Concentrazione
Gentili dottori,
come potrete vedere dalla cronologia dei miei consulti, avevo già richiesto delucidazioni riguardo la terapia prescritta dall'ormai ex psichiatra.
Prima di continuare, vorrei sinceramente scusarmi per il tono polemico assunto in alcune risposte.
Vi scrivo per aggiornarvi circa la mia situazione e per aver un consiglio, allora:
Dedico di recarmi (per la prima volta nel sett 2011) da uno psichiatra per problemi nello studio. Sono sempre stato uno studente brillante, ma qualcosa si è "rotto" l'ultimo anno del liceo: Pensieri ossessivi sull'intelligenza, paura di diventare "stupido", paura di esser influenzato (evitavo i rapporti con persone "non brave" a scuola per paura che potessero contagiarmi) e conseguenti compulsioni atte ad esorcizzare i miei pensieri.
Se prima questi pensieri servivano come spinta ad eccellere, all'università (studio chimica) si sono trasformati in demoni, facendomi perdere ben due anni (NON RIUSCIVO PIU' A STUDIARE)..Mi ero ormai convinto di soffrire di DOC.
Dopo una veloce ricerca su internet, come già accennato, trovo questo psichiatra esperto in dropping out (abbandono dell'università e problemi di concentrazione): prendo appuntamento e vado pieno di speranze.
Questo, senza nemmeno ascoltarmi più di tanto (ho parlato per 5min dopo rispondevo solo a domande: soffri più il caldo o il freddo? brami il brodo di carne? mangi tanta cioccolata? sbavi di notte?) mi ha rassicurato dicendo di non soffrire di DOC ma di pensieri parassiti dovuti allo stress e che il tutto si sarebbe risolto con una terapia antistress a bassi dosaggi:
1/2 carbamazepina, 1/4 di benadon, 1/2 glutaven al mattino; 10gc di bromazepam, 2gc di laroxyl e 1/2 carbamazepina la sera.
Devo ammettere che questa terapia mi faceva star meglio, ma credo fosse dovuto al solo bromazopam: senza ansia, rendevo meglio (benchè non ha migliorato di molto i miei problemi di concentrazione).
Un po' allarmato dai pareri ricevuti riguardo la suddetta terapia, un po' impaurito dal fatto che, dai casi riportati sul sito di quel dottore, curava tutti con gli stessi farmaci, ho deciso (dopo vari mesi) di chiedere un secondo parere.
Recatomi questa volta presso una struttura pubblica, ho trovato un dottore gentile, umano e preparato, il quale mi ha consigliato di sospendere la terapia e mi ha guidato nel farlo.
Dopo vari colloqui, è giunto anche conclusione che questi miei problemi non son disturbi ossessivi, ma solo ansia da prestazione, somatizzazione e paura di fallire. Non mi ha prescritto alcun farmaco e mi ha consigliato di provare con la psicoterapia.
Cosa ne pensate? come risolvo il problema della concentrazione? io amo ciò che studio, lo capisco, capisco TUTTO, mi piace seguire, ma quando devo mettermi a studiare, prendere il libro/appunti/riassunti e ripetere, mi vien la morte: 10 min e chiudo, non riesco a rimaner concentrato!
E' eccessivo, secondo voi, pensare di assumere -e quindi chiedere al medico- qualche "smart drug" (nootropo)?
come potrete vedere dalla cronologia dei miei consulti, avevo già richiesto delucidazioni riguardo la terapia prescritta dall'ormai ex psichiatra.
Prima di continuare, vorrei sinceramente scusarmi per il tono polemico assunto in alcune risposte.
Vi scrivo per aggiornarvi circa la mia situazione e per aver un consiglio, allora:
Dedico di recarmi (per la prima volta nel sett 2011) da uno psichiatra per problemi nello studio. Sono sempre stato uno studente brillante, ma qualcosa si è "rotto" l'ultimo anno del liceo: Pensieri ossessivi sull'intelligenza, paura di diventare "stupido", paura di esser influenzato (evitavo i rapporti con persone "non brave" a scuola per paura che potessero contagiarmi) e conseguenti compulsioni atte ad esorcizzare i miei pensieri.
Se prima questi pensieri servivano come spinta ad eccellere, all'università (studio chimica) si sono trasformati in demoni, facendomi perdere ben due anni (NON RIUSCIVO PIU' A STUDIARE)..Mi ero ormai convinto di soffrire di DOC.
Dopo una veloce ricerca su internet, come già accennato, trovo questo psichiatra esperto in dropping out (abbandono dell'università e problemi di concentrazione): prendo appuntamento e vado pieno di speranze.
Questo, senza nemmeno ascoltarmi più di tanto (ho parlato per 5min dopo rispondevo solo a domande: soffri più il caldo o il freddo? brami il brodo di carne? mangi tanta cioccolata? sbavi di notte?) mi ha rassicurato dicendo di non soffrire di DOC ma di pensieri parassiti dovuti allo stress e che il tutto si sarebbe risolto con una terapia antistress a bassi dosaggi:
1/2 carbamazepina, 1/4 di benadon, 1/2 glutaven al mattino; 10gc di bromazepam, 2gc di laroxyl e 1/2 carbamazepina la sera.
Devo ammettere che questa terapia mi faceva star meglio, ma credo fosse dovuto al solo bromazopam: senza ansia, rendevo meglio (benchè non ha migliorato di molto i miei problemi di concentrazione).
Un po' allarmato dai pareri ricevuti riguardo la suddetta terapia, un po' impaurito dal fatto che, dai casi riportati sul sito di quel dottore, curava tutti con gli stessi farmaci, ho deciso (dopo vari mesi) di chiedere un secondo parere.
Recatomi questa volta presso una struttura pubblica, ho trovato un dottore gentile, umano e preparato, il quale mi ha consigliato di sospendere la terapia e mi ha guidato nel farlo.
Dopo vari colloqui, è giunto anche conclusione che questi miei problemi non son disturbi ossessivi, ma solo ansia da prestazione, somatizzazione e paura di fallire. Non mi ha prescritto alcun farmaco e mi ha consigliato di provare con la psicoterapia.
Cosa ne pensate? come risolvo il problema della concentrazione? io amo ciò che studio, lo capisco, capisco TUTTO, mi piace seguire, ma quando devo mettermi a studiare, prendere il libro/appunti/riassunti e ripetere, mi vien la morte: 10 min e chiudo, non riesco a rimaner concentrato!
E' eccessivo, secondo voi, pensare di assumere -e quindi chiedere al medico- qualche "smart drug" (nootropo)?
[#1]
Gentile utente,
seguirei il consiglio dello psichiatra del servizio pubblico che La segue.
Se alla base della problematica sono l'ansia da prestazione e la paura di fallire che vive in modo ossessivo, i rimedi nootropi non è la soluzione indicata.
Comunque, se ha dubbi o le difficoltà nel percorso di cura, consulta il Suo attuale specialista (il quale anche a me sembra valido e preparato).
seguirei il consiglio dello psichiatra del servizio pubblico che La segue.
Se alla base della problematica sono l'ansia da prestazione e la paura di fallire che vive in modo ossessivo, i rimedi nootropi non è la soluzione indicata.
Comunque, se ha dubbi o le difficoltà nel percorso di cura, consulta il Suo attuale specialista (il quale anche a me sembra valido e preparato).
Dr. Alex Aleksey Gukov
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 21/08/2012.
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