Ansia, agitazione,
Buonasera sono un utente nuovo e volevo ringraziarvi anticipatamente per le vostre risposte. GRAZIE. Dunque Ho vissuto sempre bene fino a quando all'età di 18 anni partii per fare una stagione lavorativa, al ritorno dal viaggio mi sentivo cambiato e ho incominciato ad essere nervoso e stizzito soprattutto con i miei migliori amici, fatto sta, io mi allontanai da loro ad uno ad uno, lasciai il lavoro, lasciai lo sport, poi non trovando gli stimoli nella mia città natale partii con un amico per cercare tali stimoli ma ritornai distrutto e confuso, cosi confuso che i miei pensieri andavano troppo veloci e in definitiva all'età di 20 anni mi è venuto una specie di shock che mi è stata curata con Risperdal, Rivotril, e un sonnifero di cui non mi ricordo il nome. Da quel periodo sono passati 4 anni e ora ne ho quasi 25. La cura ha dato i suoi benefici, vado una volta all'anno dal psichiatra continuando comunque a prendere i medicinali prescritti. Ma è rimasta in me l'ansia, l'agitazione, un blocco all'altezza della bocca dello stomaco come un piccolo pugno. Tutti sintomi si fanno vivi quando sono messo di fronte alle cose della vita tipo fare un colloquio di lavoro, uscire con vecchi amici (che ormai per via di questi sintomi non frequento più), fare nuove conoscenze, intrattenere una semplice conversazione con persone nuove, sentirmi al centro dell'attenzione. Per la maggior parte di tutto cio che riguarda le relazioni interpersonali io (me la faccio sotto) mi giudico, sono autocritico, rimpiango di non aver detto una cosa , rimugino una presa in giro, ecc. Ora come ora sto vivendo con la mia famiglia, chiuso in casa, senza un lavoro fisso, senza vedere nessuno e mi sento una persona inutile. Cosa mi consigliate? é necessario un psicoterapeuta? potrebbe aiutarmi? se voi mi consiglierete di andare da un psicoterapeuta dovrei proporlo al mio psichiatra?e nel caso dovessi affrontare delle situazioni per me stressanti o impegnative posso prendere qualche goccia di ansiolitico o valeriana o qualsiasi cosa per alleviare la mia tensione-ansia-agitazione? Ringrazio nuovamente per il tempo dedicatomi. Cordiali saluti. GRAZIE
[#2]
Utente
La diagnosi non so bene cosa sia comunque ero indisposto a parlare e a collaborare in quel periodo; sentivo suoni e vedevo cose che non esistevano. Qua quando parlo di shock è perché così la chiamato il mio psichiatra per me è stato un brutto momento in cui ero confuso e impaurito, mi ricordo che tremavo di freddo nonostante fossimo in estate poi non so quale sia la diagnosi... il mio psichiatra, cioè colui che mi prescrive i medicinali dice che sono normale. La ringrazio ancora.
[#3]
Se il Suo psichiatra Le dice che Lei è "normale", credo che lui si riferisca a Lei come persona, ma lo stato di salute psichica nel quale Lei si trova non si può considerare "normale" (se lo fosse, penso che Lei non ci avrebbe scritto), inoltre, il fatto che prosegue a prescrivere a Lei i farmaci menzionati significa che gli ritiene tuttora necessari per la cura della condizione di malattia. Anche il termine "shock" è un po' generico e fuorviante, essendo forse più corretto parlare della "fase acuta" della malattia per la quale Lei è tuttora in cura. Il fatto che Lei viene visitato solo una volta / annno significa che non si aspettano i cambiamenti.
La "diagnosi" è proprio il nome di questa malattia (come hanno un nome le altre malattie nella medicina).
La mia impressione è che non Le viene detto come stanno le cose, forse perché si pensa che il sentirlo possa essere per Lei traumatico (dovendo dirLe che la malattia non è ancora guarita e che è una malattia cronica) o perché sentono che Lei possa non accettare tale valutazione.
Il mio consiglio è di chiedere al Suo psichiatra di chiarire per quale malattia Lei è in cura (la "diagnosi") e quale è, secondo lui, la "prognosi" (il Suo futuro). Accettare quello che lui dirà, ma non accettare le evasioni dalla risposta tipo quello che si è trattato di uno "shock" e che Lei è "normale" (che non sono le bugie, ma non sono nemmeno le risposte ad una persona alla quale si prosegue a prescrivere la cura).
Dunque, chiedere di fare una rivalutazione o, quanto meno, un'osservazione più attenta del Suo stato attuale (non una volta/ anno, ma con le visite più frequenti), visto che Lei è una persona giovane e visto che da 5 anni fa ad oggi Le Sue condizioni potevano essere cambiate.
Dunque, nella luce della nuova valutazione, chiedere di redefinire il programma di cura (dal punto di vista dei farmaci e, eventualmente, anche dal punto di vista della psicoterapia, se indicata).
Se il Suo psichiatra non vorrà dare il nome alla malattia e non vorrà rivalutare le Sue condizioni, lui ha il diritto di rimanere sulla propria posizione senza cambiare niente, ma il Suo diritto è di rivolgersi ad un altro specialista psichiatra (non in internet, ma dal vivo).
La "diagnosi" è proprio il nome di questa malattia (come hanno un nome le altre malattie nella medicina).
La mia impressione è che non Le viene detto come stanno le cose, forse perché si pensa che il sentirlo possa essere per Lei traumatico (dovendo dirLe che la malattia non è ancora guarita e che è una malattia cronica) o perché sentono che Lei possa non accettare tale valutazione.
Il mio consiglio è di chiedere al Suo psichiatra di chiarire per quale malattia Lei è in cura (la "diagnosi") e quale è, secondo lui, la "prognosi" (il Suo futuro). Accettare quello che lui dirà, ma non accettare le evasioni dalla risposta tipo quello che si è trattato di uno "shock" e che Lei è "normale" (che non sono le bugie, ma non sono nemmeno le risposte ad una persona alla quale si prosegue a prescrivere la cura).
Dunque, chiedere di fare una rivalutazione o, quanto meno, un'osservazione più attenta del Suo stato attuale (non una volta/ anno, ma con le visite più frequenti), visto che Lei è una persona giovane e visto che da 5 anni fa ad oggi Le Sue condizioni potevano essere cambiate.
Dunque, nella luce della nuova valutazione, chiedere di redefinire il programma di cura (dal punto di vista dei farmaci e, eventualmente, anche dal punto di vista della psicoterapia, se indicata).
Se il Suo psichiatra non vorrà dare il nome alla malattia e non vorrà rivalutare le Sue condizioni, lui ha il diritto di rimanere sulla propria posizione senza cambiare niente, ma il Suo diritto è di rivolgersi ad un altro specialista psichiatra (non in internet, ma dal vivo).
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.1k visite dal 03/08/2012.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.