Sospensione e ripresa entact
Salve, vorrei esporVi il mio problema.
Assumo entact compresse 10mg., 1 compressa al giorno da quasi 2 anni, con la precisione, da luglio 2006, per forti attacchi di panico e conseguente depressione.
Capita spesso che me ne dimentico ed entro 2 giorno compaioni gli effetti da sospensione.
Premetto che due anni prima avevo preso eutimil, per gli stessi problemi, ma dopo sei mesi dall'assunzione, l'avevo interrotto, spontaneamente, in quanto mi sentivo davvero bene, ma avevo problemi nella sfera sessuale.
In quel caso, non avevo avvertito alcun effetto da sospensione, mentre dei fastidiosissimi effetti collaterali si erano verificati all'inizio del trattamento, effetti poi scomparsi nel giro di venti giorni, quando incominciai a sentirmi anche meglio.
Con entact, invece,(prescrittomi da un altro medico perchè a suo dire non avrei avuto gli effetti collaterali iniziali), non solo ho comunque risentito degli effetti collaterali, con un aggravamento della situazione complessiva, ma addirittura, essi si sono protratti per parecchio tempo ( 1 mese e 1/2 o 2 mesi)e anche quando mi sono finalmente sentita meglio, ho continuato ad avvertire taluni fastidi.
A giuno dell'anno scorso, ad esempio, avvertivo sensazioni di capogiro, come di instabilità del corpo.
Tornata dallo psichiatra mi ha suggerito di passare alla paroxetina (farmaco generico) direttamente, ossia senza scalare entact, ma passando direttamente alla dose piena di 20 mg.
A questo punto, un pò scettica, ho preferito non effettuare questo cambio, per paura degli effetti collaterali.
Tutt'oggi assumo entact, ma circa 20 giorni fa ho provato a sospenderlo,riducendo di mezza compressa.
E' sembrato andare bene, ad eccezione del fatto che un semplice ritardo di mezza giornata, mi ha già fatto stare male, con sensazioni di testa fortemente ovattata, fame d'aria, fastidio alla luce, il tutto accentuatosi nel muovere il capo.
Da qualche giorno, però, quindi circa 15 giorni dopo l'inizio della sospensione, sto male, gambe molli, testa ovattata, pseudo-vertigini.
Ho anche attribuito in parte questi disturbi al clima umido e al cielo coperto, che mi sembra di notare, abbiano una certa influenza su di me.
Sta di fatto che ieri ho ripreso la dose intera, ma gli effetti non sono stati proprio quelli sperati, ma mi sembrano un pò quelli di inizio terapia. Forse l'organismo si era già disabituato?
Posso sperare in un ritorno a breve alla "normalità"?
Forse la primavera non era il momento adatto per sospendere, visto che i mie disturbi hanno avuto inizio sempre in questo periodo?
Vorrei tanto potermi liberare da questi farmaci che prendo con molta riluttanza, visto che mi hanno fatto anche aumentare di peso, ma soprattutto temo dei danni alla salute, anche considerato che 6 anni fa sono stata operata di splenectomia d'urgenza per una rottura della milza dalle cause sconosciute, il che è fonte per me di molte preoccupazioni.
Vorrei sapere, inoltre, se è possibile assumere contestualmente agli antidepressivi rimedi naturali quali ginseng o triptofano e la betulla per la ritenzione idrica.
Vi ringrazio molto del Vostro aiuto e Vi saluto cordialmente.
Assumo entact compresse 10mg., 1 compressa al giorno da quasi 2 anni, con la precisione, da luglio 2006, per forti attacchi di panico e conseguente depressione.
Capita spesso che me ne dimentico ed entro 2 giorno compaioni gli effetti da sospensione.
Premetto che due anni prima avevo preso eutimil, per gli stessi problemi, ma dopo sei mesi dall'assunzione, l'avevo interrotto, spontaneamente, in quanto mi sentivo davvero bene, ma avevo problemi nella sfera sessuale.
In quel caso, non avevo avvertito alcun effetto da sospensione, mentre dei fastidiosissimi effetti collaterali si erano verificati all'inizio del trattamento, effetti poi scomparsi nel giro di venti giorni, quando incominciai a sentirmi anche meglio.
Con entact, invece,(prescrittomi da un altro medico perchè a suo dire non avrei avuto gli effetti collaterali iniziali), non solo ho comunque risentito degli effetti collaterali, con un aggravamento della situazione complessiva, ma addirittura, essi si sono protratti per parecchio tempo ( 1 mese e 1/2 o 2 mesi)e anche quando mi sono finalmente sentita meglio, ho continuato ad avvertire taluni fastidi.
A giuno dell'anno scorso, ad esempio, avvertivo sensazioni di capogiro, come di instabilità del corpo.
Tornata dallo psichiatra mi ha suggerito di passare alla paroxetina (farmaco generico) direttamente, ossia senza scalare entact, ma passando direttamente alla dose piena di 20 mg.
A questo punto, un pò scettica, ho preferito non effettuare questo cambio, per paura degli effetti collaterali.
Tutt'oggi assumo entact, ma circa 20 giorni fa ho provato a sospenderlo,riducendo di mezza compressa.
E' sembrato andare bene, ad eccezione del fatto che un semplice ritardo di mezza giornata, mi ha già fatto stare male, con sensazioni di testa fortemente ovattata, fame d'aria, fastidio alla luce, il tutto accentuatosi nel muovere il capo.
Da qualche giorno, però, quindi circa 15 giorni dopo l'inizio della sospensione, sto male, gambe molli, testa ovattata, pseudo-vertigini.
Ho anche attribuito in parte questi disturbi al clima umido e al cielo coperto, che mi sembra di notare, abbiano una certa influenza su di me.
Sta di fatto che ieri ho ripreso la dose intera, ma gli effetti non sono stati proprio quelli sperati, ma mi sembrano un pò quelli di inizio terapia. Forse l'organismo si era già disabituato?
Posso sperare in un ritorno a breve alla "normalità"?
Forse la primavera non era il momento adatto per sospendere, visto che i mie disturbi hanno avuto inizio sempre in questo periodo?
Vorrei tanto potermi liberare da questi farmaci che prendo con molta riluttanza, visto che mi hanno fatto anche aumentare di peso, ma soprattutto temo dei danni alla salute, anche considerato che 6 anni fa sono stata operata di splenectomia d'urgenza per una rottura della milza dalle cause sconosciute, il che è fonte per me di molte preoccupazioni.
Vorrei sapere, inoltre, se è possibile assumere contestualmente agli antidepressivi rimedi naturali quali ginseng o triptofano e la betulla per la ritenzione idrica.
Vi ringrazio molto del Vostro aiuto e Vi saluto cordialmente.
[#1]
Gentile utente,
mi pare di capire che lei non sia soddisfatta dei risultati ottenuti visto che ha cambiato dicersi terapeuti. E' molto importante stabilire una relazione di fiducia con un terapeuta competente che possa indirizzarla al meglio nelle scelte terapeutiche. La terapia farmacologica deve essere sempre modificata solo in maniera concordata con il proprio curante per gestire al meglio i possibili eventi avversi ed evitare situazioni spiacevoli quali quelle che lei ha sperimentato autogestendo la sospensione del farmaco. Nel suo caso, inoltre, potrebbe essere utile associare un trattamento di tipo psicoterapico al fine di ottimizzare i risultati positivi già ottenuti in passato con la sola terapia farmacologica.
Cordiali saluti
mi pare di capire che lei non sia soddisfatta dei risultati ottenuti visto che ha cambiato dicersi terapeuti. E' molto importante stabilire una relazione di fiducia con un terapeuta competente che possa indirizzarla al meglio nelle scelte terapeutiche. La terapia farmacologica deve essere sempre modificata solo in maniera concordata con il proprio curante per gestire al meglio i possibili eventi avversi ed evitare situazioni spiacevoli quali quelle che lei ha sperimentato autogestendo la sospensione del farmaco. Nel suo caso, inoltre, potrebbe essere utile associare un trattamento di tipo psicoterapico al fine di ottimizzare i risultati positivi già ottenuti in passato con la sola terapia farmacologica.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Utente
La ringrazio per la cortese risposta dott. Martiadis.
In effetti, quello che lei ha captato è giusto.
Non mi sembra corretto, infatti, non prospettare ai pazienti, nel momento in cui si incomincia una terapia, quelli che possono essere i possibili effetti collaterali che ne possono derivare.
Non se posso essere un caso isolato, ma finora ho assunto e diverse molecole, dietro prescrizione di medici diversi,(ho assunto anche elopram 5 gocce ma per un solo giorno, poi ho desistito) nessuno mi ha avvisato al riguardo, forse per non scoraggiarmi ad iniziare la terapia.
In effeti qualche seduta di psicoterapia l'ho fatta, da una psicologa dell'Asl della mia città, a distanza di tre, quattro mesi dall'inizio della terapia con entact, poi dopo un pò ho interrotto, perchè ho ritenuto di non averne più bisogno o forse anche solo per pigrizia e infine forse perchè mi sono accorta che non ha senso parlare con qualcuno dei problemi se poi questi restano irrisolti.
La domanda che mi pongo spesso è se questo malessere che avverto sia dovuto ad un problema chimico oppure sia di tipo reattivo, ovvero, ancora vi siano entrambe le componenti alla base e se mai potrò guarire.
Questo disagio, infatti, negli ultimi cinque anni ha condizionato molto la mia vita e quella della mia famiglia (ho due bambini).
Mio marito, pur sforzandosi, non riesce a comprendere e ritiene, penso, come tanti, che tutto dipenda dalla mia volontà.
La ringrazio vivamente.
In effetti, quello che lei ha captato è giusto.
Non mi sembra corretto, infatti, non prospettare ai pazienti, nel momento in cui si incomincia una terapia, quelli che possono essere i possibili effetti collaterali che ne possono derivare.
Non se posso essere un caso isolato, ma finora ho assunto e diverse molecole, dietro prescrizione di medici diversi,(ho assunto anche elopram 5 gocce ma per un solo giorno, poi ho desistito) nessuno mi ha avvisato al riguardo, forse per non scoraggiarmi ad iniziare la terapia.
In effeti qualche seduta di psicoterapia l'ho fatta, da una psicologa dell'Asl della mia città, a distanza di tre, quattro mesi dall'inizio della terapia con entact, poi dopo un pò ho interrotto, perchè ho ritenuto di non averne più bisogno o forse anche solo per pigrizia e infine forse perchè mi sono accorta che non ha senso parlare con qualcuno dei problemi se poi questi restano irrisolti.
La domanda che mi pongo spesso è se questo malessere che avverto sia dovuto ad un problema chimico oppure sia di tipo reattivo, ovvero, ancora vi siano entrambe le componenti alla base e se mai potrò guarire.
Questo disagio, infatti, negli ultimi cinque anni ha condizionato molto la mia vita e quella della mia famiglia (ho due bambini).
Mio marito, pur sforzandosi, non riesce a comprendere e ritiene, penso, come tanti, che tutto dipenda dalla mia volontà.
La ringrazio vivamente.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 13k visite dal 12/03/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.