Cipralex e Iperico
[#1]
Gentile utente,
innanzittutto, l'iperico non è un rimedio omeopatico, ma erboristico che agisce grosso modo con le stesse modalità delle altre medicine allopatiche. La differenza rispetto al farmaco "di sintesi" cipralex (es-citalopram) è nel fatto che quest'ultimo (il cipralex) agisce in un modo più selettivo sui recettori della serotonina, mentre l'iperico ha i meccanismi d'zione meno selettivi e meno definiti (probabilmente agisce anche esso sui recettori della serotonina, sia in altri modi, ed il suo effetto fa aspettare più a lungo). Il passaggio da cipralex all'iperico può risultare nella perdità dell'effetto del primo e nell'attesa dell'effetto del secondo, che non è nemmeno certo nel Suo caso individuale e non è certa la sua tollerabilità. In ogni modo non è chiaro il perché passare all'iperico (?), con quale aspettativa ?
Sostituire un farmaco di "medicina ufficiale" con uno che è connotato come "naturale" è spesso un ingannare sé stessi.
Piuttosto, bisognerebbe valutare la prognosi della malattia, monitorare la sua evoluzione, e, assieme con il Suo specialista, quando il compenso psichico si valuta di essere abbastanza solido e duraturo, programmare eventualmente lo scalare di ogni tipo di psicofarmaco ("di sintesi", "erboristico" od "omeopatico" che sia).
innanzittutto, l'iperico non è un rimedio omeopatico, ma erboristico che agisce grosso modo con le stesse modalità delle altre medicine allopatiche. La differenza rispetto al farmaco "di sintesi" cipralex (es-citalopram) è nel fatto che quest'ultimo (il cipralex) agisce in un modo più selettivo sui recettori della serotonina, mentre l'iperico ha i meccanismi d'zione meno selettivi e meno definiti (probabilmente agisce anche esso sui recettori della serotonina, sia in altri modi, ed il suo effetto fa aspettare più a lungo). Il passaggio da cipralex all'iperico può risultare nella perdità dell'effetto del primo e nell'attesa dell'effetto del secondo, che non è nemmeno certo nel Suo caso individuale e non è certa la sua tollerabilità. In ogni modo non è chiaro il perché passare all'iperico (?), con quale aspettativa ?
Sostituire un farmaco di "medicina ufficiale" con uno che è connotato come "naturale" è spesso un ingannare sé stessi.
Piuttosto, bisognerebbe valutare la prognosi della malattia, monitorare la sua evoluzione, e, assieme con il Suo specialista, quando il compenso psichico si valuta di essere abbastanza solido e duraturo, programmare eventualmente lo scalare di ogni tipo di psicofarmaco ("di sintesi", "erboristico" od "omeopatico" che sia).
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Sono d'accordo col Collega, vorrei suggerirle di non aggiungere iperico a terapia con altri farmaci, in quanto i principi attivi presenti nell'iperico interferiscono pesantemente con la cinetica degli altri farmaci, ovvero modificano i livelli ematici degli altri farmaci.
Dr. Francesco Botti
Spec. in Psichiatria
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 11.4k visite dal 03/08/2012.
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