatoria che si sono accompagnati, come conseguenza, anche dai sintomi psichici. E questo, nelle malattie infiammatorie non è raro.
Per cui, non bisogna sottovalutare invece la Sua malattia immuno-reumatologica (spondiloartrite). Lei mi ha già scritto che è seguita da una reumatologa. E' molto bene e importante che Lei è seguita da questo punto di vista, però non si può considerare la Sua malattia reumatologica "a parte", perché poteva essere alla base anche della Sua malattia psichica. Le malattie immuno--reumatologiche di una certa gravità non di rado possono manifestarsi sia con la febbre, sia coi sintomi psichici, sia compromettere lo stato generale ed emotivo della persona.
Anche tutte le altre Sue malattie fisiche, alle quali Lei si è abituata o meno, sono potenzialmente importanti. Bisogna trovare un medico che riesca a vedere e tenere il filo del tutto insieme. E, secondo me, nella luce di tutti i dati, anche la diagnosi (Psicosi Schizoaffettiva) è il Suo diritto che sia rivista, ricontrollata (magari da parte di un secondo specialista).
[#20]
Ex utente
gentilissimo dottore, innanitutto grazie
come già ho detto ho saputo la verità da pochissimo tempo. dopodichè mi sono documentata sul pc e ho visto che avere 2 madri era possibile anche a quel tempo
inoltre, se la donna che ha prestato l'utero fosse mia madre io le sarei somigliata, mentre occhi, modo di sorridere sono tutti della mia cara mamma.
soffro anche degli stessi disturbi, comuni alla parte della famiglia di lei, es un persistente mal di testa...
come le ho detto più che incongruene mi sono forse, come al mio solito, spiegata male. Io già vivevo con mio padre fin dalla nascita e quando la mia, come lei dice, madre biologica, veniva a trovarmi erano botte a non finire
dicevano "poverina è malata!" ma intanto le prendevo io
non so perchè non me l'hanno detto prima, confesso che è stato uno shock, ma non voglio certo rassicurazioni o altro...
solo sapere quanto le due febbri cerebrali e lo stress vissuto (causa tumore) da settembre a marzo possano aver influito sulla mia psicosi.
ringraziandola ancora per la sua pronta risposta le invio i miei ossequi
come già ho detto ho saputo la verità da pochissimo tempo. dopodichè mi sono documentata sul pc e ho visto che avere 2 madri era possibile anche a quel tempo
inoltre, se la donna che ha prestato l'utero fosse mia madre io le sarei somigliata, mentre occhi, modo di sorridere sono tutti della mia cara mamma.
soffro anche degli stessi disturbi, comuni alla parte della famiglia di lei, es un persistente mal di testa...
come le ho detto più che incongruene mi sono forse, come al mio solito, spiegata male. Io già vivevo con mio padre fin dalla nascita e quando la mia, come lei dice, madre biologica, veniva a trovarmi erano botte a non finire
dicevano "poverina è malata!" ma intanto le prendevo io
non so perchè non me l'hanno detto prima, confesso che è stato uno shock, ma non voglio certo rassicurazioni o altro...
solo sapere quanto le due febbri cerebrali e lo stress vissuto (causa tumore) da settembre a marzo possano aver influito sulla mia psicosi.
ringraziandola ancora per la sua pronta risposta le invio i miei ossequi
[#21]
Ex utente
ps. ho omesso una cosa che non ritenevo rilevante: a 25 anni ho subito un sequestro di persona da una persona che si riteneva legata alla famiglia (facente parte della setta giurisdavidica) ed un'operazione. per entrambe le cose sono rimasta abbastanza traumatizzata, specie per la prima giacchè di questa persona avevamo piena fiducia.
pps.quindi anche avere la spondiloartrite può aver avuto la sua importanza, da quel che ho capito.
Grazie dottore per la sua pazienza e gentilezza
pps.quindi anche avere la spondiloartrite può aver avuto la sua importanza, da quel che ho capito.
Grazie dottore per la sua pazienza e gentilezza
[#22]
Ex utente
gentilissimo dottore nel mio caso speifico non parlavo di adozione, ma di scoperta in base ai certificati trovati che i miei genitori erano altri. in quanto all'adozione sono stati i genitori di questa donna che lei chiama madre biologica ad adottarmi, cognati dei miei genitori effettivi.
ma avrei un'altra domanda da porle, in quanto il prossimo mese, mese della visita psichiatrica, saranno 3 mesi che non vedo il mio medico...
da 4 settimane ho un persistente e a volte fortissimo mal di testa e da 2 gg anche la febbre. Lei saprebbe dirmi da cosa può dipendere?
grazie per la sua cortesia e gentilezza nei miei confronti
ma avrei un'altra domanda da porle, in quanto il prossimo mese, mese della visita psichiatrica, saranno 3 mesi che non vedo il mio medico...
da 4 settimane ho un persistente e a volte fortissimo mal di testa e da 2 gg anche la febbre. Lei saprebbe dirmi da cosa può dipendere?
grazie per la sua cortesia e gentilezza nei miei confronti
[#23]
Gentile utente,
in risposta alla Sua ultima domanda:
i consulti in internet non sono sostitutivi della visita medico dal vivo. Apena possibile bisogna farsi vedere dal Suo medico di base (la cosa senz'altro migliore). Se questo è un problema, dalla Guardia Medica.
in risposta alla Sua ultima domanda:
i consulti in internet non sono sostitutivi della visita medico dal vivo. Apena possibile bisogna farsi vedere dal Suo medico di base (la cosa senz'altro migliore). Se questo è un problema, dalla Guardia Medica.
[#24]
Ex utente
gentilissimo dottore, grazie della sua pronta risposta.
sono stata dal mio medico, ma mi ha prescritto degli antidolorifici (prontalgil, che oltretutto non fa effetto) senza farci poi molto caso.
premetto che ca due/3 mesi fa, a causa della spondiloartrite, mi consiglio di dormire senza cuscino (infatti la mia schiena si è fatta più diritta), ma una mia amica infermiera mi ha sgridata poichè essendo, da parte di madre, il mal di testa ereditario (ne hanno sofferto tutte le donne di famiglia) dice chiaramente che è il dormire senzza cuscino la causa dei miei mal di testa (oggi è un mese esatto che ne soffro e mi stanno notevolmente saltando i nervi).
lei cosa ne pensa? ha ragione il mio medico o la mia amica infermiera?
la ringrazio per l'attenzione e mi scuso per il disturbo
sono stata dal mio medico, ma mi ha prescritto degli antidolorifici (prontalgil, che oltretutto non fa effetto) senza farci poi molto caso.
premetto che ca due/3 mesi fa, a causa della spondiloartrite, mi consiglio di dormire senza cuscino (infatti la mia schiena si è fatta più diritta), ma una mia amica infermiera mi ha sgridata poichè essendo, da parte di madre, il mal di testa ereditario (ne hanno sofferto tutte le donne di famiglia) dice chiaramente che è il dormire senzza cuscino la causa dei miei mal di testa (oggi è un mese esatto che ne soffro e mi stanno notevolmente saltando i nervi).
lei cosa ne pensa? ha ragione il mio medico o la mia amica infermiera?
la ringrazio per l'attenzione e mi scuso per il disturbo
[#25]
Gentile utente,
dover abituarsi ad una nuova postura, posizione del corpo, può portare ai sintomi dolorosi per un periodo. Tuttavia, se a Lei possa essere indicato o controindicato dormire senza cuscino - non Le posso dirlo. Su questo Le consiglierei di consultare il Suo reumatologo, il quale dovrebbe avere la competenza in materia. Lei ha scritto di essere seguita da un reumatologo: allora è il momento quando potrebbe essere utile.
In ogni modo comunque, se tali dolori sono accompagnati dalla febbre, il problema non può essere ridotto alla questione della postura, della posizione del corpo, e la sola terapia antidolorifica non è la soluzione adatta.
Se la febbre, come Lei scrive, è comparsa da pochi giorni, bisogna aggiornarne il Suo medico, insistere di essere visitata. Perché potrebbe trattarsi anche della riacutizzazione della Sua malattia reumatologica, oppure anche di una infezione, che in queste settimane (dell'autunno inoltrato) Lei poteva prendere.
Se il Suo medico non vorrà farLe un esame medico, non è corretto. Ma allora Lei può comunque chiedere l'intervento della Guardia Medica a domicilio: lo stato di febbre ed il mal di testa resistente al farmaco prescritto lo giustificherebbe.
dover abituarsi ad una nuova postura, posizione del corpo, può portare ai sintomi dolorosi per un periodo. Tuttavia, se a Lei possa essere indicato o controindicato dormire senza cuscino - non Le posso dirlo. Su questo Le consiglierei di consultare il Suo reumatologo, il quale dovrebbe avere la competenza in materia. Lei ha scritto di essere seguita da un reumatologo: allora è il momento quando potrebbe essere utile.
In ogni modo comunque, se tali dolori sono accompagnati dalla febbre, il problema non può essere ridotto alla questione della postura, della posizione del corpo, e la sola terapia antidolorifica non è la soluzione adatta.
Se la febbre, come Lei scrive, è comparsa da pochi giorni, bisogna aggiornarne il Suo medico, insistere di essere visitata. Perché potrebbe trattarsi anche della riacutizzazione della Sua malattia reumatologica, oppure anche di una infezione, che in queste settimane (dell'autunno inoltrato) Lei poteva prendere.
Se il Suo medico non vorrà farLe un esame medico, non è corretto. Ma allora Lei può comunque chiedere l'intervento della Guardia Medica a domicilio: lo stato di febbre ed il mal di testa resistente al farmaco prescritto lo giustificherebbe.
[#26]
Ex utente
grazie dottore, lo farò. credo che andrò dalla mia reumatologa in quanto ho parlato ora al telefono col mio medico e senza fissarmi un appuntamento di visita mi ha dato l'ennesimo (è un mese che ne prendo) antibiotico.
la ringrazio per la sua cortese attenzione e gentilezza
buon lavoro
la ringrazio per la sua cortese attenzione e gentilezza
buon lavoro
[#27]
Ex utente
gentilissimo dottore, torno di nuovo a disturbarla, e di questo mi scuso profondamente, perchè sapendo qua e là delle cose (il mio quartiere è come un piccolo paese dove appena ci si taglia un dito tutti lo sanno), perchè è dal marzo scorso che cerco risposte e nessuno me le vuol dare. l'unica cosa che so e che è entrato un uomo in casa (in quel periodo varie case sono state visitate da zingari), ma nella mia psichiatra (che, scusi il termine, si incavola a bestia quando le chiedo come posso essermi ammalata senza ragione, visto che prima ero sanissima) né la mia governante, né mio fratello (stessa se non peggiore reazione della psichiatra) mi vogliono dire nulla né di cosa è successo, né perchè ora sono malata.
quello che le chiedo, perchè mi tormenta dal giorno in cui uscii dall'ospedale, anche se sono diversi mesi è PERCHé NON RICORDO NULLA? ho pure chiesto ai negozianti tutti amici miei perchè sono nata in questa strada, ma tutti sembrava AVESSERO FATTO VOTO DI SILENZIO
eppure la domanda mi perseguita ancora.
perché non ricordo nulla??
tornando a casa per mesi ho dormito con la luce accesa (2 lampadine da prima da 15 poi da 10 watt) facendo praticamente saltare la bolletta, anche perchè solo da ca un mese ho permesso si spegnesse la luce del corridoio. ora dormo con una lampadina da 7 watt
ma non è questo che conta!
Quello che mi interessa davvero sapere è perchè non ricordo nulla di ciò che ha scatenato la malattia?
attendendo con ansia la risposta rinnovo le mie scuse e le porgo i miei più cordiali saluti
buonanotte
quello che le chiedo, perchè mi tormenta dal giorno in cui uscii dall'ospedale, anche se sono diversi mesi è PERCHé NON RICORDO NULLA? ho pure chiesto ai negozianti tutti amici miei perchè sono nata in questa strada, ma tutti sembrava AVESSERO FATTO VOTO DI SILENZIO
eppure la domanda mi perseguita ancora.
perché non ricordo nulla??
tornando a casa per mesi ho dormito con la luce accesa (2 lampadine da prima da 15 poi da 10 watt) facendo praticamente saltare la bolletta, anche perchè solo da ca un mese ho permesso si spegnesse la luce del corridoio. ora dormo con una lampadina da 7 watt
ma non è questo che conta!
Quello che mi interessa davvero sapere è perchè non ricordo nulla di ciò che ha scatenato la malattia?
attendendo con ansia la risposta rinnovo le mie scuse e le porgo i miei più cordiali saluti
buonanotte
[#28]
Ex utente
Gentile dottore, sono le 01:35 ed ho finito ora di parlare con un'amica infermiera
anche qui muro di silenzio
A 38 anni ero sana come un pesce a parte uno stress post-traumatico, ed adesso mi ritrovo con diagnosi di psicosi schizoaffettiva
non è questo a tormentarmi, ma il non ricordare nulla della causa scatenante...
la febbre cerebrale la ebbi prima di qualche mese ma non seguii le indicazioni di riposo, però non credo c'entri poi molto
quello che mi tormenta è l'amnesia, cosa è successo per ammalarmi? perchè non lo ricordo? lo ricorderò? e se sì quando?
è da aprile che mi tormento, intorno a me solo silenzio
la supplico mi risponda almeno lei
sentiti ringraziamenti
anche qui muro di silenzio
A 38 anni ero sana come un pesce a parte uno stress post-traumatico, ed adesso mi ritrovo con diagnosi di psicosi schizoaffettiva
non è questo a tormentarmi, ma il non ricordare nulla della causa scatenante...
la febbre cerebrale la ebbi prima di qualche mese ma non seguii le indicazioni di riposo, però non credo c'entri poi molto
quello che mi tormenta è l'amnesia, cosa è successo per ammalarmi? perchè non lo ricordo? lo ricorderò? e se sì quando?
è da aprile che mi tormento, intorno a me solo silenzio
la supplico mi risponda almeno lei
sentiti ringraziamenti
[#29]
Gentile utente,
i miei ritardi di risposta in questi giorni sono a cause del problema tecnico. Ora riesco a risponderLe in un modo breve: "la causa scatenante" è senz'altro importante, quanto meno umanamente, di capirla, ma queste ricerche devono cedere il primo posto all'ottenimento dello stato del Suo compenso psico-emotivo. Se cerca le risposte a quelle domande di fondo nello stato di non compenso psico-emotivo, allora non riuscirà a fare bene questa ricerca e non troverà le risposte.
i miei ritardi di risposta in questi giorni sono a cause del problema tecnico. Ora riesco a risponderLe in un modo breve: "la causa scatenante" è senz'altro importante, quanto meno umanamente, di capirla, ma queste ricerche devono cedere il primo posto all'ottenimento dello stato del Suo compenso psico-emotivo. Se cerca le risposte a quelle domande di fondo nello stato di non compenso psico-emotivo, allora non riuscirà a fare bene questa ricerca e non troverà le risposte.
[#31]
Gentile utente,
Le lascio il link ad un mio articolo sugli stereotipi sulla malattia mentale:
https://www.medicitalia.it/blog/psichiatria/2288-5-stereotipi-sulla-malattia-psichica.html
Inoltre spiego meglio il mio commento precedente:
conviene lasciare per un po' da parte le ricerche delle "cause scatenanti";
finché Lei non sta bene psichicamente, Lei non riuscirà a trovarle.
Ora al primo posto devono essere le Sue condizioni attuali, senza questo non ci si arriva da alcuna parte.
In altre parole, per ogni cosa bisogna avere le condizioni ed un contesto favorevoli,
anche per porre le domande che Lei pone, ma anche per vivere, per condividere anche gli altri vissuti che possono esserci.
E se Lei mi scrive di avvertire "un muro di silenzio", apprendo che tali condizioni ed un tale contesto nella Sua vita reale (non telematica) non ci sono. Ed è questo il problema.
Dunque, cercherei uno specialista (nella vita reale, non telematica) che possa offrire un tale contesto adatto (anche a livello relazionale).
un saluto,
Le lascio il link ad un mio articolo sugli stereotipi sulla malattia mentale:
https://www.medicitalia.it/blog/psichiatria/2288-5-stereotipi-sulla-malattia-psichica.html
Inoltre spiego meglio il mio commento precedente:
conviene lasciare per un po' da parte le ricerche delle "cause scatenanti";
finché Lei non sta bene psichicamente, Lei non riuscirà a trovarle.
Ora al primo posto devono essere le Sue condizioni attuali, senza questo non ci si arriva da alcuna parte.
In altre parole, per ogni cosa bisogna avere le condizioni ed un contesto favorevoli,
anche per porre le domande che Lei pone, ma anche per vivere, per condividere anche gli altri vissuti che possono esserci.
E se Lei mi scrive di avvertire "un muro di silenzio", apprendo che tali condizioni ed un tale contesto nella Sua vita reale (non telematica) non ci sono. Ed è questo il problema.
Dunque, cercherei uno specialista (nella vita reale, non telematica) che possa offrire un tale contesto adatto (anche a livello relazionale).
un saluto,
Questo consulto ha ricevuto 31 risposte e 23.3k visite dal 08/09/2012.
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Approfondimento su Cefalea
Cefalea è il termine che descrive tutte le diverse forme di mal di testa: sintomi, cause, diagnosi e terapie possibili per le cefalee primarie e secondarie.