Ansia depressiva
salve. sono un ragazzo di 24 anni. E' da un anno che sono in cura presso un neurologo a causa di ansia-depressiva. Ho iniziato lo scorso anno (Agosto 2011) prendendo Cipralex 15 mg al mattino, Risperdal 0,5 ml la sera e 3 compresse 0,25 mg di Xanax al bisogno. Premetto che è già da 4 mesi che non assumo più Xanax né altri ansiolitici e che fin dall'inizio sono stato seguito da uno psicologo-psicoterapeuta a orientamento strategico beve dal quale ancora mi reco e da cui ho avuto ottimi risultati. Adesso dopo quasi un anno sono stato a visita di controllo dal neurologo, il quale ha portato dapprima la dose di Cipralex a 10 mg (per 1 mese) agli attuali 5 mg e ha dimezzato Risperdal portandolo a 0,25 ml. Egli inoltre mi ha rassicurato dicendomi che sto bene e che in passato ho sofferto del disturbo da somatizzazione. Egli ritiene infine che a breve dovrò eliminare totalmente la cura farmacologica e non avere più nulla a che fare con farmaci,terapie e visite in neurologi e psicologi.
Vi chiedo questo consulto perchè io sento di stare bene ma sono leggermente preoccupato per eventuali ricadute (che già ebbi lo scorso anno, motivo per la quale iniziai questa nuova cura) e soprattutto perchè periodicamente mi ritornano in modo leggero e innocuo pensieri negativi e persino suicidari (che ovviamente ho imparato a contrallare e a ignorare).
Com'è possibile che ancora dopo tutto questo tempo mi ritornino certi pensieri?
Vi chiedo questo consulto perchè io sento di stare bene ma sono leggermente preoccupato per eventuali ricadute (che già ebbi lo scorso anno, motivo per la quale iniziai questa nuova cura) e soprattutto perchè periodicamente mi ritornano in modo leggero e innocuo pensieri negativi e persino suicidari (che ovviamente ho imparato a contrallare e a ignorare).
Com'è possibile che ancora dopo tutto questo tempo mi ritornino certi pensieri?
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Gentile utente
La presenza di ricadute può essere collegata al tempo di asunzione della terapia piuttosto breve, in quanto i tempi di trattamento dovrebbero essere più lunghi.
L'utilizzo del neurolettico deve considerare una diagnosi diffente, seppure utilizzato a dose inefficace.
Direi che sarebbe il caso di fare controlli periodici per capire se vi possano essere elementi di ricaduta precocemente, lo specialista di riferimento è lo psichiatra.
La presenza di ricadute può essere collegata al tempo di asunzione della terapia piuttosto breve, in quanto i tempi di trattamento dovrebbero essere più lunghi.
L'utilizzo del neurolettico deve considerare una diagnosi diffente, seppure utilizzato a dose inefficace.
Direi che sarebbe il caso di fare controlli periodici per capire se vi possano essere elementi di ricaduta precocemente, lo specialista di riferimento è lo psichiatra.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 26/08/2012.
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