Non vorrei ricorrere a psicofarmaci
da ormai molto tempo, penso un anno ormai, soffro di un disturbo dell'umore, credo si definisca ciclotimi, almeno così credo di aver compreso dalle ricerche che ho fatto. Ho sempre avuto fasi alternate di iper attività e fasi depressive, ho sempre cercato di limitare i danni, per così dire, da sola, senza l'aiuto di medicinali, perchè temo che mi portino in una spirale dalla quale non uscirei. tuttavia, negli ultimi 4 mesi sono davvero preoccupata. La fase depressiva è molto forte, sono apatica e a fatica riesco a lavorare. Mi devo forzare. Ci provo, ma è difficile. è come se non sentissi più il peso delle responsabilità e nonostante i tanti impegni rimando e arrivo sempre all'ultimo secondo con le scadenze. Temo che poi questa fase possa pregiudicare il mio futuro lavorativo e non vorrei ovviamente. Sto tentando di invertire la fase. cercare di fare attività fisica, di cercare di far poco ma in maniera costante, ma mi sono stancata molto di vivere così, come in attesa di qualcosa che mi tiri fuori da questo, come se mi aspettassi da altri il riuscire a venirne fuori. Ovviamente forse ciò coincide con una fase di solitudine affettiva, ho molti amici esco e sono anche innamorata e molto, ma la precarietà della relazione forse non aiuta. Io vorrei riprendere il controllo, ma non appena mi rimetto a lavoro mi subentra una sorta di ansia molto forte per cui mi viene da allontarmi dalla mia attività, fare altro, perdere tempo. Non vorrei ricorrere a psicofarmaci. Ho anche avuto dei disturbi alimentari in passato superati posso dire, da anni ormai non soffro più di bulimina, anche se come saprete meglio di me, i segni rimangono. Infatti la fobia di ingrassare a causa degli spicofarmaci, so già che mi spingerebbe ancora di più verso la depressione e non voglio. Ci sono integratori? vitamine? attività che possono sostituire i farmaci? e che mi permetterebbero di darmi un po' di respiro in questa situazione? Grazie per l'aiuto.
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Gentile utente,
la valutazione diagnostica e, quindi, una visita con uno specialista potrebbe consentirle di valutare sia le strade da poter percorrere sia le alternative da scegliere se le verranno proposte nell'ambito di visita.
Pertanto, sarebbe opportuna una visita che possa aiutarla a comprendere il suo disturbo e le conseguenti possibilita' di cura.
la valutazione diagnostica e, quindi, una visita con uno specialista potrebbe consentirle di valutare sia le strade da poter percorrere sia le alternative da scegliere se le verranno proposte nell'ambito di visita.
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Gentile utente,
una valutazione clinica è il primo passo fondamentale. Si rivolga con fiducia ad un Medico esperto in materia tenendo presente che gli psicofarmaci sono contornati da molti luoghi comuni, uno dei quali è quello che "fanno male e non vanno utilizzati perchè hanno quasi solo effetti collaterali"!
Il suo obiettivo non è quello di non-assumere-medicinali ma, diversamente, quello di raggiungere un sufficiente benessere psicofisico. Tuttavia in casi simili la necessità di un aiuto esterno è presupposto irrinunciabile.
Cordialmente
una valutazione clinica è il primo passo fondamentale. Si rivolga con fiducia ad un Medico esperto in materia tenendo presente che gli psicofarmaci sono contornati da molti luoghi comuni, uno dei quali è quello che "fanno male e non vanno utilizzati perchè hanno quasi solo effetti collaterali"!
Il suo obiettivo non è quello di non-assumere-medicinali ma, diversamente, quello di raggiungere un sufficiente benessere psicofisico. Tuttavia in casi simili la necessità di un aiuto esterno è presupposto irrinunciabile.
Cordialmente
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
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Genitle utente,
si rivolga ad uno specialista in grado di indirizzare al meglio gli sforzi che lei già mette in atto per risolvere i suoi problemi. Non dimentichi però che alcuni disturbi non possono prescindere da una adeguata terapia farmacologica che non può essere mai dannosa se seguita sotto controllo medico (non saremmo medici se dovessimo fare del male alle persone che curiamo).
cordiali saluti
si rivolga ad uno specialista in grado di indirizzare al meglio gli sforzi che lei già mette in atto per risolvere i suoi problemi. Non dimentichi però che alcuni disturbi non possono prescindere da una adeguata terapia farmacologica che non può essere mai dannosa se seguita sotto controllo medico (non saremmo medici se dovessimo fare del male alle persone che curiamo).
cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.9k visite dal 10/03/2008.
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