Sovradosaggio haldol

Gentili medici,
domenica notte il mio ragazzo (con il quale vivo una relazione a distanza) ha avuto un attacco d’ansia: difficoltà a stare fermo, pensieri fissi legati ad atavici problemi, senso di pesantezza alla testa . Non essendo sufficiente una camomilla doppia e una passeggiata ha assunto senza leggere preventivamente il foglietto illustrativo 10 gocce di Haldol (che si trovavano in casa perché la mamma soffre di depressione ansiosa con cenni di schizofrenia) durante la nottata e altre 10 in mattinata (peraltro scadute nel luglio 2012). Nel primo pomeriggio ha avuto una forte crisi: rigidità muscolare, difficoltà di parola, spostamento della mandibola, difficoltà di respirazione. Consultato un medico (non psichiatra), ha assunto dapprima 10 gocce di Xanax che l’hanno aiutato a dormire. In serata stessa crisi e sono servite altre 18 gocce di Xanax per addormentarsi.
Da martedì la situazione si sarebbe più o meno normalizzata se non fosse che lui si sente ancora agitato e a tratti ipocondriaco (crede di impazzire come la madre, e cose del genere); non riesce a stare fermo e stanotte ha assunto altro Xanax (8 gocce) per riuscire a riposare.
Premesso che abbiamo già consultato una psichiatra, la quale ci ha confermato che l’attacco è riconducibile ad un sovradosaggio di Haldol che gli ha provocato una crisi extrapiramidale, vorrei avere un Loro parere. In special modo, a Loro giudizio, lo stato d’ansia attuale, può essere ancora ricollegato a quel farmaco o è indipendente dallo stesso? Superata la crisi extrapiramidale, gli effetti collaterali dell’Haldol, quindi, in quanto tempo spariscono definitivamente? Sono preoccupata.
Attendo una Loro risposta e ringrazio anticipatamente.
[#1]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
i sintomi d'ansia che il Suo ragazzo possa sperimentare in questi ultimi giorni (a distanza di quasi una settimana), vista anche la dose bassa di haldol (con 10 + 10 gtt= 1 + 1 mg è difficile parlare di sovradosaggio, ma è corretto parlare degli effetti collaterali), e vista la vita breve del farmaco nell'organismo, non sarebbero riconducibili al farmaco. Inoltre, non dobbiamo dimenticare, come Lei ha descritto, il primo attacco d'ansia è iniziato prima dell'assunzione dell'haldol (ed il farmaco è stato assunto per controllare l'ansia).

Posso dunque ipotizzare un disturbo d'ansa (episodico o no) che è peggiorato dai sintomi collaterali dell'haldol, ma che è fondamentalmente indipendente da tale farmaco. Un disturbo d'ansia (disturbo da attacchi di panico ? un'altro disturbo d'ansia ? un disturbo d'ansia correlato all'assunzione di una sostanza stupefacente ?) che dunque va diagnosticato e va curato correttamente da uno psichiatra che deve visitare il Suo ragazzo dal vivo e seguirlo, monitorando la situazione per un po' di tempo.

Non bisogna limitarsi alla cura solo sintomatica prescritta da un medico non psichiatra.

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
La ringrazio per la repentina risposta dott. Gukov. So per certo che dietro l'attacco d'ansia non vi è assunzione di alcuna sostanza stupefacente. Più che altro il mio ragazzo vive da anni una situazione particolare per via della malattia della madre (come già accennato) e soffre di dipendenza da internet e masturbazione ossessivo compulsiva che, perpetuata da ormai un decennio e oltre, gli ha causato frustrazione, difficoltà ad avere rapporti sessuali soddisfacenti e pensieri fissi su questo.
L'attacco di ansia o panico, mai avuto sino ad adesso, è il chiaro segnale, credo, di tutto questo.
Anche oggi, ha difficoltà a compiere le normali attività quotidiane, è in perenne stato di agitazione e non riesce a star fermo.
Ad ogni modo, in attesa di una visita da uno specialista che a questo punto non è più procrastinabile, lo Xanax è adatto per calmarlo? O sarebbe sufficiente un semplice tranquillante? Non vorrei che iniziasse ad abusarne e non riuscisse a farne a meno.
Cordialità
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Gentile utente

Se effettivamente il so fidanzato soffre di disturbi del tipo ossessivo, dovrebbe essere già in cura da uno psichiatra, diversamente il sintomo attuale è da considerarsi un peggioramento della precedente condizione clinica e necessita di un trattamento più deciso per la riduzione dei sintomi.

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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
grazie per i chiarimenti.

Lo xanax è proprio uno dei "semplici tranquillanti" (appartenenti alla famiglia delle "benzodiazepine"). Più "semplice" di così forse non darebbe il necessario effetto ansiolitico e calmante, ma proprio i "semplici tranquillanti" sono quei farmaci che sono i più abusati e dai quali più facilmente si sviluppa la dipendenza. E' stato valutato che l'organismo umano sviluppa la dipendenza da questa categoria dei farmaci nell'arco di circa un mese, ma è individuale.

Se il farmaco è stato prescritto da un medico, se riesce ad essere efficace sui sintomi, e se la persona sta sulle dosi indicate e non ne abusa, e, soprattutto, se non è l'unica cura, allora anche la dipendenza che possa nel frattempo svilupparsi è un male minore, anche perché in un secondo momento, con le modalità opportune, è possibile svezzarsene.

Viceversa, se si tratta di un ripiego che la persona percepisce come un'alternativa, se la visita e la presa in carico dallo specialista sono solo parole e sono delle prospettive incerte (ricordando anche che il disturbo è presente da più tempo senza che la persona abbia avuto coraggio di rivolgersi da uno specialista), allora si tratta di una soluzione discutibile.

"In attesa di una visita da uno specialista" può avere un significato "distensibile", "elastico". E' proprio questo il problema !
[#5]
Attivo dal 2012 al 2013
Ex utente
Purtroppo io stessa sono stata catapultata in un mondo del quale ho capito i meccanismi molto tardi, complice il suo ermetismo e la difficoltà ad accettare il problema.
All’inizio era restìo a sottoporsi ad una visita. Poi, per una sua tranquillità, nel giugno si è sottoposto ad esami e visita andrologica dalla quale è risultato un varicocele (non ricordo in questo momento se di primo o secondo grado). Tutto questo perché avverte conseguenze fisiche (abbassamento testicolare, gonfiore del follicolo testicolare, dolori). Esclusa una causa organica di rilievo è stato in cura da uno psicoterapeuta sino a febbraio di questo anno, il quale non gli è stato di grosso aiuto. Non l’ha aiutato né a trovare la causa della sua dipendenza né a fornirgli gli strumenti per uscirne.
Da febbraio le cose non sono migliorate: la precarietà del lavoro, le difficoltà familiari, la nostra distanza non hanno fatto che esacerbare le sua fragilità.
C’è da dire che, paradossalmente, nell'ultimo mese, complice una forte forza di volontà, è riuscito a diminuire la sua dipendenza, masturbandosi di meno e soprattutto in tempi minori rispetto al passato.
Ecco perché mi sembra assurdo che questa crisi l’abbia sorpreso proprio ora.
Ad ogni modo ringrazio ancora i sign.ri medici per la Loro disponiblità
[#6]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Gentile utente

Un trattamento di un disturbo ossessivo richiede diversi approcci e meno "la forza di volontà" per gestire la compulsione derivante dall'ossessione.

È probabile che questo tipo di controllo possa aver creato un ulteriore scompenso peggiorando la situazione.

Il problema va considerato globalmente e non solo sull'ultimo sintomo più evidente.
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