Ansia generalizzata e insonnia iniziale

Salve. Chiedo un consulto per un problema che ormai condiziona il mio modo di vivere. Sono un ragazzo fisicamente sano, ho 24 anni, con una vita sociale "spiccatissima" e ricca di soddisfazioni (relazionali e sentimentali). Soffro da ormai diverso tempo di un disturbo legato al sonno che condiziona in modo non irrilevante il mio modo di vivere. Credo di aver sempre sofferto di questo disturbo, sin da quando ero molto piccolo: ci ho sempre messo diverso tempo per addormentarmi. Una volta "caduto tra le braccia di Morfeo" , riesco quasi sempre a restare addormentato e a svegliarmi riposato. Questo problema, mi ha impedito di intraprendere una carriera universitaria adeguata (non riuscendo a frequentare le lezioni al mattino), ma poco importa, visto che ho la fortuna di poter lavorare con mio padre in una professione che mi piace e che soddisfa economicamente. Il problema più debilitante, non è più quello di metterci del tempo per addormentarsi, ma il timore di non riuscirci, di doverlo fare per forza ed in tempo rapido per poter, il giorno dopo, trascorrere una giornata al massimo delle mie possibilità. Capita dunque che, a notte fonda, pur avendo sonno (raramente, visto che ormai il mio fuso orario è totalmente sballato), non riesco ad addormentarmi... Quasi rifiuto di mettermi a letto, consapevole che ogni sforzo, prima di una certa ora, è vano in 9 casi su 10. Stanco di questa situazione debilitante, che è sfociata in attacchi di panico, tic nervosi di tipo respiratorio che, fortunatamente, non mi hanno mai impedito o intaccato i miei rapporti sociali, nel febbraio del 2011, mi sono rivolto ad uno specialista. Esito del consulto: Ansia generalizzata, sintomi di disturbo ossessivo compulsavo (si, perché prima di dormire, metto in atto rituali assai strambi come l'avvicinare un divano al letto, lasciando la tapparella aperta sempre allo stesso modo, pur rendendomi conto da persona razionale che, tutto questo, non può influire in alcun modo sulla qualità del mio sonno) e sospetta sindrome di Tourette. Prescrizione farmacologica: 10 gocce di cipralex (5 la mattina e 5 all'ora di pranzo) per un mese; secondo e terzo mese, 20 gocce di cipralex (10 la mattina e 10 a pranzo), una compressa di Sereprile e 10 gocce di Songar prima di dormire, per una durata complessiva di 3 mesi. Devo esser sincero, è una cura che non ho mai seguito. Mi sono fermato a 6 gocce giornaliere di Cipralex e a mezza compressa di Sereprile. Il Songar, non l'ho mai preso... Dicon tutti che le Benzodiazepine dopo un mese di somministrazione, creino dipendenza, ergo: ho evitato di prendere il Songar. Il cipralex, mi dava degli effetti collaterali a livello sessuale che non ho mai accettato, facendomi svegliare anche nel pieno della notte, aggravando (se è possibile) il mio problema di "insonnia pscico-fisiologica". Qual'è il vostro consiglio, rivolgermi nuovamente allo specialista e seguire la cura con pazienza? Seguendo adeguatamente la cura, risolvo il problema definitivamente?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

" problema più debilitante, non è più quello di metterci del tempo per addormentarsi, ma il timore di non riuscirci, di doverlo fare per forza ed in tempo rapido per poter, il giorno dopo, trascorrere una giornata al massimo delle mie possibilità. "

Questo non esprime un problema di sonno ma di ansia e di preoccupazione, magari di tipo ossessivo. E' una condizione frequente, che spesso è equivocata come insonnia. Il fatto di "fissarsi" sul dover dormire ad una certa ora, cercare il sonno "a comando", farlo in condizioni di apprensione produce ovviamente una situazione di per sé non ottimale al prender sonno, a qualsiasi orario. In conclusione può farsi inquadrare e curare in merito a questa condizione, tenendo presente che l'oggetto della preoccupazione non è il bersaglio terapeutico (come sintomo): ovvero se riferisce la preoccupazione di non dormire non necessariamente il medico utilizzerà qualcosa che abbia effetto sonnifero, poiché il problema richiama ad un meccanismo diverso che riguarda il sonno come "pensiero" suo, più che come funzione fisiologica.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentilissimo Dottor Pacini.
Vorrei dapprima ringranziarla per la sua gentile e celere risposta.
Riguardo ciò che dice dunque, il suo consiglio è quello di lavorare più a livello "psicologico" rispetto ad un livello più "psichiatrico"? Dovrei dunque, secondo lei rivolgermi nuovamente allo specialista (di cui mi fido, nonostante abbia visto una sola volta, perchè, a detta di molti, è uno dei migliori)? L'ansia generalizzata che è il problema dalla quale poi scaturiscono problemi di "insonnia psico-fisiologica", va comunque curata con dei medicinali come gli SSRI? Ho provato a "modificare" le mie pessime abitudini, curare l'igiene del sonno (visto che ho degli orari assurdi), ma l'ansia me lo vieta... Sono comunque fiducioso e ottimista riguardo la possibilità di risolvere una volta per tutte questo mio problema, anche se, ho letto, che l'ansia generalizzata te la porti dietro per quasi tutta la vita (spero si sbaglino).

In attesa di una sua nuova risposta, le porgo i miei più sentiti saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

"il suo consiglio è quello di lavorare più a livello "psicologico" rispetto ad un livello più "psichiatrico"? !"

No, anche perché non vedo una distinzione, il commento era rispetto al fatto che esprimeva non un disturbo del sonno, ma una preoccupazione per il sonno.

La cura con il cipralex, anche senza sonniferi, era una cura probabilmente intesa in questo senso.
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