Pensieri strani

Salve
sono un ragazzo di 26 anni, che soffre da tempo di disturbi d'ansia(tra cui anche pensieri ripetitivi) e in cura da uno psichiatra. Da tempo ho notato il fatto di farmi dei pensieri strani,in momenti poco lucidi in cui sono molto stanco (di vario genere,quello che mi ha preoccupato di piu è tipo una volta mi è capitato di provare una piccolo senso di attrazione nei confronti di mia madre(che è durato poco) quando in realtà non mi piace assolutamente e mai penserei ad una cosa simile, oppure pensieri veloci, rapidi nella mente, che sono proprio strani) che mi portano a rimuginare sulle cause di tali pensieri strani,che mi producono una notevole ansia:tali rimuginamenti sui pensieri che faccio sono diventati quasi un'ossessione giornaliera. Da qui la mia paura di impazzire, che una volta è sfociato in un quasi attacco di panico.L'unico quesito che volevo porle è se tali pensieri strani sono da ricollegarsi all'ansia o no, e se no a cosa! la ringrazio anticipatamete
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile ragazzo,
quale diagnosi più precisa di Sua malattia Le ha fatto il Suo psichiatra ? ("disturbi d'ansia" è un concetto troppo vago). Assume una cura farmacologica ? Se sì, quale ?

Dr. Alex Aleksey Gukov

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Utente
Utente
Si assumo il sereupin da 3 anni a questa parte,una pasticca la giorno.Soffro di pensieri ossessivi e ripetitivi. in piu ansia generalizzata.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
èiuttosto che semplicemente rassicurarLa, ho preferito a provare ad analizzare meglio il caso.

Coi limiti di un consulto via internet, secondo me, è abbastanza probabile che tali fenomeni siano attribuibili al Suo disturbo d'ansia di base. Tuttavia, questo disturbo va indagato e capito meglio. Sempre coi limiti di un parere a distanza (senza mai averLa visitata dal vivo e senza aver seguito il Suo percorso) mi permetto di dubitare che sia il Disturbo d'Ansia Generalizzata. Ha le caratteristiche più di un disturbo dello spettro ossessivo, ma è solo la mia ipotesi: la diagnosi non può essere fatta in internet, ma dovrebbe essere valutata meglio dal Suo curante.

Dai Suoi consulti precedenti su questo sito mi risulta che il Suo curante avrebbe parlato anche di una lieve predisposizione al disturbo bipolare, senza che ci sia un disturbo bipolare vero e proprio, ma in maniera cautelativa sarebbe stato prescritto (e non so se lo assume ancora) anche il Depakin.

Questo approcccio esiste, ma nel Suo caso cercherei di essere più chiari. La "predisposizione" in base ai quali fattori o/e ai quali dati ? Si tratta solo della "predisposizione" o anche delle sue, pur "lievi", manifestazioni sintomatiche che hanno avuto luogo ? Quali ? Se si è trattato anche delle manifetazioni sintomatiche, allora non sarebbe corretto parlare solo della "predisposizione", ma considerare di valutare meglio l'ipotesi di un disturbo bipolare vero e proprio (che esiste anche nelle forme lievi), al quale, in tal caso, potrebbero essere attribuiti anche i sintomi che riferisce in questo consulto. E' una delle ipotesi. A proposito, prosegue ad assumere il Deppakin ? sempre allo stesso dosaggio ?

E se invece hanno avuto luogo (o si pensa che possono aver luogo) i fenomeni di iperattivazione mentale o/e comportamentale sotto la cura con il Sereupin, questo non è necessariamente collegabile alla predisposizione al disturbo bipolare, ma può avere altri motivi, fra i quali anche semplicemente gli effetti collaterali del farmaco senza viraggio nello stato maniacale.

Dai Suoi consulti precedenti risulta comunque che i "pensieri veloci, rapidi nella mente", dei quali scrive anche ora, sono peggiorati non con l'aumento, ma con la riduzione della dose del Sereupin. Dunque, sarebbe un segno che è difficile che si tratti di un disturbo bipolare o dei segni della sua temuta predisposizione o degli effetti collaterali del farmaco. Il problema potrebbe essere invece un disturbo dello spettro d'ansia o dello spettro ossessivo: da capire meglio. I disturbi di questi spettri sono comunque sensibili ai farmaci come il Sereupin, e, in tale ipotesi, visto il compenso insufficiente, avrebbe senso di valutare anzi l'aumento della dose di Sereupin (da discutere con il Suo curante). Se, ad esempio, si trattasse di un diisturbo dello spettro ossessivo, molto frequentemente la dose che assume non è sufficiente.

Posso pensare che la proposta dell'aumento della dose del Sereupin possa essere percepita con scietticizmo, se si pensa alla predisposizione al disturbo bipolare o al rischio degli effetti iperattivanti di tale farmaco. Questi dubbi, tuttavia, hanno la radice nella vaghezza e nell'iinsufficiente chiarimento della diagnosi.

Specifico che le considerazioni da me espresse qui sono solo le ipotesi e che vanno valutate assieme con il Suo curante.
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Utente
Utente
Innanzitutto grazie per la sua risposta molto esaustiva dottore.Posso confermare che rientro nel disturbo ossessivo, poichè anche la psicoterapeuta mi parla di "tendenza alle catastrofizzazioni",come ad esempio una volta pensavo di avere la sclerosi multipla(poichè avvertivo sintomi simil-neurologici come sensazioni di intorpidimento alle gambe), che dopo le opportune visite è stata esclusa.Ho anche SOMATIZZAZIONI dell'ansia, come tremori, sensazione di debolezza alle gambe,etc. In piu il mio medico curante parla di "predisposizione, vulnerabilità al disturbo bipolare" ma dice che non è un disturbo. NON CAPISCO ANCORA CHE DIFFERENZA CI SIA e le chiedo se può gentilmente spiegarmelo lei (il mio psichiatra non è chiaro).Io i primi mesi che assumevo il sereupin ero diciamo molto felice, con umore alto (del tipo ero contento per qualsiasi cosa, pure se andavo a prendere un caffè con gli amici), ma dopo col passare del tempo non ho più avuto questo umore.Solo il primo mese.E ci tengo a dire che non ho mai avuto in vita mia una fase di "mania" o "ipomania", ma solo una ipomania il primo mese di trattamento con una pasticca di sereupin. Il mio psichiatra mi disse che per evitare questo innalzamento dell'umore (che era avvenuto nel primo mese di assunzione del sereupin e mai più) mi disse di assumere il depakin (500mg poichè prendevo una pasticca intera di sereupin, ora ridotto a 300 a causa di una riduzione del sereupin a metà pastiglia).Quindi mi disse che era il sereupin a farmi innalzare troppo il tono dell'umore,e da qui "predisposizione".Ma ancora non ho capito se è colpa del farmaco o alla base c'è un problema concreto di disturbo bipolare, ma lui dice di stare tranquillo.Con la riduzione del sereupin sono tornati questi pensieri ripetitivi,che a volte degenerano in catastrofizzazioni.So dirle solo questo. Il serupin l'ho cominciato ad assumere prima che mi decidessi di andare da uno psichiatra, è stato prescritto da un altro medico, perchè somatizzavo l'ansia( e solo in quel periodo l'umore era alto).Quando ho cominciato a essere seguito dallo psichiatra, lui ha confermato tale terapia, ed è stato li che mi ha parlato del fatto che il sereupin mi ha alzato inizialmente l'umore, e da li la decisione di assumere il depakin.C'è da dire che è vero che tendenzialmente a primavera mi sento piu "felice",sono piu attivo, e in inverno il mio umore è più basso, ma rientra nella norma dice lui. Come è vero che a primavera e autunno(nei cambi di stagione) l'ansia aumenta, ma lo pisichiatra dice che è normale per un ansioso che in tali periodi l'ansia cresca. Una volta sola capitò che passai dal sereupin alla mirtazapina (perchè il sereupin mi dava effetti collaterali fastidiosi, di natura sessuale)nell'inverno dell'anno scorso e il mio umore era bassissimo: mi ricordo che la mattina non avevo voglia di alzarmi dal letto per la tristezza, ma era dovuto al farmaco( che smisi di assumere gradualmente) per sostituirlo con la mirtazapina, che non mi faceva alcun effetto.Da qui anche il dubbio che dopo due anni e mezzo il sereupin mi possa dare dipendenza.Spero di averle approfondito bene il quadro.Attendo una sua risposta. Grazie di nuovo
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentille utente,
cerco di risponderLe.

<<..il mio medico curante parla di "predisposizione, vulnerabilità al disturbo bipolare" ma dice che non è un disturbo. NON CAPISCO ANCORA CHE DIFFERENZA CI SIA..>>

La differenza fra il disturbo e la predisposizione (o la vulnerabilità) ad esso è nell'essere il disturbo nel primo caso evidente, manifesto e nel secondo caso l'essere il disturbo non manifestato, ma presente nel potenziale.

<<..mi disse che era il sereupin a farmi innalzare troppo il tono dell'umore,e da qui "predisposizione"..>>

Nel contesto della storia che Lei racconta (".. i primi mesi che assumevo il sereupin ero diciamo molto felice, con umore alto (del tipo ero contento per qualsiasi cosa, pure se andavo a prendere un caffè con gli amici), ma dopo col passare del tempo non ho più avuto questo umore.Solo il primo mese..")

non escludo che sia scorretto sia il termine "disturbo bipolare" che il termine "predisposizione" o la "vulnerabilità" ed anche il termine "ipomania" potrebbe essere inesatto.

E' vero che l'iperattivazione che può essere indotta da farmaci antidepressivi talvolta può sfocciare in un vero e proprio episodio maniacale o ipomaniacale, soprattutto se la persona è affetta dal disturbo bipolare o se ne ha una predisposizione, ma questo non significa che ogni tipo di iperattivazione o di innalzamento di umore eccessivo indotto da antidepressivi sia un fenomeno di questo genere. Spesso è più corretto parlare degli "effetti collaterali del farmaco" e punto. Nel Suo caso, da come lo riferisce ("ero contento per qualsiasi cosa, pure se andavo a prendere un caffè con gli amici") non escludo che poteva trattarsi in parte anche degli effetti terapeutici del farmaco.

<<..Quando ho cominciato a essere seguito dallo psichiatra, lui ha confermato tale terapia, ed è stato li che mi ha parlato del fatto che il sereupin mi ha alzato inizialmente l'umore, e da li la decisione di assumere il depakin...>>

L'uso di Depakin come uno stabilizzatore di umore non è limitato solo al Disturbo Bipolare e non necessita, come il razionale o come la giustificazione, di avere necessariamente tale disturbo o la predisposizione (o la vulnerabilità) ad esso.

E' possibile l'uso di Depakin anche a scopo "sintomatico" per controllare gli eventuali sintomi collaterali (nella sfera di umore, d'ansia e neurologici) dell'antidepressivo, se tale precauzione si ritiene opportuna. Inoltre, è possibile usarlo come stabilizzatore di umore per potenziare e per ottimizzare la terapia soprattutto nei disturbi di umore depressivi caratterizzati dalle fluttuazioni del tono di umore, ma talvolta anche a scopo ansiolitico nei disturbi d'ansia resistenti al solo antidepressivo e per evitare l'uso a lungo termine degli ansiolitici classici (correlati ai fenomeni di dipendenza).

Le fluttuazioni di umore stagionali non sempre sono correlati al disturbo bipolare, ma, a parte che il fenomeno può essere anche fisiologico, possono essere correlati ad esempio anche ai disturbi dello spettro depressivo, che in realtà hanno anche questi la loro ciclicità, e possono complicare (svilupparsi secondariamente, come la conseguenza su) disturbi d'ansia o dello spettro ossessivo.

Devo puntualizzare che questi miei commenti riguardono i concetti generali, i quali nell'applicazione al Suo caso individuale hanno i limiti di assenza della conoscenza dal vivo del Suo caso. Non sono un'alternativa alla spiegazione da parte del Suo specialista, sulla quale bisogna insistere e la quale bisogna ricevere.

Posso pensare che la difficoltà di intendersi fra di voi sia legata al Suo timore dell'essere affetto dal disturbo bipolare (forse parte della "tendenza alle catastrofizzazioni", delle preoccupazioni delle malattie in generale ?) o/e al razionale d'uso del nuovo farmaco prescritto (depakin) che è noto come "un farmaco che prescrivono nell'epilessia o nel disturbo bipolare" (mentre sono meno noti gli altri suoi usi utili).

Possibile che il problema è questo ? E che di conseguenza lo specialista, per non peggiorare le Sue preoccupazioni, debba cercare di rassicurarLa ? E che anche in questo consulto Lei cerchi le rassicurazioni ?

Se in parte è così, è difficile parlare con la persona sinceramente. Le rassicurazioni non curano e possono, paradossalmente, anche peggiorare i dubbi.

<<..anche il dubbio che dopo due anni e mezzo il sereupin mi possa dare dipendenza..>>

Molto probabilmente l'episodio di malessere dopo l'interruzione della terapia col Sereupin sia stato in gran parte la manifestazione della malattia di fondo non ancora guarita e, in quel periodo, nemmeno coperta da una terapia efficace. Questo stato di "ancora non guarigione" probabilmente determina anche i sintomi dopo la riduzione della dose. Non sono i fenomeni di dipendenza e di astinenza. Se Lei mi chiede come mai dopo due anni e mezzo la malattia non è ancora guarita, Le rispondo che:

1) la dose del Sereupin potrebbe essere stata ed essere insufficiente (da valutare assieme con lo psichiatra se aumentarla);

2) la psicoterapia potrebbe essere ottimizzata (posso pensare che ciò sia più agevole nel caso di minore intrusione di questi pensieri veloci, che, come abbiamo visto, si attenuano con la dose maggiore dell'antidepressivo; non escludo che l'effetto simile possa esserci anche sulle altre idee intrusive);

3) si tratta dei disturbi che richiedono parecchio tempo per essere curati.

Spero di averLe risposto.
un saluto,


[#6]
Utente
Utente
Si devo ammettere che io cerchi in continuazione rassicurazioni, puntualmente datemi dal mio medico curante più di una volta(al mio medico preoccupano piu i miei disturbi d'ansia).Ciò che infatti mi ha detto è che devo concentrarmi a risolvere i miei problemi con la psicoterapia, e la terapia farmacologica va sempre diminuendo, tant'è che il sereupin è dimezzato e il depakin ( 300) è diminuito).Non sono preoccupato se la cura va bene o no.l fatto è che io sono preoccupato del fatto che questa vulnerabilità al disturbo bipolare col tempo diventi malattia vera e propria.Comunque la ringrazio veramente tanto!
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
<<..Non sono preoccupato se la cura va bene o no.l fatto è che io sono preoccupato del fatto che questa vulnerabilità al disturbo bipolare col tempo diventi malattia vera e propria..>>

Gentile utente,
forse trascuriamo la problamatica di base.

Il Suo disturbo attuale è già abbastanza importante, ha un nome non stigmatizzante, ma mi creda che è spesso più difficile da curare rispetto a tanti casi del disturbo bipolre. Ed è importante che sia curato bene, che la cura vada bene, e che non La distabilizzi. Se uno non se ne occupa oggi, nel futuro ci sarà una maggiore possibilità degli stati di scompenso psichico, che sia un disturbo bipolare od altro.

Se è stata scelta la strada basata prevalentemente sulla psicoterapia, non dico che è una scelta sbagliata, importante che sia curato bene.

un saluto,

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