Fine cura con cipralex...
Salve dottori,
sono in cura da 2 anni per DAP e ipocondria/pensieri ossessivi presso uno psichiatra e una psicoterapeuta di orientamento psico-dinamico. Oltre alla psicoterapia quindi, ho assunto da giugno 2010 ad oggi il Cipralex.
Inizialmente lo psichiatra mi ha fatto assumere una dose di 20mg/die e -poi- dopo 6 mesi me lo ha ridotto a 15, poi dopo altri 8 mesi a 10 e gradualmente a 5mg/die (che è la dose che assumo tutt'ora).
Adesso posso dire di star tutto sommato bene, non ho mai + avuto attacchi di panico o sintomi simili al panico o all'ansia molto forte.
Noto, pero', che da quando assumo 5mg (ormai 4 mesi) ogni tanto -quasi ciclicamente- mi si ripresenta qualche pensiero ossessivo: ad esempio la paura di essere o diventare lesbica (quando io invece so benissimo di essere etero e, anzi, sono felicemente impegnata con un ragazzo da 3 anni). La psicoterapia mi ha fornito una buona capacità di auto-osservazione e analisi e so come devo comportarmi rispetto ai pensieri ossessivi: so che non devo discutere il contenuto delle ossessioni, che devo lasciar correre i pensieri e non giudicarli, non ritenerli veri ecc... ma quando arrivano, a volte mi danno lo stesso fastidio. Insomma, sto meglio in tutti quei periodi in cui non li ho!!
Il disturbo non mi ha mai impedito di fare la mia vita normale e avere tante soddisfazioni, però vorrei liberarmene totalmente.
Vi scrivo, quindi, per un consiglio: ho la visita dallo psichiatra la prox settimana.. lui vuole sospendere il cipralex (ci siamo accordati telefonicamente per l'appuntamento e me l'ha già anticipato) perchè dice che ormai sto bene e che sono forte. Io a volte mi sento ancora un po'vulnerabile.
Nonostante abbia detto alla psicoterapeuta e allo psichiatra che a volte tornano questi pensieri ossessivi, entrambi sono concordi nel dire che il disturbo è sradicato diciamo al 90% e che quel 10% fa parte della normalità del mio essere perfezionista e riflessiva. Dicono entrambi che ho gli strumenti per cavarmela da sola.
Secondo la vostra esperienza, questi "ritorni" di pensieri ossessivi (anche se comunque molto più blandi e sporadici di prima) possono significare che è un errore sospendere Cipralex? Che non passeranno mai del tutto? Insomma, i 2 pareri dei miei curanti sono -secondo voi- sbagliati?
Grazie.
sono in cura da 2 anni per DAP e ipocondria/pensieri ossessivi presso uno psichiatra e una psicoterapeuta di orientamento psico-dinamico. Oltre alla psicoterapia quindi, ho assunto da giugno 2010 ad oggi il Cipralex.
Inizialmente lo psichiatra mi ha fatto assumere una dose di 20mg/die e -poi- dopo 6 mesi me lo ha ridotto a 15, poi dopo altri 8 mesi a 10 e gradualmente a 5mg/die (che è la dose che assumo tutt'ora).
Adesso posso dire di star tutto sommato bene, non ho mai + avuto attacchi di panico o sintomi simili al panico o all'ansia molto forte.
Noto, pero', che da quando assumo 5mg (ormai 4 mesi) ogni tanto -quasi ciclicamente- mi si ripresenta qualche pensiero ossessivo: ad esempio la paura di essere o diventare lesbica (quando io invece so benissimo di essere etero e, anzi, sono felicemente impegnata con un ragazzo da 3 anni). La psicoterapia mi ha fornito una buona capacità di auto-osservazione e analisi e so come devo comportarmi rispetto ai pensieri ossessivi: so che non devo discutere il contenuto delle ossessioni, che devo lasciar correre i pensieri e non giudicarli, non ritenerli veri ecc... ma quando arrivano, a volte mi danno lo stesso fastidio. Insomma, sto meglio in tutti quei periodi in cui non li ho!!
Il disturbo non mi ha mai impedito di fare la mia vita normale e avere tante soddisfazioni, però vorrei liberarmene totalmente.
Vi scrivo, quindi, per un consiglio: ho la visita dallo psichiatra la prox settimana.. lui vuole sospendere il cipralex (ci siamo accordati telefonicamente per l'appuntamento e me l'ha già anticipato) perchè dice che ormai sto bene e che sono forte. Io a volte mi sento ancora un po'vulnerabile.
Nonostante abbia detto alla psicoterapeuta e allo psichiatra che a volte tornano questi pensieri ossessivi, entrambi sono concordi nel dire che il disturbo è sradicato diciamo al 90% e che quel 10% fa parte della normalità del mio essere perfezionista e riflessiva. Dicono entrambi che ho gli strumenti per cavarmela da sola.
Secondo la vostra esperienza, questi "ritorni" di pensieri ossessivi (anche se comunque molto più blandi e sporadici di prima) possono significare che è un errore sospendere Cipralex? Che non passeranno mai del tutto? Insomma, i 2 pareri dei miei curanti sono -secondo voi- sbagliati?
Grazie.
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Gentile utente,
credo che l'ottima collaborazione tra i suoi specialisti sia indice di buon successo terapeutico.
Nella mia modesta esperienza accade spesso una situazione simile: da un lato la necessità di affrontare ancora i sintomi, senza, tuttavia, la necessità di farsi "aiutare" ancora dai medicinali.
credo che l'ottima collaborazione tra i suoi specialisti sia indice di buon successo terapeutico.
Nella mia modesta esperienza accade spesso una situazione simile: da un lato la necessità di affrontare ancora i sintomi, senza, tuttavia, la necessità di farsi "aiutare" ancora dai medicinali.
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.5k visite dal 13/08/2012.
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