Tricotillomania

Salve, vi scrivo perche' dall'eta di 12 anni, circa, soffro di tricotillomania.
La cosa mi ha sempre creato grossi problemi, mi vergognavo tanto e mi procuravo delle grosse zone di alopecie sulla cute, in zona frontale e temporale. Ricordo ancora il primo giorno in cui ho staccato il primo capello dalla radice...forse sapevo che non avrei piu' smesso. Da qualche anno sono in fase di remissione parziale dal sintomo, nel senso che non lo faccio piu' tutti i giorni ma, mediamente, solo una settimana al mese. PratiCamente ho imparato a non crearmi grossi danni in testa, tanto da sembrare, addirittura, con una chioma normale.
Dopo la laurea ho iniziato la psicoterapia a cadenza settimanale che tutt'oggi proseguo a cadenza quindicinale. Mi chiedevo, pertanto: secondo voi ho bisogno di farmaci? Ed esistono farmaci specifici per questo sintomo?
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
è un disturbo nella cura del quale si usano sia i farmaci che la psicoterapia. L'approccio ottimale, secondo me, dovrebbe contenere in ogni modo la psicoterapia, e, a secondo del caso, può essere fatto ricorso anche alla farmacoterapia, come un mezzo complementare senza il quale talvolta è impossibile avere un compenso sufficiente nemmeno per fare la stessa psicoterapia.

I farmaci (l'efficacia dei quali nella tricotillomania e negli altri disturbi del discontrollo degli impulsi è stata provata) esistono. Se nel Suo caso individuale siano necessari non lo posso valutare via internet, ma vista la dannosità del disturbo, tale tesi dovrebbe essere presa in considerazione. Quale farmaco concreto e a quale dose possa essere adatto a Lei si può valutare solo con le visite dal vivo da uno psichiatra, dal quale Le consiglio di andare. Tale visita può essere utile anche per valutare la Sua situazione nel suo insieme, perché non di rado la tricotillomania è anche un sintomo che fa parte di n disturbo più complesso.

In ogni modo, se la psicoterapia ha contribuito ad un miglioramento anche solo parziale, non conviene abbandonarla, perché l'approccio psicoterapeutico, secondo me, rimanere comunque quello più radicale in tali disturbi, e l'associazione di psicoterapia + farmacoterapia potrebbe essere più efficace, ma il ricorso alla sola farmacoterapia talvolta (a secondo del caso) potrebbe essere diseducativa.

Vista l'importanza dell'approccio psicoterapeutico, la questione da porre secondo me è anche sul tipo di psicotrapia che sarebbe più adatto (che tipo di psicoterapia sta seguendo?) e, all'interno del rapporto psicoterapeutico già instaurato sapere di essere abbastanza flessibili per adattarlo di volta in volta agli obbiettivi da raggiungere o/e alla fase di cura.

Dr. Alex Aleksey Gukov

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente

Il passaggio da una cadenza settimanale ad una quindicinale delle sue sedute se non è mosso da motivi contingenti non può essere considerato corretto in presenza di persistenza del sintomo.

Non chiarisce da quanto tempo si è laureata e quindi da quanto tempo continua con le sedute.

Il sintomo dovrebbe essere completamente assente dopo un periodo congruo di trattamento ed in assenza di risultati completi il ricorso alla farmacoterapia è da considerarsi un passaggio evidente.

Solitamente il trattamento combinato mostra più risultati del solo ricorso alla psicoterapia e se non le è stto indicato in questi 20 anni vi possono essere diversi motivi (tra cui anche un suo diniego a trattamenti farmacologici).

Se il suo psioterapeuta non è medico o psichiatra, deve rivolgersi a tali figure per la valutazione e la prescrizione di un trattamento appropriato.

https://wa.me/3908251881139
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Utente
Utente
Grazie ad entrambi per la risposta. Il mio curante, comunque, e' psichiatra e, occasionalmente, mi consiglia di assumere benzodiazepine come il tavor oro. Io non le ho mai assunte perche' ritengo che non siano curative come potrebbero esserlo, invece, gli antidepressivi. Insomma, temo che l'effetto distensivo e paradisiaco del tavor possa piacermi talmente tanto da non mollarlo piu'.
Volevo, inoltre, aggiungere che, ad oggi, la durata della psicoterapia e' di 7 anni: mi sono laureata a25 anni. Grazie
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Dr. Stefano Martellotti Psichiatra 72 1
Si sta avvicinando all'idea di un trattamento farmacologico perchè avverte di essere in una fase di stallo con la psicoterapia? Provi a parlare apertamente con il suo psichiatra-psicoterapeuta della sua esigenze di raggiungere un grado di remissione ancora maggiore. A volte, le difficoltà nel promuovere ulteriori progressi nelle terapie psicologiche sono provocate da una mancanza di chiarezza sugli obiettivi della fase in corso e/o dalla scarsa esplicitazione e condivisione degli obiettivi stessi.

Dr. Stefano Martellotti
www.stefanomartellotti.com