Ossessività e matematica
Salve a tutti,
sono in terapia dal 2003 con una interruzione dal 2008 al 2010.
La mia terapia farmacologica è: dapakin 300 mg una matt una sera, daparox 20 mg una matt mezza la sera e abifly 5 mg mezza mattina, mezza a pranzo.
La mia diagnosi è disturbo di personalità ossessivo-compulsivo, disturbo bipolare e fobia sociale (guidare, suonare in pubblico, parlare di me stesso a sconosciuti...).
Sono un appassionato di matematica che sto recuperando (per iscrivermi a una facoltà scientifica come scienze fisiche), riprendendo diciamo dato che alle superiori ho fatto una altra scuola, rispetto al liceo scientico, propedeutico per la facoltà.
Volevo sapere se lo studio a livelli massimi della materia c'entra qualcosa con l'ossessività e se la può incrementare o può altrimenti trovare "impiego" utile....si fa per dire, ma se c'è una relazione tra questa mia voglia di studiare tale materia e l'ossessività e quali toni ha tale relazione.
Al momento non ho problemi di concentrazione, ne tengo e non avrei problemi a studiare molte ore al gg.
Inoltre la possibile probabilità di isolamento, dovuto a la necessità di studiare per il tipo di facoltà non mi spaventa e non mi preoccupa dato che sarebbe senza dubbio un isolamento positivo e ridurebbe per tanti versi il mio grado di socialità attuale: ho amici, esco e faccio una vita sociale, ma non è stato sempre così.. .
Credo anzi che andare fisicamente in facoltà, parlare con i professori, fare esercizi e gruppi di studio insieme ad altra gente oltre al laboratorio sia un migliorativo della mia situazione attuale che non è ne deficitaria ma nemmeno al meglio.
Grazie per ora,
gentilmente, utente262xxx.
sono in terapia dal 2003 con una interruzione dal 2008 al 2010.
La mia terapia farmacologica è: dapakin 300 mg una matt una sera, daparox 20 mg una matt mezza la sera e abifly 5 mg mezza mattina, mezza a pranzo.
La mia diagnosi è disturbo di personalità ossessivo-compulsivo, disturbo bipolare e fobia sociale (guidare, suonare in pubblico, parlare di me stesso a sconosciuti...).
Sono un appassionato di matematica che sto recuperando (per iscrivermi a una facoltà scientifica come scienze fisiche), riprendendo diciamo dato che alle superiori ho fatto una altra scuola, rispetto al liceo scientico, propedeutico per la facoltà.
Volevo sapere se lo studio a livelli massimi della materia c'entra qualcosa con l'ossessività e se la può incrementare o può altrimenti trovare "impiego" utile....si fa per dire, ma se c'è una relazione tra questa mia voglia di studiare tale materia e l'ossessività e quali toni ha tale relazione.
Al momento non ho problemi di concentrazione, ne tengo e non avrei problemi a studiare molte ore al gg.
Inoltre la possibile probabilità di isolamento, dovuto a la necessità di studiare per il tipo di facoltà non mi spaventa e non mi preoccupa dato che sarebbe senza dubbio un isolamento positivo e ridurebbe per tanti versi il mio grado di socialità attuale: ho amici, esco e faccio una vita sociale, ma non è stato sempre così.. .
Credo anzi che andare fisicamente in facoltà, parlare con i professori, fare esercizi e gruppi di studio insieme ad altra gente oltre al laboratorio sia un migliorativo della mia situazione attuale che non è ne deficitaria ma nemmeno al meglio.
Grazie per ora,
gentilmente, utente262xxx.
[#1]
Gentile utente
Spingersi verso determinati indirizzi, preferiti, non può considerarsi un disturbo psichico.
La situazione va contestualizzata nel senso che la sua diagnosi può far pensare che possa svilupparsi una certa tendenza ad "ossessivizzare" ed estremizzarele situazioni.
Certamente la matematica si può prestare a questo tipo di valutazione.
Nel complesso, se lei migliora clinicamente anche utilizzando alcuni aspetti critici della malattia, ciò può essere positivo.
Deve però fare attenzione e, pertanto, è invitato a riportare al suo curante qualsiasi variazione del suo stato che potrebbe avere aspetti patologici.
Spingersi verso determinati indirizzi, preferiti, non può considerarsi un disturbo psichico.
La situazione va contestualizzata nel senso che la sua diagnosi può far pensare che possa svilupparsi una certa tendenza ad "ossessivizzare" ed estremizzarele situazioni.
Certamente la matematica si può prestare a questo tipo di valutazione.
Nel complesso, se lei migliora clinicamente anche utilizzando alcuni aspetti critici della malattia, ciò può essere positivo.
Deve però fare attenzione e, pertanto, è invitato a riportare al suo curante qualsiasi variazione del suo stato che potrebbe avere aspetti patologici.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3k visite dal 08/08/2012.
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