Disturbi sul lavoro
Chiedo un consulto per sapere se alcuni disturbi che sto avvertendo nelle ultime 2-3 settimane sono inquadrabili come una situazione patologica e quindi richiedono il ricorso ad una terapia psichiatrica o psicologica.
Sono un giovane e scrupoloso avvocato, spesso pieno di dubbi e fondamentalmente un poco insicuro. Sul lavoro sono sottoposto a una pressione notevole perché non ho una posizione stabile e l'ambiente è molto competitivo.
Negli ultimi tempi le mie attività sono rallentate dalla paura di aver commesso alcuni errori che temo possano avere conseguenze sul mio futuro. Per una settimana sono stato perseguitato dal fatto che in un parere che consegnai al mio capo (parere con cui abbiamo vinto un processo in primo grado) ho omesso alcuni dati che andavano a nostro sfavore. La mia paura è che nel processo di secondo grado questa cosa possa venire a galla, facendo perdere il processo al mio studio e soprattutto causando il mio licenziamento.
Ovviamente tutti possiamo commettere sviste, siamo umani, ma la mia paura è che contro di me ci si possa accanire per aver voluto fare il furbo, per aver voluto approfittare in maniera scorretta. Io lavoro tantissimo e l’idea che tutto quello che ho costruito possa essere fatto andare all’aria per una sciocchezza mi fa stare male, mi blocca nella mia presente attività.
Queste stesse preoccupazioni poi sono emerse in relazione agli atti di uno dei primi processi che avevo preparato. Mi sono ricordato che, per presentare in tempi rapidi un parere al capo e fare così bella figura (avevo infatti avuto una intuizione brillante per vincere il processo), ho completato il parere avvalendomi di una vecchia sentenza, senza dire però che la cassazione si era già espressa su questa materia.
Pur sapendo che molti colleghi fanno cose ben peggiori, io sono spaventato all’idea che mi si accusi di aver voluto imbrogliare, di non essere stato corretto, quando poi io invece oggettivamente non penso di aver commesso alcun errore ma solo di essere stato scaltro: una volta trovata la soluzione al processo avrei solo rischiato di perdere tempo prezioso indugiando su alcuni particolari.
Questi pensieri si succedono in maniera alternata nella mia mente: dopo che per 4-5 giorni sono stato ossessionato da una paura, mi tranquillizzo perché mi rendo conto che in fondo non ho fatto nulla di male, e dopo essermi tranquillizzato, il giorno dopo un altro ricordo comincia a torturarmi, fino a tranquillizzarmi di nuovo ed essere di nuovo disturbato da un altro pensiero.
Mi sembra di essere entrato in un circolo vizioso, di portarmi dietro sensi di colpa che non sono fondati: non ho paura per errori che ho fatto ma per cose che nemmeno io so se possono essere considerati errori. E perdo così il mio tempo riaprendo vecchi carte, rileggendo vecchi atti, consultando pareri di altri colleghi solo per cercare di ottenere rassicurazioni alle mie paure. Insomma per paura del passato non riesco più a pensare al mio futuro.
Sono un giovane e scrupoloso avvocato, spesso pieno di dubbi e fondamentalmente un poco insicuro. Sul lavoro sono sottoposto a una pressione notevole perché non ho una posizione stabile e l'ambiente è molto competitivo.
Negli ultimi tempi le mie attività sono rallentate dalla paura di aver commesso alcuni errori che temo possano avere conseguenze sul mio futuro. Per una settimana sono stato perseguitato dal fatto che in un parere che consegnai al mio capo (parere con cui abbiamo vinto un processo in primo grado) ho omesso alcuni dati che andavano a nostro sfavore. La mia paura è che nel processo di secondo grado questa cosa possa venire a galla, facendo perdere il processo al mio studio e soprattutto causando il mio licenziamento.
Ovviamente tutti possiamo commettere sviste, siamo umani, ma la mia paura è che contro di me ci si possa accanire per aver voluto fare il furbo, per aver voluto approfittare in maniera scorretta. Io lavoro tantissimo e l’idea che tutto quello che ho costruito possa essere fatto andare all’aria per una sciocchezza mi fa stare male, mi blocca nella mia presente attività.
Queste stesse preoccupazioni poi sono emerse in relazione agli atti di uno dei primi processi che avevo preparato. Mi sono ricordato che, per presentare in tempi rapidi un parere al capo e fare così bella figura (avevo infatti avuto una intuizione brillante per vincere il processo), ho completato il parere avvalendomi di una vecchia sentenza, senza dire però che la cassazione si era già espressa su questa materia.
Pur sapendo che molti colleghi fanno cose ben peggiori, io sono spaventato all’idea che mi si accusi di aver voluto imbrogliare, di non essere stato corretto, quando poi io invece oggettivamente non penso di aver commesso alcun errore ma solo di essere stato scaltro: una volta trovata la soluzione al processo avrei solo rischiato di perdere tempo prezioso indugiando su alcuni particolari.
Questi pensieri si succedono in maniera alternata nella mia mente: dopo che per 4-5 giorni sono stato ossessionato da una paura, mi tranquillizzo perché mi rendo conto che in fondo non ho fatto nulla di male, e dopo essermi tranquillizzato, il giorno dopo un altro ricordo comincia a torturarmi, fino a tranquillizzarmi di nuovo ed essere di nuovo disturbato da un altro pensiero.
Mi sembra di essere entrato in un circolo vizioso, di portarmi dietro sensi di colpa che non sono fondati: non ho paura per errori che ho fatto ma per cose che nemmeno io so se possono essere considerati errori. E perdo così il mio tempo riaprendo vecchi carte, rileggendo vecchi atti, consultando pareri di altri colleghi solo per cercare di ottenere rassicurazioni alle mie paure. Insomma per paura del passato non riesco più a pensare al mio futuro.
[#1]
Gentile utente,
Quello che lei descrive potrebbe configurare un problema di tipo ossessivo, tuttavia la conferma può venire solo da una visita psichiatrica diretta. Le consiglio dunque di effettuate una visita psichiatrica il piu presto possibile.
Cordiali saluti
Quello che lei descrive potrebbe configurare un problema di tipo ossessivo, tuttavia la conferma può venire solo da una visita psichiatrica diretta. Le consiglio dunque di effettuate una visita psichiatrica il piu presto possibile.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Ex utente
Grazie per il consiglio che ovviamente seguirò. Però, vi prego, datemi qualche indicazione più precisa. Ultimamente per questi pensieri mi disturbano al punto che non dormo tranquillo, non vivo sereno e solo ogni tanto sembrano darmi tregua. Io vorrei sapere se questi disturbi che ho sono il frutto di un gioco della mia mente, e quindi con una adeguata terapia tutto si può risolvere, oppure se questi sensi di colpa sono reali e quindi il mio malessere è la conseguenza di sbagli che potrei aver fatto. Io non mi rendo conto se devo fidarmi più della mia mente che mi spinge a sentirmi in colpa. Ormai passo gran parte del tempo a cercare di capire se effettivamente ho sbagliato, se quello che ho fatto era legittimo, se non mi devo preoccupare perché è normale comportarsi come mi sono comportato. Come posso fare a liberarmi di questi sensi di colpa forse infondati?
[#3]
Gentile utente
Come già le è stato indicato quanto espresso può appartenere a disturbi di tipo ossessio che vanno trattati adeguatamente dopo una valutazione psichiatrica appropriata.
Come già le è stato indicato quanto espresso può appartenere a disturbi di tipo ossessio che vanno trattati adeguatamente dopo una valutazione psichiatrica appropriata.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#4]
Ex utente
Grazie. Speravo però di avere qualche risposta in più da voi, tipo sapere se il tipo di disturbi che ho descritto è abbastanza frequente in chi è sottoposto a situazioni di stress a livello professionale, se solitamente questi disturbi tendono a regredire da soli, se altre persone lamentano difficoltà nel vivere il presente a causa di dubbi sul passato e se insomma quello che ho descritto rientra in situazioni note alla medicina e trattate con successo nella maggior parte dei casi. Ho impiegato tutta la mattinata a scrivere con chiarezza il mio quesito e mi ritrovo con risposte telegrafiche che mi dicono soltanto di andare dallo psichiatra (cosa che già sapevo). Se avessi previsto che le risposte fossero state di questo tipo, avrei evitato di dedicare molto tempo alla scrittura del consulto. Questo lo dico senza polemica, ma solo con un po' di amarezza vista la mia presente difficoltà e soprattutto con la consapevolezza che non sempre richiedere un consulto via internet può essere in qualche modo di aiuto. E non ditemi per favore che internet non può sostituire il medico (questo lo so già), perchè non vi ho chiesto di farmi una diagnosi ma solo di darmi informazioni che potrebbero aiutarmi in un momento un poco oscuro della mia vita.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.8k visite dal 28/07/2012.
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