Sospensione psicofarmaci

buongiorno dottori,

dopo quanto tempo scompaiono i sintomi (ansia, mal di testa, ecc) dovuti alla sospensione di benzodiazepine e paroxetina? Dopo una sospensione graduale prendevo 4 gocce al giorno di en e 10 mg di paroxetina, da qualche giorno ho sospeso e ho notato un aumento dell'ansia e mal di testa, nonchè giramenti di testa.

vorrei anche sapere se la sospensione di tali farmaci può provocare effetti duraturi nel tempo (ho sentito persone che affermano di avere tali sintomi da sospensione anche a distanza di anni).

Grazie.
[#1]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
Per quale motivo è stata decisa la sospensione dei farmaci ? E' stato deciso da Lei autonomamente ?
Per la cura di quale malattia sono stati prescritti ?

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
Attivo dal 2010 al 2018
Ex utente
Gentile dottore,

intanto grazie della Sua veloce risposta.

Prendevo questi farmaci per un disturbo di ansia abbastanza invalidante, ma ho deciso di interromperli per una mia scelta (forse dal Suo punto di vista non condivisibile, perchè ancora il disturbo non è passato). Diciamo, molto chiaramente, che non ho più voglia di prenderli.
Ne ho parlato con il medico, che mi ha detto che se non voglio più prendere tali medicine devo scalare gradualmente la dose, soprattutto della benzodiazepina (en). Prendevo benzodiazepine da alcuni anni e paroxetina da qualche mese. Sono arrivato, come detto, a 4 gocce al giorno e 10 mg di paroxetina.

Sono però alcuni giorni che ho qualche disturbo, per questo le domande di cui sopra. Vorrei capire, in particolare, se e quanto sono transitori questi disturbi.

Grazie.

[#3]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Se la Sua decisione Lei ha comunicato al medico, lo ha messo al corrente, un medico può anche non condividere la Sua decisione, ma non ha il diritto di impedirlo, se la cura è in regime volontario. Non è un motivo di abbandonare la persona al proprio destino. Dunque, come avrei fatto anch'io, il Suo medico, Le ha indicato anche la modalità di scalare i farmaci, ma L'ha anche avvisato che, oltre ai sintomi da sospensione, è la malattia stessa che può facilmente ripresentarsi. Dunque, fin qui è stato fatto tutto correttamente.

Ora perché non porre sempre al Suo medico la domanda che pone a noi ?

Non essere più in cura con i farmaci prescritti da lui non significa che il compito di lui si è esaurito, perché consiste non solo nel monitoraggio della terapia farmacologica, ma soprattutto nel monitoraggio dell'evoluzione del quadro clinico.

Se si tratta dei sintomi da sospensione (che tipicamente si attenuano gradualmente) oppure della riesacerbazione della malattia non più coperta dalla terapia è molto difficile dire senza averLa mai seguito e senza poter valutare con la visita diretta di aggiornamento le Sue condizioni attuali. Per cui non posso darLe la risposta. Invece il Suo medico, quello che L'ha seguito, con maggiore probabilità rpuò riuscire a capirlo.
[#4]
Attivo dal 2010 al 2018
Ex utente
Gentile dottore,

intanto grazie ancora della Sua risposta.

Ho in effetti parlato con il mio medico, che mi ha rimodulato la sospensione dei farmaci e mi ha spiegato che un pò di "sfasamento" in questa fase può essere normale, se non è eccessivo.
Chiedo qualche informazione anche a Lei per il semplice fatto che ho sempre piacere di sentire "un'altra campana", un'altra opinione e valutazione professionale.
Io soffro di un disturbo d'ansia generalizzata, che spesso si acuisce quando mi trovo in occasioni "sociali" o pubbliche.
La mia domanda è questa: le malattie psicologiche/psichiatriche possono avere una regressione e guarigione spontanea?
E poi, la eventuale terapia farmacologica (antidepressiva, io usavo la paroxetina) è realmente curativa? Ovvero, il farmaco antidepressivo può realmente CURARE la malattia e il disagio, oppure (come le benzodiazepine) ha efficacia quando usato, e una volta sospeso si torna ad una situazione paragonabile a quella precedente l'assunzione?

Grazie e auguri di un'ottima giornata.
[#5]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,

<<..le malattie psicologiche/psichiatriche possono avere una regressione e guarigione spontanea?..>>

Non si può parlare delle "malattie psicologiche/psichiatriche" accomunandole tutte assieme. Quello che ci interessa non sono le "malattie psicologiche/psichiatriche" in generale, ma la Sua situazione.

"L'ansia generalizzata" è una definizione vaga.

Può riferirsi ad un Disturbo d'Ansia Generalizzata, che è molto diffuso nella popolazione, ma ogni caso ha una propria "forma": può regredire anche spontaneamente, ma può anche non regredire spontaneamente oppure (spesso) dare impressione di regredire, senza che si tratti della guarigione vera e propria, perché, se le predisposizioni al disturbo rimangono, questo si rimanifesterà. Un approccio corretto al Disturbo d'Ansia Generalizzata dovrebbe contenere la cura psicoterapeutica.

Alternativamente, "l'ansia generalizzata" può riferirsi anche al solo sintomo che può far parte di malattie diverse. Nel caso nel quale è particolarmente pronunciata in occasioni "sociali" o pubbliche potrebbe trattarsi anche di una forma di "Fobia Sociale" o di una forma depressiva, oppure anche di un disturbo di tipo psicotico associato alla malinterpretazione dei giudizi altrui. Si tratta delle condizioni completamente diverse fra di loro sia dal punto di vista dell'approccio di cura, sia dal punto di vista della prognosi. Perciò, sarebbe utile un approfondimento e un chiarimento diagnostico.

<<..la eventuale terapia farmacologica (antidepressiva, io usavo la paroxetina) è realmente curativa? Ovvero, il farmaco antidepressivo può realmente CURARE la malattia e il disagio, oppure (come le benzodiazepine) ha efficacia quando usato, e una volta sospeso si torna ad una situazione paragonabile a quella precedente l'assunzione?..>>

Nel Disturbo d'Aansia Generalizzata si può pensare ad un ciclo (sufficientemente lungo !) di terapia antidepressiva, la quale può essere, ai tempi giusti (!), ridotta e sospesa, perché modula la soglia di ricomparsa dell'ansia anche a lungo termine.

Tuttavia, l'appproccio che preferisco di avere è diverso: se parliamo del Disturbo d'Ansia Generalizzata o della Fobia Sociale, l'obbiettivo della terapia antidepressiva llo vedo nel raggiungimento di uno stato di compenso psichico sufficiente ai fini di poter intraprendere un percorso psicoterapeutico, che costituisce spesso una cura più radicale, aiutando alla persona ad acquisire le capacità necessarie per essere più resistente alla malattia e ai fattori scatenanti e lavorando sulle predisposizioni.

Il discorso è diverso, anche se non del tutto, se l'ansia generalizzata è un sintomo di un altro disturbo.


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