Disturbo bipolare-bulimia?aiuto!
Buona sera gentili dottori,sono una donna di 32 anni,altezza 1,67 5o kg di peso.Sono disperata e non so più che fare e vi prego di leggere e rispondere al mio consulto.Già qualche tempo fa vi avevo scritto perchè vivevo un momento difficile con sbalzi di umore forti,malesseri fisici che condizionavano la mia vita,aggressività depressione.sotto vostro consiglio mi sono rivolta ad un psicoterapeuta e ad un psichiatra e quest'ultimo mi ha diagnosticato il disturbo bipolare e prescritto cura con depachin chrono (500 la sera,250 al mattino) più tranquirit 3 volte al giorno,ma io non trovo miglioramenti,anzi sono sempre più stanca e triste ed i malesseri fisici(nausea,crampi addominali,malattie alle vie respiratorie continuano da anni) nell'ultimo mese mi succede di mangiare in modo un pò esagerato e poi indurmi il vomito.Mi spiego IO NON MI VEDO GRASSA ANZI MI PIACE IL MIO ASPETTO E ANZI VORREI INGRASSARE UN PO' VISTO CHE A CAUSA DI INTOLLERANZE ALIMENTARI (GLUTINE E LATTOSIO) MANGIO MOLTO SANO E LEGGERO MA HO SEMPRE AVUTO PROBLEMI DIGESTIVI E COME ESAGERO UN P0' CON IL CIBO STO MALE(NAUSEA FORTE,CONATI,PESANTEZZA EPIGASTRICA CRAMPI) E SE VOMITO POI STO MEGLIO FISICAMENTE MA NON LO FACCIO PERCHE' MI SENTO IN COLPA O HO PAURA DI INGRASSARE,MA SOLO PERCHE' NON RIESCO A DIGERIRE E DOPO AVER PRESO PER ANNI DIGESTIVI VARI(GEFFER,PLASIL,LEVOPRAID BIOCHETASE)ULTIMAMENTE QUANDO MANGIO TROPPO SOPRATTUTTO IN FASE PREMESTRUALE MI INDUCO IL VOMITO PER NON STARE MALE FISICAMENTE.NON SO PIU' CHE FARE AMO LA VITA CON TUTTE LE SUE DIFFICOLTA' MA QUESTI PROBLEMI PSICOFISICI MI STANNO DISTRUGGENDO E STANNO DISTRUGGENDO IL MIO MATRIMONIO,IL MIO LAVORO I MIEI RAPPORTI PERSONALI.MIO MARITO DICE DI CAPIRE,MA LUI SOTTOVALUTA E QUANDO HO IL PICCO DI NERVI E DI VISIONI NEGATIVE LUI SI ARRABBIA ALLA FINE E CAPISCO CHE ANCHE PER LUI SIA DIFFICILE,MA IO NON SO PIU CHE FARE,NON RIESCO NEANCHE A SEGUIRE PIU' UN PERCORSO PSICOTERAPEUTICO PERCHE' STO SEMPRE A LAVORARE E MALE E NON ESCO QUASI PIU NON MI GODO PIU NIENTE,VORREI SOLO STAR MEGLIO FISICAMENTE PER POTER AFFRONTARE QUESTI PROBLEMI SIA MIEI CHE DI COPPIA.HO AVUTO UN'INFANZIA DIFFICILE,GENITORI SEPARATI,MADRE DEPRESSA E IPOCONDRIACA PADRE VIOLENTO E POSSESSIVO E SO CHE HANNO CAUSATO DANNI IN ME,MA ORA NN RIESCO AD USCIRNE.VORREI STACCAREDA TUTTO PER UN PO' (ANCHE IL PSICHIATRA ME LO HA CONSIGLIATO VISTO COME SONO RIDOTTA)MA RISCHIO DI PERDERE IL LAVORO VISTO LE CONTINUE ASSENZE CHE HO FATTO A CAUSA DI QUESTI MALESSERI ED I MIEI SUPERIORI PENSANO CHE CI MARCIO,LORO NON SANNO QUANTO SOFFRO.COME FACCIO A GUARIRE?COME FACCIO ACAPIRE SE SI TRATTA DI BULIMIA O ALTRO?NON AVEVO MAI AVUTO PROBLEMI ALIMENTARI ANZI MANGIO DI GUSTO E MI VEDO MAGRA NON GRASSA,MI VEDO COME SONO E CIOE' QUALCHE KG SOTTO PESO.LITIGO SEMPRE CON MIO MARITO E MIO PADRE PERCHE' DICONO DI CAPIRE E DI VOLERMI AIUTARE MA POI NON LO FANNO MIO MARITO SOTTOVALUTA E RIMANDA MIO PADRE GRIDA E GIUDICA E DANNO TUTTA LARESPONABILITA' A ME.STO PENSANDO DI ANDARMENE DA TUTTO
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Gentile utente,
La bulimia presenta dei criteri diagnostici precisi che il suo specialista dovrebbe conoscere e attraverso quali può formular eo meno la diagnosi. Comunque, bulimia o non, resta il disagio che in questo momento è legato anche ad un alterato comportamento alimentare. Sarebbe opportuno rivalutare la terapia farmacologica se in questa fase non riesce a fornire il supporto necessario. Ne parli con il sup specialista.
Cordiali saluti
La bulimia presenta dei criteri diagnostici precisi che il suo specialista dovrebbe conoscere e attraverso quali può formular eo meno la diagnosi. Comunque, bulimia o non, resta il disagio che in questo momento è legato anche ad un alterato comportamento alimentare. Sarebbe opportuno rivalutare la terapia farmacologica se in questa fase non riesce a fornire il supporto necessario. Ne parli con il sup specialista.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
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Gentile utente,
in considerazione della complessità della storia familgliare che lei accenna per sommi capi nella sua lettera,penso che,accanto alla terapia farmacologica potrebbe esserle utile anche un approccio psicoterapico.Potrebbe valutare la cosa assieme al suo curante,con lo scopo sia di meglio gestire l'attuale periodo di crisi,,sia eventualmente,di cercare di dare un senso a quanto occorsole in passato.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
in considerazione della complessità della storia familgliare che lei accenna per sommi capi nella sua lettera,penso che,accanto alla terapia farmacologica potrebbe esserle utile anche un approccio psicoterapico.Potrebbe valutare la cosa assieme al suo curante,con lo scopo sia di meglio gestire l'attuale periodo di crisi,,sia eventualmente,di cercare di dare un senso a quanto occorsole in passato.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
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Utente
innanzitutto GRAZIE,grazie davvero per il vostro contributo,ho chiesto altri consulti qui ed ho sempre avuto risposte e consigli e vi ringrazio.E' vero la mia storia famigliare è complessa e mi rendo conto soltanto ora dei disagi che mi ha causato,ma ora mi trovo in una situazione disperata.Mi sono rivolta ad un psichiatra ed un psicoterapeuta perchè ho voglia di "rinascere" ma ora sono davvero crollata ed ho paura,mi sento incastrata tra questa salute che mi condiziona un matrimonio quasi distrutto e problemi a lavoro,il cane che si morde l coda e non so come uscirne o meglio so cosa dovrei fare e ci ho provato ma ora non ce la faccio.Mi rendo conto che il mio disagio ed i miei disturbi non sono più cosa da poco perchè presento sintomi importanti ed ho paura di soffrire di bulimia,disturbo borderline o bipolare visto che ne presento tutti i sintomi e so che il percorso sarà lungo e Vorrei chiedere una cosa:visto che oltre a questi problemi miei grandi ho anche un rapporto pessimo con mio marito(meccanismi liti violente etc etc)cosa dovremmo fare?affrontare una terapia di coppia o individuale visto i miei problemi?oppure entrambe le cose?sono confusa perchè io ho iniziato una psicoterapia cognitivo comportamentale e devo cmq affrontare problemi forti,più ci sono quelli con mio marito che poi aumentano i miei e viceversa a chi dovremmo rivolgerci?perchè un conto è la terapia di coppia un conto l'individuale è il caso di affrontarle entrambe perchè il problema non sono solo io.So che vi sentirete dire spesso queste cose,ma davvero mi sento persa e mi sono chiusa in me stessa e provo vergogna per i problemi che ho e sto perdendo tutto in questo meccanismo malato.aiuto e grazie ancora
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Gentile utente,
da quanto dice lei sta già cercando di affrontare la sua situazione con un aiuto professionale completo(Psichiatra+Psicoterapeuta) e questo mi sembra molto positivo,anche se certamente i tempi non saranno brevi.Bisogna quindi armarsi di una buona dose di pazienza.
In quest'ottica la presenza di una conflittualità di coppia non è certo di aiuto.Potrebbe pertanto essere ragionevole la scelta di affiancare anche una terapia di coppia,magari con obbiettivi limitati alla creazione di un clima famigliare,almeno provvisoriamente,più disteso.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
da quanto dice lei sta già cercando di affrontare la sua situazione con un aiuto professionale completo(Psichiatra+Psicoterapeuta) e questo mi sembra molto positivo,anche se certamente i tempi non saranno brevi.Bisogna quindi armarsi di una buona dose di pazienza.
In quest'ottica la presenza di una conflittualità di coppia non è certo di aiuto.Potrebbe pertanto essere ragionevole la scelta di affiancare anche una terapia di coppia,magari con obbiettivi limitati alla creazione di un clima famigliare,almeno provvisoriamente,più disteso.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
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Utente
Dr Biondani grazie ancora per la sua risposta ed il suo consiglio.Non mi è mai capitato di avere così paura come adesso,adesso che sono consapevole di avere problemi più grandi di quelli che credevo.Ero consapevole anche tempo fa di avere dei problemi ma non di questo livello e pensavo che con un percorso psicoterapeutico li avrei superati,invece ora ho paura e non è la pazienza che mi manca ma la paura di non avere tempo e forza e di perdere tutto,il lavoro,mio marito...tutto perchè loro non aspettano me.mio marito è disponibile e "comprensivo" vuole aiutarmi ma purtroppo e non posso fargliene una colpa non si rende bene conto di cosa passo.una volta uscivo,avevo interessi ora passo le giornate a piangere litigare stare male,non usciamo mai non vediamo amici siamo chiusi in questo circolo vizioso devastante per entrambi,ma sopratutto per me e prima o poi lui si stancherà e troverà un'altra.oltretutto anche mio marito ha i suoi limiti e le sue piccole patologie che hanno creato problemi alla coppia.ora vorrei chiedere dovremmo andare dallo stesso psicoterapeuta?può bastare una psicoterapia di coppia considerando che entrambi abbiamo problemi individuali(anche se quella messa peggio sono io) oppure anche lui dovrebbe iniziare un suo percorso?sono confusa!tempo fa iniziammo un percorso con psicologo gestald e facevamo incontri sia individuali(una volta io,una volta lui,una volta insieme-)ma tutto si è inquinato...non so andare dallo stesso terapeuta può essere un vantaggio per dei versi e uno svantaggio per altri.considerando poi i diversi tipi di indirizzo di psicoterapia quale sarebbe meglio per la coppia considerando la complessità dei problemi che abbiamo sia come coppia che come individui?scusi se sono prolissa....ma c'è in ballo la mia vita ormai sono ai minimi termini fisicamente così come lo è il mio matrimonio ed il mio lavoro perchè a causa della mia situazione sono spesso in malattia e a lavoro si sono stancati ma io sto male ed ho paura che certi disturbi (borderline?bipolare?o altro) non si curano mai del tutto e me ne vergogno.avevo una vita,un lavoro amici,un marito,una casa,ora anche una passeggiata è fatica e mio marito non ne può più.grazie ancora a tutti i medici
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Utente
ultima domanda tempo fa chiesi anche se era meglio rivolgermi ad uno psicologo o psicoterapeuta e poi ho deciso per il psicoterapeuta.ultimamente ho conosciuto un psicologo clinico della salute consueling per coppie e famiglie potrebbe andar bene per me e mio marito anche se non è psicoterapeuta?oppure è meglio rivolgerci ad un psicoterapeuta piuttosto che un psicologo?grazie ancora
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Per effettuare un trattamento psicoterapico è necessario rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Questi può essere uno psichiatra con competenze anche nell'ambito della psicoterapia oppure uno psicologo che abbia conseguito la specializzazione in psicoterapia.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
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Utente
grazie dott martiadis per il chiarimento e a tal proposito volevo chiedere ancora una cosa vorrei fare delle sedute di psicoterapia di coppia ma come dicevo sopra oltre ad i vari orientamenti psicoterapici serve che il psicoterapeuta abbia anche la specializzazione per la coppia.mi sto informando ed ogni psicoterapeuta ha diversi indirizzi e cura diversi disturbi ma non so davvero a chi rivolgermi per i problemi di coppia considerando che io cmq voglio e devo intraprendere anche un percorso individuale vista l'intensità dei miei problemi e non voglio fare il mio percorso dallo stesso terapeuta che poi seguirebbe me e mio marito insieme quindi dovrei trovarne due?oddiooo già stare male è dura ma guarie lo è altrettanto.grazie ancora dolci saluti
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Utente
scusate volevo fare ancora una domanda,io e mio marito abbiamo deciso di iniziare una terapia di coppia e volevo chiedere,visto che sono confusa a riguardo per quanto riguarda la terapia di coppia è meglio la sistemico relazionale o cognitivo comportamentale?quali sono le differenze?a chi devo rivolgermi per seguire un buon percorso di coppia?grazie e scusate
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 4.3k visite dal 22/07/2012.
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Approfondimento su Disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.