Problema musica in discoteca
Salve, mi rivolgo a voi un po' sofferente, e anche un po giu' di morale, vi espongo il mio problema.
E' da circa due anni che ho il disturbo d'ansia, prima di questo disturbo fumavo bevevo e facevo tutte le cose che fanno normalmente i ragazzi, da quando ho questo disturbo sono cambiate molte cose, alcune riesco a gestirle ma ce ne è una in particolare che mi affligge.
Soffro di ipertensione (essenziale) e prendo un lecaprel per avere un po di diuretico , e prendo al mattino uno xanax 2 mg, il problema che mi si pone è che spesso i miei amici vanno in discoteca, e io mi trovo sempre costretto a trovare scuse o altro per non andare, il mio problema è che in discoteca con tutte quelle persone e le luci a intermittenza mi mettono in agitazione, poi a peggiorare la situazione c'è la musica delle casse, che mi da un effetto di "rimbombo" nel torace, ogni volta che entro in una discoteca ho la sensazione che mi stanno aumentando i battiti a mille per via di questo rimbombo.
Non faccio uso di stupefacenti, prima per deviare questo problema facevo uso di qualche alcolico che mi rilassava e non mi dava fastidio la musica e mi divertivo, pero' il problema è che dopo che passa l'effetto dell'alcool mi ritorna tutta l'ansia che ho soppresso, e sto molto male. Dunque volevo chiedervi un consulto per un ansiolitico abbastanza forte da usare per una sera, prima prendevo il valium, pero non mi ci trovavo bene, vorrei chiedervi se c'è un ansiolitico abbastanza forte per questo tipo di situazione, a me interessa solo di stare in compagnia dei miei amici in una serata diversa e non voglio sentirmi escluso, sono ragazzo e vorrei solo divertirmi come tutti gl'altri, per favore rispondetemi, grazie. (p.s. non ho nessuna allergia o altro, posso prendere qualsiasi farmaco.)
E' da circa due anni che ho il disturbo d'ansia, prima di questo disturbo fumavo bevevo e facevo tutte le cose che fanno normalmente i ragazzi, da quando ho questo disturbo sono cambiate molte cose, alcune riesco a gestirle ma ce ne è una in particolare che mi affligge.
Soffro di ipertensione (essenziale) e prendo un lecaprel per avere un po di diuretico , e prendo al mattino uno xanax 2 mg, il problema che mi si pone è che spesso i miei amici vanno in discoteca, e io mi trovo sempre costretto a trovare scuse o altro per non andare, il mio problema è che in discoteca con tutte quelle persone e le luci a intermittenza mi mettono in agitazione, poi a peggiorare la situazione c'è la musica delle casse, che mi da un effetto di "rimbombo" nel torace, ogni volta che entro in una discoteca ho la sensazione che mi stanno aumentando i battiti a mille per via di questo rimbombo.
Non faccio uso di stupefacenti, prima per deviare questo problema facevo uso di qualche alcolico che mi rilassava e non mi dava fastidio la musica e mi divertivo, pero' il problema è che dopo che passa l'effetto dell'alcool mi ritorna tutta l'ansia che ho soppresso, e sto molto male. Dunque volevo chiedervi un consulto per un ansiolitico abbastanza forte da usare per una sera, prima prendevo il valium, pero non mi ci trovavo bene, vorrei chiedervi se c'è un ansiolitico abbastanza forte per questo tipo di situazione, a me interessa solo di stare in compagnia dei miei amici in una serata diversa e non voglio sentirmi escluso, sono ragazzo e vorrei solo divertirmi come tutti gl'altri, per favore rispondetemi, grazie. (p.s. non ho nessuna allergia o altro, posso prendere qualsiasi farmaco.)
[#1]
Gentile utente,
su questo sito ed in generale via internet non si può prescrivere i farmaci. Per il Suo disturbo d'ansia è seguito da uno specialista psichiatra ? Se sì, bisogna rivolgersi a lui. Se no, bisogna trovare uno specialista psichiatra di riferimento che possa visitarLa dal vivo.
Aggiungerei che nel caso di un disturbo d'ansia la terapia basata sui soli ansiolitici (anche se forti), non è adatta. Inoltre, gli ansiolitici (compreso lo Xanax) non dovrebbero essere usati a lungo termine, perché altrimenti si sviluppano l'assuefazione a loro effetti e la dipendenza da tali farmaci.
L'approccio più corretto potrebbe consistere in una terapia che comprenda anche un farmaco antidepressivo (che dà effetti ansiolitici solo dopo un certo periodo di assunzione, ma sono effetti più durevoli), abinato ad un ansiolitico solo all'inizio, in attesa dell'effetto dell'antidepressivo.
Questa è una considerazione generale per quanto riguarda la cura farmacologica dei disturbi d'ansia. Bisogna però specificare e approfondire di più la diagnosi, perché "il disturbo d'ansia" è un termine un po' generico, dentro ci sta di tutto, ci sono tanti tipi dei disturbi d'ansia, ciascuno potrebbe richiedere un approccio un po' diverso.
P.S.
In ogni modo, rispetto alla Sua "necessità" di condividere coi Suoi amici le serata in discoteca, se a Lei piace la discoteca con tutta la musica e le luci che ha, allora avrei posso capirLa, ma se va in discoteca per non sentirsi "escluso", anche contrariamente a quel tipo di divertimento che Le piacerebbe di più, omologandosi ad altri, allora questo può significare l'irrispetto verso sé stesso, la sottomissione ad altri e l'indifferenza verso di Lei da parte di loro. Sono i mecccanismi psicologici che non prevengono di essere "escluso". Con la Sua testa Lei pensa una cosa, ma il Suo organismo (che in discoteca diventa sofferente) forse "dice" un'altra cosa, più autentica, e si potrebbe "darlo ascolto".
su questo sito ed in generale via internet non si può prescrivere i farmaci. Per il Suo disturbo d'ansia è seguito da uno specialista psichiatra ? Se sì, bisogna rivolgersi a lui. Se no, bisogna trovare uno specialista psichiatra di riferimento che possa visitarLa dal vivo.
Aggiungerei che nel caso di un disturbo d'ansia la terapia basata sui soli ansiolitici (anche se forti), non è adatta. Inoltre, gli ansiolitici (compreso lo Xanax) non dovrebbero essere usati a lungo termine, perché altrimenti si sviluppano l'assuefazione a loro effetti e la dipendenza da tali farmaci.
L'approccio più corretto potrebbe consistere in una terapia che comprenda anche un farmaco antidepressivo (che dà effetti ansiolitici solo dopo un certo periodo di assunzione, ma sono effetti più durevoli), abinato ad un ansiolitico solo all'inizio, in attesa dell'effetto dell'antidepressivo.
Questa è una considerazione generale per quanto riguarda la cura farmacologica dei disturbi d'ansia. Bisogna però specificare e approfondire di più la diagnosi, perché "il disturbo d'ansia" è un termine un po' generico, dentro ci sta di tutto, ci sono tanti tipi dei disturbi d'ansia, ciascuno potrebbe richiedere un approccio un po' diverso.
P.S.
In ogni modo, rispetto alla Sua "necessità" di condividere coi Suoi amici le serata in discoteca, se a Lei piace la discoteca con tutta la musica e le luci che ha, allora avrei posso capirLa, ma se va in discoteca per non sentirsi "escluso", anche contrariamente a quel tipo di divertimento che Le piacerebbe di più, omologandosi ad altri, allora questo può significare l'irrispetto verso sé stesso, la sottomissione ad altri e l'indifferenza verso di Lei da parte di loro. Sono i mecccanismi psicologici che non prevengono di essere "escluso". Con la Sua testa Lei pensa una cosa, ma il Suo organismo (che in discoteca diventa sofferente) forse "dice" un'altra cosa, più autentica, e si potrebbe "darlo ascolto".
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
dottore grazie per aver risposto, non sono stato da uno psichiatria ma sono stato e vado tutt'ora da uno psicologo, inizialmente mi era stato prescritto dal neurologo xeristar 60 mg , ma dopo alcuni mesi di assunzione ho iniziato ad avere effetti indesiderati a livello comportamentali, come movimenti involontari nel viso ed ero diventato troppo "aperto" nei rapporti sociali, per tanto ho preferito interrompere anche perchè gli attacchi di panico erano passati, ora mi è rimasta un po' di lieve ansia, ma quella non se ne andrá, e quest'ansia riguarda solo appunto la musica forte (che a me piace ma in discoteca rimbomba troppo) e andare all'estero per paura di sentirmi male e non esser curato, sono le mie uniche due fobie attuali. So che non si possono prescrivere farmaci io volevo solo avere un consulto esterno per poi riferire al mio medico di base e allo psicologo. Proprio oggi mi hanno consigliato il Tavor per il suo effetto immediato. Lei cosa ne pensa dottore?
(prima del disturbo d'ansia andavo sempre in discoteca perchè mi piaceva, non per stare con gli amici, e lo stesso vale ora)
(prima del disturbo d'ansia andavo sempre in discoteca perchè mi piaceva, non per stare con gli amici, e lo stesso vale ora)
[#3]
Gentile utente,
penso che, nonostante Lei spieghi quanto per Lei è importante risolvere il problema, Lei lo sta anche minimizzando: il medico di base e lo psicologo non possono monitorare il Suo caso senza uno specialista psichiatra. Dovrebbe far valutare la Sua problematica da uno psichiatra, presentandosi dal vivo, facendosi seguire da lui.
Gli psichiatri non solo prescrivono gli antidepressivi. Il ruolo della valutazione psichiatrica dal vivo è, in primo luogo, nel capire il problema (ed il Suo, ho l'impressione, non è stato ancora capito, il quadro è proteiforme e non c'è ancora una diagnosi chiara) e nell'orientare alle soluzioni adatte (l'ansiolitico non può essere che solo una parte). Non bisogna presumere che quelle problematiche che Le sono rimaste non riusciranno ad "andare via" ovvero che, con un approccio di cura adatto non riuscirà a superarle.
Non è detto che lo psichiatra Le debba necessariamente prescrivere un antidepressivo che Lei non tollera, ma non vedrei neanche il solo ansiolitico al bisogno come la soluzione. E' ipotizzabile, ad esempio, anche l'uso di uno stabilizzatore di umore, col beneficio anche sull'ansia, se se ne troveranno le indicazioni).
Comunque, lo psichiatra che La visiterà potrà pensarlo diversamente da me. Importante, a parte quello che posso pensare io sull'approccio farmacologico nel Suo caso (che conosco molto parzialmente) è che qualsiasi sia la cura psicofarmacologica, questa debba essere monitorata da uno specialista psichiatra.
Sono noioso, ma il medico, nemmeno qui, su questo sito, non è un commesso cui compito è di trovare, fra i prodotti disponibili, quello che il cliente si è prescelto e neanche di proporre quello più adatto alle esigenze del momento del cliente. No. Il medico deve prima di tutto valutare la malattia nel suo complesso. E gli psicofarmaci non possono essere usati al pari dei deodoranti che tolgono il fastidio. Con tutto il rispetto verso i commessi e verso i deodoranti: ognuno fa il proprio mestiere.
Dunque, una visita psichiatrica.
Senza alcuna intenzione di offenderLa,
Buona notte,
penso che, nonostante Lei spieghi quanto per Lei è importante risolvere il problema, Lei lo sta anche minimizzando: il medico di base e lo psicologo non possono monitorare il Suo caso senza uno specialista psichiatra. Dovrebbe far valutare la Sua problematica da uno psichiatra, presentandosi dal vivo, facendosi seguire da lui.
Gli psichiatri non solo prescrivono gli antidepressivi. Il ruolo della valutazione psichiatrica dal vivo è, in primo luogo, nel capire il problema (ed il Suo, ho l'impressione, non è stato ancora capito, il quadro è proteiforme e non c'è ancora una diagnosi chiara) e nell'orientare alle soluzioni adatte (l'ansiolitico non può essere che solo una parte). Non bisogna presumere che quelle problematiche che Le sono rimaste non riusciranno ad "andare via" ovvero che, con un approccio di cura adatto non riuscirà a superarle.
Non è detto che lo psichiatra Le debba necessariamente prescrivere un antidepressivo che Lei non tollera, ma non vedrei neanche il solo ansiolitico al bisogno come la soluzione. E' ipotizzabile, ad esempio, anche l'uso di uno stabilizzatore di umore, col beneficio anche sull'ansia, se se ne troveranno le indicazioni).
Comunque, lo psichiatra che La visiterà potrà pensarlo diversamente da me. Importante, a parte quello che posso pensare io sull'approccio farmacologico nel Suo caso (che conosco molto parzialmente) è che qualsiasi sia la cura psicofarmacologica, questa debba essere monitorata da uno specialista psichiatra.
Sono noioso, ma il medico, nemmeno qui, su questo sito, non è un commesso cui compito è di trovare, fra i prodotti disponibili, quello che il cliente si è prescelto e neanche di proporre quello più adatto alle esigenze del momento del cliente. No. Il medico deve prima di tutto valutare la malattia nel suo complesso. E gli psicofarmaci non possono essere usati al pari dei deodoranti che tolgono il fastidio. Con tutto il rispetto verso i commessi e verso i deodoranti: ognuno fa il proprio mestiere.
Dunque, una visita psichiatrica.
Senza alcuna intenzione di offenderLa,
Buona notte,
[#4]
Utente
Dottor Alex, ho passato il disturbo da attacchi di panico, con sensazione di infarto che mi hanno costretto a farmi ricoverare svariate volte , l'agorafobia, e altri disturbi che neanche ricordo come si chiamano. Tramite la psicoterapia sono riuscito ad uscire dal periodo piu' duro, e quindi so meglio di molti altri cosa significa essere seguito da uno specialistá. Attualmente esco tranquillo, e sinceramente non vedo la necessitá di dover andare a sostenere ulteriori visite dallo psichiatra perchè ho problemi ad andare in discoteca, calcolando che non ci vado ogni sera ma l'intenzione e di andarci massimo 5-6 volte l'anno.
Come ho gia' detto ho provato giá SSRI e ho visto i loro effetti collaterali e decisamente non posso tollerarli, mi hanno causato piu' problemi che soluzioni. Lo Xanax non un calmante che prendo per ansia eriditaria, l'unico effetto collaterale che mi da è un po di sonnolenza, ma almeno non mi provoca imbarazzanti movimenti involontarti. Nel caso iniziero' ad avere nuovamente problemi nella vita di tutti i giorni e non SOLO quando vado in discoteca, la prima cosa che faro' e seguire uno specialista psichiatra, e prendero' in seria considerazione l'utilizzo dei farmaci.
Ho solo chiesto un consiglio su una particolare situazione, come quando ho chiesto consiglio per dormire meglio la notte e mi hanno consigliato di mettere i tappi alle orecchie e ha funzionato, ora dormo meglio.
Le visite psichiatriche credo sia il caso di lasciarle a chi rischia di perdere il posto di lavoro, o ha problemi a studiare, ne hanno piu' necessitá di me, senza offesa per chi ha problemi che ho giá passato.
Grazie per il suo consulto, andro' in discoteca con il solito metodo, un leggero alcolico che mi fa sentire a mio agio, credo sia meglio prendere un drink alcolico 5-6 volte l'anno che psicofarmarci per tutto 365 giorni di fila.
Come ho gia' detto ho provato giá SSRI e ho visto i loro effetti collaterali e decisamente non posso tollerarli, mi hanno causato piu' problemi che soluzioni. Lo Xanax non un calmante che prendo per ansia eriditaria, l'unico effetto collaterale che mi da è un po di sonnolenza, ma almeno non mi provoca imbarazzanti movimenti involontarti. Nel caso iniziero' ad avere nuovamente problemi nella vita di tutti i giorni e non SOLO quando vado in discoteca, la prima cosa che faro' e seguire uno specialista psichiatra, e prendero' in seria considerazione l'utilizzo dei farmaci.
Ho solo chiesto un consiglio su una particolare situazione, come quando ho chiesto consiglio per dormire meglio la notte e mi hanno consigliato di mettere i tappi alle orecchie e ha funzionato, ora dormo meglio.
Le visite psichiatriche credo sia il caso di lasciarle a chi rischia di perdere il posto di lavoro, o ha problemi a studiare, ne hanno piu' necessitá di me, senza offesa per chi ha problemi che ho giá passato.
Grazie per il suo consulto, andro' in discoteca con il solito metodo, un leggero alcolico che mi fa sentire a mio agio, credo sia meglio prendere un drink alcolico 5-6 volte l'anno che psicofarmarci per tutto 365 giorni di fila.
[#5]
Gentile utente,
se l'intolleranza alla musica e alle luci in discoteca è un sintomo o un indice di una malattia, allora può essere giustificato l'uso dei farmaci (non necessariamente degli antidepressvi, e, se si tratta di ipertensione arteriosa, allora non è nemmeno sicuro che degli ansiolitici). Tuttavia, questa intolleranza dubito che sia necessariamente un segno di malattia: di per sé sarebbe piuttosto fisiologico che patologico.
Per cui, ha ragione Lei:
<<..un leggero alcolico che mi fa sentire a mio agio, credo sia meglio prendere un drink alcolico 5-6 volte l'anno che psicofarmarci per tutto 365 giorni di fila..>>
Tanto più se andare in discoteca è un'attività ricreativa, ed anche l'uso moderato di alcool con tale frequenza può essere ricreativo e può ben associarsene.
Se è tutto così, e non è una automedicazione di una malattia, allora è giusto non coinvolgere i farmaci, e nemmeno quell'ansiolitico al bisogno che Le è stato consigliato. I farmaci servono per curare le malattie, e non ad altro.
Parlando degli "psicofarmarci per tutto 365 giorni di fila" non dobbiamo però dimenticare che Lei sta già assumendo quotidianamente uno psicofarmaco: lo Xanax: Lei avverte che Le serve, lo tollera bene, ma a lungo termine si crea la dipendenza e molte persone sentono che hanno bisogno a lungo dei farmaci di questo tipo proprio perché ormai sono dipendenti e, provando a non prenderli, si manifestano i sintomi d'astinenza, mentre la malattia di base forse non ne necessita più da tempo. Per cui, anche gli ansiolitici richiedono un monitoraggio specialistico. Forse poi in futuro ricorderà queste mie osservazioni.
<<..Nel caso iniziero' ad avere nuovamente problemi nella vita di tutti i giorni e non SOLO quando vado in discoteca, la prima cosa che faro' e seguire uno specialista psichiatra, e prendero' in seria considerazione l'utilizzo dei farmaci..>>
Perché lo Xanax oppure il Tavor non sono gli psicofarmaci ? Appunto, lo sono, e come ! Devo dire che Lei ha una visione molto restrittiva di che cosa sono e di che cosa si occupano gli psichiatri, mentre non è ancora stato da uno psichiatra: come Lei racconta, Lei è stato in passato solo dal neurologo (che, a proposito, ha le competenze nelle aree diverse rispetto alla specificità del Suo caso; ma forse Lei lo ha fatto sempre a causa dei preconcetti nei confronti degli psichiatri ?).
<<..Le visite psichiatriche credo sia il caso di lasciarle a chi rischia di perdere il posto di lavoro, o ha problemi a studiare, ne hanno piu' necessitá di me, senza offesa per chi ha problemi che ho giá passato..>>
Le visite psichiatriche non servono solo nei momenti estremi o nei periodi di maggiore difficoltà, ma, per una persona come Lei, che ha già avuto i problemi in passato, servono anche per monitorare l'evoluzione della malattia. Gli psichiatri non prescrivono solo gli antidepressivi o i farmaci più pesanti e non solo prescrivono i farmaci. Non deve essere influenziato dallo stigma che si ha intorno agli psichiatri, alle persone e alle malattie che curiamo.
Chiedo scusa per il prolungarsi del consulto, ma ho ritenuto importante correggere le Sue affermazioni rispetto agli psichiatri.
Comuunque, se, secondo Lei, nella Sua attuale situazione, le competenze psichiatriche servono ad altri e non a Lei, perché ha chiesto un parere nella sezione di psichiatria di questo sito ?
se l'intolleranza alla musica e alle luci in discoteca è un sintomo o un indice di una malattia, allora può essere giustificato l'uso dei farmaci (non necessariamente degli antidepressvi, e, se si tratta di ipertensione arteriosa, allora non è nemmeno sicuro che degli ansiolitici). Tuttavia, questa intolleranza dubito che sia necessariamente un segno di malattia: di per sé sarebbe piuttosto fisiologico che patologico.
Per cui, ha ragione Lei:
<<..un leggero alcolico che mi fa sentire a mio agio, credo sia meglio prendere un drink alcolico 5-6 volte l'anno che psicofarmarci per tutto 365 giorni di fila..>>
Tanto più se andare in discoteca è un'attività ricreativa, ed anche l'uso moderato di alcool con tale frequenza può essere ricreativo e può ben associarsene.
Se è tutto così, e non è una automedicazione di una malattia, allora è giusto non coinvolgere i farmaci, e nemmeno quell'ansiolitico al bisogno che Le è stato consigliato. I farmaci servono per curare le malattie, e non ad altro.
Parlando degli "psicofarmarci per tutto 365 giorni di fila" non dobbiamo però dimenticare che Lei sta già assumendo quotidianamente uno psicofarmaco: lo Xanax: Lei avverte che Le serve, lo tollera bene, ma a lungo termine si crea la dipendenza e molte persone sentono che hanno bisogno a lungo dei farmaci di questo tipo proprio perché ormai sono dipendenti e, provando a non prenderli, si manifestano i sintomi d'astinenza, mentre la malattia di base forse non ne necessita più da tempo. Per cui, anche gli ansiolitici richiedono un monitoraggio specialistico. Forse poi in futuro ricorderà queste mie osservazioni.
<<..Nel caso iniziero' ad avere nuovamente problemi nella vita di tutti i giorni e non SOLO quando vado in discoteca, la prima cosa che faro' e seguire uno specialista psichiatra, e prendero' in seria considerazione l'utilizzo dei farmaci..>>
Perché lo Xanax oppure il Tavor non sono gli psicofarmaci ? Appunto, lo sono, e come ! Devo dire che Lei ha una visione molto restrittiva di che cosa sono e di che cosa si occupano gli psichiatri, mentre non è ancora stato da uno psichiatra: come Lei racconta, Lei è stato in passato solo dal neurologo (che, a proposito, ha le competenze nelle aree diverse rispetto alla specificità del Suo caso; ma forse Lei lo ha fatto sempre a causa dei preconcetti nei confronti degli psichiatri ?).
<<..Le visite psichiatriche credo sia il caso di lasciarle a chi rischia di perdere il posto di lavoro, o ha problemi a studiare, ne hanno piu' necessitá di me, senza offesa per chi ha problemi che ho giá passato..>>
Le visite psichiatriche non servono solo nei momenti estremi o nei periodi di maggiore difficoltà, ma, per una persona come Lei, che ha già avuto i problemi in passato, servono anche per monitorare l'evoluzione della malattia. Gli psichiatri non prescrivono solo gli antidepressivi o i farmaci più pesanti e non solo prescrivono i farmaci. Non deve essere influenziato dallo stigma che si ha intorno agli psichiatri, alle persone e alle malattie che curiamo.
Chiedo scusa per il prolungarsi del consulto, ma ho ritenuto importante correggere le Sue affermazioni rispetto agli psichiatri.
Comuunque, se, secondo Lei, nella Sua attuale situazione, le competenze psichiatriche servono ad altri e non a Lei, perché ha chiesto un parere nella sezione di psichiatria di questo sito ?
[#6]
Utente
Salve dottore, per farla breve alla fine sono andato in discoteteca, dopo lo stress iniziale mi sono "adattato" all'ambiente, e sono stato circa 4-5 ore, sono stato anche molto tempo di fronte alle casse, e non avevo neanche bevuto particolarmente molto, a quanto pare sempliemente avevo una paura immotivata che sinceramente non so' da dove è nata.
Comunque, parlo non da medico ma da paziente, gli ansiolitici come il tavor e lo xanax anche se sono nella categoria di psicofarmaci, non li considero psicofarmaci veri e propri, a questo punto definirei anche la cannabis uno psicofarmaco, dopotutto rilassa no?
Comunque sono dipendente dallo xanax, e me ne rendo perfettamente conto, a dire il vero l'ho letteralmente sostituito alle sigarette senza neanche accorgermene, il motivo per cui non posso levarlo ora è per una situazione particolare in cui mi trovo (familiare, lavorativa ecc) , nel momento in cui queste situazioni si risolvono (se tutto va bene per la fine dell'anno prossimo) iniziero' una terapia seguito da uno psichiatra per eliminare anche lo xanax, in modo che mi aiuti a trovare un modo per gestire l'ansia che non ricada su una pillola, o su una sigaretta, o sull'alcol, una cosa che da solo non potrei fare.
"Non deve essere influenziato dallo stigma che si ha intorno agli psichiatri, alle persone e alle malattie che curiamo."
come ho giá detto nei post precedenti, sono seguito da uno psicologo da tempo, lo psichiatra non è un essere dai poteri straordinari, è un medico con specializzazione nel campo della psicologia, quindi non vedo perchè dovrei essere influenzato dalla fobia dello "strizzacervelli".
"Chiedo scusa per il prolungarsi del consulto, ma ho ritenuto importante correggere le Sue affermazioni rispetto agli psichiatri."
mi fa' piacere parlare di argomenti seri, ascolto troppi discorsi realmente noiosi ogni giorno.
"Comuunque, se, secondo Lei, nella Sua attuale situazione, le competenze psichiatriche servono ad altri e non a Lei, perché ha chiesto un parere nella sezione di psichiatria di questo sito ? "
La domanda non potevo metterla in psicologia, perchè non si occupano dei farmaci e quindi non possono consigliare l'uso di ansiolitici, non potevo metterla in medicina di base perchè il medico di base non sa' i legami tra piscologia e medicina, per l'appunto c'è la sezione psichiatria.
Dottore credo avrá capito che sono lievemente ipocondriaco, se vedo sulla pelle un neo nuovo lo calcolo come probabile tumore, tra le mie fobie c'è anche quella di contrarre l'HIV.
Gli ipocondriaci si pongono spesso problemi che in realtá non esistono, come appunto questa discussione, direi che la musica alta decisamente non puo' uccidere. L'ipocondria porta a fare queste domande, che a rileggerla ora dopo aver vissuto la situazione mi sembra insensata.
I miei "complessi" sono momentanei non permanenti, oggi ho paura del sole domani della luna, ma ho una vita regolare, e cerco di superare i miei ostacoli quando si presentano, e mi rafforza.
Spero di aver chiarito la mia situazione, sicuramente ci ritroveremo a discutere in un altro post, quando mi sorgerá qualche altro dubbio , tra non molto tempo.
Comunque, parlo non da medico ma da paziente, gli ansiolitici come il tavor e lo xanax anche se sono nella categoria di psicofarmaci, non li considero psicofarmaci veri e propri, a questo punto definirei anche la cannabis uno psicofarmaco, dopotutto rilassa no?
Comunque sono dipendente dallo xanax, e me ne rendo perfettamente conto, a dire il vero l'ho letteralmente sostituito alle sigarette senza neanche accorgermene, il motivo per cui non posso levarlo ora è per una situazione particolare in cui mi trovo (familiare, lavorativa ecc) , nel momento in cui queste situazioni si risolvono (se tutto va bene per la fine dell'anno prossimo) iniziero' una terapia seguito da uno psichiatra per eliminare anche lo xanax, in modo che mi aiuti a trovare un modo per gestire l'ansia che non ricada su una pillola, o su una sigaretta, o sull'alcol, una cosa che da solo non potrei fare.
"Non deve essere influenziato dallo stigma che si ha intorno agli psichiatri, alle persone e alle malattie che curiamo."
come ho giá detto nei post precedenti, sono seguito da uno psicologo da tempo, lo psichiatra non è un essere dai poteri straordinari, è un medico con specializzazione nel campo della psicologia, quindi non vedo perchè dovrei essere influenzato dalla fobia dello "strizzacervelli".
"Chiedo scusa per il prolungarsi del consulto, ma ho ritenuto importante correggere le Sue affermazioni rispetto agli psichiatri."
mi fa' piacere parlare di argomenti seri, ascolto troppi discorsi realmente noiosi ogni giorno.
"Comuunque, se, secondo Lei, nella Sua attuale situazione, le competenze psichiatriche servono ad altri e non a Lei, perché ha chiesto un parere nella sezione di psichiatria di questo sito ? "
La domanda non potevo metterla in psicologia, perchè non si occupano dei farmaci e quindi non possono consigliare l'uso di ansiolitici, non potevo metterla in medicina di base perchè il medico di base non sa' i legami tra piscologia e medicina, per l'appunto c'è la sezione psichiatria.
Dottore credo avrá capito che sono lievemente ipocondriaco, se vedo sulla pelle un neo nuovo lo calcolo come probabile tumore, tra le mie fobie c'è anche quella di contrarre l'HIV.
Gli ipocondriaci si pongono spesso problemi che in realtá non esistono, come appunto questa discussione, direi che la musica alta decisamente non puo' uccidere. L'ipocondria porta a fare queste domande, che a rileggerla ora dopo aver vissuto la situazione mi sembra insensata.
I miei "complessi" sono momentanei non permanenti, oggi ho paura del sole domani della luna, ma ho una vita regolare, e cerco di superare i miei ostacoli quando si presentano, e mi rafforza.
Spero di aver chiarito la mia situazione, sicuramente ci ritroveremo a discutere in un altro post, quando mi sorgerá qualche altro dubbio , tra non molto tempo.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 14k visite dal 09/08/2012.
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Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.