Depressione maggiore con psicosi
Buongiorno,
Scrivo per conto di mio padre, che ormai da qualche hanno non trova interesse nella lettura, nella scrittura ed in tutte le attivita' che una vita "normale" vede susseguirsi.
Dopo anni di visite specialistiche e numerose terapie (dal 2007 in poi), si e' passati diagnosi di Alzheimer, Parkinson fino ad arrivare a quella di depressione maggiore con psicosi (a differenza delle prime, questa sembrerebbe racchiudere tutte le problematiche che presenta mio padre).
Per 4 anni mil padre ha associato al farmaco per l'Alzheimer un antidepressivi, fino a quando nel dicembre 2011 quest'ultimo venne eliminato dalla cura.
Nel giro di 2 mesi si e' arrivati ad uno stato di catatonia ed al ricovero; in quel momento mio padre, oggi 66enne,rifiutava assunzione di farmaci, cibo, di parlare, si auto infliggeva pene corporali (tentata evirazione in un caso, cercava di sbattere la testa contro il water).
La cartella clinica del ricovero riporta tutti gli esami svolti e che a parere dei neurologi portano ad escludere patologie neurologiche, ma bensì a confermare quelle psichiatriche (analisi del liquor, EEG, ECG, tac, ecc).
Nel tracciatomdell'eeg risultano onde delta diffuse nell'area FRONTO temporale di sinistra! In stato di veglia.
Sia il neurologo che lo psichiatra sono favorevoli all'utilizzo della terapia TEC, visto il mancato riscontro nella terapia farmacologica (le hanno provate tutte); ho fatto numerose ricerche ed i pareri sono contrastanti (tra chi dice che non abbia effetti collaterali e chi invece demonizza la pratica).
Mio padre da circa un anno si può dire che non vive ma subisce, anche piccoli gesti come nutrirsi, vedere la tv, vestirsi...
Tutto ebbe inizio nel 2001 a seguito di un incidente stradale in cui battendo la testa al parabrezza rimedio' un trauma cranico, poi un trasloco (cambiato appartamento dopo 30 anni), successivamente e' andato in pensione ed infine il sottoscritto per lavoro si e' trasferito a 1000 km (sono figlio unico).
Noto che quando sono presente le cose vanno meglio ed in uno dei consulti lo psichiatra sostiene che la situazione affettiva aggrava la sua condizione.
Davvero la terapia TEC e' l'ultimo tentativo utile a far "tornare in vita" mio padre?
Vederlo così oggi non da giustizia ad una persona che ha sempre lottato su tutto con grande vigore.
Chiedo un parere in quanto per fine mese dovrebbero convocarci per la terapia TEC ed ho paura che possa causare danni irreversibili.
Grazie per la pazienza
Scrivo per conto di mio padre, che ormai da qualche hanno non trova interesse nella lettura, nella scrittura ed in tutte le attivita' che una vita "normale" vede susseguirsi.
Dopo anni di visite specialistiche e numerose terapie (dal 2007 in poi), si e' passati diagnosi di Alzheimer, Parkinson fino ad arrivare a quella di depressione maggiore con psicosi (a differenza delle prime, questa sembrerebbe racchiudere tutte le problematiche che presenta mio padre).
Per 4 anni mil padre ha associato al farmaco per l'Alzheimer un antidepressivi, fino a quando nel dicembre 2011 quest'ultimo venne eliminato dalla cura.
Nel giro di 2 mesi si e' arrivati ad uno stato di catatonia ed al ricovero; in quel momento mio padre, oggi 66enne,rifiutava assunzione di farmaci, cibo, di parlare, si auto infliggeva pene corporali (tentata evirazione in un caso, cercava di sbattere la testa contro il water).
La cartella clinica del ricovero riporta tutti gli esami svolti e che a parere dei neurologi portano ad escludere patologie neurologiche, ma bensì a confermare quelle psichiatriche (analisi del liquor, EEG, ECG, tac, ecc).
Nel tracciatomdell'eeg risultano onde delta diffuse nell'area FRONTO temporale di sinistra! In stato di veglia.
Sia il neurologo che lo psichiatra sono favorevoli all'utilizzo della terapia TEC, visto il mancato riscontro nella terapia farmacologica (le hanno provate tutte); ho fatto numerose ricerche ed i pareri sono contrastanti (tra chi dice che non abbia effetti collaterali e chi invece demonizza la pratica).
Mio padre da circa un anno si può dire che non vive ma subisce, anche piccoli gesti come nutrirsi, vedere la tv, vestirsi...
Tutto ebbe inizio nel 2001 a seguito di un incidente stradale in cui battendo la testa al parabrezza rimedio' un trauma cranico, poi un trasloco (cambiato appartamento dopo 30 anni), successivamente e' andato in pensione ed infine il sottoscritto per lavoro si e' trasferito a 1000 km (sono figlio unico).
Noto che quando sono presente le cose vanno meglio ed in uno dei consulti lo psichiatra sostiene che la situazione affettiva aggrava la sua condizione.
Davvero la terapia TEC e' l'ultimo tentativo utile a far "tornare in vita" mio padre?
Vederlo così oggi non da giustizia ad una persona che ha sempre lottato su tutto con grande vigore.
Chiedo un parere in quanto per fine mese dovrebbero convocarci per la terapia TEC ed ho paura che possa causare danni irreversibili.
Grazie per la pazienza
[#1]
Gentile Utente,
attualmente la terapia elettroconvulsiva ha delle precise indicazioni cliniche, non sempre compatibili con quelle di molti anni fa, sicuramente più restrittive ma comunque se dopo un ricovero in ambiente specialistico i medici sono arrivati a questa conclusione presumo che sia la strada più adeguata in atto alle necessità terapeutiche del paziente; la terapia, come praticata adesso, presenta ridottissimi effetti collaterali se paragonati per esempio ad un alto rischio suicidario,
Saluti
attualmente la terapia elettroconvulsiva ha delle precise indicazioni cliniche, non sempre compatibili con quelle di molti anni fa, sicuramente più restrittive ma comunque se dopo un ricovero in ambiente specialistico i medici sono arrivati a questa conclusione presumo che sia la strada più adeguata in atto alle necessità terapeutiche del paziente; la terapia, come praticata adesso, presenta ridottissimi effetti collaterali se paragonati per esempio ad un alto rischio suicidario,
Saluti
Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
[#2]
Utente
Buongiorno Dott. Nicolazzo,
Per prima cosa la ringrazio per la pronta risposta e poi volevo chiederLe dettagli in merito alla terapia TEC (non e' facile reperire informazioni precise).
Nello specifico vorrei capire quali sarebbero i benefici della terapia, se il paziente rimane intontito e quindi risulta meno "problematico" per i familiari, oppure regredisce il grado di depressione permettendo di condurre una vita "piu' vita" (cosa che mi auguro per lui)?
Bisognerebbe fare piu' chiarezza su questa terapia che come giustamente da Lei indicato, si e' evoluta ed e' mirata al ripristino delle facoltà.
Altro dato secondo me da approfondire e' legato al presentarsi di episodi di lipotimia in concomitanza di episodi depressivi piu' marcati (ricovero del 2008 e del 2012) che lo hanno portato alla catatonia.
Questo dato e' riscontrabile negli EEG effettuati nel periodo.
Grazie ancora per la disponibilità
Saluti
Per prima cosa la ringrazio per la pronta risposta e poi volevo chiederLe dettagli in merito alla terapia TEC (non e' facile reperire informazioni precise).
Nello specifico vorrei capire quali sarebbero i benefici della terapia, se il paziente rimane intontito e quindi risulta meno "problematico" per i familiari, oppure regredisce il grado di depressione permettendo di condurre una vita "piu' vita" (cosa che mi auguro per lui)?
Bisognerebbe fare piu' chiarezza su questa terapia che come giustamente da Lei indicato, si e' evoluta ed e' mirata al ripristino delle facoltà.
Altro dato secondo me da approfondire e' legato al presentarsi di episodi di lipotimia in concomitanza di episodi depressivi piu' marcati (ricovero del 2008 e del 2012) che lo hanno portato alla catatonia.
Questo dato e' riscontrabile negli EEG effettuati nel periodo.
Grazie ancora per la disponibilità
Saluti
[#3]
Gentile Utente,
la terapia elettroconvulsiva ha come obiettivo il miglioramento del quadro clinico con ripristino delle condizioni psichiche normali per quel paziente, non certamente uno stato pseudo confusionale deficitario.
In generale non esiste una correlazione tra episodi di lipotimia ( svenimento senza totale perdita di coscienza ) e grave depressione; sulla specificità o aspecificità del riscontro EEGrafico probabilmente si saranno già espressi i neurologi durante il ricovero,
Saluti
la terapia elettroconvulsiva ha come obiettivo il miglioramento del quadro clinico con ripristino delle condizioni psichiche normali per quel paziente, non certamente uno stato pseudo confusionale deficitario.
In generale non esiste una correlazione tra episodi di lipotimia ( svenimento senza totale perdita di coscienza ) e grave depressione; sulla specificità o aspecificità del riscontro EEGrafico probabilmente si saranno già espressi i neurologi durante il ricovero,
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.3k visite dal 06/09/2012.
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